Pongiornissimo, amici della Tribù! Preannuncio subito che la scrittura di questa recensione, da me molto attesa, è stata però funestata da un periodo molto intenso per il sottoscritto, tra influenza e altri problemi di salute. Detto questo, sono davvero contento di aver rimandato a un momento migliore il tempo da dedicare al gioco di oggi: credevo meritasse la giusta attenzione e, ora che l’ho portato a termine, penso che le mie sensazioni iniziali siano state ben ripagate.
Il titolo di cui andremo a parlare oggi è infatti Endling - Extinction is Forever per Nintendo Switch, candidato (davvero meritevole) ai Game Awards di quest’anno nella categoria “Games for Impact”. Non perdiamo altro tempo in convenevoli e gettiamoci subito a capofitto nella recensione di oggi!
Endling è una storia che parla di sopravvivenza, di legami e, come dice il titolo stesso, di estinzione. Ed è così fin dalle primissime battute, ovviamente. Dopotutto, che cosa si è disposti a fare per vedere un altro giorno? E quanto si è disposti a sacrificare per farlo vedere a chi verrà dopo di noi?
Non ce la sentiamo di entrare nei dettagli della trama [che mi ha emozionato come pochi altri giochi hanno saputo fare N.d.R.], poiché la narrazione che il titolo propone dura circa quattro/cinque ore e qualunque riferimento potrebbe rovinare un momento emozionante o un colpo di scena inaspettato. Vi basti sapere che la storia della protagonista, una volpe madre che deve riuscire a far crescere [e soprattutto sopravvivere N.d.R.] i suoi piccoli, è legata a doppio filo con quella di un essere umano come noi e sarà davvero un colpo al cuore. E sì, dobbiamo mettere in chiaro una cosa, i vostri cuccioli potrebbero non farcela.
Gli sviluppatori di Herobeat Studios sono stati in grado di condensare un messaggio e una narrazione potenti in una manciata di ore che mettono il giocatore sin da subito in un contesto alienante, crudo e incredibilmente d’impatto. Nel corso della vostra partita non sentirete proferire una parola da nessuno, né dai membri della razza umana, né tantomeno dagli animali, ma vi possiamo assicurare che i loro gesti, le sonorità che li circondano e le loro espressioni saranno in grado di comunicare molto. Anche il testo a schermo è ridotto al minimo, ma messaggi di vario tipo saranno nascosti in modo sapiente nei vari luoghi che ci troveremo a visitare.
Tutto questo permette di "godere" di un mondo completamente devastato e al collasso, in cui gli esseri umani hanno chiaramente distrutto la natura per il proprio tornaconto personale e ora tutti, nessuno escluso, ne subiscono le conseguenze. Ci sentiamo di dire con fermezza che l’obiettivo del team che ha curato il gioco è stato raggiunto in pieno, sotto questo punto di vista, e alcune sezioni di gioco rimarranno con voi per molto tempo.
Il gameplay di Endling si presenta come un connubio tra un gioco di avventura e un gioco di sopravvivenza. Nelle prime battute saremo infatti da soli colla nostra mamma volpe alla ricerca di cibo, mentre al nostro seguito si uniranno poi i suoi amati cuccioli, che dovranno essere tenuti d’occhio, rendendo il peregrinare per le zone che il titolo presenta già più difficoltoso. Pur dovendosi muovere su binari e non liberamente, il gioco presenta un ambiente 3D abbastanza vasto, con aree più o meno intricate in cui procacciarsi cibo e risolvere piccoli enigmi. Nel corso dell’avventura le nostre azioni, o il semplice passare del tempo, ci permetteranno di esplorare zone sempre nuove, tra rumorose fabbriche, foreste disboscate e pozze d’acqua inquinate [con un luogo in particolare che penso possa davvero risultare un pugno allo stomaco per i più sensibili N.d.R.].
Sul nostro cammino ci imbatteremo però spesso in personaggi che tenteranno di rendere il nostro compito più arduo, ed è qui che bisognerà fare attenzione alle proprie mosse e, soprattutto, a come si amministra il tempo. La nostra protagonista è infatti un animale notturno e uscirà solo al tramonto per andare alla ricerca di prede, mentre durante il dì starà ben rintanata in ripari di fortuna.
Al giocatore sta il compito di usare le ore della notte per racimolare più cibo possibile e istruire i propri cuccioli, poiché l’alba non tarda mai ad arrivare. Il problema è che, se non per un discreto aumento della difficoltà, non vi sono delle vere penalità nel rimanere in circolazione allo spuntare del sole e questo causa un po’ una perdita di immersività [ma anche di vite, se non si sta attenti, ve lo assicuro N.d.R.]. Ci sentiamo però di fare un plauso speciale all’uso dei consigli durante i caricamenti di gioco, annotazioni che, soprattutto durante le prime nottate, si legano bene con ciò che il giocatore incontrerà e si rivelano spesso davvero utili.
