Ben ritrovati ragazzi in questa nuova recensione! Oggi vi parlerò di The Last Alchemist. Come ricorderete questo titolo era stato visto e provato alla scorsa Gamescom dalla vostra Imperatrice Silvia [qui potete trovare il suo provato N.d.R.], infatti in redazione vige questa legge che chi per qualche motivo fa un’anteprima, un provato o un hands-off del titolo in questione ha diritto di prelazione sulla recensione. Questo perché avendo visto già il titolo, avendolo provato e avendo (forse) parlato con gli sviluppatori lo conosce meglio e può valutarlo con ancora più cognizione di causa. Ora però vi chiederete: "Perché allora sto leggendo la tua recensione!?" Perché la vostra imperatrice ha avuto dei “contrattempi” a lavoro e, visto che al destino piace accanirsi su di me, dopo la marea di recensioni che ho avuto negli ultimi 4/5 mesi [soprattutto negli ultimi 2 N.d.R.], perché non farne un'altra? E quindi eccovi qui la mia recensione di The Last Alchemist.
The Last Alchemist è un simulatore di alchimia in terza persona sviluppato da Vile Monarch e pubblicato da Marvelous Europe. In un mondo fantastico, pieno di meraviglie e funghi, vestirete i panni di un alchimista, impegnato a perseguire scoperte scientifiche e a stringere amicizie. Le cose però sono un po' più complicate, perché voi e il vostro villaggio siete stati colpiti da una pestilenza e l'unico altro alchimista, il vostro mentore, è morto qualche tempo fa. Essendo l'ultima persona viva ancora in grado di praticare l'alchimia, dovete trovare la cura per la malattia prima che sia troppo tardi.
Partiamo subito con una piccola critica, abbiamo sempre avuto problemi con questo tipo di storie in cui il protagonista sta morendo, ma tu hai tutto il tempo del mondo. Questo spiega alcune limitazioni (come il divieto di saltare), crea una forza trainante per portare avanti la storia, ma forzare un limite di tempo è dannoso per l'esperienza [vedi alcuni Dead Rising N.d.R.]; questo inevitabilmente, purtroppo, crea una gigantesca dissonanza nella testa dei giocatori, perché la storia vuole mettervi fretta, ma il gameplay vi incoraggia a prendervi il vostro tempo. Detto questo, il racconto presentato va benissimo, perché ci sono piaciuti i personaggi e i dialoghi, però siamo dell’idea che gli sviluppatori avrebbero potuto lavorare meglio in preproduzione sui pilastri [pillars N.d.R.] del gioco.
Il mondo in sé, tuttavia, è davvero bello e i modelli dei personaggi sono ben dettagliati, con bellissimi panorami da vedere, varie risorse da raccogliere e ostacoli da superare. Il mondo non è troppo grande, ma va bene così, perché c'è molto da scoprire solo grazie al design del territorio e ai pensieri dell'Alchimista. Inoltre, per essere un ragazzo con una protesi alla gamba e un bastone da passeggio, è sorprendentemente veloce quando non ha uno strumento tra le mani. Detto questo, dovrete uscire regolarmente per trovare ingredienti e materiali, senza viaggi veloci o mappe che vi aiutino a ridurre i tempi. A volte avrete l’impressione di troppa ripetitività, ma sbloccare nuove aree e trovare nuovi oggetti da raccogliere è emozionante. Non si tratta solo di nuove ricette di crafting e di mobili, ma anche di sbloccare nuove risposte a enigmi e farvi addentrare nella storia del mondo di gioco. Solo addentrare però, purtroppo.
Non c'è problema che non possa essere risolto con l'alchimia, dall'estrazione di rocce o l'eliminazione di blocchi ai passaggi tramite uno spruzzatore o semplicemente il trovare un altro pezzo per una ricetta di crafting. Utilizzando l'Essenza estratta da vari oggetti raccolti nel mondo esterno, è possibile creare nuove Essenze con determinate proprietà necessarie per il crafting e la progressione. Tuttavia, ottenere ciò che si desidera non sarà facile: bisognerà trovare la giusta combinazione di Essenze per ricavare ciò che si vuole. Dovrete anche ricercare queste combinazioni per ottenere le forme giuste; sarà un rompicapo che dovrete risolvere quotidianamente. Avremmo preferito un modo per visualizzare e capire di cosa si ha bisogno, come una griglia per abbinare le Essenze e simili, ma una volta capito di cosa si necessita, ci si sente gratificati. È come fare ogni volta una nuova scoperta: bisogna fermarsi a riflettere, altrimenti si rischia di creare la cosa sbagliata e di sprecare gli ingredienti, ma il momento "eureka" in cui ci si rende conto di avere esattamente ciò di cui si ha bisogno fa sì che tutto quel tempo ne sia valsa la pena.
