Fire Emblem Engage - Cosa ci ha lasciato il Pass di espansione?

Pubblicato il 18 Aprile 2023 alle ore 16:52
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Pongiornissimo, amici della Tribù! Ben ritrovati in questo speciale, il mio primo speciale oltretutto, dedicato a una breve (si fa per dire) retrospettiva dei contenuti post-lancio di Fire Emblem Engage!
Non è un mistero che il gioco in questione mi sia piaciuto in maniera non indifferente e ciò si evince in modo chiaro e cristallino dalla mia recensione uscita meno di due mesi fa.
Nell’articolo di oggi cercherò, in vostra compagnia, di analizzare ciò che il team di sviluppo di Intelligent Systems ha portato di nuovo nel titolo dopo la sua uscita, concentrandomi principalmente sul contenuto del Pass di espansione a pagamento, diviso in quattro ondate.

Fire Emblem Engage

Appendice 1: Semi di inquietudine

È opportuno, per la nostra analisi, cominciare parlando dell’ultima porzione dei DLC di Engage, uscita all’inizio di questo mese. Il quarto pacchetto è quello che ha aggiunto un arco narrativo totalmente nuovo al titolo e, dunque, si pone come ponte per raccontare al giocatore la natura stessa dei contenuti inseriti nel gioco nei mesi passati. Oltre ai dodici anelli dell’emblema del continente di Elyos che conosciamo, sono infatti stati aggiunti ben sette bracciali, anch’essi contenenti al loro interno un eroe [ma anche una coppia o addirittura un trio N.d.R.] proveniente da un capitolo passato della saga di Fire Emblem. Prima dell’avvento di questo quarto pacchetto, tali artefatti non avevano ragione di essere presenti nel mondo di gioco se non come piccola chicca citazionistica. Il che va perfettamente bene… ma fa ancora più piacere sapere che il tutto era stato previsto sin da subito come prefigurazione di cosa ci attendeva in futuro!

Il Drago Divino Alear, nostro avatar e protagonista, dalla sua base nel Somniel si ritrova catapultato in un altro mondo, dove nuovi personaggi chiedono il suo aiuto per far volgere le sorti di un estenuante periodo di tensioni in favore del bene e della pace. Gli individui presenti in questa versione alternativa del continente da cui proveniamo sono a loro volta una coppia di draghi gemelli, Nel e Nil, e ci spiegano che… noi siamo morti.
Sì, in questo mondo alternativo la nostra versione parallela ha combattuto contro il Drago Maligno Sombron, uccidendolo, ma perendo nella battaglia finale contro lo stesso. Questo Elyos, ora quindi privo di un Drago Divino a guidarlo, è devastato dagli attriti politici delle sue quattro nazioni, sempre sul piede di guerra, intenzionate a darsi battaglia per permettere di avere una parvenza di dignità ai propri sudditi superstiti. Nel e Nil sono gli unici draghi rimasti e cercano [con palesi scarsi risultati N.d.R.] di fare le veci del loro vecchio amico e comandante, conservando e proteggendo i sette emblemi del continente, poiché è in questo mondo che gli spiriti degli eroi risiedono in dei bracciali, invece che nei normali anelli.

Appendice 2: Sangue maligno

Date queste premesse, i capitoli maligni di questa storia aggiuntiva [che rimangono un numero abbastanza contenuto N.d.R.] si dipanano in una trama decisamente più cupa e adulta di quella presente nel gioco base. I temi trattati sono infatti simili o condivisi, ma al contempo vengono o posti sotto una luce differente o direttamente espansi.
La storia di Nel e Nil porta con sé un intreccio fatto sempre di legami, macchiato però da tematiche come il lutto, l’incapacità di andare avanti e un’interessantissima visione parallela della realtà. A una prima impressione, infatti, sembra inevitabile pensare come un continente privo della minaccia di un nemico finale ultra malvagissimo [trademark N.d.R.] non possa essere malridotto come il mondo dal quale proviene il nostro Alear. Ciò viene però subito messo in discussione, dato il senso di continuo disagio e inquietudine che pervade i dialoghi di tutti coloro che andremo a incontrare.

