In questo strano 2020 una delle cose che più sta sorprendendo è l’enorme quantità di sport che è visibile in televisione in questa calda estate. Tutti quanti, infatti, stanno pian piano rientrando nella normale routine lavorativa dopo aver vissuto periodi pessimi a causa del COVID, una malattia che ha provocato – e sta ancora provocando – numerosi inconvenienti. I fan del motorsport, però, hanno trovato una gioia in quanto il campionato è finalmente ripreso e, nonostante le prime due gare in Austria non abbiano dato rassicurazione ai fan della Rossa, perlomeno la gioia di rivedere le monoposto in pista c’è. Proprio dopo l’inizio del campionato è arrivato nei negozi F1 2020, titolo che si riserva la nomea di primo gioco sportivo rivoluzionato dal COVID. Infatti, la stagione Formula 1 è stata totalmente stravolta con gare che si corrono più volte sulla stessa pista (Austria o Silverstone ad esempio, come anche c’è stata l’introduzione del Mugello raddoppiando quindi le gare nel nostro Paese) non troverà una corrispondenza in quello che potrete giocare su Playstation 4, Xbox One e PC. Dopo aver speso molte ore a girare in pista, non vediamo l’ora di proporvi finalmente le nostre opinioni su uno dei migliori giochi dell’intera serie.
Negli scorsi anni ci fu l’introduzione della carriera in cui creare il nostro pilota, farlo crescere nella F2 per poi compiere il debutto nella categoria maestra. Una volta arrivato qui iniziava il percorso verso il dominio con la scelta di una scuderia e la possibilità di smuovere le gerarchie andando a migliorare la macchina e portarla ai livelli dei top team. Questa ideologia è stata rielaborata in F1 2020 e la carriera pilota si affianca a quella che è stata denominata dai più come MyTeam, ma che è la carriera scuderia. In questa modalità andremo a creare l’undicesima scuderia che potremo rinominare come vogliamo e creare così il nostro veicolo andando a scegliere prima di tutto il fornitore di power unit. Ognuno dei 4 fornitori (Honda, Renault, Mercedes e Ferrari) avrà il proprio costo e, salendo di qualità, si andrà a ottenere una PU con più prestazioni e affidabilità; ovviamente il budget iniziale non è tale da permetterci di scegliere subito quella migliore, ma un buon compromesso è sempre ottimo per iniziare a muovere i primi passi verso il successo. Il nostro Tribe Team è stato composto scegliendo la PU Honda [Motorone Hondaaa! n.d.H.] e come compagno dalla F2 direttamente un pilota dalla FDA (Ferrari Driver Academy): Callum Ilot. La costruzione della monoposto si collega direttamente a quanto visto durante la modalità carriera classica, con i punti risorsa da guadagnare e poi spendere nella sezione R&S (Ricerca e sviluppo), aspettando poi che i pezzi vengano lavorati dalla fabbrica e poi montati con più o meno successo sulla macchina. A stretto contatto con la sezione R&S c’è una delle novità di questo MyTeam: infatti sarà possibile lavorare direttamente sui vari dipartimenti per ottenere più punti risorsa o accelerare i tempi per la costruzione di un particolare pezzo. Lavorando sui dipartimenti si potranno anche migliorare le statistiche del nostro compagno di squadra, che andrà man mano a evolvere anche con il naturale passare del tempo e l’aumento della fama. Questa sarà fondamentale per poter costruire un team di successo, in quanto potrà sbloccare nuovi elementi da inserire sulla vettura come le livree o, addirittura, potersi accaparrare più sponsor, importantissimi per aumentare la liquidità e permettersi l’upgrade dei vari dipartimenti o delle statistiche del nostro alter ego virtuale. La modalità MyTeam diventa in tutto e per tutto una nuova avventura in cui diventare una delle forze del campionato sarà complicato e ci si dovrà lavorare molto, ma la soddisfazione è immensa.
