Ben ritrovati ragazzi della Tribù, oggi andremo a recensire Shadowlands, nuova espansione di World of Warcraft. Ci sarebbero molti aneddoti che potrei raccontarvi su quello che è stato il gioco della mia infanzia e adolescenza [e chi mi ha seguito in live un po’ di cose le sa N.d.P.], ma non è questo il giorno e, siccome sarà una recensione abbastanza lunga, bando alle ciance e benvenuti nel reame di Shadowlands!
World of Warcraft: Shadowlands avrebbe potuto essere lanciato in uno stato mediocre, di fretta, e sarebbe stato comunque considerato un successo dopo Battle for Azeroth. Probabilmente la peggiore espansione del MMO di lunga data, Battle for Azeroth ha stabilito un livello così basso che tutto ciò che Shadowlands doveva fare era semplicemente il classico compitino. Invece, Blizzard ha messo a punto un’espansione che ha le gettato le basi per diventare una delle migliori espansioni mai create per World of Warcraft. L’aldilà, però, non è tutto cori angelici e posti paradisiaci e ci sono alcuni piccoli problemi e preoccupazioni che Blizzard dovrà affrontare nei prossimi mesi, ma allo stato attuale Shadowlands dimostra che un viaggio all’Inferno e ritorno è in realtà dannatamente bello. Le Shadowlands sono la versione dell’aldilà di World of Warcraft e le cose non funzionano esattamente come previsto e ci immaginiamo nel classico Ade; infatti scopriremo che Sylvanas stava commettendo tutti quei crimini di guerra per una ragione e apprendiamo quasi immediatamente che si è “alleata” con il misterioso carceriere (il primo grande cattivo di WoW a non apparire nei giochi originali di Warcraft) da quando ha distrutto l’Helm of Domination e ha abbandonato Azeroth. Con l’aiuto di Bolvar Fordragon (attuale Re dei Lich) il nostro eroe viene gettato nel gigantesco buco nel cielo che incombe su Icecrown. Una volta dall’altra parte, ci troviamo intrappolati nelle Fauci, la versione dell’Inferno di Shadowland.
Naturalmente tutto ciò che può andare storto lo fa. Dopotutto siamo all’Inferno, ma apprendiamo un paio di cose fondamentali: tutti i principali leader sopravvissuti di Azeroth sono stati rapiti e imprigionati all’interno delle Fauci e che il carceriere sta costruendo un altro esercito infinito che dovremo abbattere. Finora tutto molto Warcraft, ma la concezione narrativa generale ha molto più senso ed è infinitamente più coinvolgente di Battle for Azeroth. Il diavolo sta arrivando per l’anima del mondo e dobbiamo fermarlo. Alla fine scapperemo e ci troveremo nel “nexus” dell’aldilà, Oribos, dove scopriremo che la burocrazia del giudizio delle anime è crollata. In precedenza, ogni anima che entrava nelle Shadowlands sarebbe stata giudicata dall’Arbiter prima di essere inviata al loro aldilà ideale, ma l’Arbiter è stato attaccato da una forza misteriosa durante gli eventi di Legion, e ora ogni singola anima viene incanalata nelle Fauci, un tempo riservato esclusivamente al più irredimibile dei cattivi. Ora è nostro compito capire perché e da qui l’espansione prende vita.
A differenza della precedente espansione, Shadowlands introduce in World of Warcraft un’esperienza di livellamento rigorosamente lineare. Se avete mai giocato a Final Fantasy XIV di Square-Enix saprete già come funziona. Non sarete liberi di andare dove vorrete per salire di livello come in Legion, né avrete due zone di partenza tra cui scegliere simili a Wrath of the Lich King. Dovrete completare la storia prima di sbloccare l’end game, indipendentemente dal fatto che abbiate raggiunto il nuovo livello massimo di 60 o meno. Le missioni della “campagna” della storia hanno una nuova icona per differenziarle dalle missioni secondarie standard e l’esperienza è stata bilanciata in modo tale che tutto quello che dovrete fare per tenere il passo sarà gestire uno o due dungeon giornalieri tra le zone. È tutto molto vivace e garantisce che la storia generale non sia disseminata di lacune, bruschi salti di logica o sconnessa.
