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Diablo IV [Early Access]

Pubblicato il 23 Marzo 2023 alle ore 8:40
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Dopo un’attesa di anni, e non poca curiosità accumulata, finalmente abbiamo avuto modo di mettere le mani su Diablo IV e di provarlo per un intero fine settimana durante l’early access della Beta. Da bravi fan dei precedenti capitoli ci siamo quindi organizzati e ci siamo tuffati nel mondo di Sanctuarium per fare conoscenza con tre delle cinque classi che saranno disponibili nel gioco finale (Barbaro, Incantatore e Tagliagole).
Durante questa Beta abbiamo infatti potuto esplorare il prologo ed il primo atto del gioco, avendo praticamente totale libertà di movimento e potendo usufruire di gran parte delle funzionalità che saranno presenti nella versione definitiva. Abbiamo quindi potuto evolvere il nostro personaggio fino a livello 25 e ci siamo cimentati in quasi tutte le attività proposte, salvo una in particolare di cui vi parleremo nel proseguo di questo articolo. Avete capito bene, la prossima settimana (a seguito della seconda Beta, quella Open) pubblicheremo un secondo articolo dedicato ad approfondire le ultime due classi giocabili (Necromante e Druido) e le eventuali meccaniche legate ad esse. Ma bado alle ciance e iniziamo a parlare di questa Beta un po’ più nel dettaglio, perché c’è parecchio da dire.

Un gioco che parte da lontano

Non è un segreto che Diablo sia una serie che affonda le sue radici talmente indietro nel genere Hack and Slash da esserne uno degli esponenti più importanti e carismatici. Diablo IV porta avanti questo retaggio in modo quanto mai diretto ereditando in larga misura il gameplay del terzo capitolo per mischiarlo con alcuni elementi del molto criticato Diablo Immortals [elementi che, senza farlo nemmeno di proposito, sono effettivamente il tallone d’Achille per ciò che abbiamo potuto vedere N.d.R.].

L’impostazione di fondo non è complessa: ogni classe dispone di una barra con sei slot, due relative ai tasti del mouse e le restanti sui tasti numerici da 1 a 4 dove potremo mettere le nostre abilità con la disposizione che preferiamo. Queste potranno essere di moltissimi tipi, ma principalmente quello che dovete sapere è che ci saranno abilità primarie che non consumano alcuna risorsa e saranno sempre disponibili, abilità principali, che notoriamente consumano la vostra risorsa principale e avranno un certo tempo di recupero, una serie di abilità molto diverse tra loro uniche per ogni classe (vi basti pensare a trappole, evocazioni, scatti ecc…). A tutto ciò si aggiunge infine un ultimo tipo di abilità, chiamata Ultra che caratterizza le skill più potenti in nostro possesso. Questo è di solito molto più forte della media, ma dispone anche di un costo maggiore e di un tempo di recupero decisamente più importante (parliamo di circa un minuto contro i pochi secondi delle altre abilità). Per avere accesso, e quindi sbloccare, queste abilità, sarà sufficiente salire di livello ed investire i Punti Abilità (PA) su un albero a nostra disposizione. Questo dispone di un percorso principale che collega tra loro diversi nodi, e noi potremo procedere lungo questo tracciato investendo punti nelle abilità attaccate ad uno dei nodi che abbiamo già raggiunto. Potremo investire un totale di 5 punti in ogni abilità (icone quadrate), 1 per quanto riguarda le passive (icone circolari) ed infine fine fino a 2 sui potenziamenti di un’abilità già appresa. Questo sistema non è troppo diverso da quello già visto in Diablo III, con la sostanziale differenza che permette di allocare i nostri punti avendo molte più opzioni e modificando in modo più capillare la nostra build.

