Pongiornissimo, amici della Tribù! Oggi ci troviamo nuovamente su queste pagine per fare un salto indietro nel tempo e raggiungere Colonia, così da poter parlare di un titolo che il sottoscritto ha potuto provare (e soprattutto “vedere” in questo caso) alla Gamescom 2024.
L’opera di cui andremo a parlare oggi si chiama Does It Stack?, sviluppato ed edito dai ragazzi di Cybernetic Walrus. Parto dicendo che i giochi in realtà aumentata o in realtà virtuale sono un mondo a me ancora decisamente estraneo, dato che raramente ho avuto la possibilità di entrare in contatto con uno di essi. Le mie impressioni potrebbero essere quindi alterate dalle sensazioni di meraviglia e stupore tipiche di chi si avventura in esperienze così nuove e particolari… ma spero comunque di poter fornire un degno riassunto di cosa gli sviluppatori dello studio belga sono riusciti a produrre. Indossiamo quindi il nostro visore e andiamo a scoprire come si è comportato questo titolo!
Does It Stack? è un titolo che si basa su un’idea estremamente basilare sulla carta, ma incredibilmente efficace quando ci si ritrova a provare il tutto con mano, privo di qualsivoglia contenuto narrativo. Il provato di questo gioco risulterà probabilmente un po’ più corto del normale, ma ciò ci permetterà di lanciarci sin da subito al nocciolo del gameplay, suo fulcro!
Questo è un puzzle game in cui bisogna impilare diversi oggetti, né più né meno, un gioco di equilibrio e di fisica in cui si deve aguzzare il proprio ingegno per creare delle torri sfruttando le più svariate tipologie di arnesi e prodotti [mi raccomando, come ci hanno detto gli sviluppatori, QUELLO è un modellino di un abete, non altro N.d.R.], così da raggiungere un prefissato obiettivo in altezza.
Vi starete però chiedendo dove potrebbe stare il bello in una premessa così basilare, quasi banale, ma vi possiamo assicurare che gli sviluppatori hanno pensato al twist perfetto per la situazione. Ogni oggetto all’interno di DIS è infatti associato [come minimo N.d.R.] a uno di quattro colori tra rosso, blu, giallo e verde. Tenete bene a mente questa cosa, perché questo gioco ha una regola ben precisa: se due oggetti dello stesso colore vengono in contatto… preparatevi al botto! Far toccare, in qualunque modo, due o più degli strumenti della stessa categoria cromatica genererà una sorta di esplosione, infatti, che spesso e volentieri distruggerà ciò che abbiamo costruito e ci costringerà a ripensare la nostra improbabile torre di Babele. Con l’aggiunta di questo “semplice” particolare, le cose si complicano, ma si fanno anche molto interessanti.
Come vi abbiamo anticipato nell’introduzione, per potersi lanciare in Does It Stack? non si usa un joypad, bensì ci si deve armare di un visore per la realtà virtuale e di una coppia di controller Touch per poter mettere effettivamente le mani in pasta.
Oltre ad alcune aggiunte che mischiano le carte in tavola e che non abbiamo potuto provare (come la modalità sandbox o varie sfide giornaliere), la parte centrale del gioco consiste in vari livelli che offrono una triade di traguardi al giocatore. Il primo obiettivo è quello più facile da completare e consiste nel raggiungere un’altezza prestabilita con la propria costruzione, mentre gli altri rendono il tutto più complicato, aggiungendo restrizioni particolari legate agli oggetti da usare. Nulla di semplice, parola nostra!
Il gioco può essere affrontato sia in realtà virtuale che aumentata, sfruttando quindi uno spazio (appunto) virtuale o quello reale che circonda il giocatore.
Durante la prova, noi abbiamo avuto modo di testare la modalità AR del titolo, più adatta alla situazione e pensata per funzionare anche in uno spazio particolare come quello della fiera. Davanti al nostro tavolino, ci siamo ritrovati a raccogliere da terra i vari utensili colorati per poi impilarli seguendo le sopracitate regole. Il gioco si è mostrato estremamente responsivo, stimolante e soprattutto divertente [i nomi dei livelli e degli obiettivi sono deliziosi N.d.R.], nel giro di qualche secondo ci eravamo già dimenticati del fatto che chi ci stesse guardando da fuori non avesse la possibilità di vedere gli oggetti che noi invece ci stavamo muovendo per prendere e impilare.
Avremmo voluto andare avanti a divertirci con Does It Stack? ancora per un po’ nel corso della fiera, ma il tempo è tiranno e, proprio come nell’articolo di oggi, era già l’ora di tirare le somme e chiudere l’appuntamento. Ad accompagnare ciò che abbiamo provato portiamo con noi delle sensazioni davvero positive sul gioco di Cybernetic Walrus [oltre che una stilosissima tazza rossa N.d.R.].
Avrete notato che per tutta la durata del pezzo non abbiamo fatto riferimento a una piattaforma su cui sarà possibile acquistare il gioco in futuro, questo perché… è già disponibile! Ebbene sì, da quello che abbiamo potuto vedere, il titolo di oggi era accessibile in una versione di prova tramite Steam, mentre, dal mese scorso, è stato rilasciato in esclusiva sul Meta Store. Se siete rimasti incuriositi dalle nostre parole e se siete possessori di Meta Quest 2 o 3, vi invitiamo caldamente a farci un pensierino, soprattutto se disponete di più di un visore. L’esperienza di Does It Stack? è stata pensata per essere vissuta soprattutto con bambini o in famiglia e pensiamo che l’obiettivo sia stato centrato in pieno!
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