Bravely Default II

Square Enix torna con un grande JRPG su Nintendo Switch

Pubblicato il 30 Marzo 2021 alle ore 10:00
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Il 2020 di Nintendo è stato considerato da molti debole e privo di grandi uscite, dimenticandosi probabilmente della pandemia globale che ha colpito il settore videoludico forte e potente. Uno dei titoli previsti per quel periodo era Bravely Default II, un gioco che dopo qualche mese è riuscito ad arrivare sulle nostre Switch. Il titolo di Square fa parte di una serie che ha aiutato negli scorsi anni il rifiorire di un genere, quello dei JRPG, che per molti anni ha attraversato una crisi nera e profondissima che ha quasi rischiato di farlo scomparire. Se con Final Fantasy Square ha deciso di intraprendere delle strade diverse, lo stesso non si può dire di alcune divisioni interne che hanno provato a mantenere vivo quello spirito classico con dei giochi che hanno letteralmente svoltato la direzione presa. Tra questi, ovviamente, i due predecessori del titolo che andremo ad analizzare oggi: Bravely Default e Bravely Second che hanno unito classicismo e rivoluzione in una semplice meccanica.
Bravely Default II ha fatto il suo debutto su Nintendo Switch un mese fa e abbiamo passato oltre cento ore a cercare di salvare il mondo insieme agli Eroi della Luce; ora siamo pronti a parlarne e lo faremo nella nostra recensione.

Heroes of Light

Una cosa comune nella serie Bravely è la presenza di quattro cristalli che governano le leggi della natura: Vento, Fuoco, Acqua e Terra. Toccare anche solo uno di questi può provocare un enorme danno all’intero ecosistema e può portare il mondo alla rovina. Musa era il paese dove questi cristalli venivano custoditi, ma l’avvento di un esercito e una serie di persone in grado di utilizzare gli Asterischi lo hanno distrutto e hanno portato via 3 dei 4 preziosi cristalli. Scampata dalla morte e dalla distruzione, la principessa Gloria Musa si mette alla ricerca dei preziosi cimeli insieme al suo fidato cavaliere e inizia un viaggio per il continente per riportare la pace e la serenità in una terra che rischia di venir distrutta da una catastrofe nota come Oblio della Notte.
Nel corso del suo viaggio la principessa incontra Seth, un ragazzo protagonista di un naufragio che è stato salvato dalla principessa e che decide di affiancarla per riconoscenza verso una persona che lo ha aiutato e ristabilirsi completamente dopo la sua immane tragedia. Insieme a Elvis e Adelle, una coppia che sta viaggiando alla ricerca degli Asterischi per decifrare un libro misterioso lasciato loro dalla maestra, i quattro inizieranno la ricerca dei Cristalli per salvare il mondo e, al contempo, dei possessori di quelle magiche e strane pietre in grado di fornire al loro utilizzatore delle capacità particolari.
Seppur la trama non sia nulla di particolarmente innovativo e sia abbastanza stereotipata, la gestione di Bravely Default II è composta da un lento crescendo sia nelle situazioni che nell’intensità, fino ad arrivare a delle altissime vette dalla metà del gioco in avanti, riproponendo per certi versi la storica visione dei multi-finali come nei suoi predecessori. Nulla di particolarmente irritante (per tanti, il sottoscritto l’ha adorato) come quello del primo Bravely Default dove il giocatore era costretto a rigiocare varie volte lo stesso segmento di trama, ma qualcosa di più particolare e nascosto che richiede pensiero e capacità di interpretare quel che rivela il gioco stesso. Non siamo ovviamente a livelli di scrittura da Oscar, ma la capacità di intrattenere di Bravely Default II lo rende un gioco che è valso la pena aspettare, uno di quei titoli in grado di catturare il giocatore e renderlo quasi dipendente. Questa recensione arriva in colpevole ritardo proprio per questo, perché era difficile staccarsi completamente da questo mondo e solo la necessità di scrivere queste parole è riuscita a far sì di arrivare ai titoli di coda (definitivi) e alla parola “Fine”.

