Dopo una campagna Kickstarter conclusa nel migliore dei modi e una nuova presentazione all’E3 2021, Black Book si inserisce in quella sezione di titoli che sono da provare almeno una volta nella vita.
Cosa accadrebbe se la persona che più amate in questo mondo decidesse di morire, lasciandovi soli e in preda ai dubbi e al dolore? Avreste potuto fare qualcosa di più, parlare, ascoltarlo? Il vostro amore sarebbe riuscito a tenerlo in vita?
Se ci fosse un modo, anche il più disperato, per riportare quella persona da voi, lo accettereste?
Black Book parte proprio da questi presupposti e si lega alla storia di una donna pronta a tutto pur di riportare indietro il suo amato.
La struggente storia di Vasilisa ha inizio e ci porterà in un mondo dove la cultura slava è espressa sotto ogni forma, facendo conoscere maggiormente tutte le sue sfaccettature ai giocatori che lo proveranno.
Sviluppato dallo studio russo Morteshka e pubblicato da Hypetrain Digital, Black Book è un RPG d’avventura narrativa caratterizzato da delle meccaniche deck-building e altamente basato sulla mitologia slava; il titolo è disponibile per Playstation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC al costo di 24,99€
Nella seconda metà del XIX secolo, a Cherdy, un paese a nord di Perm, Russia, una giovane ragazza orfana sta iniziando gli studi per diventare una strega e, seppur altamente promettente e brillante, Vasilisa si innamora e decide così di vivere una vita serena con il suo amato, mettendo da parte gli insegnamenti finora appresi.
Al ritrovamento del coniuge, morto suicida e senza alcuna spiegazione, la donna cade in un profondo stato di disperazione e decide di tornare a praticare la magia per poter riportare l’anima dell'amato defunto nel mondo dei vivi [per il Cristianesimo, le anime dei morti tramite suicidio finiscono direttamente all’inferno, senza possibilità di redenzione e destinate quindi alle più atroci sofferenze N.d.R] e per farlo seguirà gli insegnamenti di Egor, il suo vecchio mentore e saggio stregone, che le donerà l’unico strumento in grado di compiere il suo desiderio: Il Libro Nero.
Con il potentissimo artefatto tra le mani e la sua estrema dedizione verso la magia, Vasilisa parte per un lungo viaggio in cerca dei demoni più potenti per spezzare i sette sigilli apposti sul libro e aprire le porte dell’inferno, così da incontrare Satana e far esaudire il suo desiderio.
Durante l’intera avventura, la cerchia di personaggi si allargherà e la giovane maga non sarà quasi mai sola: tra personaggi secondari che si uniranno alla ragazza, demoni e famigli agguerriti che entreranno a far parte delle sue schiere e anche qualche antagonista che si rispetti, il viaggio di Vasilisa non sarà certo privo di emozioni e colpi di scena.
Oltre ad una trama interessante, con molti spunti degni di nota, Black Book porta i suoi giocatori lungo un percorso fatto di tradizioni, miti, leggende e folklore tipiche della zona; l’intero gioco è narrato tramite le esatte parole in lingua russa e basterà un solo click a schermo per scoprirne il significato, rendendo così ancor più immersiva la narrazione e il mood generale della storia.
Black Book ci porta quindi in una storia dalle tinte dark ma, dato il contesto storico, è bene ricordarsi che la figura della strega era nota per essere una delle persone più saggie ed istruite a cui rivolgersi e anche Vasilisa non potrà sottrarsi ai suoi doveri all’interno del paese.
Ogni giorno la giovane dovrà ascoltare le richieste dei residenti locali e decidere se aiutarli o ignorare le loro richieste; questo porterà ad alcune missioni secondarie che potrebbero far guadagnare punti esperienza, oggetti utili e anche accumulare peccati [ogni tanto qualcuno potrebbe chiedervi di maledire il proprio rivale N.d.R] o buone azioni. Rubare, mentire e approfittarsi del prossimo ci porterà a collezionare un gran numero di peccati, mentre tutte le scelte prese con giudizio ci faranno guadagnare delle buone azioni che elimineranno una parte dei punti negativi accumulati; queste scelte influiranno pesantemente sull’avanzamento del gioco e porteranno verso dei possibili finali completamente diversi tra loro.