Ogni zona è anche così maledettamente distinta l’una dall’altra che sembra davvero di vivere qualcosa di nuovo ogni volta che si passa da una all’altra. Si vede che il team artistico che si occupa di World of Warcraft ha lavorato per anni alla serie e Shadowlands è senza dubbio il loro miglior lavoro. Già solo Ardenweald è straordinario, che può essere meglio descritto come “Teldrassil, ma sui funghi”, con le sue vibranti tonalità viola e gli alberi massicci. Sia che voi stiate assistendo i kyriani a Bastion, contribuendo alla guerra degli scheletri all’interno di Maldraxxus, respingendo l’invasione dei Drust di Ardenweald o vi stiate unendo a una rivolta contadina nel Revendreth, c’è una storia distinta e un design visivo per ogni zona.
Ci sono più cutscene nella campagna di Shadowlands che forse in qualsiasi altra espansione di World of Warcraft precedente. Anche durante le missioni i personaggi avranno lunghe conversazioni. Shadowlands è un’esperienza molto più densa dal punto di vista narrativo di quanto abbiamo visto in passato. Coloro che cercano di farsi strada verso la fine del gioco dovranno fare i conti con una storyline più scandita e leggermente più lineare, senza la possibilità di andare di corsa alla fine, livellare velocemente, fare una tirata unica e prendersi i giusti tempi.
Un altro grande motivo per cui crediamo che questo formato funzioni è che consente ai giocatori di campionare le varie abilità Covenant in un ambiente più naturale. Mentre giocherete in ognuna delle quattro zone principali di Shadowlands vi verrà concesso l’accesso a due diverse abilità associate alla fazione di quella zona. Una è un’abilità di utilità condivisa in tutte le classi e l’altra sarà unica per la vostra classe. Avrete la possibilità di giocare con le abilità Covenant sin dall’inizio, mentre fruirete dei contenuti e vi godrete i combattimenti e tutto questo vi servirà per decidere meglio a quale Covenant unirsi in seguito. Abbiamo trovato questa idea molto intelligente poiché vi permetterà di attraversare ogni singola zona e vedere le storie fino alla fine, così che risulti più facile, intuitivo e meglio amalgamato capire quale Covenant funziona meglio per voi una volta arrivati all’end game.
Shadowlands avrebbe potuto farla franca con un’esperienza di livellamento equivalente o inferiore a quella di Battle for Azeroth, ma doveva superare l’end game dell’ultima espansione. Il finale di Battle for Azeroth era una litania di attività noiose alimentate da (ri)ciclo infinito, opprimente e altrettanto noioso ed è rimasto così per ben due anni!
Le spedizioni sulle isole erano stancanti e le loro ricompense non valevano il tempo investito. I fronti di guerra sembravano come una grande idea sulla carta, ma il sistema era nel migliore dei casi sviluppato a metà e non è mai stato veramente iterato. Nazjatar ha finito per essere deludente e il riciclaggio delle zone del Cataclisma per l’ultima serie di contenuti ha lasciato il finale di Battle for Azeroth vuoto. Le attività non erano divertenti, la progressione era noiosa e gli aggiornamenti mancavano di impatto sul giocatore ed il gioco stesso. È stato il peggior finale che abbiamo visto in World of Warcraft fino ad oggi. Shadowlands non doveva fare molto per essere considerato un successo. Sarebbe bastata un’attività coinvolgente e una routine meno noiosa, invece Blizzard ha dato il massimo. Shadowlands ha una delle basi di gioco ed un end game più solidi che abbiamo mai visto nel gioco fino ad oggi e offre una varietà quasi vertiginosa di attività.
Una volta raggiunto il livello 60 e completato la storia su almeno un personaggio, vi verrà assegnato il compito di scegliere un Patto. Questi sono simili alle casate di Harry Potter e ognuno viene fornito da un buon numero di abilità uniche, cosmetici e, soprattutto, Legami d’Anima. I legami d’anima sono alberi di talenti personalizzati, ma hanno tratti caratteristici ed esclusivi per ogni Covenant.
Una volta che vi sarete uniti ad un Patto, inizierete a fare delle missioni e aumenterete la vostra Fama. È qui che esiste il “limite” temporale della progressione, dal momento che potrete ottenere solo due o tre gradi a settimana. I legami d’anima sono l’aspetto più grande della nuova curva di progressione di Shadowlands e inizierete con solo uno dei tre disponibili. Inoltre, ci sono otto file all’interno di ogni Vincolo d’Anima, ma sarete “limitati” alla fila 2 finché non aumenterete il vostro grado di Fama. Se World of Warcraft: Shadowlands fosse Battle for Azeroth o Legion, coltivereste Anime e aumentereste di livello la vostra Fama a tempo indefinito, e i giocatori più accaniti avrebbero probabilmente sbloccato già tutto. Qui (finalmente) non è così. I gradi di Fama si guadagneranno tramite due missioni settimanali e, sebbene una sia legata all’Anima, non scaricherete mai la risorsa direttamente nella vostra Fama. Al contrario, otterrete un aumento di grado completo al momento della consegna di ogni missione. Se vi capiterà di sbloccare un nuovo capitolo nella campagna di post-livellamento potrete completarlo per un terzo aumento di grado, ma potrete guadagnarlo in qualsiasi momento una volta che avrete accesso alle missioni.
