The Blackout Club

Question ci da il benvenuto in The Blackout Club: un gioco cooperativo online che fa delle meccaniche stealth il suo cavallo di battaglia

Pubblicato il 23 Settembre 2019 alle ore 16:30
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di Dario Bin
@DrioAkuma

Tribù, ben ritrovati con questa nuova recensione dedicata a The Blackout Club, un titolo horror cooperativo realizzato dal team di sviluppo Question.
Questa inquietante avventura riuscirà nell’intento di coinvolgere i giocatori con la sua storia? Non resta che scoprirlo in questa recensione.

Benvenuto nel Blackout Club!

Quanto può risultare inquietante e disturbante trovarsi in un posto a caso, senza sapere perché, ma sopratutto… Non ricordarsi nulla del come e cosa è successo prima!?
Il problema peggiora quando sei solamente un adolescente che cerca di raccontare la verità agli adulti, che non ti credono e pensano di vivere tranquillamente una vita normale; invece durante la notte camminano come sonnambuli sotto l’apparente guida di qualcosa di indefinito, di cui non ricordano niente il giorno dopo.
I ragazzi dovranno unire le forze, dopo che in questo susseguirsi di eventi una loro amica scompare in circostanze misteriose. Senza linea telefonica, internet e la possibilità di comunicare col mondo esterno, essi dovranno trovare le prove per dimostrare cosa avviene sotto le strade della loro città.
Purtroppo non sarà così semplice, vi saranno molti ostacoli e trappole da affrontare, ma la cosa ancor più disturbante sarà essere braccati da un’entità chiamata “The Shape”, un indefinito essere invisibile che può essere visto solamente in un modo, chiudendo gli occhi.

The Blackout Club è un titolo che punta tutto sulla cooperazione tra giocatori, concedendo loro di poter creare differenti approcci di gameplay tramite una progressione crescente del proprio personaggio.
Superata la fase di tutorial che spiega gli elementi base del gioco e introduce la storia, si accede a un piccolo menù di personalizzazione per creare l’aspetto estetico del nostro avatar; una volta fatto, si accede al proprio rifugio, dov’è possibile gestire il necessario come equipaggiamento, abilità, lobby, ecc…
Tramite la mappa è possibile decidere di fare da host o partecipare ad una sessione di altri giocatori, che può essere una missione già avviata o al rifugio.
La scelta della missione si basa sul livello del giocatore che fa da host; il mondo di gioco è diviso in più sessioni, inizialmente si parte da una sola zona e le successive si sbloccheranno salendo di livello; una volta che l’host ha scelto il luogo, i giocatori (quando sono pronti) escono dal treno che confermerà di poter partire per la missione.
Non ci sono “missioni fisse”, bensì obiettivi sempre variabili ad ogni sessione che si suddividono ad esempio tra: recupero oggetti, raccolta informazioni, salvataggio ostaggi.
Ciò che li differenzia sono le zone, la postazione degli obiettivi e gli ostacoli che si possono trovare, basandosi sul livello delle sezioni in cui si entra ad affrontare la missione; nonostante questa modalità procedurale, dopo una serie di partite si potrebbe percepire un semi monotonia dovuta alle lunghe sessioni di gioco.

Prima di ogni missione è necessario preparare il proprio inventario scegliendo tra equipaggiamento primario e abilità; l’equipaggiamento primario consiste nella scelta di uno dei tre oggetti tra: taser che stordisce il nemico elettrificato per un breve periodo di tempo, rampino per raggiungere zone elevate, balestra per colpire il nemico dalla lunga distanza e fargli perdere i sensi.
A fare la differenza sono anche i poteri: salendo di livello i giocatori otterranno dei punti abilità per acquistare poteri maggiori e minori, sbloccando eventuali slot per questi ultimi in modo da equipaggiarne un numero maggiore.
I poteri principali sono quattro: Takedown, Prank caller, Unstoppable Drone.
Takedown permettere di prendere alla sprovvista un nemico alle spalle e metterlo fuori combattimento velocemente, Prank Caller ha il compito di mandare dei messaggi come fossero delle chiamate per allontanare i bersagli da una zona, Unstoppable permette di avere una maggiore stamina e resistere ai danni per un breve periodo di tempo, infine Drone (come dice il nome stesso) dà al personaggio la possibilità di lanciare un drone controllabile per poter osservare la zona circostante.
Queste appena citate sono di livello uno, ognuna di loro si può potenziare fino a un massimo di cinque; ogni livello superiore equivale al numero di punti da spendere per sbloccarlo e dà accesso a un’abilità aggiuntiva assieme a quelle già in possesso dello stesso ramo.
poteri minori sono abilità sia attive che passive con lo scopo di supportare il personaggio, ad esempio partire con già un oggetto extra (esempio bende) o fornire maggiore fortuna nel ritrovamento sui contenuti nelle casse.

