recensione

Yaga

La storia di uno sventurato fabbro e di uno Tzar capriccioso, scopriamo insieme il titolo di Breadcrumbs Interactive

Pubblicato il 12 Novembre 2019 alle ore 15:00
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Con l’atmosfera tipica delle favole di altri tempi, Yaga giunge infine sul nostro mercato e approda su un fronte quanto mai vasto ed eterogeneo. Se, una volta letta questa recensione, avrete infatti voglia di giocarci, potrete decidere se effettuare l’acquisto su Playstation 4, Nintendo Switch, Xbox One, Pc e persino Mac, per poi immergervi nella sua atmosfera tipica dei racconti popolari e delle storie raccontate davanti al camino.

La storia di un fabbro con una mano sola

Spesso e volentieri nelle storie e nei racconti di folklore si fa riferimento al destino, al fato e persino alla malasorte. Non è infrequente che si narri di prodi guerrieri, streghe e creature spaventose, ma anche di magie, fatture e stravaganti personaggi che, in un modo o nell’altro, accompagnano l’eroe di turno nel suo vagabondare. In Yaga vestiremo i panni di Ivan, un fabbro su cui la sorte sembra essersi accanita più del dovuto. La sua vita inizia a precipitare, infatti, dopo uno sfortunato incontro nella foresta, a fronte del quale perderà una mano. A dispetto delle ferite Ivan sopravvivrà all’incontro, ma senza più un braccio il suo futuro è quanto mai incerto. La sfortuna però ci vede benissimo e, a differenza della dea bendata, aggiungerà un carico non da poco sulle spalle del nostro corpulento amico. Lo Tzar del regno inizierà, purtroppo, a vedere nello sfortunato fabbro un presagio di mala sorte e sventura; questo lo porterà ad affidare ad Ivan dei compiti al limite del possibile la cui pena, in caso di fallimento, è la morte per decapitazione. Iniziano così i viaggi di Ivan per soddisfare le richieste assurde dello Tzar, viaggi in cui dovrà fare affidamento spesso e volentieri sui consigli della “saggia” strega Baba Yaga.

La storia di Yaga è narrata in svariati momenti e, ciliegina sulla torta, è spesso e volentieri scritta e doppiata in rima (purtroppo testi e doppiaggio per tale fine sono interamente in Inglese). Non pensiate però che la narrazione sia limitata ad un singolo percorso su binari: Yaga propone infatti un sistema di scelte multiple che vi garantirà una libertà niente male, e soprattutto vi permetterà di interpretare la vostra versione di Ivan. Sarete un Ivan retto e virtuoso, oppure uno ottuso e banale? Altrimenti potreste sempre optare per un approccio più diretto e sfruttare maggiormente la forza. Insomma, la scelta è vostra, e man mano che accumulerete approcci di un certo tipo, delineerete il carattere e il comportamento del vostro alter ego.

Martelli, accessori e combattimenti

Ivan è un fabbro e, nonostante abbia perso una mano, sa ancora adempiere al suo mestiere discretamente. Il gioco offre a tal proposito un sistema di crafting incentrato proprio su questo tasto, dandoci la possibilità di costruire oggetti per completare delle missioni, ma anche (e soprattutto) di costruire armi ed accessori, potenziarli e persino smantellarli per ottenere nuovamente i materiali. Ivan è infatti in grado di usare ben due equipaggiamenti alla volta. Il primo è chiaramente il suo martello, particolarmente utile in battaglia e che potrà essere potenziato con diversi materiali e mod per renderlo più efficiente. Il secondo elemento è rappresentato da un equipaggiamento posizionabile sul moncherino destro. Quest’ultimo accessorio è quanto mai vario e soprattutto interessante. In principio sarà un semplice scudo realizzato da una ruota di un carro, ma progredendo nel gioco avremo accesso ad oggetti unici che ci permetteranno di realizzare nuovi potenti gadget. A partire da un rampino per finire con una zampa di orso, avremo diverse opzioni su cui puntare, ognuna con una sua utilità unica. Saper sfruttare i propri attrezzi è infatti parte fondamentale del gioco. Se ogni accessorio avrà delle capacità uniche, e quindi potrà essere impiegato a modo suo, il martello è invece più standard e offre dei colpi a corto raggio normali, ma anche dei colpi dalla lunga distanza lanciando il nostro fidato compagno, per poi recuperarlo in perfetto stile Thor. A questi utili strumenti il combat system affianca la schivata, indispensabile per prendere le distanze dai nemici ed evitare gli attacchi e i proiettili scagliati contro di noi.

