Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… troviamo il caro Cal Kestis che lotta contro l'Impero nel nuovo Star Wars Jedi: Survivor, sviluppato da Respawn Entertainment e pubblicato da Electronic Arts il 28 aprile 2023 su PC Windows, Xbox Series X|S e PlayStation 5.
Prima di parlare del titolo in sé, voglio dirvi che il vostro caro redattore è un grande fan della saga di Star Wars, che ha assunto un valore molto importante nel corso degli anni; di conseguenza, è sempre estremamente piacevole potersi calare nell'atmosfera di una saga che amo e con Star Wars Jedi: Survivor il team di Respawn ci ha preso in pieno.
Ma andiamo con ordine, come al solito vi dico che ho giocato al titolo su Xbox Series S e che ho impiegato all'incirca una trentina d'ore a terminarlo, considerando che NON ho completato ogni Voce, né esplorato pienamente i variegati (e quasi sempre enormi) pianeti che caratterizzano questo nuovo capitolo della saga Jedi.
Il gioco, purtroppo, si presenta in uno stato tecnico alquanto pessimo, caratterizzato da pop-up di immagini e da una malfunzionante distanza di rendering, oltre a vari crash del software che obbligano il giocatore a chiudere e far ripartire l'applicazione e a cali di framerate che, per quanto siano poco presenti, risultano comunque fastidiosi.
Senza indugiare oltre, vi lascio alla recensione di Star Wars Jedi: Survivor!
Star Wars Jedi: Survivor inizia con un Cal che, dopo essersi separato dai suoi compagni della Mantis e aver continuato a lottare per 5 anni contro l'Impero al fianco di Saw Guerrera, rimane solo con BD-1. Deciso a ritrovare la sua famiglia, il nostro protagonista parte per un'avventura che lo porterà in primis su Koboh, il pianeta che gli farà da base per tutta la durata del titolo, e poi in giro per alcuni pianeti dell'Orlo Esterno [e non N.d.R.].
Qui, Cal conoscerà persone dai caratteri estremamente variopinti, scoprirà la verità dietro a uno dei pochi pianeti rimasti al di fuori della portata dell'Impero e finirà per esplorare un'epoca che non gli appartiene, ovvero l'Alta Repubblica.
Se avete giocato a Jedi: Fallen Order, vi sarete resi conto che, sin dal giorno in cui morì Prauf su Bracca, Cal non si è mai potuto né voluto fermare nella sua perpetua lotta contro Inquisitori, cacciatori di taglie Haxion e Imperiali di vario tipo, finendo per costringere sé stesso a chiudere i suoi sentimenti in un cassetto così da poter sopravvivere un giorno in più. In questo capitolo, invece, il nostro giovane Cavaliere Jedi si ritrova ad avere dei momenti di tranquillità e, fermandosi, si rende conto di dover iniziare a ragionare sui suoi rapporti e sul futuro sia suo che dei suoi cari; questo porterà Cal a dover affrontare lati di sé che fino a quel momento non sapeva di avere. Si nota facilmente quindi come il team di Respawn abbia voluto parlare della crescita, a livello mentale e caratteriale, sia di Cal che di ognuno dei compagni della Mantis.
Il titolo vuole e riesce a mostrare in maniera efficace i motivi per i quali ritroviamo Cal in solitaria ad inizio gioco e porta il giocatore a comprendere la sua situazione con relativa semplicità, per poi lanciarlo in una nuova avventura con lo scopo di salvare nuovamente la galassia, anche se da un nemico decisamente diverso da quello visto nel capitolo precedente [l'Impero rimane comunque presente nel corso di tutta l'avventura N.d.R.].
In Star Wars Jedi: Survivor, Cal viene quindi posto di fronte a difficili scelte, decisamente più personali rispetto alla distruzione dell'Holocron nel capitolo precedente e, di conseguenza, molto più complicate e pericolose.
I personaggi che si incontrano nel corso del viaggio di Cal, specialmente quelli presenti su Koboh e nell'insediamento di Meta Promessa, sono veramente ben scritti e caratterizzati e hanno storie più o meno profonde che riescono ad essere, per la maggior parte, interessanti [mi sono divertito ogni volta ad ascoltare una bella storia di caccia di Mosey o il nuovo guaio in cui si è cacciato Turgle N.d.R.]. Stessa cosa si può dire dei nemici, che sono motivati da ragioni più che comprensibili e che, forse, non sono poi così lontani dal pensiero di Cal stesso.
La trama realizzata dal team di Respawn è quindi a dir poco perfetta, con i giusti tempi e ritmi; è chiaro che il team volesse comunicare il cambiamento che avviene in Cal nel corso dei suoi viaggi, stesso cambiamento che tutti i Jedi sopravvissuti all'Epurazione hanno dovuto affrontare, chi per il meglio e chi per il peggio. Inoltre, Star Wars Jedi: Survivor fa comprendere al giocatore che questo è un titolo di passaggio verso quella che, forse, sarà la chiusura della trilogia con il prossimo capitolo di Star Wars Jedi, dato che la trama, nonostante concluda tutte le sue storie interne, lascia completamente aperto il finale.
Una cosa sulla quale il team si è sicuramente concentrato è il gameplay, che è stato realizzato prendendo in buona parte quello di Fallen Order ed espandendolo in tutte le direzioni, motivo per il quale ritroviamo Cal che sin dall'inizio possiede tutte le abilità acquisite nel corso della sua precedente avventura. Oltre che per il combattimento, questo miglioramento si trova anche in altri aspetti come, ad esempio, il terrario, che diventa un vero e proprio giardino sul tetto del Saloon di Pyloon [gentilmente offerto da Greez N.d.R.], oppure nelle olobattaglie che rendono ancora più utile lo scan di BD-1, e altro ancora.