The Blackout Club è un gioco che chiede fortemente la cooperative e lo stealth, perché per giocarlo da solo bisogna essere maestri del genere: un solo errore può costare il fallimento della missione, mentre con la presenza di uno o più compagni di squadra (fino a un massimo di quattro giocatori) cambia radicalmente la situazione.
Il focus del gioco consiste nel sfruttare al meglio tutto ciò che si ha in possesso e la collaborazione per poter affrontare le diverse minacce e le situazioni critiche. Prima di tutto gli elementi più importanti sono la visibilità e i rumori.
Nell’hub in basso vi è un occhio che indica se si è visibili o meno e quando si è individuati; in aggiunta, ogni superficie effettua un livello di rumori differenti in base alla tipologia, se si cammina o si corre.
Alcuni nemici baseranno tutto sui suoni, mentre altri potranno anche vedere i giocatori; oltre a questo sono presenti diverse tipologie di trappole e droni che posso dare l’allarme; quando si viene scoperti è importante trovare il modo di seminarli e in più potrebbe entrare in scena l’entità chiamata The Shape.
Il giocatore che viene braccato da quest’ultima viene evidenziato dalla sagomatura rossa che appare sull’occhio della visibilità (e dall’avatar sul nick per i propri compagni); con la vista normale si può solo percepire che è vicino dal battito cardiaco e l’aura rossa che si forma intorno allo schermo in maniera sempre più intensa.
L’unico modo per vederlo è “chiudendo gli occhi” (funzione che richiede di tenere premuto un tasto finché lo si utilizza), questa meccanica serve anche per altri scopi come le impronte che fanno da guida presso l’obiettivo di missione.
Se si viene presi, il giocatore sarà controllato dall’IA fino a quando un giocatore non lo risveglia o finisce la missione (che sia completata o fallita); ognuno ha un massimo di 2-3 “vite” e se vengono catturati tutti allora è fallimento.
Oltre ai pericoli ci sono anche degli aiuti: infatti, girando per la mappa si trovano delle casse con risorse differenti come bende, grimaldelli o lattine di vernice; questi vanno sfruttati al meglio, ad esempio la lattina di vernice lascia una chiazza che, se ci si salta sopra da posizioni sopraelevate, attutisce il suono per non essere scoperti.
Gli altri nemici che circolano nella mappa posso di base aggrappare il giocatore per bloccarlo e quest’ultimo può sfruttare il taser o altri oggetti per togliere la presa; in alcuni casi liberarsi causa dei danni, che riducono la barra della stamina, abbassando il periodo di scatto.
Se si subiscono troppi danni, i nemici posso catturare il giocatore esausto e cominciare a trascinarlo in direzione dello Shape, per liberarsi potranno sfruttare alcuni oggetti sparsi sul terreno da raccogliere e lanciare verso di esso per stordirli, così da liberarsi e poter scappare.
Eventuali ferite avvengono quando si effettuano salti da zone troppo elevate. L’unico modo per recuperare i danni subiti è tramite le bende, mentre per quando riguarda la stamina, una volta esaurita, si recupera nel tempo da sola in maniera lenta oppure velocemente tramite le barrette snack.
Sparsi per la mappa saranno presenti anche degli indizi, in numero variabile di missioni in missione, evidenziati da una particolare aura attorno; questi vanno fotografati/registrati tramite il cellulare (che fa anche da torcia) e forniscono un bonus ai punti esperienza a fine missione.
Che la si completi o si fallisca, conclusa una missione vengono dati i punti esperienza basandosi sugli obiettivi raggiunti e gli indizi trovati, indicando anche chi è stato un buon o cattivo giocatore; la somma di tutto questo darà una valutazione giocatore e fornirà delle caramelle, una “moneta” da spendere in alcuni distributori sparsi nella mappa in cambio di oggetti da usare in missione.
In caso di successo della missione, si potrà accedere ad un flashback audio che lascia eventuali informazioni sulla storia; quest’ultima progredisce anche tramite filmati e documenti che si potranno analizzare nel rifugio e approfondiranno gli eventi narrativi.

