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Viaggio tra i remake di Pokémon in attesa di Sinnoh

Pubblicato il 6 Novembre 2021 alle ore 10:00
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Ci stiamo avvicinando a grandi passi al ritorno di due dei titoli migliori mai usciti dalla saga di Pokémon. Infatti il prossimo 19 novembre usciranno nei negozi Perla Splendente e Diamante Lucente, il remake proposto da ILCA e Gamefreak in cui si tornerà nella quarta generazione e più precisamente a Sinnoh dopo circa 15 anni. Nel corso degli anni infatti The Pokémon Company si è affidata spesso al ritorno al passato tra una generazione all’altra, permettendo a sempre più persone di riscoprire il suo passato e le avventure che noi anzianotti abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Nel corso di questo speciale viaggeremo alla riscoperta dei vecchi remake della serie Pokémon con uno sguardo verso il futuro in attesa della prossima generazione.

Ritorno a Kanto

Correva il 1996 quando il brand Pokémon mosse i primi passi in Giappone grazie all'uscita di Rosso e Verde [da noi mai arrivato, prese il suo posto Blu qualche anno più tardi N.d.R.] con la regione di Kanto e la prima, immortale, generazione che ancora oggi molti giudicano la migliore. Nel corso del tempo, però, la tecnologia avanzò e 8 anni dopo - con l'introduzione del Game Boy Advance - ci si ritrovò ad aver quasi bisogno di riscoprire in maniera differente i primi titoli del brand. Nacquero così Verde Foglia e Rosso Fuoco, un remake che ha preso il motore grafico della terza generazione e ha riportato i giovani dell'epoca a esplorare la regione di Kanto per riscoprire le prime 151 creature. Il primo lavoro di remake effettuato ha visto Game Freak sfruttare le conoscenze ottenute con il tempo per proporre un lavoro di altissima qualità, rendendolo fruibile anche in un periodo dove il brand stava vivendo quella che è paragonabile quasi all'età dell'oro. Si veniva infatti da Rubino e Zaffiro e ci si stava muovendo lentamente verso il Nintendo DS e la rivoluzione dei due schermi che poteva portare Pokémon verso nuove vette inesplorate fino a quel momento. Rosso Fuoco e Verde Foglia non solo hanno riportato i giocatori a Kanto, ma hanno anche regalato nuove meccaniche come il Cercasfide e il Pokévip che permettevano di scontrarsi nuovamente contro altri allenatori presenti in game o nuove metodologie di contatto tra giocatori grazie alla tecnologia (all'epoca sconvolgente) del Gameboy Advance. Oltre alle meccaniche, però, Gamefreak ha deciso di introdurre anche una nuova area - chiamata Settipelago - che permette ai giocatori di vivere una nuova questline e ottenere mostri provenienti da Johto e Hoenn, in modo da facilitare la cattura di tutti i mostri presenti in quel momento nel mondo di Pokémon. La semplicità di Verde Foglia e Rosso Fuoco è stata strabiliante e questo si è poi ripercosso sui successivi titoli della serie, che ha vissuto la sua seconda giovinezza grazie al Nintendo DS e ai due schermi in grado di modificare l'esperienza di gioco in maniera significativa. Questo è stato dimostrato da Gamefreak con la trilogia di Sinnoh (Diamante, Perla e Platino) che ha portato poi al secondo grande remake: HeartGold e SoulSilver. Questi due giochi ripercorrono la storia di Oro, Argento e Cristallo dove verrà vissuta la regione di Johto con il ritorno a Kanto nel post game, in un tempo non ben definito dopo le avventure della prima generazione.

Johto e Hoenn ritornano nel nostro cuore

HeartGold e SoulSilver sono stati in un certo senso degli innovatori, portando i giocatori a vedere delle feature che in seguito avrebbero richiesto a gran voce anche per i successivi giochi. I remake della seconda generazione, infatti, introducono per la prima volta - dopo l'esperimento Pikachu in Giallo - la possibilità di portarsi nell'overworld lo sprite del primo mostro della squadra, facendo in modo di vivere l'avventura con il proprio pokémon preferito. Il giocatore potrà parlare liberamente con la creatura in modo da sapere il suo stato d'animo e raccogliere occasionalmente degli oggetti. La storia di HeartGold e SoulSilver ripercorre sia quella di Oro e Argento sia la sottoquest di Cristallo con protagonista Suicune e gli altri cani leggendari (Raikou ed Entei) con alcuni personaggi introdotti proprio per l'occasione, dando modo anche a chi si è letteralmente mangiato i due precedenti un grandissimo motivo per ributtarsi su questi due titoli.
Nella mente di Gamefreak la voglia fu quella di unire la storia vissuta giusto qualche anno prima con le meraviglie tecniche del DS, e sfruttare tutto ciò che è stato vissuto con la quarta generazione. Nel corso degli anni, però, man mano che le generazioni uscivano e i primi - veri - sequel venivano prodotti, il pubblico richiedeva a gran voce di riproporre un'altra generazione che è rimasta nel cuore dei giocatori: la terza. Rubino, Zaffiro e Smeraldo infatti hanno segnato la fine tra l'era Game Boy e introdotto i giocatori nel mondo del DS, una console che per certi versi ha rivoluzionato la concezione di gaming portatile. Vivendo proprio a cavallo di quegli anni (2002 per Rubino e Zaffiro, 2006 per Smeraldo), gran parte dei giocatori hanno vissuto male questa generazione e tutto ciò che ne è conseguito. I fan, però, han dovuto attendere molto tempo e nonostante i vari meme che già iniziavano a circolare The Pokémon Company ha preferito lavorare sulle nuove generazioni piuttosto che ritornare su quelle vecchie. Tra il 2009 e il 2014 infatti furono rilasciati Nero e Bianco, Nero e Bianco 2 e X & Y che han segnato definitivamente il passaggio generazionale tra Nintendo DS e 3DS, la console portatile che ai due schermi unisce la tecnologia 3D.