Ma discutiamo di queste cose con ordine: partiamo dal combattimento.
In questo titolo il combattimento prende, come detto prima, la base dal suo predecessore, ma porta il tutto ad un livello superiore ampliando i poteri della Forza e i loro utilizzi, che si aggiungono ai cinque diversi stili di combattimento con la spada laser.
Questi stili, dei quali possiamo utilizzarne solo due per volta, sono estremamente divertenti da provare e da giocare, ciascuno con i propri punti di forza, di debolezza e abilità uniche:
Il combattimento si espande ulteriormente con i poteri della Forza, i quali riflettono appieno la crescita del protagonista e la sua sempre maggiore affinità con essa; combattere con le spade laser e utilizzare a dovere la Forza dona la possibilità di attaccare e difendersi in maniera estremamente variegata, ad esempio afferrando due missili al volo per rispedirli al mittente o agguantando un Trooper per poi utilizzare la sua stessa arma contro i suoi compagni o per utilizzarlo come scudo contro i colpi avversari. Se a tutto ciò si aggiunge la grande varietà di nemici dai pattern di attacco diversi e spesso dai ritmi alternati, si può affermare che l'esperienza di combattimento risulti estremamente divertente e appagante.
Oltre al combattimento, il gameplay presenta anche una serie di attività secondarie, a partire dal precedentemente menzionato giardino del Saloon, per poi passare per la caccia di pesci insieme al caro vecchio Skoova [ho adorato le sue storie N.d.R.] fino alle varie Voci che si possono attivare nell'insediamento di Koboh. Queste Voci sono indizi su Boss non trovati da affrontare, su dungeon non scoperti, su creature da domare e su personaggi da salvare che sbloccano funzioni del Saloon. Il bar di Greez è infatti un luogo sicuro per tutti i viaggiatori in fuga dall'Impero e Cal lo aiuta a crescere portando nuove persone capaci di migliorare il locale: ad esempio, due musicisti che non appena arrivati si sono posizionati per il loro DJ set, oppure la strana coppia che apre il tavolo per le olobattaglie [sì, esatto, in modo molto simile a quanto visto in "Una nuova speranza" N.d.R.].
Una "espansione" in particolare risulta molto interessante, ovvero quella del sistema di taglie contro gli Haxion che stanno cercando Cal: un alleato permette al nostro Jedi di essere un passo avanti rispetto ai suoi cacciatori, invertendo così i ruoli e rendendo loro le sue prede. Per ognuno di questi nemici abbattuti si ottengono olotaglie, che possono essere scambiate dallo stesso alleato per ottenere modifiche al blaster, sia estetiche che non.
In questo titolo, infatti, troviamo vari negozi, non solo su Koboh. Le risorse trovate esplorando risultano quindi estremamente utili all'avanzamento del personaggio, rendendo la ricerca meritevole di attenzione e risolvendo così uno dei problemi del predecessore. In questo titolo, infatti, troviamo varie tipologie di ricompense:
In Star Wars Jedi: Survivor, quindi, l'esplorazione prende un ruolo importante, grazie anche ai vari dungeon, come le Camere di Meditazione dell'Alta Repubblica. Il titolo riesce infatti a trasformarsi in open world mantenendo la sua identità da avventura lineare grazie a queste sezioni chiuse: i vari percorsi si avvicinano nuovamente a quelli del predecessore, con parti di platform e puzzle ambientali da risolvere, ma si complicano e alcuni richiedono una buona dose di pensiero per essere risolti.
Questa formula a metà risulta molto efficace e ha permesso al team di creare un'esperienza libera, ma lineare, nell'avanzamento della trama e del personaggio.
Possiamo quindi affermare che l'esplorazione diventa un punto cardine dell'esperienza, non solo per i meravigliosi panorami che ci accompagnano, ma anche per la possibilità di avanzamento e la gratificazione che dona, e per l'ottimo level design che dimostra.
Fino ad ora abbiamo parlato molto bene di Star Wars Jedi: Survivor, ma prima o poi qualche problema doveva arrivare. Purtroppo all'uscita il titolo ha presentato vari problemi tecnici, composti da crash del software, freeze completi improvvisi, framerate instabile e pop-up di texture probabilmente dovuto ad un errore nella distanza di rendering [in ogni caso è doveroso dire che, grazie alla patch rilasciata alcuni giorni dopo l'uscita, il gioco adesso sembra essere molto più stabile N.d.R.].
La grafica, invece, per quanto abbia dei problemi di pop-up a livello tecnico, è veramente mozzafiato nella maggior parte dei suoi panorami [per ammirarne alcuni mi sono soffermato alcuni minuti, tanto erano belli da guardare N.d.R.] e le animazioni sono di alto livello sia in gioco che nelle cutscene, dimostrando un'ottima continuità di immagine tra le due fasi.
A livello sonoro non si può dire molto, il comparto riesce a riprodurre alla perfezione l'atmosfera da Star Wars, che già si percepisce nell'estetica dei pianeti, delle forme di vita e nel carattere dei personaggi, ma viene rafforzata enormemente da una colonna sonora di tutto rispetto.
Che dire, questo è il titolo che i fan di Star Wars aspettavano da tempo, un open world capace di far calare il giocatore completamente nei panni di un Jedi esule nel periodo dell'Impero e che va persino a riprendere argomenti e avvenimenti trattati unicamente nei romanzi dell'Alta Repubblica.
In conclusione, quindi, Star Wars Jedi: Survivor è un gran gioco che, se non avesse i problemi tecnici che invece presenta, avrebbe rasentato la perfezione per qualsiasi fan della saga. Consigliatissimo.
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