Son passati molti anni dall'uscita dell'originale Riven: Il seguito di Myst del 1997 e oggi ci ritroviamo a discutere del suo remake, chiamato solamente Riven. Benvenuti quindi, ragazzi e ragazze della Tribù, nella nostra recensione di questo titolo sviluppato e pubblicato da Cyan Worlds Inc.!
Questo team ha voluto riprendere pari pari la trama originale, ma aggiungendo nuove sezioni e personaggi che ne hanno ampliato la profondità narrativa, oltre ad aggiungere del gameplay attraverso l'inserimento di enigmi e puzzle ambientali nuovi, particolari e per la gran parte molto intriganti.
Prima di lasciarvi alla lettura, volevo condividere con voi come questo titolo mi abbia fatto tornare indietro ai tempi delle prime avventure grafiche, quelle difficili e con pochi suggerimenti, quelle che richiedevano l'utilizzo di carta e penna, oltre al proprio cervello, per poter essere completate. Inoltre, vi informo che il titolo mi ha offerto poco più di una decina d'ore di divertimento, culminate in uno degli otto variegati finali del gioco. Ora, senza ulteriori indugi, vi lascio alla recensione di Riven!
Tutta la trama di Riven ruota intorno alla figura di Gehn, una sorta di semidio/scienziato pazzo dalle capacità immense che gli permettono di creare interi universi visitabili attraverso l'utilizzo di uno speciale inchiostro sulle pagine di un libro; Riven è proprio uno di questi, definito da Gehn stesso come la Quinta Era, un'Era instabile dal territorio suddiviso in isole. Questa entità è però alquanto pericolosa e infatti è stata imprigionata in questa Era per evitare che potesse causare eventi catastrofici. Nonostante ciò, Gehn non poteva essere lasciato a marcire in eternità, in quanto egli prima o poi avrebbe trovato il modo per scappare e, proprio per questo, veniamo mandati noi, dei signor Nessuno, a catturarlo e forzarlo ad una prigionia decisamente più estrema.
Per riuscire nel nostro intento saremo quindi obbligati ad aggiustare tutti i sistemi delle varie isole di Riven, le quali versano ormai in uno stato di quasi totale abbandono, per poter scoprire dove si trovi Gehn e cosa abbia fatto nelle ultime decadi.
La trama, per quanto sia inizialmente alquanto nebulosa, è molto ben esposta in ogni sezione del gioco, dai dialoghi fino all'aspetto delle isole e degli ambienti in cui finiremo, ciascuno dei quali racconta una parte della vita in esilio di Gehn e della sua personalità ai limiti del paranoico e del megalomane.
Il gameplay di Riven è la parte che più è stata rimaneggiata di tutto il titolo: si passa da un classico punta e clicca ad una versione nella quale possiamo muoverci liberamente in prima persona, avvicinandoci e allontanandoci da ogni parte dell'ambiente. Insomma, il gameplay è stato mosso in una direzione più moderna, volendo però mantenere lo spirito complesso degli enigmi originali, ma attraverso una navigazione dell'ambiente decisamente più fluida. Il team di Cyan Worlds Inc. ha chiaramente fatto un lavoro che rispetta a pieno quello fatto nel 1997 e ha puntato principalmente sul rendere l'esperienza più godibile anche per chi non fosse abituato a questo tipo di avventura; un esempio è l'aggiunta delle foto, consultabili in ogni momento dal menù di gioco e sulle quali è possibile prendere annotazioni. Questa aggiunta ha quindi reso obsoleta la necessità di carta e penna per poter risolvere i puzzle, specialmente nella versione VR del titolo.
Gli unici lati negativi del gameplay [anche se per alcuni potrebbe essere un lato positivo N.d.R.] è la mancanza di effetti grafici facilmente notabili per tutte le interazioni ambientali presenti, oltre al problema di alcune hitbox che finiscono per sovrapporsi e che quindi costringono a ripetere la stessa azione molteplici volte per poter ottenere il risultato desiderato. Questa caratteristica rende il gameplay decisamente più complicato a causa di una difficoltà artificiale, che genera frustrazione più di ogni altra cosa. Inoltre si percepisce il fatto che parte di questi enigmi siano stati creati nel 1997, dato che spesso richiedono del backtracking utile solo ad aumentare il tempo totale di gioco [questo solo all'interno della stessa isola, in quanto, per viaggiare da isola ad isola, esiste una sorta di viaggio rapido, disponibile solo dopo averlo sbloccato in un determinato punto N.d.R.].
In ogni caso, il gameplay risulta divertente e intrigante, specialmente per i giocatori di avventure grafiche di vecchia data, per chi insomma è sempre stato abituato a spremersi le meningi per capire cosa si è perso o in quale ordine vanno tirate delle leve e premuti dei pulsanti.
Una delle modifiche più degne di nota (se non la principale) che il team di Cyan Worlds Inc. ha apportato con questo remake è sicuramente il miglioramento della grafica che, unito alla libertà quasi totale di movimento, rende questo titolo estremamente speciale per chi ha giocato l'originale Riven: Il seguito di Myst. Il remake permette di esplorare liberamente ogni parte delle isole che compongono la Quinta Era, esplorandone ogni anfratto e scoprendo segreti che, con la visuale classica da punta e clicca, non si potevano prima notare e osservare. La grafica infatti è molto bella da vedere, non solo per gli ambienti delle isole, ma anche per il movimento delle onde del mare che rimangono sempre in sottofondo.
Il lato tecnico, invece, risulta un po' debole e non al livello del resto. Riven non riesce a reggere bene, risultando scattante e mal ottimizzato, nonostante si giochi con impostazioni grafiche medie e DLSS NVIDIA attivo su Prestazioni [ho giocato con un Prometheus XVII dell'Eluktronics montante NVIDIA GeForce RTX 3060 N.d.R.].
Infine, ultimo ma non per importanza, il reparto sonoro riesce a offrire un supporto perfetto a tutta l'esperienza, a partire dagli effetti sonori eccellenti per rimanere immersi in questo mondo assurdo, arrivando alla colonna sonora capace di amplificare i sentimenti, a volte di angoscia e ansia, altri di meraviglia e scoperta. Al limite della perfezione.
Il team di Cyan Worlds Inc. ha compiuto un lavoro eccellente nel trasporre questo titolo del 1997 in chiave moderna, riuscendo a renderlo appetibile per un pubblico decisamente più ampio dell'originale. Riven è, in tutto e per tutto, un'esperienza che merita di essere provata da chi ha passione per le avventure grafiche e per la risoluzione di enigmi, anche se essa dovesse richiedere grosse quantità di tempo. Insomma, un ottimo lavoro che come risultato ha portato ad un ottimo gioco. Assolutamente consigliato.
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