Grazie a titoli come Doki Doki Literature Club!, Steins; Gate e la serie di Nekopara, negli ultimi anni anche il mondo delle Visual Novel è riuscito a crearsi una nicchia di interesse nel nostro Paese e, di conseguenza, console portatili come Nintendo Switch hanno preso la palla al balzo iniziando ad ampliare anche il catalogo italiano.
Il titolo di cui vi parliamo oggi si incastra perfettamente in questa categoria, e data la sua breve durata [in confronto agli standard del genere N.d.R] possiamo definirlo un ottimo punto di partenza per chi volesse iniziare a conoscere questo mondo narrativo più nello specifico.
Necrobarista: Versamento Finale è la versione definitiva della visual novel sviluppata da Route 59 e pubblicata da Coconut Island Games; uscito l'11 agosto 2021, il titolo è disponibile per Nintendo Switch e PC al prezzo di 17,99€
Australia, in uno dei tanti vicoli che contraddistinguono la famosa cittadina di Melbourne esiste un locale dove viventi e le anime delle persone recentemente trapassate si ritrovano per gustare un ottimo caffè e questo ultimo luogo di connessione è il Capolinea [The Terminal in lingua inglese N.d.R.].
Maddy, la proprietaria e barista del locale insieme all’ex proprietario Chay e una ragazzina appassionata di robot di nome Ashley, gestiscono il Cafè e, oltre alle normali mansioni, si occupano illegalmente anche di un lavoro molto più delicato: la Necromanzia.
Dopo il suo decesso, un ragazzo di nome Kishan varca le porte del locale privo dei suoi effetti personali e senza ricordare di essere ormai morto; qui farà la conoscenza dei membri del bar che gli spiegheranno la sua “particolare” condizione e le regole da rispettare: il Capolinea non è altro che un luogo di transazione tra la vita e la morte e ogni anima ha ventiquattr’ore di tempo per andare oltre e completare il proprio passaggio [Paradiso, Inferno, resurrezione o altro ancora… il destino dei clienti non ci è noto e non verrà mai svelato N.d.R. ].
Le regole sono chiare: il tempo è una moneta preziosa di scambio e il Consiglio della Morte si occupa di regolamentare questa delicata situazione, o almeno così sembrerebbe…
Pur sembrando una donna dal carattere brusco, Maddy si ritrova frequentemente ad empatizzare con le anime spesso destabilizzate dei defunti, donandogli così del tempo extra per riuscire a compire il grande passo; ovviamente questo genere di scambio ha delle conseguenze e, in questo modo, il Capolinea ha accumulato un enorme debito di ore con il Consiglio ed è compito di Ned, vecchio amico di Chay e funzionario del Consiglio, riscuotere il saldo o far chiudere i battenti al locale.
Non vogliamo raccontarvi di più, in quanto il titolo è completamente basato sul suo carattere narrativo, vi basti sapere che in questo modo verremo man mano accompagnati all’interno delle vicende del Capolinea, un luogo speciale dove molte storie si intrecciano fra loro e tutto ci ricorda una cosa importante: seppur non ci è dato sapere cosa arriverà dopo la nostra morte, nulla è più prezioso del tempo che abbiamo a disposizione ed è fondamentale saper dare il giusto valore ad ogni attimo vissuto.
Essendo una Visual Novel, nel titolo di Route 59 non troverete un gameplay dinamico in quanto l’azione principale sarà proprio premere il tasto corrispondente per poter andare avanti nella scena, proseguendo così nella lettura della trama fino a quando, concluso l’episodio corrente e vista la simpatica scena di riepilogo perpetuata dai robot di Ashley [che ci hanno subito portato alla mente i discorsi tra i Pod in Nier: Automata N.d.R], sarete liberi di esplorare alcune zone del Capolinea ed interagire con degli elementi di sfondo per poter scoprire dei retroscena sui protagonisti ed alcune storie puramente testuali basate sulle vicende dei clienti del Cafè. Seppur interessanti a livello secondario, queste ultime non sempre sono riuscite a prendere la nostra attenzione e non vi nascondiamo che alcune paragrafi di lettura sono avanzati senza riuscire a destare un grande interesse o rimanere ben radicati nella mente.
Questo dettaglio è, purtroppo, relazionabile anche ad alcuni fatti presenti nella trama principale del gioco che, nonostante sia riuscita a convincerci, non possiamo negare che molti passaggi ci sono sembrati frivoli e in alcune situazioni anche raffazzonati: Necrobarista vanta una trama interessante a patto di non essere troppo puntigliosi nella ricerca di linearità e dettagli, dato che molte situazioni non verranno effettivamente spiegate o prese in considerazione.
Sempre in merito all’esperienza di gioco, abbiamo una lieta notizia: l’intero titolo presenta una traduzione italiana che ben rasserenerà gli animi di molti amanti del genere, abituati a file e file di testo in un inglese neanche troppo comprensibile ma, seppur in modo minimale, non sempre la traduzione riesce ad esprimere perfettamente il significato di alcune frasi o di molte espressioni tipiche anglofone e giocando il titolo in italiano è quindi possibile perdere delle sfumature emotive presenti in alcuni dialoghi.
