Snapdragon Pro Series - Intervista [Gamescom 2022]

Pubblicato il 12 Settembre 2022 alle ore 10:45
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Durante questa Gamescom 2022 abbiamo avuto l’opportunità di presenziare all’ESL Snapdragon Pro Series e di scambiare un paio di chiacchiere con Patrick Perkins, Product Marketing presso Qualcomm e Kevin Rosenblatt, General Manager per ESL Gaming. Lo Snapdragon Pro Series è infatti un evento che mescola il mondo degli E-Sport e quello dei giochi mobile con lo scopo di offrire uno scenario competitivo anche a questo genere di titoli, motivo che ci ha spinto a metterci comodi e fare qualche domanda ai nostri due ospiti.

(Pagonel): La prima domanda che vogliamo porvi riguarda le sfide che avete affrontato per organizzare questo evento. Quello che intendiamo dire è che gli E-Sport sono una componente fondamentale dell’attuale panorama, ma per una buona porzione del pubblico riguardano il gaming su console o pc. Come avete proposto e costruito il tutto per poi proporlo al pubblico?

(Patrick Perkins): L’organizzazione è semplicissima… ok stavo scherzando. A dirla tutta io sono sul lato Snapdragon, quindi sono più un partner in questa avventura, lascerò quindi parlare Kevin in merito.

(Kevin Rosenblatt): Ottima domanda, gli ESL sono in circolazione da molto tempo, abbiamo organizzato più eventi relativi agli E-Sport di chiunque sulla faccia del pianeta, abbiamo imparato molto da questo, abbiamo anche fatto molti più errori di chiunque altro, ma ora siamo ad un punto in cui ci troviamo alla Gamescom con migliaia di spettatori a organizzare un evento come questo. Il motivo per cui siamo molto concentrati ed appassionati in questo evento è che sentivamo fosse qualcosa che mancava all’interno del panorama del mobile gaming. Un paio di anni fa abbiamo fatto una ricerca e, a quel tempo, era un pensiero comune che non si potesse avere un’esperienza di gioco profonda e completa su di un dispositivo mobile, cosa che noi pensavamo fosse assolutamente sbagliata. Da quel momento abbiamo fatto una serie di piccoli investimenti che sono culminati nello Snapdragon Pro Series, evento lanciato ad aprile che ha raccolto 2,5 milioni di giocatori da tutto il mondo a competere in quello che noi chiamiamo “Zero to Hero”. Detto questo, il nostro obiettivo è quello di crescere lentamente nel tempo rafforzando i nostri legami con i partner che ci hanno sostenuto nel tempo come Snapdragon.

(Patrick Perkins): Vorrei fare un'aggiunta, per quanto riguarda Snapdragon. Siamo già stati nel mondo degli E-sport in passato, lavorando su certi titoli o in certe regioni, ma volevamo arrivare a fare qualcosa di più grande. Il fatto che moltissimi dispositivi si basano sulla nostra tecnologia ci permette di sognare in grande e supportare questo genere di eventi. Per questo vogliamo puntare ad organizzare non solo uno, ma molteplici eventi per tutto il mondo, andando anche in contro alle differenze che ogni Paese rappresenta in modo che ogni persona possa competere ed ambire a essere parte di questo.

(Pagonel): Ad essere onesto avete già in parte risposto alla mia prossima domanda. Il mondo mobile ha di per sé dei grossi pregiudizi che lo riguardano, sia per quanto riguarda i giochi che il mondo hardware. In quest’ottica, come scegliete quali titoli sono adatti per entrare a far parte della scena competitiva?

(Kevin Rosenblatt): Un’altra ottima domanda! Credo che il senso della tua domanda riguardi il fatto che molta gente non crede di poter avere un’esperienza profonda e completa su di un dispositivo mobile; tutto questo per tutta una serie di ragioni anche fondate nel passato. Noi crediamo che con la tecnologia attuale, quelle che venivano percepite come delle debolezze del gaming mobile siano invece oggi dei veri e propri punti di forza. Un esempio è sicuramente l’ambiente in cui si gioca: ora non è più necessario essere seduti in salotto giocando alla propria console oppure alla scrivania davanti al proprio Pc. Facendo ricerche abbiamo scoperto che la gente gioca da molteplici luoghi diversi: in pausa pranzo, sul bus o sui mezzi pubblici, tutti luoghi dove tradizionalmente non era possibile giocare. Questa evoluzione di hardware, software e connettività ha permesso a questa nuova generazione di ambientarsi perfettamente anche ad un tipo di gameplay più competitivo, che naturalmente offre un terreno fertile per la crescita degli E-Sport.

Per quanto riguarda il come selezioniamo i nostri giochi, come ha già detto Patrick partiamo da un’ottica sia globale che regionale. La Snapdragon Pro Series ha 5 regioni (Nord America, Europa Medio Oriente e Nord Africa, Asia Pacific, India e Cina); quello che facciamo è cercare titoli che siano consistenti in tutte le regioni e quelli diventano i nostri titoli più adatti ad essere selezionati per il competitivo. Partendo da questa base la estendiamo andando a selezionare nuovi titoli su base regionale e locale in modo da coinvolgere localmente i singoli giocatori. Oltre a questo abbiamo diversi livelli di competizione dove un giocatore casual può approcciarsi e lentamente evolvere verso un programma più competitivo. Qui alla Gamescom è dove i nostri giocatori si esibiranno davanti al grande pubblico nelle finali di Brawl Stars.

