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Crown Gambit - Hands-On [Gamescom 2024]

Pubblicato il 5 Settembre 2024 alle ore 12:49
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Per continuare con questa carrellata apparentemente infinita di titoli che il vostro crostaceico redattore ha visto, oggi parliamo di Crown Gambit, un gioco d'avventura con le carte e quindi con costruzione del mazzo, ambientato in un regno dark fantasy nel quale dovremo portare la salvezza al popolo. Detto così ovviamente può sembrare alquanto classico e basilare, una tipica storia del cavaliere che salva la principessa. Al contrario, il team di WILD WITS, sviluppatori di Crown Gambit, ci ha rivelato come questa storia possa essere particolare ed unica nel suo genere, con meccaniche di gioco che vanno a intrecciarsi con la narrativa stessa del titolo.
Il gioco è pubblicato da Playdigious Originals, i quali ci hanno rivelato che il titolo sarà disponibile nel corso del 2025, anche se non hanno ancora stabilito in quale periodo dell'anno. In ogni caso, la versione del titolo che abbiamo potuto provare è risultata alquanto completa e molto ben realizzata, quindi siamo curiosi di vedere quali migliorie apporteranno ad un prodotto che sembra alquanto valido sin da ora.

Parlando dell'appuntamento svoltosi nel corso della Gamescom 2024 di Colonia, ci siamo ritrovati di fronte ad un computer portatile con la schermata iniziale di Crown Gambit, che mostra immediatamente l'ottimo stile grafico completamente disegnato a mano, caratterizzato da colori spenti e cupi, perfetti per l'atmosfera dark del titolo. Avviamo la partita, iniziando la campagna e venendo introdotti nel mondo di Meodred, dove, nei panni di tre paladini al servizio del regno, ci viene assegnata la missione di accompagnare il Re in persona in un villaggio di pescatori al di fuori della capitale. Nonostante le proteste del nostro maestro, il Re pretende di andare con un piccolo seguito, ovvero noi. Sin da questo momento viene palesata una delle meccaniche del gioco, ovvero la possibilità di scegliere chi far intervenire in una conversazione: le opzioni di dialogo infatti non si riferiscono solamente a cosa viene detto, ma in particolare a chi lo esprime, dato che ognuno dei personaggi ha un proprio spiccato carattere che permetterà loro di essere più o meno efficaci in una discussione piuttosto che in un'altra.

I tre paladini, Aliza, Hael e Rollo, hanno infatti tre modi molto diversi di approcciare la situazione: Hael, da chierico che ha riguardo per le altre persone, pensa molto a lungo e tende a prendere decisioni più caute, mentre Rollo è l'esatto contrario e preferisce passare immediatamente all'azione per risparmiare tempo. In mezzo ai due, Aliza è quella più adattabile, nonostante anche lei tenda a preferire l'azione alle parole e ai pensieri.

crown gambit

Comandando questo trio veniamo incaricati di proteggere il sovrano, accompagnandolo fino al villaggio per incontrare il "sindaco". Qui immediatamente iniziamo a renderci conto che qualcosa non va: il villaggio è quasi privo di vita e tutte le famiglie si sono chiuse in casa non appena siamo arrivati, ad eccezione per pochi chiacchieroni che litigano al porto. Nonostante ciò, il Re continua imperterrito, fino ad arrivare alla casa del "sindaco", teoricamente suo vecchio amico. Il Re ci intima di non seguirlo nelle segrete della casa e così noi facciamo, per poi incappare nella prima decisione importante: rimanere nell'atrio della casa a fare la guardia o esplorare il villaggio alla ricerca di maggiori informazioni riguardo questa strana storia. A prescindere dalla nostra scelta, passato un po' di tempo sentiremo un urlo e ci renderemo conto che il Re è stato assassinato con uno strano pugnale da una figura che ora sta fuggendo a tutta velocità. Dopo un inseguimento grazie al quale fermiamo e uccidiamo l'assassino, il nostro mentore ci spinge fuori dalla casa e ci ordina di scappare con il figlio del Re, così da non essere arrestati per l'omicidio del sovrano e per poter riportare sano e salvo il giovane ragazzo; ormai la corona grava sulla sua testa e gli spetta di diritto.