Parte fondamentale del sistema di gioco sono le decisioni da prendere durante alcuni quesiti importanti: per rispondere alla domanda posta avremo a disposizione quattro scelte diverse e starà a noi indovinare quella corretta, in modo da guadagnare molti punti esperienza che ci aiuteranno nella progressione delle abilità. Per riuscire a trovare la risposta corretta non basterà solo la logica, ma bisognerà aver letto attentamente i registri di gioco, che conterranno tutte le informazioni necessarie per conoscere l’argomento.
In caso di dubbio sarà possibile dimezzare i punti intuizione ottenibili per utilizzare un aiuto esterno che vi descriverà la risposta corretta, ma dovrete fare attenzione a leggere velocemente l’aiuto, in quanto questo scomparirà dopo poco.
All’interno del nostro Hub centrale, avremo la possibilità di gestire i demoni che hanno deciso di seguirci [o meglio perseguitarci N.d.R], inviandoli in varie missioni di persecuzione verso degli sconosciuti, arricchendo così il nostro bottino e aumentando i peccati commessi; oppure sarà anche possibile sacrificarsi, facendoci così maledire con una serie di malus che influiranno sulle battaglie ma che non creeranno problemi con la condotta della giovane strega. Seppur questa funzione risulta interessante a parole, creando la possibilità di alzare il livello di difficoltà, sul piano pratico risulta pressoché inutile dato che grazie ad alcune abilità facilmente sbloccabili riusciremo a ridurre copiosamente il numero di peccati guadagnati dai nostri demoni e mandarli in missione sarà la scelta più semplice da fare.
Oltre ad ascoltare i paesani, mandare i demoni in missione, controllare il menù e parlare con Egor o alcuni personaggi secondari, l’Hub di gioco permetterà di ritagliarci alcuni momenti di svago per giocare a Durak: il tradizionale gioco di carte russo dove l’obiettivo è rimanere senza carte in mano prima del proprio avversario. L’aggiunta di una parte ludica è una piccola chicca per quanto riguarda l’attenzione alle tradizioni locali ed è stato abbastanza piacevole perdersi in qualche partita, tra una sezione di gioco e l’altra anche se, in alcuni momenti, l’input ai comandi non è stato particolarmente reattivo e per riuscire a passare alla mano di gioco successiva abbiamo dovuto ripetere più volte l’azione.
Ora che abbiamo chiarito alcune delle meccaniche del gioco, iniziamo a parlare del cuore pulsante del titolo: l’esplorazione della mappa e il sistema di combattimento.
Black Book è un titolo narrativo diviso a capitoli e ognuno di questo corrisponde ad una missione principale da portare a termine; per farlo la nostra giovane strega dovrà percorrere la mappa del luogo tramite vari punti di interesse segnalati come punti interrogativi ed esplorabili in sequenza tra loro.
In ogni sezione che sceglieremo il narratore ci descriverà il luogo in cui siamo e sarà possibile selezionare varie opzioni di azione: interazione, fuga, combattimento o semplicemente raccogliere un oggetto ed andarsene.
Morteshka non ha imposto nessun limite temporale all’esplorazione e, se volete conoscere tutti i dettagli folkloristici presenti nel titolo, potrete tranquillamente controllare ogni punto visitabile e scoprire alcune scene davvero caratteristiche e suggestive ma, alla lunga, l’esperienza di gioco potrebbe diventare ripetitiva e noiosa in quanto molte situazioni e gli stessi fondali di gioco sono utilizzati più e più volte senza aggiungere nulla di nuovo.
Durante ogni missione principale sarà possibile accogliere le richieste dei paesani e approfittare del percorso da fare per svolgere anche qualche incarico secondario oppure, in alcune occasioni speciali, un vostro compagno potrebbe richiedere il vostro aiuto per alcune situazioni particolari e completando queste missioni innalzerete il livello di fedeltà che prova verso di voi. Alcune aree di gioco saranno realizzate in 3D e “liberamente esplorabili”; purtroppo questi momenti non riescono a convincere pienamente a causa di molte limitazioni tecniche che pesano sul gameplay: le aree sono per lo più spoglie, con la sola presenza di un oggetto o due [a patto di riuscire a trovarlo, cosa non scontata grazie ad una telecamera poco reattiva N.d.R] e i punti di interazione per avanzare nella trama che a loro volta risentono dei raffazzonati movimenti di camera.
Per quanto riguarda il combat sistem, Black Book si basa sulle classiche meccaniche Deck-Building a turnazione: il Libro Nero sarà il nostro strumento e toccherà a noi creare il miglior mazzo di pagine da utilizzare come attacchi, difesa, bonus e malus.