(Patrick Perkins): Una cosa che penso sia incredibile riguarda proprio i pregiudizi che hai citato riguardo il mondo dei titoli mobile. Dopo lo scoppio della pandemia la gente era bloccata in casa e in molti non sapevano cosa fare. In uno scenario del genere ci si aspetta che il numero di giocatori aumenti, ed è quello che è accaduto, ma la cosa affascinante sta nel fatto che il gioco mobile ha subito un incremento molto maggiore di qualsiasi altro ambito. Ancora oggi la gente è a casa con le sue console, il Pc, magari anche una tv costosa, ma decidono di giocare su un dispositivo mobile. Credo che questo ci dica chiaramente due cose: in primo luogo la gente ama stare comoda; la gente vuole giocare dal letto, Kevin ha menzionato diversi luoghi da cui la gente oggi tende a giocare, e questo la dice lunga.

(Pagonel): Io in prima persona ho sperimentato questo fenomeno, quando c’è stato il lockdown in Italia ho lavorato moltissimo da casa e ad un certo punto avevo questa configurazione dove tenevo un gioco aperto di fianco al Pc dove lavoravo, ed era un titolo mobile.

(Patrick Perkins): Ovviamente io lavoro molto duramente e non giocherei mai mentre lavoro, ma se te la senti di ammetterlo per me non ci sono problemi. Ovviamente scherzavo, ma questo è effettivamente molto interessante e ci mostra come ormai i giochi anche su dispositivi mobili si sia evoluto grandemente. Ormai non ha quasi più senso dire sono un “Pc Gamer” o un “Console Gamer”, ormai credo sia arrivato il momento dove possiamo affermare di essere semplicemente dei “Gamer” e di poter godere dei nostri giochi preferiti attraverso tutte le varie diverse piattaforme esistenti. Questo è ciò che sento fermamente che a Snapdragon cerchiamo di fare, aggiungere tutte quelle funzionalità che portano un semplice telefono a offrire le performance di un Pc di fascia alta. Trovo estremamente affascinante inoltre vedere gli sviluppatori cercare di trarre il meglio da queste funzioni che noi offriamo tramite il nostro hardware.

(PerrynAybara): Personalmente ho visto le statistiche che avete citato riguardo al gaming durante la pandemia del 2020-2021, e in effetti il gaming, soprattutto quello mobile, è cresciuto incredibilmente in questi anni di reclusione forzata.

(Patrick Perkins): Esattamente, è questo riteniamo essere il risultato di una serie di ragioni. La qualità sempre più alta dei titoli e la bassa soglia di entrata: voglio dire, tutti hanno un telefono in tasca. Provate a pensare di essere qui alla Gamescom e vedere sullo schermo una delle partite della finale con tutta quell’azione pensando “Cosa sta succedendo, Brawl Stars mmm, sembra interessante”. A questo punto potete estrarre il telefono dalla tasca e semplicemente scaricare il gioco, avviarlo e iniziare a competere e, dico forse, ritrovarsi su quello stesso palco per la seconda stagione del torneo.

(Pagonel): A proposito delle competizioni, avrei una domanda, o per meglio dire più una curiosità. Oggigiorno ci sono una miriade di periferiche di terze parti, controller, casse, dissipatori esterni ecc… Come vi comportate in merito? Sono permesse durante le competizioni?

(Kevin Rosenblatt): Questo è qualcosa a cui prestiamo molta attenzione in ognuno dei nostri programmi. Nel tempo abbiamo lavorato a stretto contatto con gli sviluppatori e i publisher dei nostri giochi e molti di questi hanno delle politiche molto rigorose per quanto riguarda l’uso di hardware di terze parti. Per farla breve durante gli eventi non è consentito l’uso di nessun tipo di periferica esterna o di terze parti, quello che consentiamo ai giocatori è la scelta tra un telefono o un tablet. Al momento quindi i contendenti possono giocare più o meno sul dispositivo che vogliono, ma per ora non permettiamo l’uso di altri componenti; questa è una politica che in un futuro potrebbe cambiare, ma per ora è così.

(PerrynAybara): Perché al momento?

(Kevin Rosenblatt): Si tratta di una questione di standard, quello che vogliamo è che tutti i contendenti abbiano modo di giocare sullo stesso identico hardware e abbiano modo di giocare alle stesse condizioni. Questa è una cosa che abbiamo imparato in anni di esperienza, vogliamo che il piano da cui partono i giocatori sia il più costante possibile. Credo che in un prossimo futuro si potranno analizzare e introdurre diversi tipi di hardware e farli coesistere simultaneamente, ma non credo i tempi siano ancora maturi per questo.

(Pagonel): Vuoi aggiungere qualcosa in merito?

