Bentornati, ragazze e ragazzi della Tribù, sulle nostre pagine, questa volta per The Legend of Heroes: Trails to Azure, un JRPG sviluppato da Nihon Falcom e distribuito da NIS America che uscirà il 14 marzo 2023 su Nintendo Switch, PS4 e PC.
Personalmente sono un grande fan di questa saga, che ho scoperto con i quattro capitoli chiamati Trails of Cold Steel durante la pandemia, e devo dire che mi ha fatto molto piacere tornare in questo universo narrativo veramente ben costruito e molto più profondo di quanto ci si possa aspettare.
Ho impiegato ben 54 ore per poter concludere il gioco, la maggior parte delle quali sono state utilizzate eseguendo le richieste principali così da far avanzare la trama, ma non mi sono risparmiato la fondamentale esperienza di esplorare, più o meno a fondo, lo stato di Crossbell che il team di sviluppo ha realizzato con così grande cura.
Ma, senza ulteriori indugi, ecco a voi la recensione di The Legend of Heroes: Trails to Azure!
Questo titolo va sicuramente analizzato a cominciare dalla trama, la quale si collega al capitolo precedente, Trails from Zero, riprendendo la narrazione alcuni mesi dopo; la Special Support Section si ritrova con una fama e uno status nuovi e decisamente più importanti dopo gli ultimi avvenimenti. Tuttavia, la pace viene presto spezzata dall'ascesa di molteplici organizzazioni con secondi fini che agiscono nell'ombra, tentando di portare caos nella vita quotidiana dei cittadini.
A fare da cornice a queste crescenti tensioni, c'è la sempre presente pressione dell'Impero Ereboniano e della Repubblica di Calvard, e Crossbell si trova contesa tra le due.
Con la sicurezza della loro casa e le fondamenta della loro squadra in gioco, Lloyd Bannings e i suoi alleati devono prepararsi alle minacce che incombono, non sapendo che la loro amata patria diventerà presto il palcoscenico di un conflitto epocale che ne determinerà il futuro…
La trama è molto ben sviluppata e mostra cosa esattamente sia successo in questo piccolo florido e semi-indipendente stato di cui abbiamo visto e sentito parlare durante l'arco narrativo di Trails of Cold Steel e risulta capace, nonostante la possibile pregressa conoscenza degli eventi, di sorprendere anche un appassionato della saga. Nel titolo, infatti, sono spesso presenti colpi di scena estremamente difficili da anticipare, capaci di cogliere impreparato anche chi conosce bene i personaggi e le storie. Inoltre, i personaggi stessi sono caratterizzati quasi alla perfezione, ognuno ha un carattere interessante e un passato da scoprire, alcuni più traumatico di altri. I personaggi, quindi, sono una parte ben eseguita che contribuisce a rendere il mondo vivo, abitato da persone e non da semplici NPC che parlano in base a righe di codice, ma non sono l'unica caratteristica capace di dare respiro a questa ambientazione; il worldbuilding è spettacolare, dato che non guarda le cose semplicemente da un punto di vista fantasy, ma anche e soprattutto da un punto di vista politico e realista, cercando di rimanere il più possibile verosimile nelle azioni sia dei politici che delle persone più comuni, sia degli attori principali della storia, che delle comparse.
Il difetto di questa trama, è il fatto che sia poco accessibile essendo esposta attraverso muri di dialoghi tra i personaggi, anche se molto spesso doppiati in giapponese, il che porta a una più difficile fruizione
dell'opera [ho trovato delle riviste nella Libreria di Crossbell, composte da 10 pagine piene di testo. Erano in totale 10 da leggere in successione N.d.R.], oltre che ad una comprensione dei risvolti più nascosti decisamente complessa e per la quale è necessario aver giocato agli altri capitoli.
Il gameplay di Trails to Azure prende tutte le sue basi da quello del titolo che lo precede e le sviluppa ulteriormente per portare un gameplay rivisitato e migliorato in varie parti.
Andando con ordine, il titolo presenta il solito gameplay da JRPG, con statistiche per ogni personaggio che migliorano in base al livello raggiunto e all'equipaggiamento, nemici che si aggirano per la mappa da sconfiggere, forzieri del tesoro sparsi per le mappe e un sistema di combattimenti a turni.
Il vero cambio lo si trova nel combattimento stesso, il quale viene influenzato dai vari bonus che un determinato turno può offrire; ogni turno puo' essere influenzato da un bonus come Rush che permette di eseguire due turni di fila, oppure Critical grazie al quale il danno dell'attacco sarà critico, o ancora Deathblow che uccide istantaneamente il nemico, indipendentemente da quanti HP gli rimanessero. Questo elemento randomico obbliga il giocatore ad applicare una strategia a lungo termine, di modo che possa sfruttare ognuno di questi effetti che il turn order casualmente applica; tutto ciò rende il gameplay più interessante e più dinamico, costringendo i giocatori a stare attenti ad avere l'equipaggiamento giusto per la missione giusta nel luogo giusto.
