Ben ritrovati cari lettori della Tribù, il titolo di cui vi andremo a parlare oggi ha destato parecchio interesse in redazione [ovviamente per “parecchio” intendiamo il mio, ma era abbastanza per coprire anche quello dei colleghi N.d.R.] e, dopo una presentazione piena di entusiasmo e ottime promesse rilasciata ben due anni fa, è arrivato il momento di tirare le somme e questa recensione non può esistere senza una grande premessa: oggi parliamo di uccelli coloratissimi che fanno skateboard e lo fanno con stile [o quasi, come vedrete in seguito N.d.R.].
Ovviamente il paragone con la celebre saga di Tony Hawk è inevitabile e, per quanto ci riguarda, SkateBIRD avrebbe potuto benissimo arrivare a competere con il titolo di casa Activision grazie ai toni leggeri con cui si pone e alla presenza di tutti i trick più importanti di questo sport… ma qualcosa sembra essere andato storto e il solo concept non riesce a sostenere l’intero titolo.
Andiamo con ordine e vediamo insieme tutte le sue caratteristiche.
Sviluppato da Glass Bottom Games e pubblicato da Limited Run Games, SkateBIRD è un videogioco sportivo di simulazione basato sullo skateboard; pubblicato il 16 settembre 2021 il titolo è disponibile su PlayStation 4, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, PC e Amazon Luna al costo di 19,99€.
Pubblicato in seguito a una campagna Kickstarter conclusa nel migliore dei modi, SkateBIRD ha saputo farci sorridere anche grazie alla presenza di una storia veramente semplice ma altamente funzionale che, mediante un banale pretesto, ci ha permesso di eseguire moltissimi trick mentre esploravamo tutti e cinque gli scenari di gioco.
A seguito di un lavoro sempre più sfiancante, la nostra amata padroncina sta vivendo un periodo alquanto stressante della sua vita e tocca a noi, suoi fedeli uccellini, aiutarla a superare anche questa crisi. Inizieremo questa operazione sistemando la camera da letto lasciata completamente in disordine e andremo avanti a colpi di ollie fino ad arrivare a riordinare anche il suo luogo di lavoro!
Progredire nella storia richiederà il completamento di varie sfide volte a eseguire determinate azioni in tempi limite o con un minimo punteggio totale [ed ecco che il buon vecchio Tony Hawk inizia a farsi sentire N.d.R.] e saranno proprio gli uccellini accorsi in nostro aiuto a farci avanzare; difatti parlando con ognuno di loro prenderemo parte a dei simpatici dialoghi che daranno il via alle svariate missioni di quell’area e, una volta completate, riusciremo a passare alla mappa successiva.
Trovare un pretesto per poter mettere dei carinissimi pennuti su una tavola da skate non è così semplice, ma Glass Bottom è sicuramente riuscita a far quadrare questo aspetto grazie ad una trama che, seppur inverosimile, riesce a far pensare “beh, infondo perché no?” alla maggior parte dei suoi giocatori.
Seppur non discostandosi troppo dagli standard perpetuati nel genere, SkateBIRD chiede a tutti i suoi giocatori di non prendere troppo seriamente il titolo e di godersi l’intera storia con una visione pienamente ironica, vivendo questa esperienza sportiva con grande umorismo. D’altro canto tutto questo risulta attuabile solo dopo aver superato lo scaglione della prima ora di gioco, che a causa di un inizio non molto propositivo a livello tecnico, potrebbe risultare caotica per la maggior parte delle persone ed allontanarle prima di poter assaporare veramente il mood caratteristico del titolo.
I titoli sportivi vivono costantemente il peso di non aver dalla loro parte una vera e propria zona di grigio e, purtroppo, moltissime uscite prodotte nel panorama indie non riescono a competere con i titoli tripla A che dominano il mercato e sono destinate a vivere per molto tempo in un angolo degli store, probabilmente in sconto, in attesa che qualche persona inizi a credere in loro.
Nel nostro caso abbiamo tra le mani un titolo che avrebbe potuto sfruttare i suoi particolari protagonisti come caratteristica principale nelle meccaniche di gioco ma, sfortunatamente, l’unica vera differenza da un qualsiasi altro gioco di simulazione di skateboard resta nel fatto che i nostri cari pennuti riescano ad eseguire un doppio ollie, raggiungendo così delle altezze molto più elevate rispetto agli standard umani e possono planare sfruttando le proprie ali. In questo modo la verticalità della mappa risulta maggiormente sfruttata, ma, nel complesso, questa caratteristica non riesce ad avere un forte impatto in un gameplay che non si discosta molto dalla tradizione e, data la premessa, ci sarebbe piaciuto trovare una maggior caratterizzazione nelle meccaniche proposte. Ciò avrebbe reso il gioco un vero e proprio pilastro per gli appassionati del genere in cerca di un po’ di divertimento.
SkateBIRD ci guida per tutta la prima mappa di gioco in un tutorial completo volto a far conoscere al giocatore tutti i movimenti disponibili: trick, ollie, flip, grind e melon grab compongono l’intero repertorio che il nostro super uccellino potrà eseguire.