Un gioco anche di ruolo

Come già anticipato in Yaga, il nostro comportamento influenzerà l’andamento della storia, ma non solamente quello. Scegliere il nostro modo di porci ai vari NPC, ma anche il nostro stile di combattimento ed il modo con cui affronteremo i nemici nelle varie sezioni action, influirà anche sull’evoluzione di Ivan e sull’ambiente circostante. Durante alcune missioni, solitamente quelle principali della storia, le streghe che fungono da voce narrante, ma ci offriranno delle scelte. Queste ci possono permettere ad esempio di decidere a che ora della giornata affrontare la nostra spedizione, o altre scelte analoghe che potrebbero porci di fronte nemici più deboli, oppure situazioni diverse. In modo complementare, alla fine di ogni segmento di storia le streghe torneranno ad interrogarci, chiedendoci quale lezione abbia appreso Ivan dalla sua esperienza. Questa seconda scelta servirà ad offrire al nostro buon fabbro dei potenziamenti passivi che miglioreranno non poco le prestazioni nelle battaglie future.

A completare il gameplay di un titolo di questo tipo, non potevano mancare i combattimenti contro i Boss più disparati, i quali però, a conti fatti, sono da un lato molto simpatici ed esteticamente divertenti, ma mancano un po’ di mordente per quanto riguarda la sfida offerta al giocatore. A parte un paio di combattimenti, leggermente più impegnativi, la maggioranza delle bossfight la si può sconfiggere schivando gli attacchi più pericolosi del boss, per poi riempirlo di legnate subito dopo, e credeteci se potenzierete il vostro martello a dovere i danni non saranno affatto pochi, sia che andiate in corpo a corpo, sia lanciandolo.

Tecnica ed estetica

La versione che abbiamo avuto modo di provare è quella Nintendo Switch e, complice anche una grafica decisamente leggera, non abbiamo registrato problemi di sorta sia con la console in modalità portatile, sia in modalità fissa. L’aspetto estetico è invece qualcosa che merita un paio di parole in più. Se da un lato, infatti, può non sembrare particolarmente evoluto, dall’altro si sposa perfettamente con il genere di narrazione che il titolo porta avanti, dando l’impressione di stare vivendo una vecchia favola popolare russa o comunque dell’est Europa. Ad acuire questa percezione, il comparto sonoro che, con le sue note folkloristiche ed il suo doppiaggio decisamente azzeccato, saprà favorirci ulteriormente nell’immersione all’interno del mondo di gioco.

Conclusioni

Yaga non è certamente un capolavoro del suo genere, ma è sicuramente un titolo che sa affascinare, intrattenere e, a tratti, anche divertire. La sua atmosfera scanzonata e da racconto popolare riesce ad offrire elementi caratteristici del genere, forse leggermente stereotipati, ma non per questo privi di un’identità propria. Tenendo a mente che il livello di difficoltà non è particolarmente alto, cosa che potrebbe risultare per alcuni un problema, l’altra faccia della medaglia è che il sistema di crafting è decisamente interessante e valido (anche se è in larga misura complice nel semplificare gli scontri). Se siete quindi in cerca di un gioco non troppo impegnativo e con una storia sicuramente strana e particolare, Yaga potrebbe essere un ottimo compagno in questo periodo.

Good

Atmosfera valida e curata
Crafting decisamente interessante

Bad

La difficoltà a tratti è piuttosto basilare
7.6
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Breadcrumbs Interactive
Distributore: Versus Evil
Data di uscita: 12 novembre 2019
Genere: Azione, RPG
PEGI: 16
Piattaforme: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC, iOS, Linux, tvOS, Classic Mac OS

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