Carlos Grangel: l'approccio d'un autore alla sua passione - Evento [Lucca Comics&Games 2022]

Pubblicato il 31 Ottobre 2022 alle ore 12:28
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Bentrovati prodi lettori, oggi ci riuniamo attorno al falò della fenice di Tribe Games per raccontare dell’evento con Carlos Grangel, illustratore per i film d’animazione in stop motion di Tim Burton.
Grangel, per chi non lo sapesse era già stato in città per versioni precedenti dell’evento, ma oggi era qui al secondo press cafè del terzo giorno di questo Lucca Comics&Games 2022 per raccontare della sua collaborazione col regista principe del gotico cinematografico in vista della sua nuova opera.

L’incontro è cominciato rapidamente con una domanda molto interessante che ha concesso all’artista di rivelarci quale fosse il segreto della rappresentazione delle espressioni umane sul volto animale.

Ho lavorato spesso con personaggi animali, specialmente personaggi della Disney e della DreamWorks e penso che il segreto alle spalle del mio lavoro sia innato, lo sviluppa principalmente l’esperienza. Quando ho cominciato con Spielberg ebbi la mia prima opportunità, a Londra alla fine degli anni Ottanta. Spielberg stava facendo Jurassic Park che aveva come ‘’animali’’ i dinosauri, creature che adoro; in quel periodo avevo preso a creare delle caricature in stile italiano degli animali mediterranei. Ma non solo, ebbi poi l’opportunità di partecipare alle illustrazioni di Madagascar e lì mi concentrai sugli animali africani. Penso che uno dei segreti sia stato vederli dal vivo, ma ahimè fare un safari costa molto, quindi presi a frequentare gli zoo che avevano gli esemplari che mi necessitavano. Vi assicuro che lavorare direttamente a contatto con gli animali è il primo passo per questo lato del mio lavoro, avere dei soggetti concreti aiuta molto.

Quale è stata l’importanza della storia dell’arte nel tuo lavoro?
Sappiamo che ne sei un grande appassionato.

In Madagascar per esempio è stato importantissimo.
Ho compiuto molte ricerche di stile prima di approcciarmi al lavoro e sono andato indietro nel tempo nella storia dell’arte africana. Volevo ricreare i volti animali come le loro tipiche maschere, dopotutto quegli animali, per quanto li ammirassi negli zoo, avevano origine dall’Africa e li dovevo cercare per iniziare il lavoro. Come si può creare dell’arte ispirata agli egiziani senza aver visto le loro prime opere? Oppure Roma, come si potrebbe creare qualcosa legato a Roma e alla sua storia senza aver mai visto Roma? La storia della produzione artistica dipende sempre da dove questa ha origine e capirne le influenze mi aiuta durante il processo creativo. Spielberg stesso studia moltissimo prima di iniziare un suo lavoro. Per me è importante documentarmi con cura.

Quale è la differenza fra il tradizionale segno grafico come quello della matita e il lavoro sullo stop motion?

Sono tecniche tutte quante diverse fra di loro.
Lo stop motion è la più primitiva fra tutte. Si fa con le impronte, con delle figure, modellini che sono modificabili, mini sculture. Nonostante queste premesse io amo il 2D, stop motion e 3D mi fanno un po' schifo, ma non avrei dovuto dirlo. La gente dopotutto fa i soldi, e li fa prima, con la grafica 3D, con i sequel, ma io rimango fisso sull’originale. Adoro la grafica 2D come adoro il primo capitolo di una saga cinematografica rispetto ai successivi.

Quale è il tuo punto di vista riguardo all’effetto della digital art sul tuo lavoro?

È esattamente come quando ha preso piede il computer.
Prima si pensava che il PC potesse fare ogni cosa, ma non è così. L’arte artificiale è difficile da controllare, la gente che lavora in quel settore tarderà ad arrivare al successo, in tantissimi lavorano facendo arte digitale. Dopotutto fare arte è come fare l’amore, è un’esperienza diretta, cambia la linea, il tratto, cambia il disegno nel suo essere.

Al che Grangel, passionale autore catalano, che ha intrattenuto tutta la conversazione in lingua italiana, destreggiandosi bene in questioni di architettura sintattica ha continuato, portando il discorso sulla sua opera nel film La Sposa Cadavere.

