recensione

DNF Duel

Volontà incrollabili… e armamentari comicamente grandi!

Pubblicato il 2 Maggio 2023 alle ore 13:23
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Pongiornissimo, cari amici della Tribù! Dopo qualche mese in vostra compagnia finiamo a parlare di uno dei generi che da sempre mi affascina più di tutti: i picchiaduro. Dovete sapere che il mio primissimo gioco per console casalinga, si parla della cara PS2, è stato proprio un gioco di combattimento, ovvero il tanto sperimentale quanto controverso Tekken 4. Ai tempi, per me, non c’era veramente nulla di più “figo”… e la mia passione per questo genere di giochi, coi suoi alti e bassi, non è venuta poi mai a mancare.
Oggi siamo qui per analizzare un titolo rilasciato lo scorso anno, ma giunto sulla console di casa Nintendo solo il mese scorso (e dove ho avuto il piacere di giocarlo): DNF Duel. Con la doverosa premessa che non potrò esimermi dall’utilizzare termini anglofoni, poiché non è presente la localizzazione in italiano, e di parlare di aspetti del gameplay un po’ più tecnici del mio solito, dato il genere, lanciamoci subito a testa bassa in questo pezzo!

Capitolo 1: The Day the Doors Closed

Per parlare di DNF Duel è necessario fare un passo indietro e spiegare in primis per cosa sta la sigla “DNF”. Dungeon & Fighter [così è conosciuto nella sua terra natia, in Corea N.d.R.] è un picchiaduro a scorrimento MMO nato nel lontano 2005, sviluppato da una casa chiamata Neople, sussidiaria di Nexon. Arrivato, ben dieci anni dopo, al di fuori dell’Asia con un nuovo nome, Dungeon Fighter Online (a cui ora ci riferiremo come DFO per comodità) e una ristrutturazione che si è ripercossa anche nella narrativa del mondo di gioco, il titolo si è ritagliato una sua fetta di pubblico non indifferente.
Malgrado il suo nome possa non risuonare a molti, il gioco è considerabile uno dei media franchise più redditizi di sempre. Per intenderci, in questa classifica (che si può tranquillamente consultare QUI) DNF viene battuto solamente da Call of Duty e, ovviamente, Pokémon [due nomi che dovrebbero suonare DECISAMENTE di più anche alle orecchie dei meno appassionati… N.d.R.].

Va da sé che un franchise così prolifico non può che aver generato una buona dose di spin-off e progetti collaterali tra cui quindi troviamo, per l’appunto, DNF Duel. Il suddetto titolo ha infatti come obiettivo quello di portare su schermo anni e anni di lavoro sul worldbuilding, la caratterizzazione e il carisma del gioco originale, tramite personaggi che rappresentano la combinazione di varie (sotto)classi e avatar personalizzabili che gli utenti potrebbero costruirsi all’interno del continente di Arad [ovvero l’ambientazione originale di DFO N.d.R.]. I combattenti di DNF Duel sono privi di un loro nome, ma sono tutto tranne che piatti e possiedono delle personalità altisonanti che ben si sposano con armi iperboliche e poteri eccezionalmente fuori dal comune. Il dubbio che ci è rimasto è se la scelta di non dar loro un nome proprio sia stata vincente, poiché tale dettaglio può essere quel qualcosa in più che permette maggiormente di sviluppare un attaccamento a un particolare lottatore, elemento che nei picchiaduro risulta spesso vincente.

Capitolo 2: The Wonder has called upon New Seeds

Passiamo ora a parlare un pochino del succo di questo gioco, ovvero del gameplay. Per recensire a dovere un titolo di questo genere abbiamo deciso di selezionare il personaggio che più ci stava simpatico a pelle e di gettarci nella mischia. Ecco spiegata la presenza di tante immagini di Inquisitor, la combattente che ci ha accompagnato per la maggior parte delle ore di gioco [non so resistere alle donne in armatura N.d.R.].
I lottatori di DNF Duel sono a oggi ventiquattro e possiedono tutti caratteristiche peculiari che cercano di differenziarli in maniera piuttosto netta gli uni dagli altri. Tali peculiarità vengono veicolate in gioco dalle loro abilità base e da diverse MP Skill, ovvero gli attacchi che si possono utilizzare sfruttando una risorsa che è ripresa direttamente dall’originale DFO, simile alla barra magica di molti GDR [compresa di ricarica passiva nel corso del tempo N.d.R.]. Un’amministrazione accurata e attenta di questi MP si rivela spesso la chiave per una vittoria semplice e pulita nelle mani dei giocatori abili.