Diablo IV: un mondo chiuso aperto

Diablo IV non è chiaramente un open world nel vero senso del termine, già solamente la classica suddivisione in atti basterebbe a chiudere la questione lì, ma con questa quarta iterazione Blizzard ha voluto portare sul tavolo di gioco qualcosa di nuovo ma già visto. A differenza di Diablo III, infatti, costruito per essere prevalentemente un’esperienza single player con la possibilità di cooperare con gli amici in una stessa partita, Diablo IV suggerisce la cooperativa come principale metodo di fruizione del titolo e addirittura si presenta ai nostri occhi in questa Beta quasi con delle velleità da MMO. Questi elementi ereditati da Diablo Immortals riguardano la componente multiplayer del titolo, la quale ci consente non solo di condividere le città e gli avamposti, ma persino porzioni di mappa dove si terranno eventi comuni a tutti i giocatori del mondo. Questa natura ibrida è a nostro modo di vedere uno dei punti più deboli che abbiamo sperimentato in questa Beta e questo per tutta una serie di ragioni. La prima riguarda meramente le prestazioni del gioco che, da un punto di vista tecnico sono impeccabili o quasi, ma dal punto di vista del netcode sono spesso disastrose al punto da minare la giocabilità in alcuni momenti. Il problema nasce nell'istante un giocatore, o una squadra, transita da un’area istanziata ad una aperta. In questi momenti il titolo è costretto a renderizzare di colpo i modelli di tutti i giocatori presenti nell’area, incluse le loro animazioni, effetti grafici ed abilità. Ora, se questi momenti fossero relegati alle città ed agli avamposti la cosa non sarebbe troppo problematica, certo sperimentare fortissimi momenti di Lag improvvisi che limitano persino la reattività del gioco non è bellissimo, ma essendo circoscritto solo a piccoli ambiti sarebbe per lo meno tollerabile; questo però può succedervi anche nel bel mezzo dell’esplorazione della mappa se incapperete in un’area dove si tengono degli eventi e quindi sarà più facile incrociare altri giocatori. Da un lato ciò sicuramente rende il gioco più vivo, ma il contro è che, salvo per i sopracitati eventi, le interazioni con gli altri giocatori saranno praticamente nulle e non aggiungono veramente un granché all’esperienza, anzi, semmai la rendono molto meno godibile proprio a causa di questa forzatura dell’always online (caratteristica già aspramente criticata nel terzo capitolo).
Si salvano da questa problematica tutte quelle aree in cui, volenti o nolenti, saremo messi di fronte ad una spedizione, una porzione di storia principale o secondaria. In questi casi l’area diventa istanziata ed il nostro alter ego sarà da solo o, al più, con i suoi compagni di avventura se presenti. In questi momenti la Beta ci ha offerto la soddisfazione maggiore, non solo proponendoci mappe varie e ben assortite, ma anche ponendoci di fronte diversi tipi di boss, anche molto diversi tra loro, ed alcuni con delle meccaniche decisamente interessanti, e a tratti non poco infami. Questo, abbinato all’esplorazione, rende l’esperienza di viaggiare a piedi in giro per Sanctuarium decisamente appagante e per giunta utile nel caso vogliate creare in un prossimo futuro altri personaggi di una classe diversa anche. Portare a compimento missioni, esplorazioni e attività in generale in una zona farà crescere la nostra fama, e questo ci darà accesso a determinati potenziamenti (ad esempio aumentare il numero massimo di pozioni, PA aggiuntivi oltre a quelli per livello ecc…); ogni grado sbloccherà una ricompensa valida per il personaggio che l’ha completata ed una valida per tutto il nostro roster, anche futuro. In questo modo (come accadeva con i Paragon Level di Diablo III), anche creando un nuovo personaggio potremmo disporre di una potenza di fuoco decisamente più importante e potremo quindi facilitare non poco le fasi iniziali del gioco, favorendo tra le altre cose il potenziamento fino al livello massimo.

