Lacuna Passage – Hands On

Pubblicato il 27 Settembre 2017 alle ore 10:00
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Ecco come abbiamo trovato il titolo di Random Seed Games

Ben ritrovati lettori di Tribe Games ad un nuovo appuntamento con un titolo in anteprima; oggi andremo ad analizzare Lacuna Passage, un promettente survival incentrato sull’esplorazione di Marte.
Pronti a partire alla volta del Pianeta Rosso? Restate con noi per non perdervi nulla.

Huston, abbiamo un (grosso) problema

Iniziamo l’analisi di Lacuna Passage con una doverosa premessa: il titolo si trova attualmente ad uno stato embrionale di sviluppo e pertanto alcune funzionalità non sono ancora disponibili; tra queste vi è la modalità storia, che nei piani degli sviluppatori dovrà presentare una serie di missioni in cui si esplorerà a fondo Marte e si effettueranno scoperte scientifiche volte allo stabilire una colonia sul Pianeta.
L’unica funzione di gioco che abbiamo potuto testere è la modalità sandbox, in cui l’esplorazione del Pianeta Rosso è unicamente finalizzata allo stabilire un record di sopravvivenza e a confrontarlo con i propri amici virtuali; ciò non implica tuttavia che non esista una trama da seguire: il nostro atterraggio [o forse sarebbe meglio dire ammarteggio? NdR] avverrà dopo la totale scomparsa delle trasmissioni da parte della squadra di esploratori precedentemente inviata. L’obiettivo (secondario in questa modalità) è trovarli e scoprire che fine abbiamo fatto; tra il dire e il fare, come si suol dire, vi è mezzo il mare, in questo caso rappresentato da un enorme deserto di rocce e sabbia rossastra di cui non si intravede la fine: decisamente il luogo ideale dove cercare delle persone disperse.

L'arte di sopravvivere

Per sopravvivere in un ambiente ostile come quello marziano, caratterizzato da temperature glaciali e dalla totale assenza di ossigeno, dovremo per forza di cose contare sulla nostra tuta spaziale multifunzione EVA, ultimo ritrovato tecnologico per le missioni spaziali in grado di offrire tutto il necessario per situazioni estreme. L’erogazione di calore ed ossigeno, tuttavia, consumerà la batteria interna della tuta, la cui effimera durata costringerà regolarmente a cercare una presa dove allacciarsi per ricaricarsi [con un nome del genere per la tuta mi sarei stupita del contrario. Chi ha visto l’anime “Neon Genesis Evangelion” avrà capito perché. NdR]; all’interno della modalità da noi provata è possibile fare rifornimento di elettricità ed ossigeno presso tre avamposti in precedenza edificati, ma (eccezion fatta per il primo) non sarà per nulla facile scolarli e raggiungerli.
La profondità di gameplay che viene offerta nella gestione della piccola base è notevole: affinché tutto funzioni è necessario che i macchinari posizionati intorno al modulo abitativo (generatore elettrico, ossigenatore, condensatore idrico e riscaldamento) siano in funzione, richiedendo un costante monitoraggio della situazione per poter repentinamente intervenire in caso di guasto e prevenire guai molto seri: controllando regolarmente lo stato dei componenti è possibile riparare le parti danneggiate ed impedirne la rottura; un atteggiamento negligente, invece, può portare alla situazione di dover sostituire interamente un pezzo, esponendoci al rischio di non possederlo o di non poterlo creare con le nostre mani.
Dato che ogni macchinario è alimentato a pannelli solari e nel gioco è presente il ciclo di alternanza notte-dì, nel corso delle ore notturne potremo sopravvivere solo con quanto accumulare durante il giorno, rendendo sconsigliabile dormire per non incidere troppo negativamente sul bilancio; ricaricare la tuta di notte è la peggior scelta effettuabile, in grado di esporre il giocatore alle tragiche conseguenze della scarsità d’ossigeno.
Se la gestione della strumentazione si rivela molto profonda e capace di soddisfare anche i giocatori più tecnici, la parte dedicata alle costruzioni si rivela decisamente più scarna: pochi i progetti disponibili e pochi i materiali utilizzabili. Ciò che rende monotona e frustrante questa componente è l’estrema difficoltà di trovare qualsiasi cosa, anche un pezzetto di plastica, al di fuori della prima base.

Scovare satelliti precipitati o sub-avamposti è infatti l’unico metodo disponibile in nostro possesso per trovare nuovi materiali da impiegare per costruire; per somma ironia, tuttavia, alcuni di questi mezzi saranno accessibili solamente dopo aver costruito alcuni strumenti propedeutici piuttosto complessi.
Far manutenzione, costruire, esplorare; la vita su Marte è certamente movimentata e non può non mettere appetito. Già, ma di cosa ci si può cibare in una situazione ostile come quella in cui ci troviamo? La risposta è semplice: dei pacchi di viveri conservati nelle tre basi. Dato che le scorte sono tutto fuorché illimitate dovremo assumerci l’ingrato compito di razionare ciò di cui disponiamo. Esattamente come per i materiali, potremo trovare nuovi pacchi di viveri all’interno delle strutture da esplorare sparse qua e là per la mappa. La difficoltà in questo caso, e qui emerge l’incredibile profondità del gioco, è l’attenzione che dovremo dedicare ai parametri vitali: questi non sono limitati ai classici “fame e sete” ma entrano nei dettagli indicando il livello di idratazione, di grassi, di proteine, di elettroliti presenti nel sangue, oltre che la temperatura corporea, pressione sanguigna, livello di calorie e di stanchezza. Come è facilmente intuibile, portare questi parametri a livelli critici porterà alla morte.
Pur trattandosi di uno stadio piuttosto primitivo dello sviluppo, quanto emerge è rassicurante e non può non far sperare in sensibili miglioramenti, specie dal punto di vista della costruzione degli oggetti.

Lato tecnico

La resa grafica di Lacuna Passage è certamente uno degli aspetti che rendono interessante il titolo, e che danno modo di attendere interessanti sviluppi.
Pur non impiegando un motore grafico che miri al fotorealismo più spinto, la riproduzione dello scenario marziano è impressionante: ad un’eccezionale profondità di campo si uniscono texture ad alta risoluzione nativa che danno la possibilità, risorse permettendo, di godere del paesaggio che si profila dinanzi agli occhi e studiando, anche solo con gli occhi, il percorso da seguire per superare un determinato colle o raggiungere un pianoro dove sembra esserci un relitto.
Non è da meno neppure il motore fisico: le tempeste di sabbia che imperversano sul pianeta (la cui frequenza può essere impostata all’inizio di ogni partita) sono ricreate con molta cura, in particolar modo per quanto riguarda gli effetti particellari; a proposito di queste tempeste, vi è comunque da sottolineare come, per quanto belle a vedersi, siano estremamente pericolose: incontrarne una significa inesorabilmente perdersi e bruciare preziose risorse prima di poterne uscire sani e salvi.
I requisiti di sistema richiesti per gestire tutto quanto non sono proibitivi e alla portata di molti, specie per quanto riguarda il versante Nvidia, segno di un lavoro di ottimizzazione svolto bene e con competenza

Conclusioni attuali

In definitiva non possiamo che dirci soddisfatti e piacevolmente colpiti da Lacuna Passage; pur mancando completamente di una trama da seguire, le meccaniche attualmente sviluppate garantiscono un gameplay piuttosto profondo che metterà sicuramente alla prova gli amanti del genere survival. Non ci resta che pazientare e seguirne gli sviluppi godendoci nel frattempo qualche rilassante passeggiata sul suolo di Marte.

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