Brave e Default

Quello che rende speciale Bravely Default II e tutta la serie è il sistema di combattimento che va a modificare sostanzialmente l’intera gestione dei combattimenti. Infatti, se nei jrpg normali il giocatore ha la possibilità di sfruttare un solo attacco per turno, in Bravely Default è possibile tenere da parte la propria azione, grazie al Default, e lanciare poi tutto insieme con il Brave. Messa in parole povere i personaggi (compresi i nemici ovviamente) potranno accumulare fino a 3 turni – 4 se utilizzata una certa passiva – e sparare 4 potentissimi attacchi di fila oppure curare completamente il team e far rivivere il party durante uno scontro difficilissimo. La meccanica del Brave e del Default è un modo per avere sempre un ancora di salvataggio nei combattimenti coi boss oppure un mezzo per velocizzare il farming contro i normali mob. Rispetto ai precedenti, il team di sviluppo ha modificato le cose andando a togliere la necessità di “annunciare” gli attacchi prima dell’effettivo svolgimento del turno, ma rendendolo più simile ad altri giochi dello stesso genere grazie a una piccola barra ATB. Sfruttare la meccanica del Brave e del Default sarà fondamentale per arrivare ai titoli di coda e gli scontri avanzati metteranno anche i giocatori più esperti in difficoltà.
Altra meccanica prevalente dei giochi targati Bravely è la presenza degli Asterischi. Questi sono delle semplici pietre in grado di fornire, però, a chi li conquista la capacità di avere delle determinate abilità; praticamente è un modo particolare per definire il job system tanto caro ai vecchi Final Fantasy. Ogni Eroe della Luce può equipaggiare due Asterischi e sfruttare le abilità derivate dai due job andando a creare delle combo totalmente fuori di testa. Ad esempio, unire Mago Rosso e Mago Nero permette al suo utilizzatore, una volta che fa arrivare il job del Mago Rosso al massimo, di lanciare più istanze della stessa magia, ma senza consumare i PM. Andare a massimizzare queste combinazioni sarà sicuramente la chiave per gestire gli scontri più difficili e completare tutto al 100%. Portare al livello massimo tutti gli Asterischi richiederà molto tempo e risorse (fino all’ultimo capitolo dove saranno presenti degli oggetti in grado di raddoppiare i punti exp e punti classe ottenuti) e soprattutto sarà necessario affrontare tutti gli elementi del Post Game, in quanto ci saranno alcuni scontri che necessiteranno dell’attenzione più alta possibile, ma che sbloccheranno un ulteriore potenziale nelle classi andandole a potenziare ulteriormente con abilità di altissimo livello.

Uno dei punti negativi potrebbe essere rappresentato dall’elevata difficoltà del gioco. Bravely Default II è crudele e tende a punire i giocatori che non sono molto preparati e non hanno studiato le combinazioni da sfruttare per determinate fight. Andare a modificare il livello di difficoltà non influenza i parametri dei nemici, ma solamente la frequenza degli attacchi, quindi un combattimento può rimanere complicato anche abbassando la difficoltà se non si è totalmente concentrati su ciò che si sta facendo. Farmare e grindare le classi sarà quindi fondamentale nel corso dell’avventura e le 100 ore che abbiamo impiegato per portarlo a termine (anche se sfruttando le combinazioni più rotte si può quasi dimezzare questo tempo) è comprensivo di un lungo farming dedicato ai livelli e alle classi, cosa che può destabilizzare chi cerca solamente un’avventura da godersi e non ha molta voglia o pazienza.

Una meraviglia in miniatura

Artisticamente Bravely Default II è sulla falsariga dei precedenti, con fondali splendidamente disegnati che traboccano stile e scaldano il cuore dei giocatori, soprattutto quelli legati al brand. Abbiamo testato il gioco sia in dock che in portabilità e non ci sono sostanziali differenze: la meraviglia rimane costante e la qualità non cala nonostante la differenza di risoluzione tra le due modalità. Sempre rimanendo nel campo artistico, Bravely Default II eccelle anche per quanto riguarda la colonna sonora composta dal maestro Revo che riesce a creare dei pezzi che non stancano mai e riuscendo a colpire e mixandosi completamente con la situazione presentata a schermo.
In definitiva, Bravely Default II è un ottimo gioco che potrà tenere compagnia ai fan che hanno deciso di puntarci su. La qualità rimane altissima e il brand Bravely riscopre una seconda giovinezza dopo una piccola crisi dovuta alle scarse vendite di Bravely Second; la storia scritta si porta dietro il canovaccio classico, ma rimpolpandolo con alcuni graditi colpi di scena. Dal lato gameplay, stiamo parlando della massima espressione del gioco di ruolo di stampo giapponese con la meccanica dei Brave e dei Default che è stata migliorata ulteriormente, unito al concetto degli Asterischi che seppur non venga drasticamente modificato riesce a impreziosire un reparto permettendo ai giocatori di mischiare, rischiare e giocare molto con questi elementi. Gli scontri si rivelano effettivamente un po’ difficili, ma nulla di particolarmente insormontabile.
Bravely Default II è da acquistare? Assolutamente sì, fatelo al più presto e godetene il più possibile anche se è necessario avvisare che chi non è particolarmente avvezzo al genere può incontrare qualche difficoltà iniziale, ma, appena capirà il concetto di Brave e Default, potrà godere di un grandissimo jrpg.

Good

Ottimo JRPG
Meccaniche di gameplay interessanti
Trama molto interessante
Artisticamente ottimo...

Bad

Picchi di difficoltà elevati
...anche se i modelli non fanno impazzire
9.0
TRIBE APPROVED

Sviluppatore: Square Enix
Distributore: Nintendo
Data di uscita: 26 febbraio 2021
Genere: JRPG
PEGI: 12
Piattaforme: Nintendo Switch

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