Ideati del celebre fumettista belga Peyo, i Puffi fanno la loro entrata in scena nel 1958 grazie a una serie a fumetti, dapprima secondaria che troverà una propria realizzazione dall’anno successivo [voci narrano che qualcuno ha ancora memoria di Johan e Solfamì e la grande entrata in scena de Il flauto a sei Puffi N.d.R].
Ben accolti dal pubblico, i famosi folletti blu riceveranno nel corso del tempo non solo degli adattamenti televisivi, ma anche dei lungometraggi e degli spot completamente dedicati, dando il via ad un franchise iconico che anche al giorno d’oggi non smette di produrre novità.
Questo ci porta al presente e grazie ad un nuovo “puffosissimo” capitolo nella storia dei videogiochi a tema Puffi, che riprende le novità introdotte nella serie TV rilasciata ad inizio 2021. Partiamo alla scoperta di una nuova avventura completamente in 3D.
Sviluppato da Osome Studio e pubblicato da Microids, I Puffi: missione Vilfoglia è un platform d’avventura in 3D basato su una storia autoconclusiva ed è disponibile su Playstation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC al costo di 39,99€. Entro la fine dell’anno sarà disponibile anche la versione next-gen del titolo.
Da sempre i folletti blu amano profondamente la loro foresta e hanno a cuore tutta la natura che protegge il loro villaggio da occhi indiscreti… soprattutto da quelli del loro acerrimo nemico: l’alchimista stregone Gargamella.
Questa volta il vile, e anche un po’ bruttino, stregone ha in mente un piano per imprigionare tutti i Puffi e grazie ad un libro di incantesimi molto antico evoca in tutto il regno la Vilfoglia, una pianta parassita altamente tossica che si nutre della linfa della foresta e cattura gli ignari folletti che finiscono nelle sue grinfie.
Spaventati dall’effetto disastroso che il parassita sta avendo sulla loro casa, tutti i Puffi si mettono all’opera per trovare il modo di risanare le piante e mandare in fumo i piani del malvagio stregone; grazie alla prontezza del Grande Puffo e l’intelligenza del Puffo Inventore, i piccoli omini blu scoprono l’esistenza di un fiore in grado di curare l’attacco della Vilfoglia e partono in una missione volta a recuperare tutti gli ingredienti necessari per costruire l’arma definitiva e distruggere la magia oscura di Gargamella.
Prendendo i panni di quattro dei Puffi più coraggiosi, accuratamente guidati dal Grande Puffo e introdotti per ogni capitolo da una voce narrante di tutto rispetto, partiremo per un emozionante viaggio verso la distruzione della malefica pianta tossica. Forzuto, Quattrocchi, Puffetta e Cuoco [il nostro caro e vecchio Chef N.d.R] sono la squadra perfetta per recuperare tutti gli ingredienti richiesti per la creazione del siero definitivo e per salvare tutti i Puffi presi in ostaggio nel castello di Gargamella!
In termini di gameplay, I Puffi: missione Vilfoglia si presenta come una grande avventura in 3D dai toni puramente platform e siamo rimasti stupiti dalla sensazione “Playstation 2” che il titolo è riuscito a trasmettere, grazie ad un gameplay che non si basa solamente sulle pure meccaniche tecniche, ma richiede anche una buona dose di intuizione logica da parte del giocatore per proseguire nella partita, oltre ad un occhio di riguardo in alcune zone della mappa dove i salti tra varie piattaforme fanno da protagonisti e la precisione è una caratteristica fondamentale.
Per contrastare l’avvelenamento della Vilfoglia, il Puffo Inventore ha creato uno strumento in grado di curare la tossicità chiamato Puffizzatore: con questa macchina saremo in grado di emettere uno spray curativo che risana la natura e abbatte tutti nemici che ci ostacolano. Oltre a questo, il macchinario ci permette di aspirare alcuni elementi, scattare ad alta velocità, eseguire un super schianto a terra e planare anche per brevi tratti.
Le similitudini con il famoso Splac 3000 di Mario Sunshine sono moltissime e nello stesso modo anche il nostro strumento di decontaminazione avrà un limite di carica che al termine del serbatoio ci obbligherà ad aspettare qualche istante prima di tornare all’azione.
Il titolo è suddiviso in capitoli e in ognuno di essi vedremo un Puffo in particolare come protagonista e avanzando nella storia il nostro caro Puffo Inventore aggiungerà delle nuove funzioni al Puffizzatore, che ci serviranno per poter proseguire nell’avventura. Inoltre, sarà possibile tornare liberamente in tutte le aree già visitate così da poter risanare completamente la zona e prendere tutti i collezionabili presenti, che sbloccheranno nuove modifiche e migliorie del nostro strumento; in questo modo il backtracking diventa una meccanica fondamentale del gioco e anche una volta finita la campagna principale, tornare nelle varie aree della foresta per risanarla completamente diventa un’attività appagante [e, per certi versi, anche rilassante N.d.R]. Durante il nostro viaggio ci capiterà spesso di incappare in alcuni nemici creati dalla malefica pianta e ognuno di loro richiederà una tattica ben precisa per essere sconfitto: alcuni dovranno inalare una buona dose di spray curativo, altri avranno bisogno di un bel salto in testa e così via…
La varietà di opponenti non è molto ampliata nel titolo e ricordarsi come sconfiggere ognuno di loro non sarà poi così difficile, anche durante le “boss fight” di ogni zona. In qualsiasi caso, il titolo prevede tre livelli di difficoltà di gioco tra facile medio e difficile, così da andare incontro a ogni tipo di giocatore.
