King’s Bounty è una di quelle serie che, per quanto siano state pietre miliari del loro genere, rimangono spesso sconosciute ai più. Benché sia stato un importante piano di sperimentazione per quello che è il gameplay dell’oggi ben più famosa serie di Heroes of Might and Magic, le sue tante iterazioni successive sono passate spesso inosservate.
Nonostante gli oltre trent’anni che ci separano dall’uscita del primo capitolo di questa serie di GDR strategici a turni, 1C Entertainment si è fatta carico della sfida di raccogliere quest’eredità per realizzare King’s Bounty II, titolo pubblicato da Deep Silver e Prime Matter e lanciato il 24 agosto 2021 per Steam, Xbox One, Playstation 4 e Nintendo Switch. Saranno riusciti gli sviluppatori a rinnovare una serie così anziana senza però snaturare le origini? Scopriamolo insieme in questa recensione!
Le terre di Nostria sono ancora una volta in pericolo: una terribile pestilenza si sta propagando per tutto il regno e forze oscure e spietate si aggirano per il continente, seminando terrore e distruzione. Le uniche speranze di salvezza sono in mano ad un eroe – o eroina – lasciato a marcire in una prigione fatiscente in mezzo alle montagne, condannato ingiustamente mesi prima per l’omicidio del re di Nostria.
Nonostante il grave crimine di cui accusato, il nostro condottiero verrà scarcerato in fretta e furia per diretto ordine del principe e portato al suo cospetto perché realizzi il proprio destino. Si dimostrerà all’altezza di questo importante compito? Solo le sue azioni saranno in grado di determinarlo.
Sulla trama di King’s Bounty II, in realtà, non c’è molto da dire: la storia è lineare e tipica di tanti altri GDR fantasy, senza in realtà nulla che lo distingua da questi, come si può capire anche solo dalle poche righe di sinossi qui sopra riportate. Come capita spesso nei GDR, il vero valore aggiunto risiede nelle tantissime missioni secondarie che avremo l’opportunità di intraprendere, spesso ispirate e di gran lunga più interessanti del filone principale di trama.
L'eroe che potremo interpretare nel corso della campagna è uno tra tre prodi condottieri ben caratterizzati e distinti tra loro per quanto riguarda abilità e tipologia di gioco:
Nel corso delle nostre partite, avremo l’opportunità di caratterizzare ulteriormente il nostro personaggio grazie alla possibilità di completare missioni principali e secondarie in diversi modi. A seconda delle nostre scelte, l’attitudine del nostro eroe si svilupperà tra i quattro ideali rappresentati in gioco: potere, astuzia, ordine ed anarchia. Più svilupperemo uno di questi ideali, più il suo opposto ne verrà penalizzato, fino al punto di non essere più un’opzione percorribile nelle decisioni di gioco più importanti. Per esempio, attaccare frontalmente un gruppo di nemici pericolosi ci farà guadagnare potere, mentre cercare di aggirarli o neutralizzarli in altri modi ci offrirà astuzia.
La longevità di King’s Bounty II si attesta all’incirca sulle 60 ore di gioco, nel caso in cui si voglia approfondire ogni quest secondaria disponibile. Nonostante una trama principale non brillante, il titolo riuscirà ad accompagnare il giocatore per tutta la durata della sua storia anche e soprattutto grazie ad un gameplay intrigante e ad un sistema di ideali che spingerà gli appassionati a rigiocare ulteriormente il titolo per esplorare tutte le diverse scelte possibili.
A livello di gameplay, King’s Bounty II mostra un grande potenziale, che però dimostra di non aver sviluppato nel migliore dei modi: rispetto ai suoi predecessori, questo capitolo della serie ha un’impostazione da GDR open world in cui potremo esplorare liberamente le tante mappe di gioco, parlare con i molteplici NPC disponibili e scegliere come e quando affrontare la maggior parte dei pericoli che ci si pareranno davanti. Questo, però, si traduce in una serie di percorsi obbligati tra le mappe poco ispirati, male delineati e frustranti a causa di un sistema di controllo non dei migliori, specie se sceglieremo di muoverci a cavallo, il quale soffrirà parecchio in luoghi stretti e agli angoli di case, cancelli e altri tipi di ostacoli.
Un’altra grave pecca del sistema di gioco è data dalla scelta delle abilità dei nostri eroi, i quali avranno un proprio albero di talenti molto fitto e, in realtà, confusionario e spesso poco utile ai fini di gioco. Secondo la nostra opinione, un sistema di potenziamento più semplice e specializzato, oltre che a creare meno caos nella mente dei giocatori, avrebbe permesso di aggiungere ulteriore varietà a King’s Bounty II.
