Incastrati, la serie con cui Ficarra e Picone hanno esordito nel mondo della serialità, tornerà con una seconda e ultima stagione. Questa stagione conclusiva sarà divisa in sei episodi e uscirà il 2 marzo solo su Netflix, in tutti i paesi in cui il servizio è attivo.
Salvo Ficarra e Valentino Picone riprenderanno i loro ruoli sia dietro che davanti alla macchina da presa, in qualità di registi, sceneggiatori e attori.
Potete rivedere il trailer ufficiale di Incastrati 2 direttamente qui:
Qua sotto travate invece ulteriori dettagli sui personaggi e i commenti di chi ha lavorato alla realizzazione della serie.
SALVO E VALENTINO (Salvo Ficarra e Valentino Picone)
Sono titolari di una ditta di vendita e riparazioni di piccoli elettrodomestici. La loro professione li porta quotidianamente a percorrere le strade della città e della provincia a bordo del loro furgone aziendale per recarsi nelle case dei clienti.
Salvo è una persona dinamica, molto legato al proprio tempo anche se con una visione della vita apparentemente tradizionalista. Molto appassionato di serie crime e per questo desideroso di una vita più avventurosa e piena di colpi di scena.
Valentino invece ha un carattere più pacato e riflessivo, non si è mai sposato e ha un legame molto intenso e profondo con la madre. È contento della propria vita e ha una visione del mondo più aperta rispetto a quella dell’amico-cognato.
AGATA (Marianna di Martino)
Amica di lunga data dei due protagonisti, ricopre un ruolo di spicco e responsabilità all’interno della Polizia di Stato. È un personaggio energico, indipendente ed emancipato che conduce con vigore e coerenza la sua battaglia contro il crimine.
ESTER (Anna Favella)
Moglie di Salvo. Donna piena di vitalità, estroversa e volitiva. È molto innamorata del marito al quale non lesina attenzioni e amore, ma, allo stesso tempo, è una persona libera e indipendente.
Caratterialmente forte e determinata, sarà protagonista di un profondo percorso di cambiamento e maturazione che la porterà a riflettere sulla propria esistenza.
TONINO MACALUSO “COSA INUTILE” (Tony Sperandeo)
È un uomo di vecchio stampo, cresciuto sotto l’egida della mafia. Fin da giovanissimo ha sempre aspirato a diventare un boss di prima grandezza, ma alcune vicissitudini da un lato e alcune debolezze personali dall’altro lo hanno fatto restare in una sorta di limbo.
È molto legato al suo capo, il temutissimo Padre Santissimo, boss imprendibile e ormai quasi leggendario.
DON LORENZO “PRIMO SALE” (Domenico Centamore)
Vero e proprio braccio destro di Padre Santissimo della cui stima e fiducia si vanta. Don Lorenzo nel corso del tempo è riuscito a diventare un capo e per questo motivo si fa continuamente beffa di Tonino che considera poco più di un picciotto e col quale si mette spesso e volentieri in competizione.
SERGIONE (Sergio Friscia)
Ex-compagno di scuola e amico di Salvo e Valentino. Giornalista d’assalto sempre pronto a rincorrere la notizia ovunque essa si manifesti. Rimpiange i “bei tempi” passati e mal sopporta questo presente arido di veri scoop.
PROCURATORE NICOLOSI (Leo Gullotta)
Uomo tutto d’un pezzo, onesto e coerente con se stesso, ha speso tutta la propria vita al servizio dello Stato. Ha lottato instancabilmente contro il crimine e il malaffare che infestano come un cancro il Belpaese.
VICE QUESTORE LO RUSSO (Filippo Luna)
Collega di Agata, uomo distinto e pacato, riflessivo, serio e irreprensibile, stimato dai colleghi e temuto da delinquenti e pregiudicati. Uomo di pensiero più che di azione, tuttavia non disdegna di rimboccarsi le maniche e andare in prima linea quando necessario.
Come (quasi) tutte le serie TV, anche Incastrati prevedeva che le vicende narrate avessero un seguito, e dopo aver visto l’ottima accoglienza della prima stagione da parte degli spettatori non abbiamo avuto più remore e ci siamo tuffati con rinnovato entusiasmo nella realizzazione di questa seconda stagione.
La cosa che ci appassionava di più (come già avvenuto per la prima stagione) era la possibilità di continuare a dipanare la trama in più episodi e in più stagioni e, così facendo, continuare a seguire l’evoluzione delle vicende e della psicologia dei personaggi: le loro ambizioni, le loro paure, i turbamenti e i successi.