In generale, vale una regola da tenere sempre a mente: ogni lottatore raggiunge il proprio stato di forza maggiore quando scende oltre una certa soglia di vita. Perché? Beh, in prima istanza, maggiore è la quantità di danni subiti e maggiore è il quantitativo totale di MP che si ha a disposizione. In più, raggiunta la porzione finale della propria barra della salute, i combattenti entrano nello stato Awakened, ottenendo potenziamenti, spesso unici, ai loro parametri che accentuano ancora di più i loro punti di forza e il loro stile di gioco [oltre a sbloccare la loro “mossa finale” cinematograficamente tamarra N.d.R.].
A discapito di un bilanciamento di gioco non perfetto e che evidenzia come alcuni personaggi possiedano delle gimmick più forti di altri, il cast è variegato e copre un po’ tutti gli archetipi tipici dei picchiaduro 2D. Il nostro personaggio, bene o male, ha quasi sempre a disposizione una serie di strumenti per controllare il flusso della partita e “giocare al proprio gioco”.

Lo sviluppo del titolo è stato affidato a dei veri esperti del settore e questo si vede bene: alla guida del gioco troviamo infatti Arc System Works, i maestri dietro, tra le altre cose, alla saga di Guilty Gear e al grande successo che è stato Dragon Ball FighterZ, ed Eighting, che pur essendo meno noti dei colleghi sono in attività da tantissimi anni, soprattutto nel campo dei giochi di lotta su licenza. Le competenze del team di lavoro risaltano in modo abbastanza lampante, creando un mix di gioco dai comandi semplici e approcciabili, ma con una grande stratificazione e una serie di micro-meccaniche massiccia [forse anche troppo N.d.R.]. Il sistema di combattimento cerca di essere divertente e ci riesce dannatamente bene: DNF Duel strizza l’occhio sia a coloro che non sono esperti del genere, sia a chi desidera calarsi nell’aspetto più tecnico e brutale dei picchiaduro. Va solo fatto notare come questa grande profondità [e le numerose botte ricevute N.d.R.] potrebbe spaventare i fan più casual, invece che invogliarli ad allenarsi.

Capitolo 3: Seeds of Will and the Wandering Warrior

Oltre alle caratteristiche peculiari di ogni lottatore, DNF Duel è, come già detto, ricco di sistemi comuni a tutti i personaggi ed è proprio in questo caso che il gioco risplende di luce propria… grazie a una sezione tutorial super dettagliata. Non è facile incontrare un picchiaduro che ha la pazienza di spiegarti ogni suo crisma e spesso ci si vede costretti a dover cercare tante informazioni in rete. Il titolo di oggi invece cerca di guidare ogni giocatore, soprattutto i meno esperti, alla scoperta delle sue varie tecniche con un’apposita sezione Pratica. Focalizzandosi soprattutto su come ogni combattente è in grado di sfruttare le diverse meccaniche a proprio vantaggio, sarà infatti opportuno cogliere le sfumature legate alla barra della parata, ai due diversi tipi di danno che è possibile infliggere all’avversario [uno recuperabile e uno no, in soldoni N.d.R.] e alla possibilità di interrompere l’assalto nemico sacrificando i propri MP con un comando chiamato Guard Cancel.

Per mettere in scena le varie opzioni di classe di DFO e il suo mondo, DNF Duel possiede anche una modalità Storia in cui è possibile avventurarsi scegliendo un lottatore e procedendo fino al raggiungimento del boss finale [che è il personaggio sbloccabile del gioco, bello! N.d.R.]. Ogni combattente possiede quindi un suo piccolo arco narrativo, ma tutti ruotano principalmente attorno a due cose, ovvero: la comparsa e attivazione su Arad dei Wonder, portali dimenticati che possono collegare luoghi distanti, e il Will of the World, un’essenza combattiva atavica, la volontà [da dire rigorosamente pensando alla sigla di Dragon Ball GT N.d.R.] che distingue individui straordinari dalle persone comuni.
È ammirevole vedere come, nel corso delle varie micro-trame dei personaggi, sia lampante il continuo inserimento di luoghi, personalità e nomi di contorno provenienti dal complesso [poiché frutto di un lavoro di scrittura quasi ventennale N.d.R.] mondo di gioco di DFO, coadiuvato da un comodo glossario che si aggiorna mano a mano che si incontrano termini nuovi.

