Dark Envoy è un tactical RPG con visione isometrica che abbiamo avuto modo di seguire da lontano. Sviluppato dagli stessi autori di Tower of Time, questo titolo non ha mancato di incuriosirci, ed ora siamo finalmente riusciti a mettere le mani sul prodotto finito per darvi le nostre impressioni in merito (la versione recensita è quella Steam).
Prima di partire con la recensione vera e propria, però, ci sentiamo di fare un paio di precisazioni. Dark Envoy è infatti un prodotto indie, sviluppato dalla Event Horizon, un gruppo di 29 persone con base in Polonia, che ha deciso di realizzare il titolo e di auto pubblicarlo a proprie spese. Come tale, lo studio ha dovuto sostenere le spese di pubblicazione senza fare affidamento su un publisher esterno. Detto questo, possiamo immergerci nella storia raccontata da Dark Envoy, ma, soprattutto, nelle sue meccaniche di gameplay.
Dark Enovy ci vedrà vestire i panni di Malakai e Kaela, due fratelli che vivono abbastanza lontani dal conflitto che sta coinvolgendo il mondo intero tra la Lega e l’Impero. Il conflitto però, per quanto lontano, non mancherà lentamente di allungare i suoi tentacoli, e ben presto rischierà di inglobare anche il deserto dove i due protagonisti vivono. Le cose iniziano a prendere una piega inaspettata quando entrambi i fratelli finiscono con l’esplorare delle antiche rovine in cui si sarebbero insediati dei nemici sconosciuti. A partire da questa prima scintilla, e dagli eventi che seguiranno, Malakai e Kaela saranno chiamati a prendere decisioni sempre più difficili per la sopravvivenza del loro villaggio, ma anche per il loro stesso futuro. Questo, tradotto in termini di gameplay, significa che, in qualità di giocatori, avremo modo di fare in prima persona queste scelte e di osservare come queste ultime influenzeranno la storia ed il mondo di gioco attorno a noi. Tutto questo attraverso quattro atti che vi porteranno ad esplorare lentamente il mondo di Jäan.
Le nostre avventure saranno suddivise in molteplici luoghi raggiungibili da una mappa del mondo. Da un hub centrale, come ad esempio il nostro villaggio, luogo dove potremo prepararci e rifornirci, potremo partire per delle “spedizioni” che saranno opzionali oppure di storia. Tenete a mente che inizialmente sarete limitati a poter esplorare una sola location opzionale prima di dover affrontare una missione di storia, ma progredendo questa proporzione è destinata a cambiare. Le location inoltre avranno delle informazioni che potrete ottenere effettuando ricerche e migliorando le vostre skill di raccolta informazioni. In funzione della nostra abilità di scouting, infatti, potremo venire a conoscenza prima di avventurarci in un luogo specifico della sua dimensione, delle potenziali minacce, della difficoltà, eccetera… Questo ci offre la possibilità di pianificare e scegliere le missioni da affrontare con maggior perizia e con minor rischio in modo da crescere i nostri personaggi al meglio.
Dark Envoy è un gioco di ruolo molto incentrato sulle abilità. Ogni personaggio disporrà infatti di una classe di base scelta tra le quattro iniziali, fino a tre classi avanzate (sbloccabili livellando) e ognuna di questa darà accesso ad un albero di abilità proprie. Avremo quindi il Guerriero e il Ranger più orientati alle caratteristiche fisiche, e l'Ingegnere e l'Adepto specializzati nelle armi da fuoco e nella magia. Quello che però bisogna tenere da conto è che il numero di skill, attive e passive, che potremo portarci in battaglia è limitato. La suddivisione è la seguente: 4 passive identificate dalla forma circolare, 5 abilità attive assegnate ai numeri da 1 a 5 ed una legata all’arma che occupa lo slot più a sinistra nella barra, tutte di forma quadrata. Una volta entrato in contatto con un nemico inizierà la battaglia vera e propria che non sarà a turni, ma in tempo reale. A tal proposito avrete a disposizione la possibilità di mettere in pausa il gioco con la barra spaziatrice ed osservare la situazione per ponderare le vostre prossime mosse. In alternativa, è anche possibile usare la barra spaziatrice, ma poi passare alla modalità lenta che non blocca del tutto la progressione del gioco, ma la rende solo incredibilmente lenta e quindi consente anche in questo caso di valutare con maggiore calma la situazione.
Ad affiancare queste meccaniche fondamentali avremo un bel po’ di altri elementi più o meno classici, che ci permetteranno di potenziare e rendere maggiormente efficienti i nostri eroi. In primis, e tra le meccaniche più tipiche del gioco, ci sono chiaramente gli equipaggiamenti, oggetti trovabili da nemici e forzieri, ma anche realizzabili grazie ai materiali che troveremo in giro per le mappe di gioco. Questi, come nella migliore tradizione, si dividono in funzione del loro tipo e della loro rarità, offrendo bonus alle statistiche più importanti, ma anche abilità potentissime ed uniche. Non è però di questo che vogliamo parlarvi, quanto piuttosto del sistema di ricerca e di quello di incantamento. Crafting, incantamento e ricerca sono infatti i tre metodi principali per migliorare il nostro gruppo al di fuori dell’aumento di livello.