Nonostante tutto questo, però, il vero cuore di tale gioco risiede nei combattimenti, e in questo frangente non delude per niente le aspettative. Nel momento in cui ci ritroveremo a comandare le nostre unità, un breve caricamento ci porterà sul campo di battaglia, che spesso sarà una fedele ricostruzione dello stesso territorio che vedremo durante l’esplorazione. Questo sarà diviso in molteplici esagoni, in cui potremo inizialmente schierare le nostre truppe nel migliore dei modi per garantirci la vittoria.
I turni sono gestiti dall’iniziativa, influenzata dalle caratteristiche delle singole unità presenti in gioco. Il nostro eroe non avrà un ruolo attivo in battaglia, salvo che per l’uso delle proprie abilità speciali e dell’influenza che avrà sulle proprie truppe a seconda degli ideali prevalenti. Infatti, ogni unità reclutabile presso i mercanti avrà un proprio ideale, di conseguenza queste trarranno benefici o penalità a seconda di come il condottiero sarà stato sviluppato dal giocatore. Sarà fondamentale saper costruire un esercito in linea con i propri principi morali e di conseguenza uniforme nei propri allineamenti, poiché anche le unità sulla carta più pericolose in mano ad un comandante dagli ideali opposti si ritroveranno ad essere decimate dagli avversari.
In termini strategici, King’s Bounty II offrirà un livello di sfida elevato anche per le menti più astute, grazie ad un design delle arene estremamente curato sotto il profilo tattico e ad un sistema carta-forbice-sasso molto efficace e flessibile. Muoversi frontalmente, attraverso un passaggio circondato da alture piene di nemici con attacchi a distanza si dimostrerà una carneficina per le nostre unità, così come lasciare scoperti i nostri arcieri e curatori potrà essere motivo di una nostra sconfitta prematura.
Superata la prima area di gioco, ogni incontro sarà una sfida da gestire con pazienza, strategia e tanta capacità di ragionare anche in modi non convenzionali. Questo non può essere che il più grande pregio di un gioco da cui non ci si aspettava nulla di meno, grazie al quale riusciremo a trarre grande soddisfazione e divertimento per tutto l’arco narrativo di gioco.
A livello tecnico, King’s Bounty II si caratterizza per un comparto grafico non freschissimo, ma comunque accettabile. In suo soccorso arriva la grande cura dedicata al design delle aree di gioco e delle creature, il quale, nonostante non si allontani mai dall’archetipo del fantasy occidentale medio, è in grado di offrire scorci particolarmente ispirati ed intriganti in una grande varietà di ambientazioni.
Le animazioni, specie durante le fasi di combattimento, risultano spesso convincenti e piacevoli da guardare e il comparto sonoro tutto sommato accompagnerà gradevolmente le nostre avventure in giro per Nostria, senza però eccellere in nessuna occasione. Discorso diverso, invece, per alcuni effetti particellari particolarmente poco gradevoli e più degni di un titolo di diversi anni fa, in particolare quelli legati ai portali magici che talvolta ci ritroveremo a superare.
Il più grande problema a livello tecnico di King’s Bounty II su PC, però, arriva da un’ottimizzazione non delle migliori, che porterà il frame rate del titolo a calare visibilmente in determinate sezioni di gioco, nemmeno particolarmente impegnative sotto il punto di vista grafico. A nulla varrà abbassare le impostazioni video o la risoluzione. Fortunatamente questo problema influenza solo specifiche sezioni di gioco in modalità esplorazione, mentre durante le fasi di combattimento tutto risulterà fluido ed ottimale. Ciò nondimeno, in relazione ad un comparto grafico non proprio dei più moderni, un problema del genere poteva tranquillamente essere evitato con una maggiore cura nell’ottimizzazione.
In definitiva, King’s Bounty II è un gioco che non riesce a brillare quanto sperato. Nonostante un sistema di combattimento molto impegnativo ed intelligente combinato ad un’alta rigiocabilità data tanto dalla scelta dei personaggi quanto dai loro percorsi morali, il titolo in generale non riesce ad offrire nulla di veramente innovativo. Tanti piccoli difetti, combinati ad un comparto tecnico a malapena sufficiente, una trama poco interessante ed un’ambientazione banale ed ancorata sui canoni del fantasy occidentale rendono King’s Bounty II un’occasione mancata. Ciò nonostante, rimane a nostro parere un titolo almeno da provare per gli appassionati del genere, in grado di offrire grandi sfide ed un design del mondo di gioco gradevole e a tratti ispirato.
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