Nel 41° millennio non esiste pace, solo guerra, ed in questo Darktide ci offre uno spaccato quanto mai in linea con questa descrizione tanto cara agli appassionati di Warhammer 40K.
In questo titolo però non vestiremo i panni di uno scintillante ed invincibile Adeptus Astartes, ma piuttosto saremo chiamati a combattere, volenti o nolenti, per conto dell’Inquisizione imperiale, per scontare le nostre pene e dimostrare la nostra utilità. Per fare questo dovremo sopravvivere il più a lungo possibile alle minacce onnipresenti nel mondo di gioco, mentre miglioriamo il nostro equipaggiamento e accumuliamo esperienza. In questo modo potremo infine farci notare dai piani alti e, forse, conquistare la nostra futura libertà.
Detto questo non ci resta che scegliere la nostra classe di partenza, rendere lode all’Imperatore e buttarci in questa battaglia senza esclusione di colpi per scoprire quale sarà il nostro futuro.
Ex carcerati e superstiti a seguito di un attacco alla nostra nave da trasporto, ci ritroveremo a Tertium, una città alveare sull’orlo del precipizio, dove le forze oscure del Caos stanno lentamente consumando la popolazione e gli edifici. In uno scenario del genere capirete ben presto che il nostro alter ego ha ben poco valore agli occhi dell’Inquisizione e che la parola “sacrificabile” descrive abbastanza bene il nostro stato attuale. A dispetto di ciò, avremo un debole spiraglio di speranza a cui aggrapparci, rappresentato dalla nostra fama. Più ci renderemo utili agli occhi dell’Inquisizione, più avremo possibilità di meritarci una sorta di grazia imperiale e quindi redimere i nostri peccati e ritornare liberi. Più facile a dirsi che a farsi: a Tertium sopravvivere non è infatti la cosa più semplice, soprattutto se giorno dopo giorno dovremo buttarci nel bel mezzo della mischia contro i servitori del Caos nel disperato tentativo di strappare preziosi quartieri al nemico.
Come avrete già capito la narrativa in Darktide è poco più di una scusa per convincervi a menare le mani ed affrontare missione dopo missione contro le orde del Caos. Detto ciò, e preso atto della cosa, siamo rimasti ugualmente un po’ delusi dalla progressione della storia e dei nostri incarichi che, nella maggioranza dei casi, si sono ridotti ad un "raggiungi il livello di fama X e poi torna".
Ne avevamo già parlato nel nostro Hand's On, in Darktide avrete a disposizione sia armi da fuoco sia armi bianche e, che vi piaccia o no, dovrete usarle entrambe per uscirne vivi. Il combat system non è infatti estremamente articolato o complesso, ma si basa su tre cardini fondamentali: spara ai nemici lontani, mena quelli vicini e per l’amor dell’Imperatore usa le tua abilità quando puoi. Ok, le cose sono un pelo più complicate di così, ma nemmeno troppo a voler essere sinceri.
Darktide infatti vi offre un nutrito arsenale tra cui scegliere, a partire da pistole, mitragliatori, fucili laser, shotgun ecc… per passare con spade, asce, spade a catena e molto altro. L’importante è scegliere le armi adatte al nostro stile di gioco, le abilità e potenziarle a dovere in modo da essere pronti ad affrontare le orde nemiche che ci ritroveremo davanti. Le armi da fuoco presenteranno diverse caratteristiche, ed è questo che le renderà più o meno adatte al nostro stile. Ogni arma avrà una sua capienza, un suo rateo di fuoco e un suo tipo di danno (essendo a proiettili o a energia ad esempio), a questo va aggiunto dei potenziamenti unici [solo oltre una certa rarità N.d.R.], il danno di ogni singolo colpo, il tempo di ricarica e molti altri parametri numerici che potremo potenziare nel tempo. Le armi da fuoco rappresentano infatti la nostra primaria fonte di danno per evitare il contatto diretto con il nemico, e quindi evitare di incassare danni inutili.
Purtroppo per noi non sarà sempre possibile fare affidamento unicamente su di esse. Qui entrano in gioco le armi bianche e la loro capacità offensiva ma anche difensiva. Arriverà ad un certo punto un momento in cui finiremo i colpi per la nostra fida arma, magari verremo sopraffatti da un’orda e non abbiamo il tempo di ricaricare, o semplicemente ci saranno troppi nemici da affrontare e troppo pochi proiettili nel caricatore. In tutti questi casi l’opzione migliore è passare alle armi corpo a corpo e menare fendenti come se non ci fosse un domani. Non solo uccidere nemici ci permette di ricaricare il nostro scudo (ed evitare danni diretti), ma le armi corpo a corpo ci permettono anche di parare gli attacchi nemici e di spingere questi ultimi in modo da allontanarli, sbilanciarli e farli cadere a terra; azioni, queste, che ci offrono spazio di manovra oltre a permetterci di mantenere un minimo di distanza in uno scontro diretto. Come già a suo tempo, gli sviluppatori ci suggerirono infatti, ed è anche il nostro consiglio, di passare alle armi bianche ogni volta in cui vi ritroverete corpo a corpo con uno o più nemici o siete consapevoli di non riuscire a mantenere la distanza di sicurezza minima.