Un altro neo però è che i menu potrebbero essere migliori e meno dispersivi. A causa di tutti gli esperimenti e i tipi di Essenze, avrete una marea di cose da scorrere. Con così tante forme e colori diversi, i nostri occhi e cervello hanno cominciato a essere sovrastati mentre cercavamo di trovare quella che volevamo. Tuttavia, una volta scoperto come creare una proprietà dell'Essenza, il gioco elencherà almeno la combinazione funzionante, in modo da non doverla ricordare da soli o scorrere il menu. È anche possibile appuntare le formule su una lavagna, in modo da velocizzare il processo di creazione. Lo stesso vale per la creazione di mobili, che possono rendere il laboratorio più accogliente o fornire più spazio per riporre i propri oggetti e simili, anche se può essere noioso e persino un po' scomodo, soprattutto quando si trascinano le formule dai menu alle varie stazioni di crafting.
A livello di prestazioni giocando con impostazioni grafiche elevate, non abbiamo avuto alcun problema e lo abbiamo provato su due configurazioni diverse: la prima era un portatile con una RTX 2080, un processore i7-950 e 16 GB di RAM, mentre la seconda un PC fisso con una RTX 3080Ti, un processore AMD Ryzen 9 5900x e 16 GB di RAM. Con entrambe le configurazioni abbiamo avuto un frame rate costante di 60 per la maggior parte del tempo di gioco con qualche piccolo e sporadico caso di drop a 50/55. Anche i tempi di caricamento non sono stati un grosso problema, richiedendo solo un minuto per caricare un file di salvataggio.
Per quanto riguarda la telecamera dobbiamo muovere un’altra critica: non ci è piaciuta, perché la distanza e l'altezza ci hanno sempre destabilizzato, dandoci una strana sensazione di disagio [niente di invalidante o ingiocabile, ma dopo diverse ore sentivo un fastidio come di essermi perso sempre qualcosa, e questa è una sensazione prettamente personale N.d.R.], quindi si sarebbe potuto fare un po' meglio. Ciò ha reso l'esplorazione un po' meno gradevole, ma ciò che l'ha resa ancora meno piacevole è stato il numero di oggetti che bisogna preparare e portare con sé quando si esce. Ci sono tantissime risorse diverse che necessitano di proprietà specifiche dell'Essenza per essere raccolte o coltivate, e con lo spruzzatore in grado di contenere solo un'Essenza alla volta è necessario produrne costantemente altre, il che significa correre di più in giro a raccogliere oggetti per poterne ottenere di nuovi. Inoltre, una volta che l'Essenza è al suo interno, non è possibile toglierla. Bisogna sostituire l'Essenza o consumarla tutta. Se si inserisce un'Essenza importante, si rischia di perdere accidentalmente parte dei propri progressi, senza la possibilità di correggerla, se non di mischiarne un'altra. Infine, alcune missioni affidate dai PNG vengono assegnate troppo presto, prima che abbiate i mezzi o i materiali necessari per completarle. Ci stavamo alterando parecchio di capire come alchimizzare il lubrificante o se fossimo incappati in un bug, finché non ci siamo fermati a controllare e abbiamo capito che per produrlo avevamo bisogno di un macchinario che non avevamo ancora sbloccato [quindi altra tiratina d’orecchie ai designer che non hanno controllato bene la progressione di gioco con l’assegnazione delle missioni primarie/secondarie N.d.R].
Per quanto ci siano critiche oggettive e piccoli problemi, ci siamo divertiti con The Last Alchemist, e il gioco vi impegnerà a raccogliere tanti oggetti ogni giorno. Avrete costantemente bisogno di Essenze con le proprietà giuste per progredire e il ciclo di gioco può essere un po' noioso. Tuttavia, quando si lavora con il cervello e si scopre il modo per creare soluzioni, può valere la pena fare lo sforzo. The Last Alchemist è un gioco divertente, è rilassante e intimo, ma vi farà anche scervellare e sperimentare per trovare soluzioni. A volte può sembrare un lavoro faticoso, ma lo sforzo e il tempo impiegato vengono sempre ripagati.
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