La ricerca ci permette infatti di avere accesso ad una serie di potenziamenti passivi divisi per lo più in tre categorie, Crafting, Enchantment e Tactical. Queste ci permettono di potenziare come nei primi due casi la corrispettiva disciplina, fornendoci bonus e sbloccando nuove funzioni, mentre per la terza si tratta di potenziamenti diretti ai personaggi come incrementi di caratteristica o, in alternativa, di un incremento delle abilità di scouting di cui vi abbiamo parlato prima.
Ultimo, ma non per importanza di certo, l’incantamento ci offrirà la possibilità di potenziare alcuni oggetti specifici con degli affissi particolari. Tale funzione si sbloccherà più avanti nella trama in quanto appunto richiede in primis che abbiate sottomano degli oggetti con questi “castoni” e vi siate procurati anche degli affissi da aggiungervi. Viene da sé che questa funzione diventa assai potente nel momento in cui avete degli oggetti molto forti, che volete rendere ancora più efficaci, ed ha quindi poco senso nelle battute iniziali del gioco.
Dark Envoy di per sé non è un gioco difficile, e affrontato a livello di difficoltà normale non presenta delle sfide insormontabili; anzi, se siete giocatori abbastanza navigati non avrete difficoltà nell’affrontare i vari incontri con il nemico. La questione è però un pelo più complicata del previsto e, come spesso accade, vale la pena analizzarla. Ci ha fatto molto piacere, infatti, constatare come anche dopo diverse ore di gioco e a fronte di personaggi già abbastanza scafati, non sia sempre facile annientare i nemici all’interno di una mappa. Il livello di difficoltà di una spedizione opzionale è infatti da prendere abbastanza sul serio e, se è indicato come difficile, non sarà affatto una passeggiata. Come dicevamo prima, non stiamo parlando di missioni impossibili, ma in questi casi non vi sarà concesso di premere alla cieca abilità e sperare di disintegrare i gruppi di nemici come se nulla fosse. A livelli di difficoltà elevati i nemici, oltre ad essere più forti, sono anche tanti e, di conseguenza, tendono a giocare sul numero per accerchiarvi e soverchiarvi facilmente. Questo ci porta a dover fare attenzione al numero di nemici ingaggiati durante ogni combattimento, ed anche di scegliere con intelligenza i bersagli prioritari in modo da ridurre la potenza offensiva del nemico il prima possibile. Detto questo, non saranno mai battaglie su cui perderci la testa o il sonno, e alla peggio vi ritroverete a ripete lo scontro due o tre volte prima di trionfare, ma ciò non di meno dimostra che non potete andare avanti a cervello spento senza trovare almeno un gruppo di ostili che vi costringerà ad accenderlo volenti o nolenti.
Dark Envoy nasce su Unity con un progetto che sicuramente non ha avuto i finanziamenti di un tripla A; ciò premesso, la qualità media del gioco non è per nulla insufficiente e, sebbene qualitativamente parlando non sia un capolavoro, fa in modo più che dignitoso il suo lavoro. Certo, molti scenari hanno delle piccole incertezze qua e là, soprattutto gli elementi del fondale spesso sono di bassa qualità e persino i menu non sono particolarmente ricercati. Detto questo, però, nessuna di queste componenti risulta fuori posto o brutta a vedersi. Anche da un punto di vista tecnico il gioco non si è mostrato particolarmente carente o instabile e, giocando su PC, non abbiamo riscontrato particolari problemi, fatta eccezione per qualche piccolo singhiozzo qui e lì ed un paio di crash all’inizio della nostra campagna, avvenimento sicuramente fastidioso, ma che si è presentato molto di rado e ci avrà fatto perdere alla peggio 10 minuti di gioco.
A voler tirare le somme di questo tactical RPG, ci ritroviamo con un risultato abbastanza soddisfacente, le classi e le loro evoluzioni sono ben costruite ed offrono una progressione bilanciata e sempre interessante; il loot system è classico, ma ricompensa i giocatori con un buon numero di oggetti di diversa rarità e, livello permettendo, una buona varietà di build e specializzazioni. Anche la struttura aperta a spedizioni risulta in fin dei conti piacevole, permettendo di intervallare missioni di trama a spedizioni deliberatamente create per permetterci di livellare i nostri personaggi.
Qualitativamente parlando Dark Envoy non ha di certo una componente grafica particolarmente sbalorditiva, e anche a livello di feeling generale risulta sufficiente, ma non molto di più. A nostro modo di vedere, però, esistono altri due elementi che potevano essere resi in maniera migliore. In prima battuta la storia non è affatto male, e le scelte rendono sicuramente interessante procedere per vedere le conseguenze dei nostri comportamenti, ma soprattutto all'inizio del nostro viaggio la narrativa non si mostrerà troppo coinvolgente e faticherà non poco a prendere il volo. Secondariamente, il gioco ci offre la meccanica del crafting, funzione sicuramente interessante, ma piuttosto sottovalutata. Tenendo a mente il numero di oggetti trovati durante la nostra esplorazione e quelli acquistabili presso i negozianti, non abbiamo davvero sentito il bisogno di crearne di nuovi da zero e, come conseguenza, quella del Crafting è sicuramente una delle meccaniche che ha pesato di meno nella nostra partita. Dark Envoy, a conti fatti, non è quindi un brutto gioco, al contrario è un RPG con una sua identità ed un gameplay ben dosato nella sua difficoltà e competente per quanto riguarda il bilanciamento rischio/ricompensa. Certo, probabilmente si sarebbe potuto fare di più, ma anche così resta un valido GDR tattico che potrà tenervi impegnati tranquillamente per decine di ore.
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