Tim è un grandissimo autore.
Ora è in città, insieme a moltissimi altri artisti di questo mondo moderno, è un ottimo segnale.
Lui è stato uno dei pochi che mi ha concesso massima libertà espressiva, completamente, al 100%.
Ma purtroppo è pigro.
Il lavoro potrebbe tranquillamente gestirlo lui ma è pigro e gli piace che gli artisti facciano il loro lavoro per lui. Non che sia una nota negativa, anzi, non è come gli altri autori di Hollywood, a lui Hollywood non piace proprio, non cerca agganci creativo-economici per le sue opere, le fa per come queste si evolvono fra le sue mani. Lui è un grandissimo artista, conosce a menadito il cinema americano, avendo lavorato assieme a lui ed assieme ad altri posso dire che è fra i tre migliori autori con cui io abbia mai lavorato. Non è introverso, è un’artista, parla direttamente e sa benissimo ciò che desidera. In trent’anni di lavoro nessuno mi aveva mai chiesto cosa mi piacesse, mentre Tim, beh Tim Burton è stato l’unico ad averlo fatto.
Tengo moltissimo a lui, lo rispetto, io come tutti quelli che hanno lavorato con lui.

Quale fra i tuoi progetti è stato quello che ti ha emozionato maggiormente?

Allora, è una domanda un po' complessa ma ho una risposta quasi sicura.
Al primo posto metterei Balto, ma era un’occasione in cui non avevamo molti soldi e ci siamo dovuti arrangiare. Di certo una delle più emozionanti è stata l’esperienza del Principe D’Egitto per DreamWorks che voleva competere con Disney a tutti i costi, poi è venuto Spirit Cavallo Selvaggio.
In quel caso è stato traumatico, non avevo idea di come si realizzasse un cavallo, e di cavalli e biciclette non ne volevo sapere nulla, ma mi è stato detto che o realizzavo il cavallo oppure quella era la porta d’uscita, e mi dovetti adattare. E vi assicuro, è stato difficilissimo realizzare i primi cavalli, sono animali perfetti e non è facile rappresentare la perfezione della natura. L’altro lavoro è stato La Sposa Cadavere, il cui stile era nettamente più stilizzato rispetto ai miei altri lavori, i personaggi sono secchi e magri, ma nonostante ciò mi sono adattato e ho scoperto di avere un talento per la rappresentazione di quel particolare flare grafico. Poi mi ripeto, lavoravo benissimo assieme a Tim e quando arrivò da me a propormi il lavoro dissi immediatamente di sì.

Signor Grangel, quando lei disegna un personaggio si ispira ad un attore reale?

Nel lavoro con Tim mi sono sempre divertito.
Quando lavorai alla Sposa Cadavere, all’inizio, lui non ci disse chi esattamente sarebbero stati gli attori, non lo aveva detto a nessuno, voleva vedere come li avremmo realizzati. Tim è uno che adora il suo lavoro, ma tiene moltissimo allo sviluppo personale degli artisti che ingaggia per i suoi film. In altri casi, come in Shark Tale mi dissero che lo squalo lo avrebbe interpretato Robert De Niro, per Madagascar uguale. DreamWorks dopotutto ha un grande studio dove porta tutti gli attori a presentarsi e vedere i primi risultati del lavoro degli illustratori. Come meeting è sempre molto bello ed interessante, ma sapete cosa significa coordinare quattrocento persone che lavorano tutte alla stessa cosa? Cazzo è difficilissimo, ma comunque bellissimo perché presenti all’attore il suo nuovo volto, la nuova maschera che avrà durante il film. Poi sappiate questo, a me piace il lavoro ponderato, il lavoro di limatura, non mi piace far le cose fatte con fretta, sono un membro dell’accademia di Hollywood e mi piace anche conoscere stili nuovi, ma sempre bisogna essere seri e originali quando si fa questo lavoro. L’elaborazione artistica è la chiave di lettura perfetta per tutte le opere che verranno. Inoltre collaboro anche con una accademia fumettistica italiana, quella stessa accademia che assieme a Tim mi ha fatto arrivare a questo Lucca Comics&Games 2022, l’accademia Nemo, ma ahimè è scaduto il tempo e devo correre al mio altro appuntamento di oggi, non ho ancora nemmeno mangiato, e sono in Italia!

Insomma prodi lettori, un autore, Carlos Grangel, baldanzoso e frizzante quello che abbiamo incontrato al secondo press cafè di oggi. Con lui abbiamo appreso la serietà non solo del suo lavoro ma anche di quello di Tim Burton che non ha certo smentito il suo magistero. Oltre a ciò è stata resa davvero con chiarezza la linea che collega l'arte all'animazione ed all'illustrazione. Un'arte moderna e pregna di richiami alla storia ed alle culture che rappresenta. Si potrebbe dire che ben conserva e propone il retaggio del mondo dell'arte canonizzato in dipinti e sculture presenti nei musei.
Quindi ci fermiamo qui per adesso e vi rimandiamo all'altro articolo sull'evento che terminerà questa terza giornata del Lucca Comics&Games 2022, vi attendiamo al prossimo falò.

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