Eccoci con nuova recensione! In questo pezzo vi parlo di Romance of the Three Kingdoms 8 Remake. Con il remake di Romance of the Three Kingdoms 8, Koei Tecmo riporta in vita un classico della simulazione storica, arricchendolo con nuove meccaniche e funzionalità moderne. Questo titolo ci invita a esplorare un'epoca di intrighi politici e battaglie strategiche, permettendoci di assumere il ruolo di governanti o ufficiali. Sebbene il gioco mantenga molti elementi apprezzati dell'originale, offre anche novità interessanti che promettono di coinvolgere sia i veterani che i nuovi giocatori. Scopriamo insieme se questo remake riesce a soddisfare le aspettative.
Quando Koei Tecmo ha annunciato Romance of the Three Kingdoms 8 Remake, non vedevamo l'ora di scoprire come questo classico sarebbe stato rivisitato. Sebbene l’azienda abbia saputo rinnovare il gioco con caratteristiche moderne, le lacune nella localizzazione lo rendono meno coinvolgente. La serie Romance of the Three Kingdoms è nota per concentrarsi principalmente sui governanti regionali che cercano di unificare la Cina reclutando ufficiali e gestendo le città. Tuttavia, Romance of the Three Kingdoms 8 è uno dei pochi titoli principali che offre anche la possibilità di giocare nei panni di subordinati e ufficiali non affiliati. Rispetto agli altri titoli della serie, questo remake riprende una caratteristica introdotta con il settimo capitolo, aggiungendo punti di vista individuali e funzioni di interazione tra personaggi, come la creazione di legami fraterni e matrimoni. Perciò, è chiaro perché Koei Tecmo abbia scelto l'ottavo capitolo come base per questo remake.
La versione PC è quella sulla piattaforma principale del gioco e offre opzioni esclusive. A differenza delle versioni per PlayStation e Switch, dove ogni lingua ha una SKU separata, nel gioco per PC è possibile impostare liberamente la lingua tra inglese, giapponese, cinese e coreano. Inoltre, questa versione include un programma esclusivo per caricare ritratti personalizzati dei personaggi, offrendo ancora più varietà nella creazione di ufficiali originali. Si possono determinare liberamente statistiche, abilità, relazioni familiari e compatibilità con altri personaggi, con la biografia del nuovo ufficiale generata automaticamente in base alle statistiche. Un’assenza rilevante nel remake, rispetto all’originale, è la possibilità di giocare con più personaggi, inclusi quelli appartenenti a fazioni opposte. In questo remake, si può esplorare il mondo solo dal punto di vista di un singolo personaggio.
Koei Tecmo ha mantenuto la maggior parte delle meccaniche dell'originale, compresi i turni mensili e l'assegnazione di punti azione per sviluppare città o interagire con altri ufficiali. Anche se la posizione di "Ufficiale Libero" è ancora disponibile, qui risulta limitata rispetto a Romance of the Three Kingdoms 10 o 13, poiché non è possibile creare milizie proprie, e le richieste disponibili sono spesso costose e poco gratificanti. Solo unendosi a una fazione è possibile partecipare a sessioni di Parlamento stagionali e pianificare invasioni delle città nemiche. Indipendentemente dalla posizione scelta, costruire relazioni con altri personaggi è essenziale. Legami stretti, come giuramenti di fratellanza e matrimoni, garantiscono bonus utili in battaglia e nelle attività domestiche. Rispetto all’originale, in questo remake appaiono molti più ufficiali donna non sposati, facilitando la ricerca di partner per matrimoni e l’eventuale generazione di successori.
Un importante miglioramento è l'introduzione del sistema Tales, che permette di attivare eventi della storia al momento desiderato, inclusi rami fittizi con finali alternativi. Questo sistema è una delle aggiunte più apprezzate e sarebbe interessante vederlo implementato anche nei prossimi capitoli della serie. Il remake ha anche reintrodotto i Dibattiti, già presenti in Romance of the Three Kingdoms 10, per offrire alle figure strategiche un’alternativa ai Duelli riservati ai guerrieri. Tuttavia, entrambi utilizzano lo stesso sistema di carte, in cui le fazioni giocano carte numerate e accumulano punti. Sebbene inizialmente le regole possano risultare complesse, questo sistema aggiunge profondità al gioco.
Inoltre, il sistema di combattimento è stato migliorato, passando dalle griglie quadrate agli esagoni, che rendono più semplice circondare i nemici. Le tattiche avanzate possono infliggere gravi danni, ma le relazioni strette con gli ufficiali alleati si rivelano il contributo più importante, aumentando i danni inflitti quando i personaggi alleati sono vicini. Nonostante il gameplay solido, la localizzazione presenta criticità che incidono sull'esperienza, a meno di non giocare nella versione giapponese. A differenza di Romance of the Three Kingdoms 13 e 14, dove erano disponibili opzioni di doppiaggio cinese, qui il doppiaggio è esclusivamente in giapponese. Inoltre, abbiamo notato l’uso frequente dei pronomi "they/them" nella versione inglese, anche per eventi storici. Questa scelta risulta in contrasto con i dialoghi originali, dove i pronomi non erano presenti. Infine, una criticità nella localizzazione inglese riguarda l’assenza per tutti i personaggi dei “nomi di cortesia” cinesi [infatti non capiamo perché sia stata fatta solo per alcuni personaggi N.d.R.], una parte importante dell’immersione culturale, disponibili nelle versioni giapponese e cinese, ma ancora omessi nella traduzione inglese.
In definitiva, Romance of the Three Kingdoms 8 Remake offre un’esperienza rinnovata, ma i problemi di localizzazione compromettono parzialmente il potenziale del gioco per il pubblico internazionale. Tuttavia, il sistema Tales rappresenta un miglioramento significativo e speriamo che venga integrato anche nei prossimi titoli della serie.
Il codice ci è stato fornito dal publisher per PS5
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