Nel corso delle sue ore di gioco, Endling permette di istruire i piccoli di volpe tramite esperienze di vita fondamentali, che consento ai cuccioli di acquisire abilità uniche l’uno dall’altro e a noi di scoprire un po’ le “personalità” di ognuno. Ogni frugoletto è infatti più capace del fratello in qualcosa, siano esse tecniche di caccia o agilità, e le abilità di ciascuno rifletteranno queste loro attitudini. Essendo ancora inesperti, è bene anche ricordarsi che i piccoli non sempre potranno seguire la madre nelle sue scorribande, e ciò richiederà attenzione da parte del giocatore per ricordarsi la strada da intraprendere per tornare da loro [o pensare velocemente a una via alternativa nel caso ci fosse un nuovo ostacolo N.d.R.] ed evitare di lasciarli soli per troppo tempo.
Tutto questo sistema si rivela un ottimo modo per mettere in scena, tramite le meccaniche di gioco, il passaggio di conoscenza che in natura i genitori di molte specie devono attuare per istruire la propria prole.
Le meccaniche di Endling sono quindi relativamente poche, sostenute però in maniera egregia dal comparto grafico, che è molto chiaro visivamente e riesce a distinguersi [anche se di primo acchito può ricordare tanti altri titoli indipendenti N.d.R.] per un’ottima direzione artistica. Le strade da noi percorribili sono sempre caratterizzate dallo stesso richiamo grafico, così come l’uso dei colori è ben amministrato a più riprese per far discernere al giocatore zone di gioco, momenti della giornata e istanze specifiche.
Il lato tecnico del titolo a volte non tiene il passo qualitativo di altri comparti, con caricamenti che paiono più lunghi del necessario o qualche rallentamento sporadico, ma Unreal Engine [motore con cui il team dice di avere buona esperienza N.d.R.] svolge comunque bene il suo compito. In una sola occasione ci è capitato di incontrare un glitch, che ha lasciato girare in tondo un cucciolo facendoci rifare un po’ di strada, senza però compromettere in alcun modo la partita.
Il vero fiore all’occhiello di Endling [più della già eccelsa narrativa di cui abbiamo parlato N.d.R.] è però probabilmente il reparto sonoro. E non si parla solo delle musiche, che sono pregevoli e svolgono l’arduo compito di rimanere nella testa del giocatore quel tanto che basta per fare da campanello senza essere invadenti, per riportare in men che non si dica la sua attenzione a ciò che c’è di rilevante, in particolare quando si incontrano specifici nemici.
Si parla di un comparto audio, tra suoni ambientali, mugugni ed effetti sonori, in grado di far trasparire ogni tipo di sensazione. Dalla pesantezza incessante di macchinari [mia sorella una sera mi ha chiesto cosa fosse una fastidiosa vibrazione che stava continuamente sentendo, che non era altro che il suono dell’impianto che la mia volpe stava visitando in quel momento N.d.R.] fino al leggero picchiettio di pillole in un contenitore, questo gioco fa veramente “sentire” ciò che si vede a schermo.
Endling - Extinction is Forever è un gioco crudo, straziante e in grado di emozionare tutti [a patto che non si abbia una pigna al posto del cuore N.d.R.]. Non avrà vinto il premio nella categoria in cui era candidato ai TGA 2022, ma di sicuro ci ha lasciato qualcosa, chiaro motivo per cui è stato creato. Questo titolo è la dimostrazione che per avere un gioco narrativo di spessore non siano necessari lunghi copioni o un doppiaggio da Oscar. Un’idea chiara e un’ottima realizzazione possono veramente trasportare un messaggio importante a chi ha la pazienza di ascoltare [o, in questo caso, giocare N.d.R.].
Ci sentiamo di consigliare Endling a tutti per i temi che tratta, ma a “un po’ meno tutti” per l’intensità che si porta dietro. Il prezzo potrebbe sembrare un po’ alto per un’avventura relativamente contenuta, ma vi possiamo garantire che ne vale la pena, per una piccola gemma indipendente di questo tipo. Chissà, magari alcuni di voi potrebbero addirittura pensare di rigiocarlo per ammirare ulteriormente la cura messa nei molti dettagli… o per personalizzare i propri cuccioli di volpe in maniera differente!
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