Se la Carriera Scuderia (che abbiamo chiamato per comodità MyTeam) è una graditissima novità dal punto di vista dell’offerta ludica – che per le restanti parti restano le stesse degli scorsi anni –, uno dei passi da gigante è stato fatto in pista. Se, infatti, già negli scorsi anni in pista il veicolo era pressoché perfetto, ulteriore lavoro è stato effettuato da Codemaster per rendere ancora più realistico l’approccio in pista. Grande enfasi è stata messa infatti nella realizzazione del modello di guida andando a ritoccare la morbidezza con cui la vettura si va ad approcciare alle curve, ora molto più simile alla realtà e meno drastica rispetto al passato. Questo va sicuramente a riflettersi sullo stile di guida del giocatore che dovrà necessariamente riabituarsi nella guida, ma che, una volta perfezionato, è in grado di dare numerose soddisfazioni. Questa variazione è stata anche effettuata per sfruttare la seconda grande modifica apportata nel gameplay di F1 2020: la gestione dell’ERS. L’energia che andremo a immagazzinare, infatti, sarà ora utilizzabile in meno modalità rispetto al passato, però in maniera molto più semplice. Come nella realtà è stato infatti aggiunto il tasto apposito per attivare la modalità Sorpasso che tenderà a utilizzare gran parte dell’energia per dare un notevole boost in accelerata, costringendo però a un’oculata gestione perché rischiamo di andare a terminarla in un momento topico della gara. Queste due grandissime novità sono state ritoccate per aiutare la gestione della gara e dei sorpassi, uno dei punti dolenti della scorsa edizione dove eravamo spesso costretti a mosse avventate per portarli a termine andando a rovinare spesso il divertimento a causa della frustrazione dovute a certe situazioni. Potete però dormire sogni tranquilli: a Monaco sarà comunque impossibile superare e difendere la propria posizione sarà fondamentale.
Speravamo che con l’arrivo di F1 2020 ci fosse modo per Codemasters di lavorare anche all’IA, che spesso dava grattacapi e si adattava poco alla situazione in pista. Purtroppo è da notare come tutto sia rimasto pressoché identico e che gli avversari tendano troppo a seguire la linea prestabilita andando a inchiodare in momenti sbagliati e costringendo a usare i flashback anche non volendo. Continuano infatti gli stessi problemi degli scorsi anni, che causano anche incidenti in pieno rettilineo con gli avversari che tendono a tamponare il giocatore e non ad aggirare il veicolo con manovre innovative o traiettorie strane ed elaborate. Sicuramente un peccato, perché l’occasione era perfetta, però non vediamo l’ora di vedere il capitolo su console di prossima generazione in quanto ci aspettiamo un grandissimo salto anche da quel punto di vista.
F1 2020 è la massima espressione per quanto riguarda il motorsport tanto amato da milioni di persone che ne usufruiscono ogni weekend sulle varie piattaforme. Sicuramente è un titolo che ha rispettato l’enorme attesa che ogni anno le persone mettono in gioco, seppur migliorabile sull’unico aspetto realmente toccabile: l’intelligenza artificiale. Graficamente infatti ci troviamo davanti a un gioco che già da qualche anno ha raggiunto il suo massimo e che solamente le console di prossima generazione possono migliorare con le vetture che risultano più belle che mai sia in pista che nello showroom, messo a disposizione nel menù principale. Tutte le vetture sono state degnamente rappresentate proprio come le controparti reali (ci aspettiamo però una patch per il colore della Mercedes, in quanto in gioco è presente il classico argento e non la colorazione di questa stagione per celebrare il movimento BLM), così come sono stati splendidamente realizzati tutti i circuiti della stagione originale 2020-2021 con l’introduzione della stranissima pista di Hanoi e del ritorno di Zandvoort che tanto ha impressionato con i video pre-stagionali, in cui l’ultima curva della stessa inclinazione di quella di un circuito Nascar.
F1 2020 promosso? Assolutamente sì e, considerando che questo potrebbe essere l’ultimo capitolo su PS4 e Xbox One, siamo davanti a uno dei giochi migliori per questa serie. Le aspettative per il prossimo anno sono alte, le vetture sfrecceranno su next gen ad alta velocità o sarà una partenza lenta? L’attesa è iniziata e l’orologio è partito a scandire i minuti che ci separano dal prossimo capitolo.
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