In ultima istanza, ogni classe dispone di abilità uniche che saranno estremamente utili nelle vostre avventure. Anche qui il nostro consiglio è sempre il medesimo, usatele ogni volta che ne sentite la necessità. Queste ultime, infatti, si ricaricano in tempi piuttosto ragionevoli e saranno disponibili spesso e volentieri. Non ha dunque senso privarvi di un possibile bonus per paura di non averlo disponibile nel momento del bisogno.
La struttura di Darktide è, a ben vedere piuttosto semplice, probabilmente anche troppo per certi versi. Il gioco si divide infatti in un HUB centrale dove potremo usufruire dei vari servizi per potenziarci e prepararci alla battaglia, e poi di una serie di missioni sparse in giro per la città, missioni generate casualmente dal gioco e di difficoltà variabile.
Per prepararci al combattimento avremo al nostro servizio una serie di alleati pronti a fornirci supporto in cambio di un piccolo prezzo. Potremo acquistare armi di ogni genere, parti di equipaggiamento, comprare skin estetiche, ricevere e consegnare compiti, migliorare le armi incrementandone rarità e potenza, ed infine testare il nostro equipaggiamento così ottenuto in una sorta di stanza di prova. Una volta soddisfatti, potremo dunque dirigerci allo schermo tattico della città dove avremo una visione delle missioni disponibili in ogni dato momento, della loro disponibilità (questo perché ogni missione può essere selezionata per un dato periodo di tempo e poi verrà sostituita da una nuova), della loro difficoltà e persino degli eventuali modificatori che una certa zona potrebbe avere. Una volta scelta la missione in cui cimentarci, sarà sufficiente lanciarla ed attendere che il matchmaking faccia la sua parte per trovare altri “volontari” e partire verso l’azione.
In fase di recensione ci siamo resi conto che, in caso non dovessero essere disponibili in tempi ragionevoli dei giocatori umani, il gioco avvierà la missione aggiungendo dei bot nella squadra fino al raggiungimento del numero massimo di elementi. Questo significa che potremmo anche ritrovarci in una missione soli e con solo compagni controllati dalla IA, ma non disperate e piuttosto pazientate qualche minuto in più. Il gioco infatti non smette di cercare nuovi componenti per la vostra squadra, e nel momento in cui ne troverà di disponibili li aggiungerà nella partita andando a sostituire i bot presenti. Questo sistema di drop-in/drop-out permette quindi a giocatori di uscire ed entrare mantenendo un certo equilibrio nella partita, ma allo stesso tempo permettendo a chi eventualmente dovesse crashare per motivi vari, di rientrare senza grossi problemi.
Giocando Darktide per un buon numero di ore, e seguendone la community nel frattempo, abbiamo avuto modo di raccogliere diverse testimonianze oltre alla nostra che purtroppo evidenziano i limiti di questa produzione. Nonostante il brand molto forte ed amato dalla community di Warhammer 40K, infatti, Darktide non è certo un titolo esente da difetti, ed anzi, in prima persona ne abbiamo riscontrati molti.
Il primo, e forse più problematico di questi, riguarda la stabilità del gioco stesso su Pc, che ad essere molto generosi lascia molto a desiderare. Nella nostra esperienza ci è capitato in più occasioni infatti di crashare e rientrare in partita (non sempre con successo) anche diverse volte all’interno di una stessa missione. Questo non solo per problemi di connessione, ma più sovente proprio perché il gioco ci crashava nel mezzo dell’azione costringendoci a rilanciare il titolo e sperare di riuscire a rientrare in partita per non perdere tempo ed esperienza.
