Data l’importanza di Civilization nel mondo dei 4X non potevamo che essere quanto mai ansiosi e contenti di poter dare un occhio più da vicino a Sid Meier's Civilization VII, ovvero la settima iterazione di questa pietra miliare del genere (senza contare spin-off come Alpha Centauri e Beyond Earth).
In occasione della Gamescom 2024 abbiamo quindi avuto occasione di assistere ad una presentazione del titolo, e successivamente di provare brevemente il sistema di gioco nelle sue fasi iniziali. Dopo aver speso quindi circa un’ora nello stand di 2K siamo usciti satolli di informazioni e con il rimpianto di non avere a disposizione più tempo per continuare a giocare alla build di prova. Ma non perdiamoci in chiacchiere e cerchiamo di sintetizzare qui sotto le informazioni più interessanti riguardanti Sid Meier's Civilization VII.
Gli sviluppatori di 2K infatti hanno in mente diverse novità per questo nuovo capitolo, e come potete immaginare anche diversi cambiamenti. Le mire principali sono:
Tutto questo naturalmente senza però tradire l’opera originale e i suoi pilastri portanti. A tal proposito, molti sforzi del team di 2K si sono orientati verso la creazione di città e mappe che potessero sembrare più vive e reali, magari partendo proprio dall’insediamento iniziale che le ha originate. L’ispirazione per questo è stata tratta osservando l’evoluzione urbanistica di molte città antiche, e in modo specifico Londra dal periodo romano, in cui prendeva ancora il nome di Londinium, ai giorni nostri. Questo ha portato alla luce come la storia in questi casi si sviluppi ad aree e a strati, sovrascrivendo l’epoca precedente, ma senza mai cancellarla del tutto.
Ed è proprio su questo concetto dei cicli e ricicli della storia che Sid Meier's Civilization VII ha cercato di prendere forma, in un primo momento identificando fino a tre grandi epoche (Antica / Esplorazione / Moderna) e poi sfruttandole per definire gli step evolutivi di una civiltà lungo la sua storia. Nella presentazione ci è stato portato ad esempio l’impero Romano. Esso si è espanso fino al periodo di suo massimo splendore, ma, a seguito di crisi interne e di potere, minacce esterne e molto altro, ha finito con il frammentarsi e crollare su sé stesso, senza però mai svanire del tutto, anzi ereditando i frammenti di quello che era un tempo ed evolvendoli in modo unico.
Civilization VII in questo ci propone una sua versione (per certi versi simile a Stellaris con le sue crisi di metà partita e crisi finale) dove 2K introduce il concetto di Legacy Path e di Nuova Civiltà.
Un Legacy Path non è altro che una filosofia con cui intendiamo guidare il nostro impero che si baserà sugli ambiti caratteristici dei Civilization (Cultura, Economia, Scienza, Religione, ecc…); fornendoci una serie di missioni personalizzate. quindi, il gioco ci guiderà verso le milestone più importanti da completare per il tipo di evoluzione da noi scelto. Tutto questo però ci condurrà inevitabilmente prima o poi verso un momento di crisi che il nostro popolo dovrà affrontare per evolversi e procedere nell’epoca successiva. Queste “Crisi” rappresentano a tutti gli effetti le transizioni verso un nuovo periodo, ma proprio per via del loro peso e della loro influenza queste finiranno con il mutare radicalmente il nostro impero. A tal proposito Sid Meier's Civilization VII ci offre qui (ispirandosi a titoli come Humankind, ad esempio) la possibilità di scegliere una nuova civiltà, tra un certo numero proposte dal sistema, per continuare il nostro percorso della storia, e lo farà basandosi sulla vicinanza geografica e storica di queste ultime, ma anche in funzione del nostro stile di gioco.
Anche il combattimento e le minacce del mondo sono state modificate pesantemente in questo nuovo capitolo, quindi dimenticatevi i barbari come li avete visti fino ad oggi. Saranno ancora disponibili dei villaggi e delle aree popolate da barbari, certo, ma la differenza è che non compariranno più dal nulla e le singole città, se lasciate prosperare, potrebbero ad un certo punto divenire vere e proprie città stato che si andranno ad aggiungere a quelle esistenti.
Altra novità molto importante in questo ambito saranno gli eserciti. Dite infatti addio anche alla limitazione di un'unità per cella e date il benvenuto ai comandanti, unità che potranno guidare allo stesso tempo fino ad un massimo di sei unità raggruppandole sulla medesima casella, facilitando così il movimento e le nostre campagne militari.
Per concludere, non ci resta che parlarvi brevemente della nostra esperienza con la build di prova che abbiamo potuto giocare per circa trenta minuti. Il gioco partiva in epoca Antica e ci è stata data la possibilità di scegliere tra due sole civiltà di partenza, Indiana (dell’India) o Egiziana. Durante questo approccio abbiamo sperimentato la gestione delle singole città, che non è stata rivoluzionata, ma presenta comunque qualche differenza. Ad esempio ora ad ogni espansione della nostra popolazione potremo costruire un miglioramento su una casella sotto il nostro controllo e migliorare così i processi produttivi senza bisogno di lavoratori o altre unità. Anche la diplomazia e i rapporti tra le civiltà sono stati cambiati nella loro gestione, spostando gran parte delle loro funzioni su azioni che avranno come costo l’influenza raccolta dalla civiltà. Purtroppo non abbiamo avuto modo di saggiare queste meccaniche con mano, ma da quello che ci è stato detto le IA dovrebbero in questo modo limitare le interazioni scegliendo in modo preferenziali solo quelle più importanti.
Al momento la data di lancio del titolo è prevista per l’11 febbraio 2025 su tutte le piattaforme in simultanea (PC e Mac e per console su Playstation 5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch), e non vediamo l’ora di mettere ancora le mani su questo fantastico 4X, magari anche prima del lancio per darvi le nostre impressioni finali.
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