Kingdom Hearts: Melody of Memory

Melody of Memory, il nuovo rhythm game di Square Enix ci riporta nuovamente nell'universo di Kingdom Hearts

Pubblicato il 2 Dicembre 2020 alle ore 11:00
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La saga Kingdom Hearts è forse tra le più variegate presenti nel panorama attuale. Sono stati infatti presentati una moltitudine di progetti e forse è anche complicato ricordarsi tutta la storia riguardante la saga di Xehanort, quella conclusasi quasi due anni fa con la vittoria della luce sull’oscurità. Nel corso degli anni sono stati vari i titoli dedicati al brand Square Enix e Disney che, nel bene e nel male, hanno segnato un’intera generazione di videogiocatori. Quella stessa generazione è cresciuta e oggi si ritrova davanti a un gioco celebrativo che va a raccogliere 18 anni in uno dei generi poco utilizzati e male gestiti dal pubblico più mainstream: il rhythm game. Quando ci siamo trovati davanti Melody of Memory, quindi, l’attesa era tanta perché, seppur sia vero che questo è stato inteso più come una celebrazione, i vari filmati han mostrato come in realtà potesse essere qualcosa di più e siamo stati parzialmente accontentati. Con le nostre cuffie e il cuore pieno di sentimenti, siamo andati ad analizzare Melody of Memory consapevoli che il prodotto davanti potesse essere controverso e… scoprite di più nella nostra recensione.

Il viaggio della memoria

Durante Kingdom Hearts III la luce ha sconfitto l’oscurità, andando però a pagare un prezzo enorme che ha praticamente freddato tutti i giocatori storici: Sora, nel tentativo di salvare Kairi, si perde per aver utilizzato troppo il potere del risveglio per garantire la salvezza a tutti i suoi amici e della sua amata. Il gruppo, però, non ci sta e cerca in tutti i modi di ritrovare il ragazzo, andando così a scandagliare il cuore di Kairi, alla ricerca di qualsiasi indizio in grado di riportare da lei Sora. Inutile dire che questo pretesto servirà per ricordare così più di 15 anni di saga a suon di musiche iconiche [ne mancano alcune come le theme principali dei vari giochi; sarebbe stato figo giocare Sanctuary o Face my Fears, ad esempio… N.d.R.] e filmati che servono proprio come promemoria per coloro che hanno fatto fatica a collegare ogni singolo pezzoUno dei pretesti per giocare Melody of Memory, però, è il corposo finale (circa 40 minuti) che apre le porte al futuro della saga, senza però sbottonarsi troppo. Probabilmente la grande protesta dei fan nel corso degli ultimi mesi è un po’ servita, ma dai trailer mostrati nei precedenti mesi sembrava proprio l’ennesimo pretesto di Nomura per far acquistare al pubblico – ormai prostrato ai suoi piedi – un prodotto in grado di portare avanti una saga che, nel corso degli anni, è stata anche fin troppo frammentata.
Quello a cui ci siamo trovati davanti, però, è un gioco che porta rispetto al suo pubblico e ai 18 anni passati, un omaggio giusto a una delle serie più iconiche del panorama videoludico che sta cercando di rinnovarsi, senza però scadere nel becero. Le informazioni fornite nel finale sono poche e servono, più che altro, a far creare ancora più attesa e domande nei fan accaniti che si ritrovano così ad aspettare ulteriori informazioni sui prossimi lavori.
Melody of Memory non è quel prodotto fondamentale che serve per capire la trama – impresa quasi impossibile, a dir la verità – di un prodotto così ampio, ma che il vero fan non si deve lasciar scappare.

Nel Tour Mondiale, questo il nome della modalità principale, potremo prendere il possesso di uno dei vari team a disposizione e andare a ripercorrere un vero e proprio tour nella storia del brand grazie a circa 150 canzoni prese da tutti i giochi, con l’eccezione di UnchainedIl livello della produzione è assolutamente mastodontico, in grado di rivaleggiare persino con i vari Theatrhyrhm prodotti dalla casa giapponese (quelli dedicati a Final Fantasy e Dragon Quest, altre serie iconiche di Square Enix) e che, in realtà, supera ulteriormente la loro qualità ergendosi come vero punto di arrivo per il genere. Seppur non essendo ai livelli di Hatsune Miku o di altri rhythm game più famosi e hardcore, Melody of Memory è un gioco di tutto rispetto che potrebbe far la fortuna dei fan del genere e della saga, magari a un prezzo minore rispetto a quello di vendita, vero grande difetto della produzione Square.