In ogni battaglia saremo noi a partire per primi e avremo la possibilità di vedere difesa e punti vita del nostro avversario, oltre alla sua prossima mossa, così da decidere la strategia migliore da attuare. Avanzando nel gioco e aprendo i sigilli del Libro otterremo delle pagine sempre più forti e, combinando le caratteristiche di ognuna di esse, sarà possibile creare delle combo fin troppo potenti; inizialmente le uniche azioni disponibili saranno delle semplici pagine basate su attacco e difesa, ma quando entreremo nel vivo della storia, il nostro amato Black Book tirerà fuori tutte le sue risorse e ci renderà la vita fin troppo semplice, riuscendo a creare combinazioni talmente forti da abbattere in pochissime mosse anche i nemici più agguerriti.
Gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire anche delle modalità di combattimento più “ostiche”, dettando delle condizioni ben precise su come sconfiggere i nemici ed entro un limite di turnazioni, che ben ci hanno fatto sperare, ma anche in questo caso, dopo un inizio burrascoso e apparentemente più complicato, l’equilibrio di gioco è andato a scemare e ci siamo ritrovati ad essere fin troppo forti per i nostri nemici. Come se il nostro incredibile talento per la stregoneria non bastasse, oltre alle pagine del libro avremo la possibilità di servirci di oggetti curativi o boost per aiutarci nella battaglia e, in alcune situazioni, anche un nostro compagno ci farà da spalla con attacchi speciali, difensivi o curativi da utilizzare in via eccezionale.
Esplorato il lato tecnico del titolo, ora possiamo dedicarci alla parte più artistica dell’opera, parlando brevemente di grafica e comparto audio.
Come detto all’inizio, Black Book nasce grazie ad una campagna Kickstarter ben conclusa con l’obiettivo di portare un po’ di cultura slava nel parco titolo di ogni giocatore e Morteshka decide di farlo grazie all’utilizzo di una grafica Low-Poly che non brilla abbastanza nelle sezioni 3D e degli artwork molto più immersivi e tradizionali per tutte le fasi descrittive del titolo.
Il carattere puramente narrativo dell’opera rende i bellissimi scenari e i personaggi deliziosamente ritratti i veri protagonisti grafici, innalzando così le aspettative dei giocatori anche per il lato 3D: questo purtroppo non riesce pienamente a reggere la competizione, ma siamo certi che lo studio russo abbia fatto tutto il possibile per rendere al meglio anche queste sezioni.
Se la grafica è un discorso uscito a metà, lo stesso non si può dire per il comparto audio del titolo: la Soundtrack di gioco è decisamente in linea con il contenuto e riesce ad accompagnare bene l’intera storia.
Sebbene non sia presente una traduzione in italiano, il titolo è stato interamente doppiato in inglese con una particolare attenzione a mantenere l’accento d’origine, creando così un’ottima esperienza di ascolto anche per un pubblico più vasto. Una sorpresa che ci ha particolarmente colpito è stata la possibilità di ascoltare in completo relax alcuni pezzi corali tipici della zona, perfettamente intonati e davvero immersivi, creando così un’esperienza audio di ottima scelta.
Siamo giunti alla fine e ringrazio tutte le persone che hanno retto la lettura fino a questo momento!
Il nuovo progetto di Morteshka è sicuramente un enorme passo avanti nella loro carriera e abbiamo particolarmente apprezzato ritrovare una rivisitazione pienamente dark della fiaba di Vasilisa la Bella.
Seppur non esente da problemi ed imperfezioni, specialmente riguardo al comparto tecnico che si rivela essere il vero tallone d’Achille dell’opera [soprattutto nella versione Xbox da noi provata N.d.R], Black Book rimane un buon RPG con delle particolari meccaniche Deck-Builder e ci sentiamo caldamente di consigliarlo a tutti i giocatori che vogliono vivere un’esperienza diversa dal solito; grazie alle sue 15/20 ore di durata e la presenza di finali multipli, il titolo indie si presta particolarmente agli appassionati della narrativa, ma potrebbe facilmente stancare e deludere chi non ha intenzione di passare ore e ore alla lettura di testi e descrizioni.
Siamo certi che, con le sue opere future, lo studio russo ci porterà titoli ancor più curati; per adesso vi lasciamo a questo piccolo zoom sulla mitologia ed il folklore slavo e alla nostra serie live dedicata!
Devi essere connesso per inviare un commento.
Titolo dal cuore interessante; mi recupererò la live ^__^