Urban Myth Dissolution Center - Hands-On [Gamescom 2024]

Pubblicato il 29 Agosto 2024 alle ore 15:26
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Siamo già arrivati al quinto articolo dedicato alla copertura della Gamescom 2024 da parte del vostro ElCangre e oggi siamo qui per parlare di uno dei titoli che più mi ha lasciato a bocca aperta, sia per la qualità generale mostrata che per la grandezza del team, composto da sole quattro persone. Oggi quindi parliamo di Urban Myth Dissolution Center, titolo sviluppato dalla società giapponese Hakababunko e pubblicato da Shueisha Games. Questo gioco si presenta come un'avventura investigativa completamente in pixel art, nella quale la protagonista, Azami Fukurai, si ritroverà a lavorare per una strana figura che la porterà a scoprire lati di sé stessa inaspettati.

Alla fiera di Colonia di quest'anno, siamo infatti stati invitati da Shueisha Games a vedere questo titolo, in una saletta con un computer dove inizialmente era anche presente uno degli sviluppatori che ci ha rivelato il fatto che il titolo fosse stato ispirato da anime e manga d'investigazione, di cui loro sono molto fan. Urban Myth Dissolution Center, inoltre, nonostante non presenti un doppiaggio, ma solo molte schermate di dialogo, si presenta con una traduzione completamente in italiano e non solo; la parte che più ci ha infatti lasciati senza parole è la quantità di traduzioni che un team così piccolo è stata capace di implementare per un gioco dal contenuto, a detta loro, sulle 15 ore. Il titolo presenta infatti traduzioni in italiano, giapponese, inglese, coreano, cinese semplificato, cinese tradizionale, francese, tedesco, spagnolo, russo, arabo, hindi e portoghese brasiliano.

Una volta superato lo schock per la quantità di lavoro dietro questa avventura investigativa a scorrimento laterale, abbiamo preso il pad in mano e iniziato a giocare a questo titolo dai colori poco accesi e dall'atmosfera cupa… in certi momenti. Sicuramente lo è all'inizio, quando vediamo la protagonista nascosta sotto a quello che sembra un letto dopo che un familiare la avverte di ritrarsi dalla vista di chiunque sia in casa.
Poco dopo, passiamo a lei, ormai cresciuta, che si trova di fronte al Centro di Dissoluzione dei Miti Urbani, il quale proclama di essere capace di risolvere problemi al di fuori del normale [in molti sensi N.d.R.]. La cutscene continua con lei che arriva nell'ufficio e viene accolta da Agumu Meguriya, il grande capo in persona, il quale si muove grazie ad una sedia a rotelle [anche se di movimento noi non ne vediamo N.d.R.].

Tra una gag iniziale e l'altra [alcune più simpatiche di altre N.d.R.], l'uomo la accoglie facendole capire di sapere già tutto su di lei, dal suo nome alla sua data di nascita, finanche la via dove abita. Azami rimane ovviamente sconvolta dalla cosa e Agumu le rivela che tutto ciò è dovuto al suo potere, la Chiaroveggenza. In questo mondo infatti ci sono persone che sono capaci di far uso di poteri speciali e Azami potrebbe essere una di queste. Agumu rivela ad Azami anche che lei dovrebbe essere portata e le chiede se vede qualcosa vicino a lui, o per la stanza. La ragazza risponde di sì, che vede delle strane figure spettrali completamente rosse, una di queste sostanzialmente appollaiata sulla spalla del direttore. Agumu le rivela quindi che lei può utilizzare la Psicometria, un potere che le permette di esaminare a fondo le scene che si ritrova davanti, riuscendo così ad ottenere indizi che poi possa usare.

Il direttore del Centro di Dissoluzione dei Miti Urbani, infatti, le spiegherà che dietro ad ogni maledizione o problema sovrannaturale, definiti Miti Urbani, esiste sempre una spiegazione logica e sensata. Prima di spiegarle tutto questo, per convincerla, le propone di sedersi su di una sedia che ha di fronte. Azami si siede e viene punta come da una scheggia sul didietro, al che Agumu le dice di essersi seduta su una sedia maledetta e che tutti coloro che ci si sono seduti prima di lei hanno visto la parte inferiore del loro corpo andare in necrosi. Poi si propone di aiutarla a salvarsi, dicendole di prendere degli appunti da uno degli scaffali, per trovare un rituale che possa porre rimedio a questa maledizione.
In questa fase il titolo ci spiega che possiamo esaminare più a fondo determinate parti del fondale, in questo caso alcune librerie poste sul muro, per trovare indizi riguardo il caso; a volte sono utili, altre sono semplici dialoghi di contorno che aggiungono spessore al mondo in cui stiamo vivendo, ma che non ci saranno minimamente utili per risolvere il caso.

Urban Myth Dissolution Center

Trovati i giusti appunti, Agumu le rivela che non vi è una soluzione all'interno, ma che deve essere lei a pensarci bene e a trovare una spiegazione per quello che le è successo; in questa parte ci viene mostrata la sezione principale del gameplay, ovvero la formulazione delle ipotesi attraverso gli indizi che abbiamo trovato esplorando l'area. Azami si porrà in una stance da Sherlock Holmes e inizierà a pensare a ciò che è successo, mentre a noi rimane il compito di scegliere l'opzione giusta tra quelle proposte: per il caso della sedia maledetta, per esempio, dovremo scegliere di essere stati punti da un ago ipodermico avvelenato nascosto nella sedia. Da quello che abbiamo potuto vedere, non sembra esserci un fallimento in queste sezioni, dato che, per un errore di traduzione [l'unico che abbiamo trovato nel corso di tutta la prova N.d.R.], non riuscivamo a capire quale fosse l'opzione giusta e continuavamo a sbagliare senza apparenti conseguenze [questo però potrebbe essere limitato a questo primo caso che fungeva da tutorial N.d.R.].

Urban Myth Dissolution Center

Una volta risolto il caso, Azami cerca di aprire lo scompartimento con l'ago e finisce per rompere la sedia. Il direttore la guarda e le comunica che nessuno aveva mai rotto la sedia e che ora la dovrà ripagare [ad un prezzo assurdo N.d.R.] lavorando per il Centro di Dissoluzione dei Miti Urbani.
La nostra protagonista ovviamente rimane senza parole, fino a quando Agumu le ricorda che lui sa benissimo dove abita e tutto ciò che c'è da sapere sulla sua vita, quindi lei decide di accettare e di seguire casi per questa particolare agenzia.

Per tutto questo primo caso, che ovviamente funge da tutorial [un ottimo tutorial N.d.R.], rimane la presenza della trama trasversale legata ad Azami: la ragazza è andata per risolvere il proprio problema con il paranormale, non quelli degli altri. Il direttore le assicura che la aiuterà a risolvere anche il suo personale caso, ma che prima dovrà ripagare l'agenzia per la sedia rotta, con gli interessi.

Urban Myth Dissolution Center

Il nostro Provato di Urban Myth Dissolution Center alla Gamescom 2024 finisce qui, con il gioco che si apre a tutti questi nuovi casi e che gli sviluppatori hanno promesso essere alquanto variegati ed intriganti. Noi possiamo dire di aver provato un qualcosa che pensavamo fosse quasi impossibile realizzare per un team di sole quattro persone [e sono molto contento di essere stato smentito N.d.R.], un titolo capace di farci affezionare a dei personaggi in pochi frame, capace di mostrare una pixel art realizzata in maniera eccellente. Insomma, una cosa è certa: aspetteremo con ansia l'uscita definitiva di Urban Myth Dissolution Center e saremo pronti a provarlo e godercelo.

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