Benvenuti ragazzi della tribù in questo nuovo provato a cura della vostra Eileen.
Il titolo che abbiamo avuto modo di provare nell’ultima settimana è stato sviluppato da North Side e si trova attualmente in Accesso Anticipato sulla piattaforma Steam.
Stiamo parlando di Bot Colony: titolo innovativo per la sua meccanica di dialogo con le I.A. di gioco; durante l’avventura infatti, dovremo interagire con un gran numero di androidi che risponderanno ad ogni nostra richiesta, se questa sarà pertinente alla loro lista di comandi.
Andiamo ora ad analizzare il titolo più da vicino.
In Bot Colony vestiremo i panni di un esperto in robotica che viene assunto dal capo della Nakagawa Corporation per indagare su alcuni problemi verificatasi all’interno della base di Agrihan. La particolarità di questa struttura è il fatto che sia quasi interamente gestita da robot molto avanzati, in grado di interagire con gli esseri umani. Il gioco ha quindi inizio con una fase di tutorial attraverso la quale la Corporazione metterà alla prova le nostre abilità di interazione con queste intelligenze artificiali. In questo scenario fittizio, assisteremo al furto di un chip della massima importanza e il nostro compito sarà quello di riuscire ad analizzare la “scena del crimine” attraverso l’aiuto dell’androide Jimmy.
Questo robot potrà eseguire molte azioni diverse tra cui prendere oggetti, spostarli e riposizionarli; inoltre potrà fornirci alcuni filmati realizzati da lui stesso durante le 48 ore che hanno preceduto il furto.
A questo punto avremo la possibilità di parlare con il robot in due modi differenti: attraverso il riconoscimento vocale, oppure attraverso la barra di dialogo. In entrambi i casi, il giocatore avrà la completa libertà di formulare qualsiasi tipo di frase gli passi per la testa. Nel caso in cui doveste decidere di utilizzare il riconoscimento vocale però, siate pronti ad armarvi di grande pazienza: questa funzionalità infatti non è ancora stata ottimizzata appieno, per cui capiterà non di rado che il gioco recepisca alcune parole invece di altre, portandovi infine ad insultare il povero Jimmy che non gradirà affatto il vostro atteggiamento.
Se deciderete di procedere attraverso l’utilizzo della barra di dialogo invece, non pensate che i vostri problemi siano finiti: non sarà affatto facile infatti riuscire ad ottenere le informazioni necessarie; inoltre non tutti i comandi che forniremo al nostro Jimmy saranno presenti nella sua lista comandi. Per ovviare a quest’ultimo problema però, avremo la possibilità di insegnare ai robot dei nuovi comandi, spiegando loro passo-passo tutte le azioni che devono eseguire. Non sempre il risultato ottenuto sarà quello sperato, ma in alcune occasioni siamo riusciti ad eseguire l’azione richiesta.
Per completare lo scenario del tutorial dovremo ottenere tutti i filmati presenti nella memoria di Jimmy e riposizionare tutti gli oggetti nelle loro posizioni originarie, che potremo vedere nelle foto scattate prima che il furto fosse avvenuto.
Se falliremo la missione però, sarà comunque possibile accedere all’area successiva.
Nel secondo scenario arriveremo finalmente sull’isola di Agrihan, dove il nostro primo compito sarà quello di recuperare il nostro bagaglio.
Qui troveremo due robot: Mary (addetta alla X-Ray Machine) e Mike (addetto al recupero bagagli). A questo punto dovremo guidare Mike affinché raccolga il nostro bagaglio e lo posizioni sulla macchina a raggi X. Non ci dilungheremo sul fatto che abbiamo passato più di un’ora a dare comandi al simpaticissimo Mike, solamente perché tra le azioni da lui conosciute non era presente il comando “drop” e quindi avremmo dovuto usare il comando “put it on”, ma sicuramente il fatto che non sia presente alcun indizio sulle frasi o sui comandi conosciuti da questi utili robot riuscirà a creare non poco fastidio nel giocatore, che faticherà a procedere con la storia. Recuperato finalmente il nostro bagaglio, scopriremo che qualcuno ha posizionato una bomba all’interno di una valigia verde, il problema sarà quindi riuscire ad individuare quale tra le valigie del dato colore sia quella contenente l’ordigno esplosivo. Non vi narreremo altro riguardante la storia di questo titolo, ma ciò che possiamo dirvi è che si trova ancora in fase di sviluppo e quindi non ci è stato possibile terminarlo (anche a causa del poco aiuto fornitoci dagli androidi presenti nello scenario che, se non interrogati con la domanda giusta, non ci diranno assolutamente come proseguire).
Analizzando il lato tecnico di Bot Colony, dopo queste ore di gioco possiamo affermare che il titolo abbia sicuramente bisogno di una revisione sia sul lato del riconoscimento vocale, sia sulla meccanica di interazione con i robot (caratteristica oltretutto pubblicizzata come unica nel suo genere, peccato però che non funzioni nel migliore dei modi).
A livello grafico non eccelle in quanto riporta un dettaglio grafico un po’ antiquato, ma probabilmente ciò è dato dal fatto che gli sviluppatori abbiano deciso di puntare sulla meccanica centrale del titolo piuttosto che su un comparto tecnico al passo con i tempi.
Parliamo ora della moltitudine di bug in cui siamo incorsi: una volta abbandonato il tutorial, abbiamo provato ad affrontarlo nuovamente (cancellando i salvataggi precedenti) e il risultato è stato che, nel primo caso, si è presentata davanti a noi una schermata bianca dove il personaggio fluttuava senza meta mentre, nel secondo caso, Jimmy tagliava i dialoghi e non prendeva bene i comandi; inoltre non era possibile procedere con gli obiettivi dello scenario poiché rimaneva fermo su uno di essi e non permetteva di procedere oltre.
In altre occasioni, invece, provando ad insegnare a Mike un nuovo comando, ci siamo trovati a dover iniziare dal principio l’intero scenario poiché il bagaglio era stato lasciato a fluttuare nel vuoto invece che sulla macchina per il controllo a raggi X.
Altro tasto dolente per noi italiani è il fatto che il titolo sia interamente in lingua inglese per cui, ad aumentare la difficoltà del titolo, c’è anche il fatto che, in mancanza di un’ottima conoscenza della lingua, sarà quasi impossibile per il giocatore riuscire a procedere con l’avventura.
Non ci sentiamo però di inserirlo tra i punti negativi del nostro articolo poiché, essendo un gioco di questo genere, sarebbe necessario un lavoro davvero approfondito per riuscire a far comunicare i robot in molte lingue differenti.
In conclusione quindi, l’idea proposta dai ragazzi di North Side è sicuramente interessante e intrigante per la meccanica di interazione ideata, ma andrebbe sicuramente migliorata e revisionata così da non creare alcuna frustrazione nel giocatore. A nostro parere, anche solo l’aggiunta di una lista dei comandi utilizzabili con i vari androidi basterebbe a facilitare non di poco il lavoro del giocatore.
Ci sentiamo quindi di augurare a questi sviluppatori di riuscire a completare Bot Colony nel migliore dei modi, sperando di avere la possibilità di mettere le mani sul prodotto finito per poter osservare le migliorie che sicuramente saranno fatte sul titolo.
Ci vediamo in un prossimo articolo!
Devi essere connesso per inviare un commento.