Nato nel lontano 87, entrato in contatto col videogioco grazie a NES e Game Boy, ma consacrato al mondo del gaming solo più avanti dalle saghe di Final Fantasy e Metal Gear. Ora convinto sostenitore del media video ludico come mezzo per comunicare non solo storie, ma anche e sopratutto emozioni ed esperienze coinvolgenti. "I giochi in passato non avevano una grafica assurda, era altro che li rendeva memorabili ai nostri occhi di bambini, la nostra capacità di sognare. Ed io voglio tornare a sognare".