Durante il lancio di I Puffi: missione Vilfoglia, Microids ha ben evitato di rivelare una meccanica speciale presente nel gioco, che abbiamo scoperto solamente all’arrivo del codice: la co-op locale!
Collegando un ulteriore controller, potrete vivere l’intera avventura in compagnia di un secondo giocatore che si metterà nei panni di un carinissimo robottino legato al Puffizzatore. Grazie alla sua capacità di rilasciare spray curativo, lanciare dei semi per stordire i nemici e raccogliere anche i collezionabili più irraggiungibili, il vostro compagno di gioco sarà una risorsa utilissima in tutta la storia.
Abbiamo provato molte zone di gioco con la modalità cooperativa locale attiva e, seppur si sia presentato qualche piccolo problema con la gestione della telecamera, che in alcune occasioni ha abbandonato il secondo giocatore di propria iniziativa [ma anche in modalità singolo non brilla certo di luce propria N.d.R], questa aggiunta a sorpresa non può che rendere il titolo ancora più interessante ed è davvero utile anche per sbloccare più facilmente tutte le modifiche del Puffizzatore.
A livello grafico, i nostri folletti blu si presentano con dei modelli 3D che nel complesso risultano abbastanza carini e abbiamo apprezzato la caratterizzazione dedicata agli abitanti del villaggio, che riescono a differenziarsi l’uno dall’altro grazie a piccoli dettagli.
Le zone di gioco principali sono 4: il villaggio dei Puffi, la diga, la palude e il castello. Ognuna di esse è strutturata in diverse aree che alla lunga diventano leggermente ripetitive ma che a livello visivo colpiscono per l’utilizzo di una gamma cromatica davvero accesa; sfortunatamente, uno dei passi falsi presenti nel titolo riguarda proprio la sua veste grafica: se all’apparenza la cara foresta dei Puffi risulta un mondo colorato e variopinto, guardando più attentamente vedremo che l’intero titolo si presenta con dei modelli carini, ma le texture utilizzate solo al di sotto della qualità media e su console Sony questo fattore ha purtroppo inciso sulla nostra esperienza di gioco.
Quando il distacco grafico tra i personaggi principali e il mondo circostante è così elevato, non serve certo un occhio troppo allenato per ammettere che un piccolo sforzo in più avrebbe reso il gioco molto più godibile e non possiamo che augurarci che le versioni next-gen in uscita andranno a colmare questo divario.
Per quanto riguarda il comparto audio, I Puffi: missione Vilfoglia gode di una colonna sonora davvero caratteristica e di compagnia, che riesce a creare la giusta atmosfera durante l’intera avventura. La traduzione italiana risulta ben eseguita, con giochi di parole adattati sapientemente alla nostra lingua e divertenti, manca però il doppiaggio in italiano e il gioco mantiene la voce originale in inglese come lingua predefinita.
Certamente una localizzazione completa avrebbe dato valore aggiunto al titolo, avvicinando più facilmente i più piccoli ai personaggi iconici dei Puffi e aggiungendo una nota ulteriore al fattore nostalgia anche nei giocatori più grandi; nel complesso, però, l’esperienza di gioco risulta comunque godibile grazie all’elevata espressività presente nelle voci originali.
I Puffi: missione Vilfoglia apre la strada al ritorno del franchise anche nel mondo videoludico, dato che Microids ha stretto un accordo per i diritti su altri quattro giochi dedicati al mondo dei Puffi e ci auguriamo che questa prima esperienza possa rendere i futuri giochi ancora più accattivanti.
A conti fatti, questo primo titolo riesce a soddisfare anche se è presente qualche piccola increspatura: se il comparto narrativo è riuscito a convincerci pienamente, i problemi principali individuati sono caratterizzati da un’eccessiva linearità del gameplay generale e, soprattutto, riguardano l’evidente scompenso dal punto di vista tecnico, con un comparto grafico poco brillante che non riesce ad esprimersi al meglio anche su console.
In definitiva, se siete alla ricerca di un platform carino e lineare, che vi tenga compagnia per almeno 4/6 ore di gioco e amate i piccoli Puffi blu, allora il titolo riuscirà comunque a divertirvi, soprattutto grazie alla sua elevata godibilità sia per grandi e piccini.
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