Particolarità dei capitoli maligni è anche quella di farci vedere il rovescio della medaglia dei singoli personaggi: quelli che nel nostro mondo sono alleati e amici fedeli saranno qui invece i nemici principali, mentre gli scagnozzi di Sombron, i Quattro Segugi qui rinominati Quattro Venti, saranno coloro che ci daranno manforte, dato che hanno giurato fedeltà alla causa del defunto Drago Divino. Questa narrativa dei parallelismi traspare anche nel corso delle battaglie, visto che tutte le unità in questione possiedono abilità o caratteristiche che fanno da specchio a quelle delle loro controparti della storia principale [a dimostrazione di come la narrativa si veicoli anche attraverso aspetti non legati ai dialoghi N.d.R.].
Grazie pure a una buona dose di colpi di scena, quindi, questi capitoli aggiuntivi, pur non essendo legati fino in fondo con il dipanarsi della trama principale, tengono alta l’attenzione del giocatore. È molto stimolante, a nostro avviso, venir sfidati a scovare tutte le interazioni speciali tra personaggi messi allo specchio o ingaggiati con vecchi alleati, caduti per loro in passato.

Appendice 3: I sette bracciali

Parlando di aggiunte a livello di gameplay, oltre ai già citati sette nuovi emblemi ottenibili in mappe costruite ad hoc [di cui parleremo dopo N.d.R.], terminata la storia bonus sarà possibile reclutare nelle nostre fila cinque nuovi personaggi e promuovere le nostre unità a due classi totalmente inedite.
Mentre i personaggi sono un’aggiunta assai gradita che non cambia fondamentalmente il titolo, le due classi in questione, l’incantatore e il mago artigliere, sono estremamente particolari e cercano di giocare col sistema di gioco offrendo stili di combattimento totalmente diversi da quelli più canonici. Il loro obiettivo è far pensare fuori dagli schemi e, anche se si rivelano estremamente costose in termini di investimento di risorse, possono dare grandi soddisfazioni a chi ha la pazienza di dedicarci il giusto tempo. Probabilmente anche in previsione del loro inserimento, Fire Emblem Engage è stato aggiornato con modifiche e aggiunte alla qualità della vita, per aiutare tutti i giocatori ad amministrare meglio gli oggetti di gioco, così come i legami tra unità.

Al cuore del Pass di espansione possiamo poi trovare i sette emblemi e un totale di dodici mappe esclusive, tra i già citati capitoli maligni e i capitoli divini, ovvero i luoghi nei quali è possibile reclutare gli eroi che dimorano nei bracciali. Questi livelli possiedono quasi tutti caratteristiche particolari [un po’ come i capitoli finali della storia principale N.d.R.] ed elevano di molto il bisogno di acute capacità strategiche per la loro risoluzione.
L’aggiunta di ulteriori personaggi provenienti da capitoli storici della serie di Fire Emblem è ovviamente una mossa commerciale votata al fanservice [che si sposa di sicuro col contesto del gioco stesso N.d.R.] e, non a caso, tra di essi figurano personaggi sì popolari, ma anche un po’ inaspettati. Ad ogni modo, ognuno di loro porta sul piatto qualcosa di unico e caratteristico, che va anche a “rompere” le regole cardine del gameplay della saga, a volte anche più degli emblemi del gioco base. Nessuno di loro è obbligatorio, chiaro, ma al contempo averli nelle proprie fila rende la vita molto più semplice e la possibilità di personalizzare il proprio esercito ben più vasta.

Conclusioni: Draghi lontani

In conclusione, la messa in scena di tematiche a tinte più scure e una storia più matura farà sicuramente piacere a quelli che hanno poco digerito il mondo colorato e “leggero” di Fire Emblem Engage, il quale, come avevamo visto, prendeva a piene mani dagli stilemi più classici degli anime/manga per ragazzi. Con i suoi capitoli maligni, il Pass di espansione del titolo riesce nell’obiettivo di narrare una storia alternativa che fa luce su aspetti interessanti di una versione a rovescio del continente di Elyos e su quanto esso sia legato a doppio filo alla figura dei draghi [divini e non N.d.R.].
Con in sottofondo alcune delle nuove musiche del DLC, non possiamo far altro che valutare in modo positivo questi quattro pacchetti aggiuntivi, facendo notare come il prezzo del Pass di espansione avrebbe probabilmente potuto essere un pochino più contenuto. Detto questo, però, tornare a vestire i panni di Alear è stato un vero piacere: siamo convinti che i fan di Fire Emblem Engage avranno pane per i loro denti se vorranno dare una chance a questi contenuti bonus.
Ora scusateci, ma abbiamo delle importanti questioni da sbrigare [ovvero delle nuove unità da livellare N.d.R.]… alla prossima!

Fire Emblem Engage

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