Pongiornissimo, amici della Tribù! Sono felice di essere finalmente sui vostri schermi a scrivere qualcosa di personale per il vostro diletto. Oggi siamo qui per parlare di Save Room, un piccolo indie sviluppato da uno studio brasiliano chiamato Fractal Projects e portato su console dai ragazzi di Ratalaika Games. Ho da poco avuto il piacere di giocare il titolo su Nintendo Switch e, malgrado non sia un fan sfegatato dei giochi rompicapo, mi sono trovato comunque a vivere un’esperienza molto ispirata. Ma non perdiamo altro tempo ed entriamo subito nel vivo dell’azione, anzi… nella tranquillità dell’azione.
Save Room è un gioco che non cerca di essere ciò che non è e ha pochi fronzoli da mettere in mostra. Nessuna storia o filo narrativo accompagnano l’esperienza, solo l’atmosfera fa da sfondo ai quadri che ci si trova a risolvere nel corso dell’avventura, che sono 40 in tutto.
L’obiettivo del titolo è far (ri)vivere ai giocatori l’esperienza di essere giunti [probabilmente dopo estenuanti sparatorie e inseguimenti N.d.R.] in una stanza di salvataggio, appunto. Qui infatti è possibile riordinare numerosi oggetti, tra armi di vario calibro, qualche munizione aggiuntiva e dei consumabili in grado di curarci.
Mano a mano che si prosegue nei livelli, la quantità di spazio e, soprattutto, la forma del nostro inventario saranno differenti e ci si dovrà industriare per riuscire a inserire ogni singolo oggetto a nostra disposizione nella valigetta che ci condurrà nella nostra ipotetica avventura. Tutto molto semplice e diretto, con un grado di sfida accettabile che procede lineare [se non per qualche picco qua e là N.d.R.] e introduce mano a mano le diverse meccaniche di ciascuna categoria di oggetti.
Tra piante dai colori iper-saturi che possono essere combinate per creare medicine dalla diversa intensità e polveri da sparo multicolori necessarie per realizzare munizioni per il nostro arsenale, Save Room riesce nell’intento di far scoprire ai giocatori le sue meccaniche senza impiegare tutorial e mantenendo il testo a schermo veramente al minimo.
Il punto forte del titolo, come si può intuire, è quindi il suo gameplay, studiato per richiamare le giuste sensazioni alla mente dei giocatori, mentre la realizzazione tecnica risulta un po’ meno appagante. Più di una volta ci è capitato di incontrare mancanze a livello di cura dei dettagli, come oggetti che rimangono in sovraimpressione quando si ricarica un livello [nulla di troppo fastidioso N.d.R.] o quadri che vanno completati da zero dopo che si è visitato il menu [decisamente più frustrante N.d.R.]. I comandi però sono pochi e intuitivi e si può tranquillamente passare sopra a certe pecche.
Ci sentiamo inoltre di poter spezzare una lancia a favore del comparto visivo che, pur non essendo nulla di incredibile, dà la giusta sensazione un po’ retrò. Molto carino anche il dettaglio del poter analizzare ogni singolo oggetto [completi di descrizioncine, con anche qualche chicca N.d.R.] ed estremamente apprezzata la sezione crediti che cita ogni autore dei vari modelli utilizzati all’interno dei livelli. Al contempo, il codice colore [se così lo si può chiamare N.d.R.] usato per collegare le diverse armi alle varie polveri da sparo non sempre risulta chiaro.
Sebbene dal lato tecnico e grafico Save Room porti a casa l’obiettivo, non si può dire di certo lo stesso per il comparto sonoro [ed è un po’ un peccato N.d.R.]. La musica presente in gioco è estremamente di impatto, mischiando sensazioni che fanno sentire al sicuro con tinte di mistero e di forte tensione, a significare che la tua stanza di salvataggio è sì un luogo sicuro, però solo temporaneamente… ma dopo un po’ di tempo risulta anche ripetitiva, non essendo mai alternata da altre sonorità.
Altra nota dolente sono i feedback sonori, che passano dall’essere fin troppo rumorosi in certi casi al non esserci in toto per quanto riguarda altre istanze. L’esperienza globale, a nostro avviso, avrebbe quindi giovato assai di una cura maggiore nel comparto audio, date le buone basi di partenza.
Per giungere al termine di questa analisi, Save Room riesce nel suo intento, inciampando in qualche aspetto più tecnico e di immersività. Il prezzo estremamente contenuto del titolo non fa pesare la durata abbastanza breve dell’esperienza [completabile tranquillamente in meno di due ore N.d.R.], mentre i richiami a un gioco ben più noto fanno apprezzare il concept di un simulatore di inventario.
Se vi sentite dei maniaci dell’ordine [abbiamo pronta per voi un'altra recensione per chi è affetto da disturbo ossessivo-compulsivo N.d.R.], pensiamo che Save Room vi darà il giusto stimolo per essere completato e magari anche rigiocato. Se invece, arrivati in una zona sicura, siete sempre pronti a fare in modo di non lasciarvi nessun proiettile inutilizzato dietro e siete disposti a tutto, anche curarvi in eccesso o ferirvi volontariamente, pur di avere una scusa per poter sfruttare qualche consumabile in più... questo gioco vi farà proprio sentire a casa!
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