Shadows of Doubt

Un caffè, una sigaretta, una bella ragazza e un omicidio

Pubblicato il 23 Ottobre 2024 alle ore 14:27
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Nella recensione di oggi vi porto nel mondo di Shadows of Doubt, un particolare titolo sandbox sviluppato da ColePowered Games e pubblicato da Fireshine Games. In questo gioco, che gli sviluppatori stessi definiscono un sandbox di stampo investigativo e stealth, ci ritroveremo nei panni di un P.I. (Investigatore Privato) che cerca di sbancare il lunario grazie a lavoretti che prende qua e là in giro per la sua città.
Questo titolo è stato realizzato da un piccolo team e devo dire che mi ha sorpreso sia per la quantità che per la qualità del contenuto offerto; nonostante fosse composto da un numero ristretto di persone, il team è riuscito a realizzare un mondo nel quale mi sono perso più volte nel tentativo di introdurmi in case e attività altrui, di parlare con alcuni degli scontrosi abitanti della città o nel cercare di scassinare una serratura senza che una telecamera mi riuscisse a vedere.

Prima di passare alla parte più interessante di questo articolo, vi informo del fatto che purtroppo Shadows of Doubt non offre la lingua italiana per i testi e non vi è alcun doppiaggio per i dialoghi, nemmeno nell'introduzione dell'avventura preparata ad-hoc come tutorial. Inoltre, il titolo non ha virtualmente una fine, dato che, come vedremo in seguito, le mappe sono generate proceduralmente in base ai parametri che noi stessi possiamo impostare, ad eccezione per quattro che sono state preparate anticipatamente come esempio.

Detto questo, senza temporeggiare ulteriormente, vi lascio alla recensione di Shadows of Doubt!

Un noir all'ennesima potenza

Shadows of Doubt, come detto in precedenza, è un titolo sandbox in prima persona nel quale vestiremo i panni di un P.I. che tenta di risolvere casi d'omicidio che hanno luogo in giro per la sua città.
Essendo un gioco che genera proceduralmente le mappe di gioco, non presenta una vera e propria trama, ad eccezione di una sorta di modalità tutorial che invece offre una linea narrativa di sottofondo per mostrare tutte le meccaniche necessarie a muoversi agevolmente in questo mondo. Questa storia, per far capire quanto non ci sia una volontà di mantenere coerenza e continuità, può essere giocata sia in una qualsiasi delle quattro mappe pre-generate, sia in una generata proceduralmente sul momento.
L'unico vero lavoro fatto sull'aspetto narrativo è la creazione del mondo su cui si basa l'ambientazione: ci caliamo infatti in un mondo distopico-futuristico, nel quale la megacorporazione comandata da Starch Kola ha preso il controllo dell'intera città. In questo futuro, le persone sono sfruttate dalla megacorporazione e si ritrovano ad essere soggetti a continui condizionamenti per fare esattamente quello che la società vuole. In tutto questo ci siamo noi, dei detective pronti a risolvere i casi che ci capitano sotto mano, ma con nessuna intenzione di cambiare il mondo tramite essi.

Quindi, ad eccezione della "campagna-tutorial", il titolo presenta solo la possibilità di creare la propria partita, personalizzandola in maniera estrema, dal momento della giornata in cui far partire il gioco, ovvero mattina, mezzogiorno, sera o mezzanotte, al decidere se avere attivi gli omicidi procedurali, che rendono la furia omicida del serial killer di turno sempre più imprevedibile, o ancora scegliere se abilitare il permadeath. Insomma, l'esperienza di gioco è altamente personalizzabile e permette di farvi vivere un'esperienza creata appositamente per voi, da voi.

Il gioco in sé è ancora più impressionante della fase di creazione della partita [come giustamente dovrebbe essere N.d.R.] e sorprende, non solo grazie alla qualità grafica, ma grazie alla quantità di interazioni presenti, tra persone con cui possiamo parlare [sostanzialmente tutti quelli che incontriamo, sia in spazi aperti che al chiuso N.d.R.], porte da scassinare e allarmi da sabotare, o ancora negozi da cui comprare qualcosa con i pochi soldi che riusciamo a fare grazie al nostro lavoro.

La libertà di scelta è quindi pressoché infinita e presenta sempre conseguenze: violare il domicilio di qualcuno è un reato e noi non abbiamo alcuna giurisdizione sui casi di omicidio [o su qualunque tipo di caso a dirla tutta N.d.R.] e per questo dovremo infiltrarci senza essere visti, altrimenti saremo costretti a pagare una multa salata o a finire in prigione. Riuscire a passare inosservati, però, risulta molto più difficile del previsto, dato che l'intelligenza artificiale dei poliziotti e delle guardie in generale è stata ben realizzata e riesce a fregarci facilmente se non stiamo attenti; il nostro detective può puzzare se passa in zone piene di rifiuti o poco pulite, puzza che poi viene rilevata dai nostri nemici, oppure può fare rumore mentre passa nei condotti della ventilazione, può scassinare serrature coi grimaldelli solamente se la nostra visuale è fissa sulla serratura, altrimenti il progresso si blocca.
Le scelte e le possibilità offerte da questa città sono quindi quasi infinite, e la città stessa, qualunque sia e in qualunque modo la si sia creata, risulta estremamente viva e realistica, capace di spingere il giocatore a immergersi completamente nella sua atmosfera noir alla Sin City.