I guardiani delle note

Il viaggio nel cuore di Kairi, però, non sarà svolto in prima persona dalla ragazza, ma saremo messi nei panni dei team più iconici del brand come il trio composto da Sora, Pippo e Paperino, oppure Aqua, Terra e Ventus, o ancora Roxas, Xion e Axel. Questi si ritroveranno ad affrontare i vari nemici negli stage a nostra disposizione in vere e proprie battaglie musicali che si svolgeranno su uno schermo suddiviso a spartito. L’obiettivo di ciascun livello sarà di finire lo stage colpendo con il giusto tempismo le note così da evitare danni e sconfiggere i nemici che affolleranno lo schermo. Ogni colpo subito, infatti, scalerà gli HP del gruppo fino all’inesorabile game over una volta raggiunto lo 0. Ogni esecuzione ci fornirà ulteriore esperienza in grado di vedere il nostro livello salire e riuscire a subire sempre più danni, così da poter superare anche le canzoni più toste ad alta difficoltà. Melody of Memory è un gioco adatto ai fan della serie, anche a coloro che i rhythm game non li riescono a gestire, riuscendo così nell’obiettivo celebrativo che si è preposto: divertire e far abbandonare il pubblico nei ricordi. Square Enix ha deciso, però, di non rendere tutto così semplice aggiungendo varie tipologie (in realtà altre due) di stage: il Tuffo Musicale della Memoria e le Battaglie Boss. I primi sono semplici stage dove il protagonista si ritroverà a vivere un particolare momento iconico con in sottofondo un filmato che non renderà al giocatore la vita facile, in quanto sarà difficile capire se stare attenti al video o alle note che appariranno a schermo. Durante queste sezioni ci è capitato, su PlayStation 5, dove abbiamo portato a termine l’avventura in modalità retrocompatibile, qualche calo di framerate di troppo, andando a penalizzare alcune parti della canzone a causa proprio di questi video riprodotti in background.
Più complesse, invece, le Boss Battle che ci vedono scontrarci contro alcuni dei nemici più iconici della saga come Ansem, Malefica o XemnasNegli stage coi Boss colpire le note a tempo sarà imperativo e la difficoltà aumenta, questo a causa di alcuni potentissimi attacchi che saranno scagliati dai nemici e che subiremo in pieno se non dovessimo riuscire nello schivarli con il perfetto tempismo. Alcuni problemi li abbiamo riscontrati anche in questa modalità, in quanto la parte dove andare a “colpire” le note andava a confondersi totalmente con il resto dello schermo e spesso la vista giocava brutti scherzi (ad aiutarci per fortuna il mirino delle varie note, che andava a chiudersi nel momento della pressione del tasto dandoci il ritmo giusto).

Melody of life

Possiamo giudicare positivamente Kingdom Hearts: Melody of Memory? Assolutamente sì. Il prodotto che ci ritroviamo davanti è una degna celebrazione dei 18 anni passati con Sora e compagni. A farci compagnia le grandiosi OST della serie che sono sempre state considerate uno dei fiori all’occhiello della produzione, quasi ai livelli di quelle dei precedenti Final Fantasy e che meritavano uno spazio più ampio nella coscienza dei videogiocatori. Abbiamo scritto questa recensione con il nostro account di Spotify che sparava a profusione la OST di Kingdom Hearts III nelle orecchie e l’alto livello qualitativo è indubbiamente il punto forte di un gioco, che inizialmente è stato visto male dalla maggior parte degli appassionatiLa produzione musicale, infatti, ricopre un grandissimo ruolo nel mondo di Kingdom Hearts con alcuni grandissimi e iconici pezzi (tra i quali i millemila prodotti da Yoko Shimomura, una vera e propria maestra nel suo lavoro) che rimarranno immortali nella memoria dei fan. Parliamo di tracce come Dearly Beloved [presente qui in una versione jazz molto figa N.d.R.], Vector to Heavens, Scherzo di notte e tante altre che sono entrate nella storia e che i fan potranno sicuramente apprezzare. Ci troviamo davanti a una delle soundtrack più grandi dell’intera saga a un prezzo di 60 euro, forse poco per quel che riguarda il lato musicale, ma assolutamente troppo per chi si aspettava di trovare un bel pezzo di trama che magari andasse a colmare il buco che si è creato al termine di Re Mind. Il consiglio a coloro meno avvezzi al genere è di recuperare MoM [che, casualmente, con le sue iniziali va a creare l’acronico del Master of Masters… N.d.Hickem] a un prezzo più basso, mentre consigliamo caldamente ai fan delle colonne sonore – come il sottoscritto – l’acquisto il prima possibile per poter godere e gioire di una delle OST più belle e iconiche dei nostri tempi.

Good

140 tracce di una delle OST più belle del panorama JRPG
Gameplay ottimo, forse il migliore del genere
Per fortuna la trama non prosegue troppo…

Bad

60 euro possono essere considerati troppi
Alcuni problemi tecnici durante le sezioni con video o boss battle
... La trama non prosegue troppo
8.5
PEM-PEM

Sviluppatore: Square Enix
Distributore: Square Enix
Data di uscita: 13 novembre 2020
Genere: Rhythm game, Musicale
PEGI: 12+
Piattaforme: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC

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