Inclinando leggermente l’analogico sinistro potremo dare il via alla nostra avventura sullo skate e, per poter acquisire sempre più velocità, basterà muoversi a zig zag nella mappa; per effettuare salti più alti e azioni sempre più elaborate, dovremo aumentare il punteggio segnato nel contatore delle combo, qui denominato come fattore “FANCY” e, seppur grazie alla presenza di un tasto legato al cinguettio [che permette di guadagnare qualche punto utile a iniziare una nuova serie di combo N.d.R.] riuscire a mantenere il punteggio non è un’impresa alquanto semplice. In fatti sarà complice un fattore trial and error dettato non tanto dalla difficoltà dei trick, ma dal peggior nemico del titolo: il comparto tecnico.
Per poter proseguire è necessario avvisarvi: il gioco di Glass Bottom Games non vanta di una buona stabilità su nessuna console, ma quella che più ne risente è la versione in portabilità di Nintendo Switch [versione da noi testata N.d.R.] dove è il gioco stesso, in termine tecnico, a divenire una sfida per chi gioca.
L’intero mondo di gioco è contornato da imprecisioni tecniche dei comandi [le levette analogiche sono diventate il nostro peggior nemico N.d.R.], hit box che tendono a bloccare il personaggio in mezzo agli oggetti presenti sulla mappa, una telecamera ballerina che in molte situazioni rende impossibile muoversi o effettuare un’acrobazia e, come se non bastasse, sono presenti numerosi glitch e bug che in alcune situazioni rendono davvero impossibile riuscire a portare il contatore delle combo ad un punteggio accettabile, rovinando così un’esperienza che per richiesta stessa degli sviluppatori dovrebbe riuscire a divertire i propri giocatori.
Anche per quanto riguarda la grafica, SkateBIRD non riesce ad emergere e il prodotto finale risulta piatto alla vista in quanto il mondo di gioco è visibilmente spoglio e povero di dettagli, dando un feeling abbastanza retrò al tutto.
Purtroppo anche il campo visivo non aiuta e per mascherare una palese povertà grafica è stata inserita una sfocatura sulla media-lunga distanza che riesce a creare non pochi problemi durante le acrobazie e i momenti di elevata velocità, creando un fastidioso effetto Blur che potrebbe infastidire alcuni giocatori.
Se anche il lato grafico non stupisce, il titolo riesce a guadagnare qualche punto grazie alla possibilità di personalizzare il proprio personaggio in modo originale e fin dall’inizio della prima partita troverete moltissime varietà di uccelli, costumi, accessori e skateboard che vi permetteranno di creare un avatar unico e super cool.
In ogni arena, o skatepark, sono disseminati numerosi collezionabili che andranno ad aumentare gli accessori con poter rendere ancor più caratteristico il nostro volatile.
Anche la soundtrack è sicuramente uno dei punti a favore del gioco, anch’essa ampliabile grazie ai collezionabili: sono moltissimi i brani che riescono a tenere compagnia e divertire creando una perfetta sensazione da gioco arcade.
Per quanto riguarda il level design delle mappe non abbiamo molto da dire: l’utilizzo di vari elementi come ciotole di ramen, cartoni della pizza, lacci, lattine e altri è sicuramente un ottimo espediente per creare delle ambientazioni che si adattano perfettamente alle caratteristiche di gioco e la loro resa in scala ci ha subito riportato alla mente le moltissime partite fatte su titoli come Micro Machine.
Ogni skatepark dispone di molti elementi che ci permettono di effettuare tutte le acrobazie disponibili, ma la loro posizione dispersiva e poco omogenea rende l’esperienza leggermente caotica e, alla lunga, anche ripetitiva.
In definitiva, quello che abbiamo tra le mani è un titolo che presenta con un’ottima idea alla base, ma non riesce a sfruttare pienamente il concept originale per cui il pubblico si è subito interessato: abbiamo degli uccelli che fanno skateboard e hanno uno stile pazzesco, ma oltre ad un’estetica travolgente non troviamo altro.
SkateBIRD avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere un ottimo passatempo per gli amanti dello sport e diventare un titolo estremamente caratteristico da consigliare a voce alta; a conti fatti parliamo di un’esperienza di gioco che arriva ad un massimo di 10 ore, contando il completismo, e che vanta di una traduzione italiana scorrevole.
Purtroppo, data la presenza di un comparto tecnico completamente da ricalibrare, non sentiamo il dovere di consigliarvi il titolo, ma potrebbe comunque rimanere un’esperienza simpatica da provare a vostra discrezione, almeno per quanto riguarda la creazione del personaggio e le gag tra i vari uccellini.
Dopo una prima grande esperienza con SkateBIRD, siamo sicuri che in futuro Glass Bottom Games ci riserverà dei titoli interessanti e abbiamo comunque apprezzato la passione riposta nello sviluppo di un progetto così caratteristico.
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