Le due nuove attività sono Maw e Torghast, Tower of the Damned. Il carceriere ha ancora alcuni dei personaggi chiave del mondo di World of Warcraft imprigionati nel suo regno, quindi spetta a noi trovare un modo per salvarli. The Maw è un luogo ostile e crudele do dovrete fare attenzione durante ogni escursione. Aiuta il fatto che l’unico vero aspetto di “progressione” legato all’attività Maw sia un oggetto che vi consente di aggiungere un incavo di gemme per selezionare pezzi di equipaggiamento. Questo probabilmente potrà interessare solo ai giocatori più accaniti.
Poi c’è Torghast, un dungeon roguelike. Combatterete fino a un boss all’ultimo piano mentre guadagnerete poteri Anima che cambieranno drasticamente il vostro approccio a ogni corsa. Ci sono sei ali in totale, ciascuna con 8 “strati” costituiti da sei piani ciascuna. Solo due ali sono attive alla settimana e alla fine avrete accesso a una settima ala che fungerà da modalità “infinita” di Torghast. È un’attività coinvolgente e divertente di per sé, anche dopo che vi sarete guadagnati la vostra ricompensa settimanale (cenere dell’anima). La cenere dell’anima è una nuova valuta guadagnata uccidendo i boss finali a Torghast e utilizzata per creare equipaggiamento leggendario al Runecarver. Ci è piaciuto molto il modo in cui i leggendari sono stati gestiti in Shadowlands e il modo in cui coinvolgono artigiani di tutte le principali discipline.
C’è anche un’attività esclusiva per ogni Covenant, ossia un divertente minigioco che potrete completare una volta alla settimana per ottenere ricompense. Non ci siamo mai sentiti come se fosse qualcosa che dovevamo obbligatoriamente fare ogni settimana, ma abbiamo voluto farlo poiché non solo è una piacevole distrazione dalla solita routine, ma anche perché sono divertenti grazie alla maggiore enfasi di Shadowlands sulle ricompense secondarie opzionali. Ci sono cavalcature, animali domestici, giocattoli e trasmog in abbondanza in World of Warcraft: Shadowlands e attività legate a ciascuno. Anche gli spawn rari e gli scrigni del tesoro nel mondo ora richiedono di risolvere una sorta di enigma per venirne a capo, il che li rende più divertenti di quanto non lo siano stati in passato. Le world quest sono anche più lunghe e tendono a presentare meccaniche più coinvolgenti di quelle precedenti, sebbene siano anche meno numerose.
C’è un vasto mondo da esplorare, segreti da scoprire e bottini da acquisire che non hanno alcuna relazione con la progressione. Con Shadowlands l’esplorazione e la libertà del giocatore tornano. Si potrebbe sostenere che le missioni temporali limitino la libertà del giocatore, ma da quello che abbiamo visto hanno assicurato che i giocatori siano in grado di interagire con i contenuti a cui tengono senza la parte hardcore della comunità, sempre schiava del meta, a dettare il ritmo. Le attività secondarie possono essere svolte a piacimento, il proprio personaggio può esser livellato senza problemi e potrete prendervi una pausa dal gioco senza sentirvi come se foste rimasti indietro.
In conclusione, possiamo dirvi che, se non vi bastano l’arte fantastica, la musica e il design del mondo, aggiungiamo che Shadowlands è una delle migliori espansioni di World of Warcraft lanciate negli ultimi dieci anni [se non la migliore N.d.P.]. Per la prima volta da Wrath of the Lich King, non vedevamo l’ora di accedere a World of Warcraft ogni giorno per immergerci in questo fantastico mondo. Il supporto post-lancio determinerà in ultima analisi il destino di Shadowlands, ma allo stato attuale World of Warcraft: Shadowlands è una fantastica espansione che dimostra ancora una volta perché il colosso sedicenne di Blizzard rimane il re del genere MMORPG. Per questo vi consigliamo l’acquisto caldamente, ma vi mettiamo in guardia… Una volta entrati nello Shadowlands non vorrete più tornare indietro!
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