Sono poi presenti le classiche modalità del genere, tra cui la Sopravvivenza, qui riadattata perfettamente per rivelarsi una piacevole sorpresa, con un gusto quasi roguelike. Invece di essere semplicemente una ricerca del maggior numero di nemici sconfitti, sarà possibile spendere i punti guadagnati per ottenere potenziamenti ai parametri di gioco o modificare le regole degli scontri successivi a proprio vantaggio, anche tramite bonus/malus temporanei.
Abbiamo inoltre avuto la possibilità di testare il comparto online e siamo quasi sempre stati in grado di trovare avversari [almeno per i miei orari improbabili N.d.R.] e di goderci delle sfide senza un lag eccessivo [almeno per gli standard di Nintendo N.d.R.]. È ipotizzabile che, però, più si salga di grado e meno persone ci si ritrovi ad affrontare, soprattutto se si vuole avere a che fare con avversari di rango simile e/o appartenenti alla propria regione. In generale il tutto è parso solido anche senza la possibilità di sfidare persone su piattaforme diverse.

Capitolo 4: The Seeds of Volition bring forth a Challenger

Come ci si potrebbe aspettare da un titolo curato da ArcSys, DNF Duel ha una direzione artistica eccellente che, in questo specifico caso, riprende lo stile abbastanza adulto di Dungeon Fighter Online e lo riadatta senza stravolgerlo col tipico cel-shading della casa nipponica. Il risultato è un picchiaduro a incontri con una grafica in 2.5D stilisticamente molto curata e particolarmente riconoscibile, anche senza il tratto più cupo e crudo del gioco originale. Nel corso dei combattimenti le animazioni dei personaggi sono estremamente fluide e sono anche moltissimi i riferimenti a movenze, gesti e mosse delle controparti che è possibile impersonare nell'MMO di riferimento.
La natura estremamente sopra le righe del roster e le ambientazioni fantastiche vengono fatte anche trasparire tramite un ottimo comparto sonoro. Le musiche non sono molte, ma sono estremamente orecchiabili ed energiche, mentre è possibile selezionare tre tipi diversi di doppiaggio, tra coreano, cinese e giapponese [la scelta di noi nippofili N.d.R.].

Ovviamente il titolo non è privo di difetti, fra cui troviamo la già citata assenza di un adattamento in lingua nostrana [si può sempre sperare venga aggiunto in seguito come successo per altri idiomi N.d.R.]. La conoscenza dell’inglese è ovviamente un’abilità ormai cruciale per tutti, ma va comunque sottolineato come addentrarsi nell’apprendimento di un sistema di combattimento così particolare può risultare abbastanza ostico se è anche presente una barriera linguistica.
Vanno poi ad aggiungersi aspetti tecnici della versione per Switch, come le scene animate a meno FPS delle scene di gioco (anche se l’occhio dopo poco si abitua) e la mancata implementazione del rollback netcode, al contrario delle versioni PC e PlayStation. A parte questo, DNF Duel presenta però dei caricamenti molto rapidi e mai ci è capitato di incorrere in bug o simili, il che fa presupporre che il lavoro svolto per portare il gioco anche sulla console Nintendo, a fronte di qualche compromesso, sia valso la pena.

Conclusioni: Flames of Judgment, Scent of Gunpowder

Come concludere questa analisi su DNF Duel, dunque? Sicuramente possiamo sottolineare come sia un prodotto fatto con passione e con l’intento di far conoscere l’universo dell’opera da cui è tratto. Se basti questo a far venire voglia al giocatore medio di andare a scaricare e dare una chance all’MMO di Neople non siamo però in grado di dirlo con certezza. A distanza di tempo dal primo rilascio ci troviamo giustamente a far notare come la community del gioco sia piuttosto piccina, anche se dedicata, una sorte che sembra essere simile a quella di un altro titolo curato da Arc System, Granblue Fantasy Versus [i parallelismi tra questi due giochi in effetti sono molteplici N.d.R.].
Con un gameplay solido, una grafica curata e un Season Pass in arrivo, però, possiamo sicuramente consigliare questo titolo agli appassionati del genere e a chi desidera un picchiaduro in grado di spiegare nel dettaglio le proprie meccaniche senza rinunciare al divertimento. E poi, diciamocelo… è sempre difficile rimanere indifferenti a uno stile così esagerato ed esplosivo!

Good

Gameplay stratificato
Comandi semplici e immediati
Worldbuilding di DFO in bella mostra…
Davvero bello visivamente
Tutorial estremamente dettagliati
Personaggi per nulla piatti
Modalità Sopravvivenza molto intrigante
Schitarrate a manetta nelle musiche

Bad

Bilanciamento non ottimale
Piccoli compromessi grafici su Switch
… ma forse insufficiente per appassionarsi
Niente crossplay (e rollback per Switch)
Localizzazione in italiano assente
8.2
PEM-PEM

Sviluppatore: Arc System Works, Eighting, Neople
Distributore: Nexon
Data di uscita: 28 giugno 2022 (PS e PC), 20 aprile 2023 (Switch)
Genere: Picchiaduro a incontri 2D
PEGI: 12+
Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, PC, Nintendo Switch

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