Tutti i dialoghi sono molto ben scritti, per nulla noiosi grazie alle diverse e ben caratterizzate personalità del gruppo, che spesso si ritrova a litigare per prendere la più semplice delle decisioni, che ricadranno su di noi ogni singola volta [dopotutto siamo i giocatori N.d.R.].
Crown Gambit ci presenta quindi il suo gameplay, un combattimento a turni nel quale iniziano sempre gli avversari, mentre noi dobbiamo impiegare strategie per resistere e contrattaccare.
In questa fase ci accorgiamo subito di quanto particolare sia questo tipo di gameplay. Dal proprio mazzo si estraggono tre carte per ogni personaggio del party, carte che servono a far eseguire azioni ai nostri personaggi; il movimento sulla griglia, che è il campo di battaglia, è invece gratuito senza necessità di utilizzo di una carta, ma a volte capita di perdere comunque il turno di quel personaggio. Inoltre, il turno del giocatore finisce solo quando quest'ultimo passa o quando ha finito le azioni possibili di tutti e tre i personaggi nel party. Tutto ciò permette di creare delle combinazioni di attacchi dagli alti danni e dai bonus sostanziali per i nostri eroi.

crown gambit

Il combattimento si evolve comunque ulteriormente, presentando carte che possono interrompere i turni avversari e la nuova ed innovativa meccanica di quella che gli sviluppatori chiamano Ancestral Gauge. Questa barra, che troviamo alla destra dello schermo, si riempie gradualmente se utilizziamo il potere Ancestrale delle carte azione dei personaggi: tutte le carte hanno infatti due effetti, quello base e quello Ancestrale. Il secondo è ovviamente molto più potente del primo, aumentandone, per esempio, i danni, l'area d'effetto o entrambe le cose; il lato negativo dell'utilizzare questo effetto delle carte è proprio il riempimento dell'Ancestral Gauge, dato che essa si lega intrinsecamente alla narrativa in maniera negativa. Se infatti aumentiamo troppo il livello di questa caratteristica, il risultato sarà che in molte decisioni narrative, nei dialoghi e nell'esplorazione, i personaggi saranno fuori dal nostro controllo, dato che inizieranno ad agire e rispondere come meglio preferiscono [e, a detta degli sviluppatori, praticamente sempre in una direzione terribile e piena di morte e distruzione N.d.R.].
Questa meccanica sia di gameplay che di narrativa aggiunge un'ulteriore livello di strategia al titolo, obbligandoci a stare attenti a quanto utilizziamo i poteri dei personaggi per riuscire a superare determinati combattimenti.

Dopo la fase di combattimento contro i popolani impazziti del villaggio, riprendiamo il controllo iniziando a fuggire in direzione della capitale, con un gameplay che inizia a proporci tre diverse strade da seguire che portano a pericoli e incontri diversi; lo stile ricorda in parte la divisione dei percorsi di un Cult of the Lamb, ma non permette di vedere oltre la decisione che si sta prendendo attualmente, cambiando quindi notevolmente il tipo di strategia da applicare. Crown Gambit, comunque, è estremamente narrativo, quindi ogni decisione va presa con attenzione, a meno che non si voglia arrivare ad uno dei finali meno felici.

Infine, come ultima parte della nostra prova, abbiamo potuto vedere come si possono gestire le Armi "Divine" lasciate dai boss, le quali sembrano avere quasi una coscienza propria: queste armi possono o essere distrutte, per estrarre lo spirito soprannaturale che vi abita all'interno e combatterlo, oppure essere conservate, con l'influenza che esse possono avere sulla psiche dei personaggi. Queste sono entrambe situazioni da high risk, high reward che rendono il tutto molto più interessante e particolare.

Purtroppo abbiamo finito il tempo disponibile in concomitanza con la fine del nostro provato, quindi non abbiamo potuto fare domande agli sviluppatori [a proposito, aspettatevi qualcosa di speciale riguardo questo titolo, e tra non molto N.d.R.], ma Crown Gambit non sembrava offrire molto altro. In ogni caso, già adesso si presenta come un gioco molto divertente e capace di offrire ore e ore di contenuto senza momenti di pausa o ripetizioni per accumulare minutaggio. Possiamo dire che i dialoghi sono ben scritti, i personaggi ben caratterizzati e lo stile grafico rasenta la perfezione; le aspettative sono quindi molto alte e speriamo vivamente che siano capaci di rispettarle. Attendiamo con ansia il gioco completo!

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