Esattamente 12 anni dopo, nel 2014, Nintendo e Gamefreak han rilasciato Rubino Omega e Zaffiro Alfa (ORAS per i fan) che hanno permesso a tutti di rivivere l'epopea di Hoenn in una nuova veste grafica e soprattutto con enormi variazioni rispetto al passato. Se infatti RFVF e HGSS (acronimi per i due set precedenti di remake) hanno dato precedenza alla storia originale e hanno aggiunto solo delle piccole sezioni minuscole, ORAS hanno deciso di rivoluzionare questo concetto introducendo nel mondo di Hoenn le Mega Evoluzioni [presenti precedentemente solo in X & Y N.d.R.] e le forme Primal di Kyogre e Groundon, implementandole nella storia in maniera molto coerente. Possiamo dire che ORAS, nel loro essere particolari, sono l'essenza perfetta del remake di Pokémon: la storia originale è stata mantenuta e leggermente modificata per tenerla aggiornata nel tempo con tutte le nuove meccaniche introdotte nel giochi temporalmente successivi. Il gioco infatti sfrutta sia le Megaevoluzioni, per mostrare nuove forme dei mostri di terza generazione, sia le caratteristiche del 3DS e la sua potenza per avere qualcosa di altissimo livello perlomeno dal lato artistico. Un altro dei motivi per ritornare a Hoenn in questo formato è l'Episodio Delta, che amplia la lore del mondo Pokémon con una parte di trama tutta dedicata a Rayquaza e Deoxys introducendo ufficialmente quest'ultimo nella storia canonica.

Ritorno a Kanto parte 2

Prima di Diamante Lucente e Perla Splendente dobbiamo fare un piccolo passo indietro, precisamente al 2018, quando Nintendo e The Pokémon Company decidono di annunciare la primissima interazione del brand Pokémon su Switch, la nuova portatile ibrida che ha preso il posto del 3DS. In una maniera quasi incredibile e inaspettata, infatti, la decisione di Junichi Masuda e del suo team è quello di tornare ancora una volta a Kanto, ma questa volta con due titoli in grado di ripercorrere la storia di Pokémon Giallo e non Rosso e Verde come in precedenza.
Nella nostra recensione abbiamo parlato di come Let's Go Pikachu e Let's Go Eevee siano dei titoli fatti più che per la mera volontà di fare un remake (a distanza di 14 anni dal precedente) per portare sempre più pubblico su console dopo il successo planetario di Go, il gioco mobile che ha praticamente rivoluzionato il concetto di Pokémon nella mente delle persone. Il lavoro effettuato da The Pokémon Company fu meraviglioso e portò su Nintendo Switch un remake virato principalmente sui nuovi utenti, ma con una fortissima strizzata d'occhio anche a coloro che all'epoca della sua uscita erano ormai vicini ai trent'anni. Quest'ultima avventura a Kanto venne accolta in maniera moderata sia da critica che dal pubblico e oggi, dati di pochi giorni fa, conta più di 14 milioni di copie venduti in appena 3 anni.

Finiamo il viaggio nei remake parlando brevemente di quello che ci aspetterà la prossima settimana. Infatti, il 19 novembre potremo finalmente mettere le mani su Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente, il ritorno dopo 15 anni a Sinnoh atteso dalla maggior parte dei giocatori che ha continuato per anni a richiederlo. Per la prima volta Gamefreak si fa da parte e fa spazio a ILCA [dev che hanno aiutato in svariati tioli come Yakuza 0, Dragon Quest XI o NieR: Automata N.d.R.] come sviluppatore principale, lasciando quasi sbigottiti i fans che si sono chiesti se questo potesse influire sulla qualità dei due titoli. Ovviamente i due capitoli sono stati sviluppati in collaborazione con Masuda che ha avuto grande voce nella realizzazione, pertanto la qualità non dovrebbe essere tanto lontana da quella delle precedenti avventure. Ma quali novità sono state introdotte? Beh, sicuramente lo stile grafico è differente da tutte le precedenti iterazioni, in quanto viene abbandonato il 3D classico per una modellazione dell'overworld che ricalca molto l'odiato chibi, mentre in fase di combattimento si torna ai modelli classici della serie. Questa scelta è stata fatta probabilmente ponderando bene ciò che sono stati i problemi di Pokémon Spada e Scudo nel recente passato, che soffriva di vistosi cali di framerate nelle fasi più aperte e concitate.
Nelle prossime settimane arriveranno altri contenuti a tema Pokémon che culmineranno nella recensione di Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente... siete pronti? Noi carichi e in attesa di poter tornare a Sinnoh nuovamente.

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