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L’amore è forse il sentimento più raccontato nei media moderni; infatti, tra musica, film, libri e quant’altro si può arrivare a un punto di saturazione rispetto all’argomento. Quello raccontato più spesso è, ovviamente, l’amore per un’altra persona, quando invece ne esistono di svariati tipi: quello per un animale, un’attività, un luogo o – quello migliore – per sé stessi. L’amore è una lunghissima corsa a ostacoli (come diceva il buon Max Pezzali), a volte si cade, ma l’importante è sempre rialzarsi e continuare a correre incuranti di tutto. Nonostante questo, la separazione è forse uno dei dolori più grandi che tutti, volenti o nolenti, siamo costretti a vivere nel corso della nostra vita e affrontarla non sarà sempre facile. A proporci uno spaccato di vita ci pensa Mountains che il giorno di San Valentino del 2018 ha pubblicato Florence, titolo che ha convinto critica e pubblico nella sua uscita originale su iOS e Android e che finalmente fa il suo debutto anche su PC e Nintendo Switch, console per la quale lo abbiamo giocato e su cui lo andremo ad analizzare nella giornata di oggi.

Lo strano percorso

Florence Yeoh è una ragazza di 25 anni che vive una vita normalissima, divisa tra casa e lavoro. La mattina si sveglia di buon’ora, si lava i denti e fa colazione prima di recarsi in ufficio ed effettuare noiosissimi conti, affrontando al contempo la madre che si preoccuperà della vita della ragazza. I viaggi in treno vengono affrontati guardando i social e mettendo like e retweet alle foto, le quali mettono in risalto la vita che lei non sta affrontando. La routine della ragazza viene rotta un giorno in cui, per pura fortuna, si esaurisce la batteria del suo cellulare impedendole così di ascoltare musica e di chiudersi nel proprio mondo; la ragazza vede per la prima volta Krish, uno street performer, che la colpisce in maniera particolare. Dopo un incidente in bicicletta, i due incominciano a parlare e si scambiano i numeri di telefono: nasce così una conoscenza che si trasforma, molto presto, in amore. I primi tempi sono bellissimi, forse anche troppo, e tutto scorre a meraviglia, con i due che iniziano a conoscersi e a scoprire sempre più cose nuove sull’altro. Florence scopre che il ragazzo ha da sempre desiderato iscriversi alla scuola per musicisti e sogna di diventare una star di successo, ma ha sempre avuto paura e non si è mai fatto avanti. Lei, però, non si tira indietro e lo costringe ad affrontare le sue paure aiutandolo così a realizzare in parte i suoi sogni. Krish, ovviamente, fa lo stesso e regala a Florence un kit per disegnare, invogliandola a inseguire la sua passione per la pittura.

I due proseguono la loro storia e iniziano una convivenza, forse troppo affrettata, vivendo però così una bellissima storia d’amore che, tuttavia, finisce presto in quella brutta bestia che è la routine. Iniziano quindi le serate a ignorarsi, a guardare più il cellulare che a vivere la propria metà e le discussioni si fanno sempre più pesanti, fino alla drastica decisione della separazione. Florence ne è totalmente distrutta e far uscire il ricordo di Krish dalla sua testa non è semplice. Ad aiutarla però ci penserà il famoso kit regalato dal ragazzo che spunta dalla scrivania del suo monotono ufficio. Inizia così a disegnare e disegnare e disegnare, fino a diventare una famosa pittrice e lasciare così quel cubicolo che le stava ormai stretto. Durante il trasloco spunta una delle fotografie fatte con Krish, il dolore per la separazione è ormai sparito e la ragazza non può fare altro che sorridere e proseguire con la sua vita.

Dolore e separazione

Florence è un gioco che non punta sulla durata o sulla tipologia di racconto, pensando più a far vivere al giocatore le emozioni che prova la protagonista. Mountains infatti ha adottato uno stile lineare che fa della parte artistica uno dei suoi punti forti: i disegni infatti sono meravigliosi e si notano la cura e l’amore – tanto per restare in tema – di chi ci ha lavorato. Ludicamente Florence è semplice e banale, vengono aggiunte delle piccole azioni da compiere, come unire i pezzi di un puzzle o muovere lo stick per far lavare i denti alla protagonista, ma questo è un mero modo per proseguire senza però impegnare molto chi si vuole godere una storia che, nella sua semplicità, viene raccontata splendidamente. L’obiettivo degli sviluppatori non è stato certamente il voler proporre un prodotto ludicamente pesante e per questo ci si passa sopra volentieri, così come si sorvola anche sulla breve durata (circa 30/45 minuti) dell’esperienza, carica però di emozioni.

Florence è una botta emotiva di quelle forti, un pugno nello stomaco dal quale difficilmente ci si riprende, soprattutto se siete appena usciti da una relazione. La morsa che attanaglia lo stomaco è di quelle prepotenti e quella sensazione di malinconia, di deja-vu, che potete provare durante tutti i minuti dell’esperienza vi perseguiterà anche nelle ore successive allo spegnimento della console. Parlare d’amore non è mai semplice, soprattutto in certe situazioni, ma Mountains è riuscita nel suo scopo alla grande. Il fulcro dell’esperienza non è il fallimento di Florence e Krish, ma come tutto sia superfluo di fronte alla più grande forma d’amore: quella per sé stessi. Florence è un inno alla persona che siamo e che dovremmo essere, perché non si deve mai dipendere da un altro essere umano, ma solo dall’egoismo che dovremmo fare un po’ tutti nostro.

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