Riguardo ai testi, Necrobarista: Versamento Finale mantiene saldi i problemi della sua versione originale e anche in questa occasione non sarà difficile incappare in errori di battitura, ortografici e di formattazione, rendendo così una delle caratteristiche principali del titolo narrativo un elemento problematico, motivo per cui ci auguriamo l’arrivo di una grossa patch in futuro.
Dopo aver discusso di molti punti a sfavore è ora di puntare il dito verso i due aspetti maggiormente riusciti dell’intero titolo: grafica e audio.
Lo studio californiano Route 59 ha indubbiamente svolto un lavoro degno di plauso per quanto riguarda il comparto grafico; sviluppato in uno stile che riporta alla mente anime come Death Parade e caratterizzato da animazioni in 2D che ben appagano lo sguardo, Necrobarista offre a tutti i giocatori delle splendide cut-scene realizzate in 3D che vantano di dettagli ridefiniti e dinamici come una color dedicata e delle splendide inquadrature che portando indubbiamente il titolo su una scala nettamente più alta rispetto a molte opere simili.
Affrontando un tema delicato come il concetto di morte e del tempo, trovare una simile cura e dinamicità in un titolo che nei classici standard del genere dovrebbe offrire giusto qualche immagine statica e una moltitudine di testi, è stata davvero un’esperienza positiva e non possiamo che lodare la scelta intrapresa dagli sviluppatori.
Anche per quanto riguarda la colonna sonora e l’intero comparto audio, il lavoro svolto risulta eccellente e possiamo assicurarvi che le soundtrack utilizzate vi rimarranno impresse a lungo, grazie alla presenza di un musicista come Jeremy Lim e il noto compositore Kevin Penkin, conosciuto maggiormente per le OST di Florence, Made in Abyss, Tower of God e l’avvincente Rising of the Shield Hero.
Vi segnaliamo che l’intero pacchetto delle soundtrack è disponibile separatamente dal gioco [o ascoltabile sui canali ufficiali di Youtube e Spotify N.d.R] e, per chiunque volesse aggiungere una piccola raccolta alla propria collezione, vi consigliamo caldamente l’acquisto!
Purtroppo, dopo delle lodi artistiche pienamente guadagnate, è arrivato il momento di esporvi anche un fattore negativo che Necrobarista porta ancora con sé dalla sua prima edizione: l’ottimizzazione non è sicuramente delle migliori e, oltre alla presenza di caricamenti davvero troppo lunghi e texture non sempre prontamente caricate, anche il frame rate non risulta stabile e in alcune occasioni abbiamo avuto dei crash di gioco inaspettati.
Come detto inizialmente, Necrobarista: Versamento Finale è una versione definitiva del titolo che aggiunge alcune piccole novità e nel complesso non sono state apportate grandi innovazioni se non qualche piccola aggiunta a livello secondario.
Il Capolinea offre nuove aree esplorabili ed è ora possibile interagire con alcuni personaggi: parlando con Ashley avvieremo la modalità Doodle che ci permette di decorare i volti dei robot, creando delle espressioni buffe che vedremo durante i loro siparietti; rivolgendoci a Kishan invece entreremo nella modalità Studio, che permette di creare delle scene completamente personalizzate montando liberamente le nostre composizioni [si, purtroppo ci troviamo davanti ad un’aggiunta che nella teoria funziona ma durante il lato pratico ha creato molti problemi di crash e difficoltà di esecuzione nella versione per Switch N.d.R].
Durante gli eventi di gioco, sarà possibile avviare due storie secondarie che ci narreranno le vicende di alcuni clienti del Capolinea, creando una maggior empatia con il mondo creato dagli sviluppatori e non neghiamo che entrambe le storie sono riuscite ad intrattenerci maggiormente rispetto ad alcuni eventi di trama.
L’ultima novità introdotta in questa versione riguarda il rapporto d’aspetto [o come più comunemente chiamato Aspect Ratio N.d.R] del titolo, che è stato ridefinito a 1.85:1 rendendo così l’aspetto visivo molto più simile ad un classico taglio cinematografico in 16:9, che ben si accosta con le scelte grafiche e narrative del gioco.
In definitiva, il tiolo di Route 59 Games risulta essere un’opera che avrebbe potuto dare molto di più, con dei concetti di base interessanti, ma con un’evoluzione di trama non del tutto riuscita ma che riesce a rialzarsi grazie ad un’esecuzione grafica e sonora di tutto rispetto.
Se siete in cerca di un primo approccio al mondo delle visual novel e anche la presenza di una semplice localizzazione italiana può esservi utile, allora vi consigliamo l’acquisto.
Mentre per tutti i fan del genere il titolo potrebbe entrar a far parte della vostra collezione solo se avete voglia di spendere qualche ora in una lettura semplice, senza troppe macchinazioni di fondo e dalla resa grafica davvero appagante, se non è così il nostro consiglio è quello di aspettare qualche nuova uscita per opere più articolate.
Necrobarista: Versamento Finale rimane nel complesso un titolo che ci ha parzialmente soddisfatto, anche a discapito di un comparto tecnico non eccelso e pensiamo che questa esperienza possa porre delle ottime basi per i progetti futuri dello studio californiano.
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