Parliamo quindi delle differenze tra la modalità storia e la modalità sandbox: mentre la prima presenta un caso preparato da completare, il quale avanza portando con sé il giocatore in modo da insegnargli tutto quello che serve, la seconda ci catapulta nella città appena generata e ci lascia ai nostri mezzi alla ricerca di un caso che possa darci lavoro.
Nella versione sandbox, infatti, ogni tot avviene un omicidio che può essere scoperto o meno: il nostro compito è quindi quello di trovare tutti gli indizi necessari a scoprire l'identità dell'assassino o assassina, così da farlo arrestare e rendere la nostra città un po' più sicura.

Il gameplay di Shadows of Doubt, però, non si ferma qui, dato che offre anche i classici strumenti di investigazione del detective, come la possibilità di rilevare impronte digitali da confrontare con il nostro database, fino a poter utilizzare la "lavagna mentale del detective", una versione "digitale" che ricorda molto quelle nelle stazioni di polizia dei film e serie d'investigazione come Castle.
Questa lavagna ci permette di mettere in rilievo le informazioni utili e notare i collegamenti che hanno tra loro, rappresentati da fili; possiamo quindi arrivare a far quadrare la situazione, scovando sia il nome dell'assassino che il posto dove colpirà in seguito o dove si nasconde.

Questo gioco presenta un gameplay estremamente completo, ma intuitivo e facile da imparare; un gameplay divertente e stratificato che permette di calarsi completamente nei panni di un P.I. che segue uno dei suoi casi, per poi trovarsi invischiati in qualcosa di più grosso di quello che pensava.

Shadows of Doubt e i suoi aspetti tecnico, grafico e sonoro

Il titolo di ColePowered Games è riuscito a far sì che anche reparti come grafica e sonoro siano di supporto al gameplay. Partendo dalla prima, la grafica in pixel-art è realizzata perfettamente e piacevole da guardare, oltre a riuscire a dare un senso di semirealismo estremamente accentuato. Grazie all'ottimo lavoro svolto, si possono capire persino le espressioni facciali delle persone con cui si sta parlando, si riescono a vedere piccoli dettagli di muri e mobili e persino la pioggia sembra reale. L'unico problema di questa grafica è che rende poco precisa la scelta di quello con cui si vuole interagire, dato che obbliga a creare hitbox molto ravvicinate tra loro.
A livello sonoro il gioco si presenta altrettanto bene, anche se con qualche pecca dovuta alla ripetitività sia degli effetti sonori che della colonna sonora stessa. Purtroppo, per quanto anche questo reparto sia di supporto al resto del titolo, alla fine risulta una delle parti più deboli.

Infine, l'aspetto tecnico di Shadows of Doubt è la parte più deludente, per quanto sia comprensibile, dell'intero gioco: il problema si pone dal momento che il gioco ha ancora bisogno di molta ottimizzazione per arrivare a un livello ottimale, dato che a volte non riesce nemmeno a partire e si chiude autonomamente nella schermata di caricamento presente ancora prima di arrivare al menù principale. Insomma, unito a vari bug, tearing e lag, anche se si presentano raramente, questo reparto risulta il più scarso, nonostante meriti comunque una sufficienza.

Conclusioni su Shadows of Doubt

Ci siamo approcciati a questo gioco sapendo essere un'indie molto interessante sviluppato da un piccolo team. Quello che siamo trovati davanti è un gran gioco realizzato da persone che chiaramente amano quello che fanno, oltre all'adorare palesemente il genere noir.
Shadows of Doubt è un titolo che sa quasi di lettera d'amore per il genere, una lettera capace di farci appassionare a storie generate proceduralmente e a farci rimanere attaccati allo schermo per molto tempo.
In definitiva, quindi, questo gioco è una perla ancora grezza che, con un po' di olio di gomito e buona volontà, potrebbe diventare un diamante splendente, dato che già ora merita di essere giocato più e più volte.

Good

Gameplay divertente e molto dettagliato
Dialoghi molto ben scritti e naturali
Generazione procedurale delle mappe estremamente personalizzabile
Pixel-art ben realizzata e semirealistica
Rigiocabilità pressoché infinita

Bad

Reparto sonoro migliorabile
Aspetto tecnico appena sufficiente, da migliorare
8.3
PEM-PEM

Sviluppatore: ColePowered Games
Distributore: Fireshine Games
Data di uscita: 26 settembre 2024
Genere: Sandbox di stampo investigativo e stealth
PEGI: 16+
Piattaforme: PC, Playstation 5, Xbox Series X|S

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