Utawarerumono: Prelude to the Fallen

Remake del primo capitolo, conosceremo la storia che ha dato vita alla leggendaria trilogia di visual novel

Pubblicato il 22 Maggio 2020 alle ore 19:00
0
di Peppe090
@Peppe090

Non è la prima volta che in queste pagine parliamo di Utawarerumo. L’anno scorso infatti avevo avuto modo di scrivere la recensione di Utawarerumono Zan, la versione action del secondo capitolo della serie di visual novel conosciuto in Europa col titolo di Mask of Deception e che ha ricevuto anche un terzo capitolo (Mask of Truth) a chiudere quella che in realtà è una trilogia. Il capitolo originale di questa serie è rimasto per anni confinato in Giappone per ovvie ragione: si trattava infatti di un eroge (una visual novel con contenuti erotici) sviluppata da Leaf che conteneva anche una componente RPG, mantenuta poi dai due sequel sviluppati da Aquaplus, ma che adesso finalmente arriva in Europa grazie al remake intitolato Utawarerumono: Prelude to the Fallen, in uscita il prossimo 29 maggio 2020 su PS4 e, un po’ a sorpresa, anche su PS Vita in formato digitale. Dopo aver passato più di una settimana sul gioco adesso è tempo di valutarlo.

Le origini della trilogia

Come accennato, Utawarerumono: Prelude to the Fallen è remake del primo capitolo della trilogia, di conseguenza è accessibile a chiunque, sia a chi ha giocato Mask of Decepion e Truth, sia a chi volesse avvicinarsi a questa serie a partire da questo titolo.
In quello che è un mondo fortemente ispirato dalla popolazione e cultura Ainu, il gioco ha per protagonista un uomo misterioso con il volto coperto da una maschera che non può togliere. Ferito gravemente e senza alcun ricordo di chi sia, il protagonista sconosciuto verrà soccorso da due giovani ragazze del villaggio di Yamayura: Eruruu e Aruruu. Fatta la conoscenza della nonna e capo villaggio, Tuskur, al nostro protagonista verrà dato il nome di Hakuowlo e inizierà a vivere insieme agli abitanti di Yamayura. Preso però Hakuowlo si renderà conto di come quello di Yamayura sia un posto dove i poveri abitanti vengono vessati dall’Imperatore, il cui dominio e abuso del potere si estendono anche in un villaggio sperduto come questo e, in seguito a degli avvenimenti, Hakuowolo si ritroverà a capo di una ribellione volta a rovesciare l’Impero. 
Quella di Prelude to the Fallen è una trama molto lunga e complessa, ricca di personaggi e situazioni particolari che tengono sempre alto l’interesse, fondamentale visto che si tratta di un’avventura testuale dove il lato “giocato” è poco. In virtù di questo c’è davvero poco altro da aggiungere riguardo la storia senza arrivare a fare spoiler, ma posso dire senza problemi e dubbi che quello narrativo è il comparto migliore del gioco. 