Un barbaro, un incantatore ed un tagliagole entrano in un bar

Durante questo early access della Beta abbiamo avuto modo di sperimentare tre classi come già detto, l’Incantatore, il Tagliagole e il Barbaro [a tal proposito, abbiamo giocato online quasi tutto il fine settimana quindi vi rimando alle live fatte su Youtube se vi interessa recuperare il nostro gameplay N.d.R.].
Iniziamo subito con il mettere le cose in chiaro, Diablo IV ci ha fatto un’ottima impressione e ci siamo sicuramente divertiti ad esplorare sia le nostre rispettive classi sia il mondo di gioco. Ogni classe dispone di molteplici abilità e può costruire combinandole diverse build una più interessante dell’altra, cosa che tra l’altro spinge a sperimentare e provare combinazioni diverse. In ogni momento è infatti possibile resettare il proprio albero delle abilità e riallocare i PA; questa azione non sarà purtroppo sempre gratuita, ma richiederà un pagamento in monete, anche se decisamente contenuto (per lo meno fino a livello 25). Se a questo aggiungete la moltitudine di oggetti e leggendari che il gioco ha da offrire, capirete presto che passerete diverso tempo a mettere alla prova le differenti abilità per costruire la vostra personale build, ma allo stesso tempo, credeteci, non sarà l’unica cosa che richiederà il suo tempo. Diablo IV porta avanti infatti le buone abitudini e consente di potenziare il proprio equipaggiamento in diversi modi, come: potenziarlo dal fabbro, aggiungergli castoni ed inserirci dentro gemme, modificare gli affissi (qui chiamati Aspetti), ottenendone dai leggendari e infine in ultimo personalizzare a piacimento l’aspetto del nostro alter ego [armatura, armi e persino dettagli minori N.d.R.]. Grazie a questo, ad una mappa molto estesa, ma non aperta del tutto, e ad un  numero più che soddisfacente di attività, Diablo IV non vi lascerà mai a bocca asciutta quando si tratta di cose da fare e, cosa forse ancora più importante, non vi annoierà mai troppo proponendo delle situazioni quasi sempre ben integrate con il mondo di gioco.
Detto questo, e come già abbiamo ribadito, non è tutto oro quel che luccica, e anche in questo aspetto abbiamo rilevato alcuni dettagli non proprio all’altezza. Delle tre classi iniziali abbiamo infatti potuto constatare come, purtroppo, il Barbaro sia decisamente la meno entusiasmante. Non si tratta di una brutta classe, ma probabilmente è quella che sente maggiormente il peso di questa lieve virata verso il gioco in squadra. Il Barbaro punta infatti ad essere una classe maggiormente orientata all’incassare danni, il che non rappresenta un problema in un team di quattro giocatori ben bilanciato e con il numero giusto di classi offensive. Non si può dire lo stesso però se giocata in solitario dato che il poter subire più danni è utile, ma non risolutivo. Se paragonata alle altre classi infatti il Barbaro è quella che soffre maggiormente il gioco in solitaria disponendo di un danno non proprio eclatante. Questo non rende ingiocabile il titolo, ma sicuramente lo rende meno appetibile e frustrante nel momento in cui dovrete fronteggiare magari un boss o un gruppo di nemici particolarmente forte e corazzato.

L’Incantatore, dal canto suo, offre una varietà di opzioni sicuramente invidiabile, proponendovi uno skill set completo per ogni elemento (acqua, fuoco e ghiaccio) tra cui selezionare le vostre magie. In aggiunta a questo avrete abilità più situazionali o di supporto quali teletrasporti o scudi che vi aiuteranno non solo a sopravvivere, ma anche a muovervi per la mappa ed esplorarla con maggior facilità.

In ultimo, ma non meno importante, il Tagliagole, classe ispirata in parte dall’Assassino visto in Diablo II ed il Demon Hunter di Diablo III, ma anche con qualche chiaro richiamo al Rogue del primo capitolo della serie. Anche questa classe offre un’ottima varietà di strategie tra cui attingere e permette di combattere a distanza o in corpo a corpo (chiaramente potrete anche mescolare le cose dato che non esistono più i set di oggetti equipaggiati, ma in Diablo IV li avrete tutti addosso e disponibili sempre). Oltre a ciò, il Tagliagole dispone di un’ottima varietà di abilità di supporto tra cui infusioni, trappole e skill dedicate all’occultamento ed alla mobilità, rendendo questa classe, da un punto di vista di mera varietà e meccaniche, probabilmente la migliore di questo Early Access.

Petali di sangue

Dopo aver giocato un intero fine settimana alla Beta, possiamo dire di sentirci soddisfatti e quanto mai pronti a buttarci nuovamente nella storia di Sanctuarium. Certo, questa Beta non è stata una presentazione perfetta e senza problemi, ma dovete pur sempre tenere conto della natura incompleta della build provata in questo Early Access che, prima del suo rilascio, verrà sicuramente ancora rielaborata e sistemata in molti dei suoi aspetti. Nonostante qualche incertezza nel netcode, qualche saltuario crash e in generale qualche instabilità le premesse sono molto buone. Diablo IV ha la stoffa e le carte in regola per poter proporre un ottimo gioco, solido e con una gran quantità di contenuti, ma questo non significa che lo sarà per forza. Con la Open Beta ormai prossima avremo modo di sperimentare ancora qualcosina, ma i timori per il futuro, anche se molti meno, ancora ci sono e, se la qualità del gameplay e del mondo di gioco non dovesse essere mantenuta, il rischio di un flop è ancora assolutamente dietro all’angolo.
Certamente anche Diablo III al suo lancio era una creatura assai imperfetta, ma con il tempo e le modifiche è divenuto un ottimo gioco che ha esteso a nostro modo di vedere la saga in modo più che dignitoso. Non ci resta quindi che darci appuntamento la prossima settimana con il prossimo articolo riguardante le nuove classi, e nel mentre sperare che questo Diablo IV, una volta completo, sia all’altezza delle aspettative.

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