Cara tribù, il momento è giunto, Death Stranding, il fantastico gioco di Hideo Kojima in esclusiva fino ad ora per PlayStation 4, approda finalmente anche su PC con un adattamento che soddisfa a pieno tutti i possessori di questa piattaforma, per divertirsi al meglio con un titolo unico nel suo genere che ci fa vedere quanto bene il Decima Engine giri sui nostri computer. Nelle prossime righe parleremo di alcuni aspetti tecnici del gioco e dei contenuti extra inclusi in questa nuova versione per PC. Quindi bando alle ciance e andiamo a riconnettere l’America!
Partiamo prima col dirvi su che macchina abbiamo testato Death Sranding:
• Windows 10 Home 64
• Intel® Core™ i7-10750H (frequenza di base 2,6 GHz, fino a 5 GHz con tecnologia Intel® Turbo Boost, 12 MB L3 di cache, 6 core)
• Schermo FullHD da 17,3″ (43,9 cm) 144Hz, NVIDIA G-SYNC™
• SDRAM DDR4-2933 da 16 GB (2 x 8 GB)
• 1 TB PCIe® NVMe™ M.2 SSD
• Scheda Grafica NVIDIA® GeForce RTX™ 2070 (GDDR6 da 8 GB dedicata) – Tastiera Retroilluminata RGB 4 Zone
Inoltre, il gioco ci offre alcune opzioni grafiche che procediamo ad elencare di seguito e che sono sufficienti per personalizzare l’esperienza nel più minimo dettaglio:
Impostazioni Grafica:
• Modalità schermo
• Monitor
• Proporzioni
• Risoluzione Monitor
• Sincronizzazione verticale
• Frequenza di fotogrammi massima
Modelli e texture:
• Qualità grafica
• Dettaglio dei modelli
• Memoria per lo streaming
• Memoria grafica disponibile
Ombre e riflessi
• Risoluzione ombre
• Occlusione ambientale
• Riflessi dello spazio dello schermo
Post-elaborazione:
• NVIDIA DLSS
• Fidelity FX CAS (per schede grafiche AMD)
• Anti-aliasing
• Definizione
• Profondità di campo
• Sfocatura di movimento
Tra tutte le opzioni grafiche, la più interessante è NVIDIA DLSS 2.0. Con la tecnologia NVIDIA abbiamo il miglior sistema di levigatura delle texture esistente ad oggi, che utilizza l’intelligenza artificiale e la I.A. per eliminare le seghettature utilizzando i core RT della grafica NVIDIA GeForce RTX.
È un sistema di post-elaborazione che offre una qualità superiore rispetto alle tecnologie anti – aliasing che conoscevamo fino ad ora e che ha anche un impatto molto più basso sulle prestazioni e, alle volte, addirittura lo migliora. In Death Stranding possiamo effettivamente scegliere tra una modalità Qualità di DLSS 2.0 e una modalità Prestazioni. Con la modalità Qualità otteniamo texture più nitide, mentre in modalità Prestazioni la qualità diminuisce leggermente, ma possiamo ottenere alcuni fps e avere prestazioni un po’ più stabili.
Non appena lo abbiamo avviato, ci siamo resi conto che Death Stranding è molto più godibile già solo a 60 fps, con un’esperienza davvero fluida nelle animazioni e avendo altri extra come la compatibilità con monitor ultra-wide o maggiori e la nitidezza dell’orizzonte visivo.
Purtroppo, il salto a 60 fps non è tornato utile in quei momenti in cui, ad esempio, Sam si blocca nel tentativo di scalare una roccia o una montagna, un problema che era già presente nella versione PS4 e altre piccolezze che ovviamente con un frame rate sbloccato [noi abbiamo toccato picchi di 138 fps con una stabilità di 135 fps N.d.R.] si notano di più.
Per quanto riguarda i controlli, troviamo un adattamento a tastiera e mouse che usa molto quest’ultimo per il movimento di Sam. Ci è sembrato un buon adattamento che ci consente anche di personalizzare i controlli in qualsiasi maniera [anche per i mancini visto che sono spesso bistrattati N.d.R.] senza problemi ed è compatibile con i controller PS4, ovviamente, e Xbox One, quest’ultimo scelto da noi per portare a compimento il titolo all’ 80% con 38 ore di gioco all’attivo.
Passiamo ora a parlare delle prestazioni di Death Stranding che con il nostro Omen è stato impeccabile, contando su un frame rate davvero solido tra gli oltre 130 fps che abbiamo ottenuto giocando con tutto a un massimo di 1080p o come i 75 fps che abbiamo ottenuto provandolo a 4K, con la stessa configurazione grafica e senza incontrare difetti o notevoli cali di fps durante la nostra prova.
Con i nostri test, la differenza di fps tra la modalità Qualità e la modalità Prestazioni del DLSS 2.0 non è stata molto ampia, ma dobbiamo dire che con la modalità Prestazioni abbiamo avuto un frame rate più stabile, mentre con la modalità Qualità abbiamo riscontrato più variazioni, anche se in nessun caso abbiamo rilevato aumenti o diminuzioni troppo improvvisi o repentini di fps.
Per quanto riguarda i contenuti del gioco, la principale novità sono le sei missioni secondarie incentrate su Half-Life e Portal, con strizzatine d’occhio alle due saghe Valve, semplici missioni, ben integrate e amalgamate nel mondo di gioco che, oltre ad ad offrire ricompense curiose come “gli occhiali di Gordon”, aggiungono anche diverso tempo alle ore di gioco totali. Inoltre, sono stati aggiunti anche 10 nuovi brani inediti di Ludvig Forssell.
In conclusione, possiamo affermare che Death Stranding brilla su PC come su PS4, con un adattamento ottimo per PC e con miglioramenti grafici che ci consentono di godere a pieno di uno dei lavori più belli e unici che abbiamo visto in questa generazione ormai agli sgoccioli. A livello tecnico, il gioco è davvero strabiliante con un Decima Engine che mostra i muscoli ancora di più su PC e poterlo apprezzare a 60 fps o più con questa impeccabile ottimizzazione è una delizia per gli occhi e un piacere personale.
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