Ci sono giochi e serie nella storia del medium videoludico che sono stati in grado d’influenzare le produzioni future di un determinato genere, o addirittura d’inventarne di nuovi. The Legend of Zelda fa parte di questo nobile novero di titoli, generando una notevole quantità di action-adventure che si rifacevano a quella struttura di gioco, composta da un riuscito mix fra esplorazione, combattimenti ed enigmi ambientali. XEL, stando alle dichiarazioni degli stessi sviluppatori, si rifà a questa fortunata formula. Andiamo a vedere cosa dobbiamo aspettarci da questo gioco sviluppato dai tedeschi Tiny Roar nella la nostra anteprima.
La protagonista dell’avventura è Reid, che si ritrova su un pianeta alieno a lei sconosciuto chiamato XEL. Come se ciò non bastasse ha perso la memoria e non ha nessun ricordo della sua vita passata; dovrà perciò imparare a sopravvivere in questo mondo e recuperare i propri ricordi. Le informazioni a nostra disposizione non sono ancora sufficienti per potere giudicare la narrativa, tuttavia l’incipit è piuttosto banale e abusato. Ciò non significa automaticamente che questa componente sarà pessima, il tutto dipenderà dalla costruzione del background narrativo, delle caratteristiche dell’ambientazione e gli eventi che si susseguiranno.
Dal punto di vista del gameplay, la produzione si presenta come un action-adventure con sezioni esplorative, di combattimento e risoluzione di enigmi ambientali.
Per fronteggiare le minacce, che saranno principalmente robot e la fauna locale, Reid, oltre a poter schivare tramite una rotolata, disporrà di una spada e di uno scudo, grazie ai quali effettuare combo e difendersi tramite parry. Al momento non abbiamo abbastanza elementi per poter giudicare la solidità del sistema di combattimento. Ci auguriamo che alla formula piuttosto basilare fino ad ora mostrata si possano aggiungere la possibilità di utilizzare gadget e poteri, che donerebbero maggiore varietà e profondità. Altro fattore non trascurabile sarà la varietà dei nemici, che, considerando la natura degli avversari scelti, dà agli sviluppatori la possibilità di sbizzarrirsi e creare un campionario vasto e variegato.
Fino ad ora è stato mostrato una specie di artiglio collegato ad una catena, ma non è ancora chiaro se potrà essere utilizzato anche per attirare a se i propri avversari.
Quel che è chiaro è invece che questo strumento dovrà essere usato per risolvere enigmi ambientali, ad esempio agganciando e trascinando casse; proprio queste ultime, dal trailer mostrato, sembrano essere un elemento fondante per quanto concerne la risoluzione dei puzzle nei dungeon, un tipo di meccanica in realtà piuttosto diffusa in titoli di questo genere. Anche qui a giocare un ruolo determinante sarà la quantità di gadget, oltre che il level design e la strutturazione degli enigmi.
Per quanto riguarda l’esplorazione non possiamo sbilanciarci, dato che finora sono stati mostrati solo scenari caratterizzati da una certa linearità, in cui vengono alternati corridoi a spazi più ampi adibiti ai combattimenti. Gli sviluppatori hanno dichiarato che gli strumenti rinvenibili saranno utilizzabili per sbloccare strade secondarie e segrete, cosa che assicurerebbe alla componente esplorativa una maggiore profondità e stratificazione.
Sarà incluso anche un sistema di potenziamento di armi, scudi e gadget, che consentirà di apprendere nuove movenze e combo, ma ancora non sappiamo se si baserà su risorse trovabili sconfiggendo nemici, in forzieri o nelle fasi d’esplorazione, oppure tramite un sistema leveling.
Tecnicamente XEL, che utilizza l'Unreal Engine, ha un considerevole margine di miglioramento. I modelli dei personaggi non sono molto definiti, le animazioni appaiono scattose e gli effetti particellari poveri; per fortuna la palette cromatica è varia e colorata per compensare parzialmente alla magagne. Precisiamo che il gioco è ancora in fase pre-alpha, per cui la nostra valutazione si basa esclusivamente sullo stato attuale della produzione, che può perciò migliorare considerevolmente sotto quest’aspetto.
Dal punto di vista della direzione artistica, il titolo cerca ad avvicinarsi al film d’animazione della Dreamworks, un po’ come Kena: Bridge of Spirit; a differenza di quest’ultimo, però, ci è parsa priva di mordente e che sa di già visto. La protagonista femminile ha un character design anonimo e omologato a quello di una classica eroina che tenta di andare oltre gli stereotipi di genere. Anche i robot che sono stati mostrati sono privi di guizzi artistici. L’ambientazione sembra invece più interessante, un misto fra selvaggio e tecnologico che crea un piacevole contrasto, e che, potenzialmente, potrebbe delineare un mondo affascinante e che incentivi la progressione.
XEL è un titolo per cui è stato mostrato troppo poco e in una fase embrionale dello sviluppo per poter dare un giudizio anche sommario. Risulta difficile anche crearsi della aspettative, sia positive che negative. Virtualmente potrà essere un buon action-adventure sci-fi, oppure perdersi nel mare della mediocrità. Ci auguriamo che abbia un interessante background narrativo, una buona costruzione del mondo e meccaniche ben congeniate.
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