Visual Novel e RPG

Come per i suoi “sequel precedenti”, Prelude to the Fallen è un ibrido visual novel e RPG, molto più Visual che RPG, come avremo modo di vedere a breve a dir la verità.Il gioco  quindi si divide in due fasi, dove, da un lato assisteremo a lunghi eventi testuali dopo approfondiremo storia, personaggi e molto ancora, dall’altro invece potremo combattere in quello che si presenta come un classico RPG tattico a turni, dove i personaggi si muovono tramite griglie.
Gli scontri all’apparenza possono sembrare piuttosto semplice, ma a pensarla così si arriva facilmente al game over. Ogni unità possiede un’affinità elementale, fondamentale per massimizzare i danni e in base alla missione selezionata siamo costretti a scegliere solo un limitato numero di personaggi tra i molti a disposizione; inoltre sono state apportate alcune modifiche al sistema di combattimento che rendono il gioco leggermente più ostico rispetto a Mask of Deception/Truth, una novità gradita vista l’estrema semplicità delle battaglie dei due giochi. Appena decise le nostre unità da schierare in battaglia è tempo di combattere: come tutti i giochi strategici a turni, ogni personaggio ha un determinato valore di mobilità che permette di spostarsi nella mappa composta dalle classiche griglie; una volta a bersaglio possiamo usare le abilità di turno per abbattere il nemico e per rendere più efficaci i nostri colpi dovremo premere il tasto azione (x) a tempo. La novità del gameplay sta nel fatto che inizialmente i personaggi hanno a disposizione solo un singolo attacco, con una seconda combo una volta che la barra Zeal, quella dedicata ai colpi speciali, raggiunge 100. Con l’aumentare di livello la nostra combo di base aumenterà e una volta che lo Zeal sarà a 100 potremo utilizzare il classico attacco definitivo, anche in coppia se tra i personaggi schierati ve ne sono almeno due in grado di utilizzare l’attacco speciale di gruppo. Di norma le battaglie sono uniche e obbligatorie per avanzare con la trama, ma quasi fin da subito è possibile accedere alla modalità battaglia libera, che permette di affrontare scontri a piacimento in modo da potenziare le nostre unità preferite, essenziale per le battute finali del gioco e ottenere certi bottini.
In definitiva la parte RPG del gioco è un ottimo modo per spezzare la monotonia derivante da una visual novel e rende l’esperienza globale molto più gradevole.  

Utawarerumono: Prelude to the Fallen è un remake già vecchio ma valido

Sarò sincero, nonostante un’ottima storia e una parte RPG che è sì interessante, ma che non costituisce neanche la metà del prodotto nella sua totalità, Utawarerumono: Prelude to the Fallen è un gioco che già sa di vecchio. Il perché di quanto detto è da ricercarsi in un comparto tecnico veramente arretrato, identico a Mask of Deception e Mask of Truth (ed era già vecchio lì) con mappe semplici e poco dettagliate e modelli dei personaggi in stile “deformed” che stona con i toni maturi della storia e soprattutto arriva dopo Zan, che vantava un comparto grafico notevole e ben fatto. Quindi è lecito chiedersi perché gli sviluppatori non abbiano deciso di riservare lo stesso trattamento a questo remake, considerando anche che le battaglie sono limitate e quindi si potevano curare maggiormente. Di positivo abbiamo il comparto sonoro che non solo vanta le musiche originali, ma permette anche di poter essere giocato con una nuova colonna sonora che include qualche brano dei sequel, il tutto impreziosito dal bellissimo tratto di Amaduyu Tatsuki, il character designer della serie. Per quanto riguarda la localizzazione, il passaggio da Atlus USA a NIS America non si nota molto: il gioco presenta una traduzione in lingua inglese di buon livello con alcune accortezze fatte dalla compagnia in ambito di alcuni nomi basate sulla cultura e usanze che a loro volta hanno ispirato gli sviluppatori quando hanno realizzato il gioco. L’unico problema forse è solo dovuto alla traduzione che si limita alla lingua inglese, non un punto negativo ovviamente, ma trattandosi di una visual novel dove sono i testi a farla da padrone non tutti potrebbero digerire un titolo dove si passano più di 40 ore solo a leggere.

A chi possiamo consigliare Utawarerumono: Prelude to the Fallen? Scontato dire ai fan della serie, ma è anche vero che il titolo può risultare intrigante anche per chi cerca un’esperienza diversa dalle solite in ambito JRPG e Visual Novel.

Good

Storia profonda e matura
Cast ben caratterizzato
Le illustrazioni sono molto belle da vedere
Possibilità di scegliere tra la colonna sonora originale e nuova
I combattimenti offrono un buon livello di sfida

Bad

Tecnicamente davvero arretrato
Più visual novel che JRPG Strategico
La localizzazione solo in inglese può essere un ostacolo
7.8
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Aquaplus
Distributore: NIS America
Data di uscita: 29 Maggio 2020
Genere: JRPG, Strategico a Turni, Visual Novel
PEGI: 16
Piattaforme: PlayStation 4, PC

Approfondisci:

Lascia un commento

Tribe Games ® Tutti i diritti riservati.
tagbubblehistorycheckmark-circlecross-circle