[Xbox Fan Fest: Milan 2018] Resident Evil 2 – Hands On

Pubblicato il 19 Novembre 2018 alle ore 12:00
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di Paolino Maisto
@PerrinAybara

Da quando Capcom ha annunciato che stavano lavorando al “Remake” di Resident Evil 2 nel 2015, non ero sicuro di volerlo vedere. Per due motivi; il primo perché Capcom purtroppo non ci ha abituati a grandi lavori di reboot o remastered [vedasi DMC e Devil May Cry HD N.d.R] e secondo perché la maggior parte delle volte non si tollera, non si accettano i vari cambiamenti e soprattutto qualsiasi cosa venga fatta dalla casa di sviluppo, in bene o in male qualcuno rimarrà scontento, questo perché è profondamente legato alla nostalgia, ed è difficile immaginare che un adattamento moderno possa avvicinarsi alle vette raggiunte dell’originale. Alla prima Fan Fest di Xbox tenutasi a Milano, sono stato in grado di dedicarmi a questo “remake” in maniera più approfondita e lunga, ancora avvolto da quel senso di dubbio fino al momento in cui finalmente l’ho avviato.

In tanti, me compreso, avrebbero potuto pensare che Resident Evil 2 potesse divenire un gioco bello, ma senz’anima e invece Capcom non solo è riuscita a non snaturare l’essenza di Resident Evil 2, ma è stata capace di dargli nuova vita e renderla persino migliore dell’originale, rendendo ancor di più la sensazione di una città devastata da una piaga terribile. La sala principale della stazione di polizia è disseminata di barelle mediche, materiale di pronto soccorso, tavoli operativi improvvisati, barricate create con qualsiasi cosa possa bloccare il passaggio, segni di panico e molto sangue. Ogni stanza, ogni angolo è denso di minuzie e dettagli che aggiungono, solo loro, molto alla narrazione dando sempre più l’idea di una città fantasma, sprofondata nel peggior incubo apocalittico.

Se con Resident Evil 7Capcom era riuscita a stupire con il suo motore grafico [RE Engine N.d.R], con Resident Evil 2 è riuscita a fare un ulteriore passo in avanti! La stazione di polizia è sporca, piena di tubi che perdono, corridoi illuminati da deboli luci dei distributori automatici, si riesce a sentire l’odore di morte e la pesantezza dell’intera atmosfera grazie al minuzioso lavoro sui dettagliati. Il gameplay ricorda molto quello di Resident Evil Revelation, in cui il mirino fisso appare su schermo ogni volta che si mira. Purtroppo per questo remake non hanno utilizzato il sitema di puntamento di Resident Evil 4, il sistema di mirino fisso funziona bene, specialmente contro gli zombi che si muovono lentamente, ma il mirino laser di Resident Evil 4 rimane il migliore mai visto, che ai tempi si distinse da tutti gli altri sparatutto in terza persona. Una piacevole aggiunta a questo Resident Evil 2 remake è l’utilizzo del coltello da combattimento. Direttamente dal remake del primo Resident Evil uscito nel 2002 su Game Cube è stata aggiunta la possibilità di utilizzare il coltello per sfuggire “all’abbraccio” di uno zombi. Fondamentalmente quando uno zombi vi agguanterà apparirà un quick time event che se eseguito in tempo spingerà il coltello nel petto dello zombi facendolo cadere a terra così da sfuggire dalla sua mortale presa; si potrà anche recuperare dallo stesso una volta ucciso. Una delle mie più grandi preoccupazioni per il remake era se avrebbero incluso o meno i puzzle storci dell’originale e come li avrebbero svecchiati. Sono rimasto abbastanza contento nel constatare che la demo era piena del genere di rompicapo che i fan di Resident Evil adoreranno. Come il remake del 2002 di Resident Evil, questa nuova incarnazione prende i classici enigmi e li reinventa. Per esempio, il puzzle della fontana nella sala principale della stazione di polizia è tornato, ma questa volta ci sarà bisogno di diverse medaglie per risolverlo piuttosto che una sola [non ho avuto abbastanza tempo per risolvere questo prima che la demo fosse finita N.d.R]. Ci sono anche nuovi enigmi unici per il remake. Uno dei più particolari coinvolgeva l’esame delle iniziali di diversi agenti di polizia e l’inserimento della combinazione corretta in un lucchetto.

Il remake di Resident Evil del 2002 fu elegantemente migliorato, fecero un cambio al design del livello della villa rispetto al gioco originale, e gli eventi della storia si svolgevano diversamente a volte. Lo stesso vale qui; per esempio, nell’originale Resident Evil 2Marvin Branagh si trovava in una stanza nell’angolo nord-ovest della sala principale, dove dopo un breve dialogo ci mandava per la nostra strada. Nel remake invece, Marvin ci incontrerà nella sala principale, dopo averci letteralmente salvato la vita e ci darà direzioni completamente diverse da prima. Inoltre questo lo rende molto più un vero e proprio personaggio, viste anche le molte linee di dialogo che ha rispetto l’originale. Allo stesso modo, il layout della stazione di polizia è stato rivisto. Il corridoio nel lato sud-est della sala principale, ad esempio, è molto diverso da quello originale. Rimangono un paio delle stesse stanze, ma questa volta devi passare sotto una saracinesca per entrare nel corridoio. Ci sono anche più ingressi alle stesse stanze di prima. Questi tipi di modifiche forniscono una sensazione di freschezza agli stessi ambienti che alcuni di noi conoscevano praticamente a memoria.Tutto ciò che rese Resident Evil 2 un gioco speciale è presente, e le nuove aggiunte lo cambiano abbastanza da renderlo fresco, ma senza stravolgere la sua vera natura. Questo è un vero gioco survival horror, un vero Resident Evil con dei piccoli cambiamenti e accorgimenti che stuzzicheranno la vostra nostalgia e vi faranno temere ancora una volta le strade di Raccoon City.

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