(Patrick Perkins): Concordo… Anzi se chiedete la mia opinione vi darò la mia opinione. Se ci pensate il mondo dei giochi mobile è in circolazione da più o meno l’anno 2005, grossomodo quando i primi touchscreen uscirono sul mercato. Ad oggi ci sono bambini cresciuti con i controlli touch mentre un giocatore hardcore di vecchia data, cresciuto con il controller in mano, potrebbe trovarsi completamente spiazzato di fronte a questa nuova conformazione, e questo crea una sorta di bilanciamento generale. Kevin ha poi parlato di standardizzazione, un elemento che è sicuramente parte di tutto questo, ma la verità è che molti di questi giochi sono perfettamente fruibili con dei controlli touch.

(Pagonel): Come avete già detto una delle cose sicuramente più affascinanti è proprio il fatto che basta avere un telefono per poter partecipare e competere per diventare il prossimo campione, corretto?

(Patrick Perkins): E un campione ricco aggiungerei.

(Pagonel): Molto interessante! A questo punto vi chiederei di parlarci un po’ proprio dei premi. Immagino molti dei nostri lettori potrebbero essere interessati all’argomento.

(Kevin Rosenblatt): I premi sono sicuramente qualcosa che ci permette di attirare l’attenzione del grande pubblico. Non sono tutto chiaramente, ma sono un ottimo incentivo nell’insieme. Per questo nostro programma ci sono in palio più di 2 milioni di dollari in totale, ma quello che abbiamo fatto è cercare di offrire un premio a più livelli in modo da offrire una motivazione forte. Se siete quindi dei giocatori più casual non preoccupatevi, anche voi avrete la vostra opportunità, non vogliamo che i premi siano relegati ai soli giocatori professionali al top.

(Pagonel): Qualche suggerimento per qualcuno che volesse iniziare questa carriera?

(Kevin Rosenblatt): Certamente, penso che  al momento la nostra offerta sia piuttosto varia tra giochi single player, multiplayer, 3 Vs 3 e 5 Vs 5, in questo modo non è necessario per forza trovare altre quattro persone, ma si ha la possibilità di competere da solo o con altri 2 amici e vincere dei premi. Il mio suggerimento è quindi di andare sul nostro sito qui; oltre a trovare tutte le informazioni sui giochi e le regioni in cui si tengono i tornei, avrete presto la possibilità di registrarvi alla seconda Season dello Snapdragon Pro Series e parteciparvi.

 (Patrick Perkins): Quello che mi viene da dire è semplicemente fallo, partecipa, divertiti e se ti dimostrerai abbastanza bravo i soldi sono lì anche per te. Quando abbiamo iniziato questa partnership ho scritto una mail a tutti i miei colleghi facendogli sapere che potevano iscriversi e partecipare, è facilissimo. Da questi messaggi ho ricevuto un feedback incredibile, in molti si sono dimostrati entusiasti riguardo i titoli e il divertimento che hanno provato nello sperimentarli. Stiamo chiaramente parlando di persone che non sono, o non si considerano “gamers”, ma hanno comunque trovato l’esperienza divertente ed emozionante. Certo è allettante l’idea di vincere una fetta dei 2 milioni in palio, ma anche solo interagire, conoscere nuova gente e parlare è già di per sé un’ottima opportunità per scambiare idee, informazioni e migliorare come giocatori.

(Pagonel): Trovo che questo sia particolarmente affascinante e anche costruttivo. Gli E-Sport sono un palcoscenico che mette in contatto moltissima gente, sia i concorrenti che gli spettatori ed amplia la possibilità di entrare in contatto con questo media, offrendo i mezzi e l’opportunità anche a chi magari normalmente non potrebbe, come abbiamo già detto più volte tutti hanno un telefono in tasca.

(Patrick Perkins): E guarda questa cosa anche dalla mia prospettiva. Noi creiamo hardware, quegli stessi chipset che fanno funzionare una grandissima porzione dei telefoni moderni. Per noi queste sono delle opportunità d’oro per mostrare i nostri prodotti al grande pubblico, ma anche per creare dei legami che connettono amici, parenti e giocatori di tutto il mondo. Tutto ciò è estremamente emozionante.

A Qualcomm abbiamo un team dedicato che lavora direttamente con gli sviluppatori dei singoli giochi, per assicurarsi che questi ultimi siano ottimizzati per il nostro hardware, ed è affascinante vedere come gli sviluppatori a loro volta si impegnino per sfruttare al meglio le funzionalità che i nostri hardware offrono. Alla fine di tutto questo processo creativo chi realmente vince sono i videogiocatori.

(Pagonel): E alla fine è quello che conta. Ad ogni modo, questo conclude le nostre domande, grazie mille per il vostro tempo e la vostra disponibilità.

(Patrick Perkins, Kevin Rosenblatt): Grazie a voi.

Speriamo questa intervista vi sia piaciuta quanto a noi è piaciuto interagire con i nostri ospiti. Nel caso foste interessati ad approfondire altri articoli relativi alla Gamescom 2022 e i futuri titoli che vedremo, vi lasciamo qui un altro articolo a cui buttare un occhio.

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