Il gameplay si espande ulteriormente con l'inserimento dei Quartz, cristalli dalle proprietà magiche in grado di potenziare le statistiche di un personaggio e di abilitare il suddetto all'utilizzo delle Arts quando inseriti in una sorta di telefono chiamato Enigma. In questo capitolo, i nostri eroi vengono equipaggiati con i nuovissimi Enigma II, grazie ai quali hanno anche la possibilità di comunicare con i loro alleati a distanza.
Gli Enigma II sono fondamentali al gameplay. Questo perché, come detto in precedenza, abilitano il personaggio all'utilizzo di determinate Arts, ovvero le magie di questo universo, oltre a potenziare le caratteristiche dei personaggi stessi e a donare loro abilità importanti, come una possibilità del 10% di infliggere determinati status con un attacco o di abbassare le statistiche avversarie.
Questo ulteriore livello del gameplay rende l'esperienza di gioco un continuo voler potenziare i personaggi, trovando oggetti ed equipaggiamenti sparsi nei forzieri o andando a potenziarli nei negozi di Crossbell e dintorni.
Ogni personaggio, in base ai Quartz equipaggiati, ha quindi un suo set di Arts, magie che hanno bisogno di più turni per essere lanciate e un set di Crafts, abilità personali che non hanno bisogno di più turni per essere lanciate e che, oltre a far danno, possono applicare status ai nemici. Queste ultime si dividono in Crafts normali, S-Crafts e Combo, con la differenza che le seconde sono molto più potenti delle prime e le terze possono essere eseguite solo da coppie di personaggi.
Il titolo si completa con l'inserimento del Burst e dei vantaggi contro i mostri colpiti alle spalle prima di iniziare la battaglia:
La parte stupenda di questo titolo risiede anche nella sua esplorazione, che è esaltata in ogni modo, dalla narrativa al gameplay. Trails to Azure offre tanti contenuti nascosti, tra collezionabili, luoghi dove pescare, ricette da trovare e cucinare e persino missioni nascoste che possono essere facilmente perse nel corso della giocata. Esplorare dà una gran bella sensazione grazie a quanto è vivo il mondo di gioco e alle ottime ricompense che generalmente si trovano.
Il salto di qualità nel gameplay il titolo lo esegue nell'attenzione dimostrata alla qualità di vita del giocatore, al quale offrono strumenti per rendere tutto il più piacevole possibile da giocare. E' disponibile una modalità a velocità alzata, attivabile premendo uno dei grilletti del pad, la quale rende notevolmente più veloci da affrontare i combattimenti lungo i percorsi, i quali sono estremamente semplici e risultano mera carne da macello per poter accumulare EXP e far passare di livello i propri personaggi.
Un altro esempio è la possibilità di abbassare il livello di difficoltà di uno scontro una volta che si è sconfitti, senza però abbassare il livello generale del gioco [e fidatevi, alcuni combattimenti o siete estremamente preparati o non si riesce a completarli N.d.R.] e nonostante ciò continuando ad offrire un buon livello di sfida al giocatore.
Il gameplay dei combattimenti comunque, risulta, in poche occasioni, decisamente ingiusto e troppo in balia del random del turn order, portando alla frustazione in quei casi in cui si perde tutta la preparazione eseguita su di un personaggio per un semplice bonus Vanish che lo fa svanire portando a 0 i suoi EP, necessari per poter usare Arts.
In conclusione, il combattimento è di ottimo livello, anche se si nota quanto ci sia ancora bisogno di lavoro su di esso per poterlo considerare quasi perfetto. Divertente, ma si può fare di meglio.
In questo gioco, come detto già in precedenza, il mondo è vivo e l'atmosfera che ne deriva è perfetta anche grazie al reparto audio, capace di creare e utilizzare delle ottime colonne sonore, sempre perfettamente adatte alla situazione che si sta vivendo. Anche il doppiaggio in giapponese [per quanto io non potessi comprenderne molto N.d.R.], riesce a dare carattere ad ogni personaggio e a portarlo alla vita.
L'aspetto negativo lo si trova sul mixaggio audio, che spesso è mal eseguito portando la musica a sovrastare le voci, a prescindere da quanto si abbassi il volume della soundtrack a favore del doppiaggio.
Il comparto tecnico è buono come quello grafico, entrambi riescono a reggere bene il confronto con gli altri ottimi reparti e supportano bene il gameplay e l'immersione del giocatore, che molto raramente si ritrova con cali di frame o texture schiacciate sui terreni.
In generale, entrambi i reparti hanno fatto un buon lavoro.
In conclusione, quindi, The Legend of Heroes: Trails to Azure è l'esempio di come i JRPG possano variare ed utilizzare meccaniche nuove e divertenti, separandosi dall'esempio impostato dai Final Fantasy.
Il titolo risulta molto godibile, si collega bene con quello precedente e con tutti i capitoli dell'arco Trails of Cold Steel, offre varie attività secondarie ed un tempo di gioco estremamente alto.
Assolutamente promosso e consigliato per tutti gli amanti della saga e dei JRPG in generale, oltre che a quelli che vogliono solo godersi una bella storia con un gameplay interessante!
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