Anche per Incastrati 2 è stato interessante descrivere nuovamente una Sicilia particolare e ormai marginale: una certa criminalità, una certa mafia nascosta e taciuta, ma ancora lontana dall’essere sconfitta e annientata per sempre.
Inoltre questa seconda stagione ci ha consentito da un lato di tornare a lavorare con parecchi attori che conosciamo e stimiamo da tempo e che sono artisti e professionisti magnifici (alcuni dei quali già presenti nella prima stagione), e dall’altro di mostrare luoghi e territori della nostra terra natia che, molto spesso, sono anch’essi attori protagonisti a tutti gli effetti.Realizzare Incastrati 2 per noi ha significato, in generale, continuare a giocare con la contaminazione dei generi. Continuare, cioè, a usare come detonatore gli elementi tipici del cinema comico all’interno della struttura del genere giallo per fare esplodere la narrazione e fare quello che si è sempre fatto nel comico: cacciarsi nei guai, e tentare di uscirne e disincastrarsi il più goffamente possibile.
Dopo il successo della prima stagione, il cast si è messo quindi d'impegno con rinnovato entusiasmo per portare a termine la realizzazione di questa seconda stagione di Incastrati.
Incastrati 2 coniuga, come aveva già fatto la prima, i canoni e il ritmo del genere crime con la comicità fortemente ancorata alla realtà di Ficarra e Picone. Dopo tutto i due sono, anche stavolta, registi e attori protagonisti, nonché co-autori delle sceneggiature di tutti e sei gli episodi.
Insieme ai due artisti palermitani hanno collaborato alla stesura degli script tre autori di primissimo piano del cinema e della serialità italiane: Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli e Fabrizio Testini.
Per continuare a narrare le vicende tragicomiche in cui restano implicati e incastrati, loro malgrado, Salvo e Valentino, ogni dettaglio della serie è stato curato con la massima attenzione.
Per prima cosa si è pensato quindi al casting, che vede confermatissimi i beniamini e mattatori della prima stagione: Leo Gullotta, Tony Sperandeo, Maurizio Marchetti, Anna Favella, Marianna Di Martino, Sergio Friscia, Domenico Centamore e Filippo Luna. A essi si affiancano alcuni giovani di grande valore come Alessio Barone, Simona Taormina, Carlo Calderone e Matteo Contino.
Gli autori ci tengono a evidenziare anche questa volta il prezioso lavoro di audizione fatto sul territorio per trovare le attrici e gli attori che ricoprono tutti i ruoli secondari e minori. Infine, ci tengono a segnalare la presenza del giovanissimo Luca Morello nei panni di Robertino, il figlio di Agata.
Anche la crew tecnica di Incastrati 2 è stata confermata in toto: alla direzione della fotografia Daniele Ciprì, uno dei più grandi e rinomati maestri del cinema italiano, vincitore di due David di Donatello e ben quattro Nastri d’Argento per la miglior fotografia; autore delle musiche Paolo Buonvino, collaboratore di alcuni fra i più affermati registi italiani (Muccino, Placido, Virzì, Verdone, Faenza); i costumi sono di Cristina Francioni, eccellente per gusto e maestria; le scenografie sono firmate da Biagio Fersini, bravo nel trasmettere insieme la tensione del crime e la leggerezza della comicità; il montaggio, infine, è stato affidato, come per le altre opere realizzate in passato da Ficarra e Picone, a un altro grande professionista e maestro del cinema italiano, Claudio Di Mauro.
Le riprese della serie sono durate in totale dodici settimane e si sono svolte interamente nella Sicilia occidentale. Nello specifico, molte scene sono state girate nuovamente nella meravigliosa e accogliente città di Palermo e in alcuni territori collinari della sua provincia (da segnalare soprattutto i paesaggi quasi incontaminati di Sciara). Inoltre, questa seconda stagione inizia nelle stesse location in cui era terminata la prima: le splendide cornici marine di Castellammare del Golfo, Scopello e Balata di Baida, tutte site in provincia di Trapani.
Si dice che siano la malinconia e l’elaborazione del dolore le principali fonti di ispirazione per un artista. Luoghi comuni: lavorare con Ficarra e Picone non solo è spassosissimo, ma è spesso anche un momento di ispirazione e riflessione su temi importanti. Lo stare insieme e condividere una certa sicilianità mi hanno portato, attraverso la leggerezza e l’ironia, ad esprimere anche concetti fondamentali di libertà e condivisioni per me molto importanti.
Usare il violino fuori dai ranghi, o cantare Ciauru di libertà sono stati alcuni degli elementi musicali scaturiti da questo nuovo incontro per me molto prezioso. Felice di essere stato nuovamente “incastrato”.
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