Anche quest’anno, la Gamescom ha dato la possibilità a tutti noi appassionati giocatori di fare il punto sui giochi in arrivo nel prossimo autunno. Tra questi vi è Sphere: Flying Cities, titolo gestionale city-builder sviluppato dalla tedesca Hexagon Sphere Games e ambientato in un cupo futuro in cui l’umanità è sull’orlo dell’estinzione.
Noi di Tribe Games abbiamo avuto l’occasione di dare uno sguardo al gameplay del titolo con alcuni membri di Hexagon Sphere Games, casa di sviluppo che si è dedicata a questo promettente gioco. Eccovi, quindi, un’anteprima di quanto ci aspetterà!
Come mostrato dal video introduttivo, nel 2044 la Luna è stata coinvolta dall’impatto con un asteroide sufficientemente massiccio da trasformarla in polvere e detriti, causando un cataclisma di proporzioni apocalittiche sul nostro pianeta. La scoperta provvidenziale di una tecnologia antigravitazionale ha dato una nuova speranza ai pochi sopravvissuti, gli sforzi dei quali hanno permesso la costruzione di un dispositivo in grado di sollevare da terra una porzione di crosta terrestre sufficientemente grande da ospitare una città. All’attivazione del dispositivo, tuttavia, qualcosa è andato storto: a causa di un malfunzionamento, il dispositivo antigravitazionale ha rilasciato un’onda di energia tale da distruggere gran parte degli edifici circostanti, costringendo i cittadini a dover ridurre al minimo la potenza di questo strumento.
Nonostante tutte le infrastrutture distrutte e un’area di vivibilità limitata, il dispositivo è stato in grado di sollevare il terreno intorno a sé, dando l’opportunità all’umanità di sopravvivere alla più grande catastrofe mai affrontata dal nostro pianeta.
Dopo questo filmato, gli sviluppatori ci hanno mostrato le prime fasi di gioco di Sphere, che coinvolgono un tutorial apparentemente completo, il quale permetterà ai giocatori di apprendere le meccaniche base del titolo senza doversi preoccupare dei pericoli che lo attenderanno più avanti.
Sphere presenta la tipica interfaccia da city-builder, la quale racchiude in modo molto chiaro e pulito un menù di costruzione e le risorse disponibili. La visuale dall’alto ci permette di osservare l’area di gioco, che nelle fasi iniziali presenterà diversi edifici in rovina e una superficie edificabile limitata.
Al centro dell’isola volante troneggia il dispositivo antigravitazionale, con la sua cupola energetica che coprirà inizialmente solo una piccola porzione della superficie, dentro la quale potremo cominciare la ricostruzione della città. Il fatto che l’edificio più importante, che fornisce protezione da un ambiente esterno ostile, sia collocato al centro, non può che ricordare un altro famoso gestionale, Frostpunk; tuttavia ciò non è altro che frutto del caso, poiché Sphere era in sviluppo già alcuni anni prima del rilascio di questo titolo.
In quanto comandanti di questo insediamento fluttuante, i nostri primi compiti si incentreranno sul ripristino degli edifici principali e sul fornire un tetto ai nostri coloni. Le missioni di gioco ci verranno fornite da un team di scienziati, ingegneri ed architetti che ci daranno informazioni su cosa dovremmo fare per iniziare.
Ancora una volta, il sistema di costruzione è tipico del genere: ogni edificio avrà bisogno di risorse per essere costruito, energia per essere operativo e dovrà essere collegato ad una strada, la quale avrà anche la funzione di trasportare l’elettricità lungo il proprio percorso.
Le risorse principali sono cibo, acqua e materiali. Questi ultimi saranno la risorsa madre del gioco, non solo perché permetteranno la costruzione di edifici, ma anche e soprattutto perché serviranno ad alimentare le nostre centrali elettriche. Un altro fattore importante sono, naturalmente, i coloni, i quali forniranno forza lavoro agli edifici e permetteranno alla nostra colonia di sopravvivere. Ciascun edificio ha un numero minimo di lavoratori richiesto per funzionare, il che significa che sarà fondamentale saper gestire i nostri cittadini nel migliore dei modi, poiché non solo possono ammalarsi – e chiaramente morire –, ma sarà anche difficile poterne averne di nuovi, specialmente nelle fasi iniziali di gioco.
La costruzione degli edifici, differentemente da altri gestionali incentrati sulla gestione di una città, non è istantanea e richiederà l’impiego di droni automatizzati. Questi droni saranno disponibili in un numero limitato, di conseguenza la coda di produzione andrà gestita al meglio nel dare priorità agli edifici più importanti, evitando quindi di saturare la suddetta con troppi edifici meno utili nell’immediato.
In Sphere sarà importante anche tenere un occhio sulla ricerca di nuove tecnologie, in modo da poter produrre edifici sempre più efficienti e specializzati. La ricerca tecnologica si suddivide in cinque rami separati: energia, sicurezza, ambiente e clima, ingegneria e tecnologie interdisciplinari. Ciascuno di questi sarà utile, se non necessario, alla sopravvivenza della nostra città fluttuante nel lungo termine, poiché ci permetterà di sviluppare colture, allevamenti, depuratori, centrali energetiche più efficienti e così via.
Tornando a parlare dell’edificio principale delle nostre città, ossia il dispositivo antigravitazionale, questo potrà essere gestito in un modo simile ai generatori del sopra citato Frostpunk: con un sufficiente input di energia, saremo in grado di aumentare separatamente il diametro dello scudo, permettendoci di avere più area edificabile, e la potenza di questo, rendendolo più resistente all’ambiente esterno ostile. Ovviamente, è sottinteso che sarà necessario avere una buona gestione dell’energia prodotta e delle risorse necessarie per poter operare nel migliore dei modi questo strumento fondamentale, senza il quale la nostra colonia incontrerà la sua fine prematura.
Una volta costruita la stazione radar, come richiesto dal tutorial, avremo accesso alla mappa dei settori, nei quali potremo letteralmente spostare la nostra città a seconda delle nostre necessità. Questa mappa si presenta in una griglia esagonale, ci darà la possibilità di analizzare i settori circostanti, potendo determinare se questi sono pericolosi, e ci mostrerà quali potrebbero nascondere delle anomalie, ad esempio altri sopravvissuti bisognosi di aiuto o depositi di risorse particolarmente ricchi. Ciascun settore potrà essere, inoltre, esplorato da droni automatizzati.
Gli edifici, invece, si suddivideranno in sette diverse categorie: salute, tecnologia e società, abitazioni, produzione di cibo, energia, raccolta e costruzione, stoccaggio. Gli sviluppatori hanno evidenziato che nella prima release, in early access su Steam, saranno presenti all’incirca una trentina di edifici ed è programmato che durante il periodo di accesso anticipato ne verranno introdotti almeno altri otto.
Per quanto riguarda la comunità di modders, in particolare per ciò che riguarda lo Steam Workshop, Hexagon Sphere Games ha dichiarato che la loro concentrazione è completamente focalizzata sul gioco in sé e che un eventuale apertura nei confronti dei modders sulla piattaforma di Valve non è ancora stata decisa.
In definitiva, Sphere: Flying Cities si prospetta un titolo estremamente interessante nel panorama dei city builder, genere un po’ di nicchia che fatica molto ad offrire al pubblico qualcosa di nuovo e mai visto, ma che vanta una platea molto fedele ed affezionata. Riuscirà questa piccola software house tedesca a conquistare i nostri cuori? Lo scopriremo solo questo autunno!
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