Purtroppo le cattive notizie non finiscono qui, e queste non riguardano solo gli occasionali crash, ma anche proprio il gioco stesso. In generale collisioni, hit-box e geodata non sono dei più precisi e, complice anche un netcode a tratti carente, ci siamo trovati in più occasioni sbalzati contro o attraverso parti di mappa finendo in alcuni casi proprio Out of Bound e rimanendo intrappolati tra texture e vuoti cosmici. Ad onor del vero, questi bug non sono frequentissimi, ma essendo molteplici, e di molteplice natura tutti assieme non passano inosservati e, cosa più importante, sul lungo periodo minano molto l’esperienza finale. Ed è proprio in questa che Darktide mostra ancora una volta il fianco, non più sul lato tecnico, ma bensì su quello del game loop. Il gioco infatti parte piuttosto bene, proponendo una sezione da giocare in singolo dove verremo introdotti al gameplay, alle basi di gioco, e ci verrà data una bella infarinata riguardo gli eventi che ci stanno accadendo intorno e a noi in prima persona. Purtroppo salvo questo momento, e pochissimi altri dove effettivamente la story line verrà portata avanti, il resto del titolo resta impantanato in una mediocrità assoluta. Non fraintendeteci, non ci aspettavamo certo un titolo fortemente narrativo, ma come già detto in precedenza in Darktide la storia è poco più di un pretesto, ed anche così viene piuttosto maltrattata e relegata in secondo piano in modo radicale. Questo porta il gameplay prepotentemente in primo piano e, finché sarete nelle prime ore di gioco questo non rappresenta un grosso problema, soprattutto grazie all’arma del multiplayer che consente di giocare con amici e conoscenti. Le cose però inizieranno a diventare estremamente ripetitive molto alla svelta e, fatto salvo per alcuni boss in alcune missioni, il resto sarà quasi sempre un corri e spara con ben poche variazioni alla ricetta. Ora Darktide è questo, uno shooter cooperativo online per 4 giocatori fatto di "spara, raccogli le ricompense, potenziati e ripeti", ma proprio in questo "ripeti" in questo caso casca l’asino, come si suol dire proverbialmente. Il numero delle missioni a lungo andare è infatti troppo basso e mano a mano che salirete di livello ripeterete sempre le solite 5 o 6 missioni ambientate nelle stesse mappe e spesso con gli stessi nemici. Aumentando il livello di difficoltà o i modificatori potremo assistere a delle variazioni sul tema, ma si tratta per lo più di una variazione della missione già giocata altre 50 volte in precedenze con dei nemici più forti o diversi. Le armi e la loro progressione permetteranno di godere di un minimo di varietà a mano a mano che ne sbloccheremo di nuove, ma anche così spesso cercheremo di mantenere l’arma che più ci è piaciuta o ci è sembrata efficace e cambieremo solo in rare occasioni per curiosità o pura e semplice convenienza parametrica.
Per concludere questo elenco di difetti ci sentiamo di evidenziare come, persino giunti in endgame, le cose cambino veramente poco. Salvo infatti cercare e potenziare armi leggendarie e dedicarsi alla raccolta di risorse per il crafting e fondi per la componente estetica del nostro alter ego, non avremo di fronte grosse variazioni nel gameplay che ruoterà sempre attorno ad un numero limitato di missioni troppo simili tra loro per poter intrattenere a lungo o anche in modo efficace.
Darktide è un gioco che ci ha portato durante la nostra recensione in una sorta di viaggio sulle montagne russe emotive. Da un lato è indubbiamente un titolo con del potenziale, che esercita una certa attrattiva nei confronti di un pubblico appassionato del mondo di Warhammer 40K. Detto ciò, a nostro modo di vedere non fa un ottimo lavoro nel tradurre in linguaggio videoludico il mondo che tutti noi amiamo, vuoi perché di storia e ambientazione c’è molto poco, vuoi perché quel poco che c’è è tenuto rigorosamente in secondo piano.
Fatta eccezione per i corridoi claustrofobici e le ondate di nemici soverchianti, infatti, il titolo non riesce a far immergere il giocatore oltre un certo livello e, a causa del gameplay interessante ma eccessivamente ripetitivo, perde mordente a mano a mano che si procede nella progressione. A nostro modo avviso Darktide è un titolo che sa di incompleto, sia da un punto di vista dei contenuti, sia da un punto di vista tecnico; cosa che dimostra proprio nella struttura e nella presenza di tanti piccoli bug ed imperfezioni che minano alla radice la godibilità del gioco.
Tenendo a mente tutti questi limiti ci sentiamo comunque di non bocciare del tutto questa Ip successore spirituale di Vermintide. Come detto il potenziale c’è e, se in futuro verranno risolti i problemi di stabilità e introdotti contenuti nuovi, potrebbe effettivamente proporsi con una presenza di maggior peso sul mercato videoludico attuale. Per come stanno le cose ora, però, davvero non ci sentiamo di consigliare il gioco se non agli appassionati più incalliti del mondo di Warhammer 40k e, anche in questo caso, solo se disponete di un gruppo di amici con cui condividere l’esperienza. Resta possibile giocare da soli grazie al matchmaking, ma questo porterà molto probabilmente la ripetitività a farsi sentire molto prima ed in modo più marcato (se invece volete dare un'occhiata ad alcune delle nostre live su Darktide, vi rimandiamo al nostro canale YouTube dove potrete recuperarle senza problemi).
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