A conti fatti, The Blackout Club si dimostra un titolo intrigante sotto certi aspetti, ma non è un gioco per tutti visto che richiede pazienza, abilità e gioco di squadra; inoltre, alcuni aspetti legati ai movimenti e la meccanica di partite basate sull’essere host o partecipare a sessioni altrui potrebbe far demordere, nel caso vi siano difficoltà a trovare giocatori disponibili nel momento in cui si gioca.

Tecnicamente parlando

Cosa possiamo dire sul lato tecnico del gioco?
The Blackout Club propone un’ambientazione principalmente urbana, con un interessante level desing riguardante quel che si trova sotto la città, tra strane costruzioni sotterranee e cunicoli.
Interessante il design delle trappole e dei nemici, che risultano disturbanti per le loro movenze barcollanti assieme a quel filo di voce sottile; meno accattivante l’estetica del proprio personaggio.
Buona l’illuminazione dell’ambiente circostante, mentre risulta meno accurato il comparto texture se si guardano nel dettaglio alcuni elementi di gioco. Inoltre alcune movenze risultano alquanto legnose nell’esecuzione; a volte alcune interazioni con gli oggetti o dei nemici gestiti dall’IA ci faranno ritrovare in situazioni scomode, che nell’estremo portano anche a subire danni inutili e, nei casi peggiori, fallire la missione.
Buono il comparto audio per quanto riguarda l’ambiente circostante, la tridimensionalità dei suoni e il doppiaggio presente. Intrigante il fatto che alcuni filmati presenti siano stati effettuati in real life con attori veri.

Conclusioni

Quindi, cosa possiamo dire alla fine su The Blackout Club?
Il team di Question ha cercato di tirar fuori un’interessante avventura horror cooperativa, dove la storia si evolve in maniera particolare, introducendo i giocatori in un sistema di missioni che varia sempre da partita a partita, cercando quindi di non rendere il tutto troppo scontato e lineare.
Se si affrontano lunghe sessioni il senso di ripetitività si potrebbe percepire, perché alla fine le tipologia di missioni è varia, ma queste ultime non sono così numerose.
Ciò che può lasciare perplessi i giocatori è un lieve senso di disorientamento, con l’aggiunta di alcuni azioni legnose e l’imprevedibilità dei nemici (a volte risultata particolarmente strana) che rischiano di far decadere la missione per situazioni ridicole.
Inoltre, basare tutta l’esperienza sull’essere più di un giocatore (per quanto sia il focus del titolo) tramite sistema di host potrebbe non andare a genio a tutti, questo perché può capitare di non trovare sessioni a cui aggregarsi o non trovare giocatori che si uniscano alla propria partita.
Affrontare il tutto da soli è altamente sconsigliato per chi è alle prime armi o con un personaggio di livello basso, mentre è un grosso rischio anche per coloro che hanno molta dimestichezza col genere stealth.
Quello che possiamo dire è di ponderare bene l’acquisto di The Blackout Club o, come alternativa, trovare almeno un amico con cui giocarlo prima di effettuare l’acquisto.

Good

Un'interessante esperienza narrativa
Apprezzata la meccanica di non linearità delle missioni
Aspetti "GDR" legati a poteri, abilità ed equipaggiamento per personalizzare il proprio stile di gioco

Bad

In alcuni casi potrebbe risultare ripetitivo nelle lunghe sessioni
La legnosità di alcune azioni e l'imprevedibilità dell'IA portano a spiacevoli situazioni
Il rischio di non trovare partite o giocatori, e da soli è sconsigliato giocarlo
7.8
"PRETTY GOOD"

Sviluppatore: Question
Distributore: Question LLC
Data di uscita: 30 luglio 2019
Genere: Azione, Horror, Stealth
PEGI: 16
Piattaforme: PlayStation 4, Xbox One, PC

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