Into the Dead: Our Darkest Days Archivi - Tribe Games https://www.tribe.games/into-the-dead-our-darkest-days/ Videogiochi, Cinema, Giochi da Tavolo, Serie Tv, Podcast e Live Mon, 14 Apr 2025 00:44:46 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://www.tribe.games/wp-content/uploads/2021/08/cropped-avatar_facebook2021-32x32.png Into the Dead: Our Darkest Days Archivi - Tribe Games https://www.tribe.games/into-the-dead-our-darkest-days/ 32 32 Into the Dead: Our Darkest Days - [Early Access] https://www.tribe.games/into-the-dead-our-darkest-days-hands-on-early-access/ https://www.tribe.games/into-the-dead-our-darkest-days-hands-on-early-access/#respond Tue, 08 Apr 2025 14:00:00 +0000 https://www.tribe.games/?p=102574 In questa giornata densa di articoli, concludiamo con quello che abbiamo provato dell'Early Access di Into the Dead: Our Darkest […]

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In questa giornata densa di articoli, concludiamo con quello che abbiamo provato dell'Early Access di Into the Dead: Our Darkest Days. Questo survival di PikPok lo avevamo già visto e commentato durante l'ultima Gamescom, e già al tempo ci aveva incuriosito e messo la voglia di continuare a seguirne gli sviluppi. Oggi possiamo finalmente parlare di quello che è il prodotto quasi completo, al quale mancano solo alcuni aggiornamenti che verranno introdotti nel corso di questo Early Access, che durerà tra i 12 e i 18 mesi, durante i quali verranno applicati vari aggiornamenti secondo la Roadmap recentemente rilasciata.

Our Darkest Days

Into the Dead: Our Darkest Days è un titolo 2D a scorrimento laterale con una grafica dai colori che rimandano agli anni '80 e che prende spunto da This War of Mine e ne evolve il sistema dal punto di vista meccanico, per poi trasporlo in un contesto completamente diverso: il mondo è stato invaso da un'epidemia zombi, che ha catapultato delle persone normali in un ambiente che li vuole morti e nel quale saranno costretti a uccidere per sopravvivere.
Partendo quindi da una delle cinque coppie disponibili per iniziare, dovremo gestire il tempo dei nostri superstiti, diviso tra giorno e notte, così che siano sempre al sicuro dall'ondata di non-morti e soddisfatti nei loro bisogni primari. Tutto questo mentre cerchiamo indizi che ci portino a sviluppare un Piano di Fuga dalla cittadina texana nella quale ci ritroviamo.

Sopravvivere in un mondo anni '80

Il titolo di PikPok colloca al centro del suo gameplay la gestione delle risorse, nelle quali sono inclusi i sopravvissuti stessi. Dopo la scelta della coppia iniziale, che caratterizzerà anche il nostro stile di gioco viste le differenti abilità e malus che portano con sé, potremo aggiungere nuovi superstiti al nostro gruppo trovandoli in giro durante le esplorazioni. Gestire quindi al meglio le mansioni di ognuno dei membri del party sarà fondamentale.
In Into the Dead dobbiamo scegliere chi andrà in esplorazione per recuperare nuove risorse e chi rimarrà a casa, a riparare le barricate, cucinare pasti, dormire, creare nuove strutture (come un banco da lavoro o una zona comune per rilassarsi) e molti altri impegni che si sbloccheranno man mano che miglioriamo il nostro rifugio.

Parlando prima dell'esplorazione, essa avviene in due parti separate: la prima, nella quale dalla mappa del rifugio dovremo scegliere in quale luogo andare a recuperare materiali, è fondamentale perché sono esplicitate sia la difficoltà dell'area, in base alla presenza di non-morti e alla loro durabilità, sia le risorse ottenibili da esso. Una volta scelto il nostro luogo di ricognizione, ci ritroveremo di fronte all'entrata e dovremo entrarci con prudenza e silenziosamente; questo gioco è altamente mortale ed è facile finire contro un gruppo di due o tre zombi che ci fanno la pelle, dato che è molto difficile combattere contro nemici multipli e persino contro uno solo non è detto che se ne esca indenni. La strategia migliore è quindi fare tutto in silenzio e nell'ombra, prendendo da dietro i nemici non-morti così da poterli far fuori con un colpo singolo.
Mentre che spacchiamo la testa a uno zombi dietro l'altro, possiamo trovare varie risorse in giro, da pezzi per il crafting a cibo e armi, oltre a possibili nuovi sopravvissuti da far andare al nostro rifugio.

Determinate zone sono convertibili in rifugi nel momento in cui son state liberate da ogni zombi presente nell'area: questa è la meccanica unica e particolare di Into the Dead, per la quale avremo la possibilità di passare in rifugi meglio riforniti, con barricate più durature o magari semplicemente con un letto in più così da poter far riposare contemporaneamente più di uno dei nostri ragazzi.

La parte del rifugio, invece, escludendo il passaggio da un luogo ad un altro, si concentra sulla creazione di nuove stazioni di lavoro e sul miglioramento di quelle già presenti con lo scopo di creare armi, cibo e oggetti di vario utilizzo sempre migliori.
Qui ogni sopravvissuto può occuparsi di una singola mansione per ogni fase di tempo, che si divide tra giorno e notte; in questo modo possiamo suddividere i lavori e mantenere tutti nel miglior stato fisico e mentale possibile. Per esempio, un membro in depressione va mandato nell'area comune, affinché possa rilassarsi e non potrà occuparsi di qualsiasi lavoro sia necessario all'interno del rifugio.

Our Darkest Days

Conclusioni sullo stato attuale di Into the Dead: Our Darkest Days

La nuova fatica di PikPok ci ha fatto divertire per alcune ore e ci ha fatto capire tutto il suo potenziale. Questo gioco si propone di farci sentire costantemente la pressione di dover sopravvivere in un mondo come questo e riesce perfettamente nel suo intento, sia a livello di gameplay che di colonna sonora e grafica. Into the Dead: Our Darkest Days è un titolo capace di farvi appassionare e che offre una grande rigiocabilità grazie alle varie coppie di sopravvissuti e ad una mappa in continuo cambiamento. Siamo molto curiosi di vedere quello che offrirà nel momento in cui uscirà completo alla fine dell'Early Access!

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Siamo agli sgoccioli di questo nostro resoconto della Gamescom 2024 e oggi vediamo alcuni dettagli di Into the Dead: Our Darkest Days, un titolo dalle note survival e post-apocalittiche realizzato e pubblicato da PikPok, il più grande studio di sviluppo della Nuova Zelanda.
A Colonia, infatti, abbiamo avuto la possibilità di discutere di questo gioco con gli sviluppatori stessi, che hanno risposto e confermato le sensazioni avute mentre provavamo con mano la demo che avevano portato alla kermesse.

Into the Dead: Our Darkest Days è un gioco che prende spunto dalle meccaniche e dalle atmosfere di This War of Mine e le porta in un'ambientazione diversa, caratterizzata da un'epidemia zombi che ha devastato l'intero pianeta.
Il team di PikPok ha deciso di mantenere lo scorrimento laterale con una grafica estremamente realistica e una serie di meccaniche che portano il giocatore a doversi preoccupare della gestione del proprio gruppo su svariati livelli. Come abbiamo potuto vedere nella demo che ci è stata mostrata, il titolo si divide in due fasi principali: la Fase di Rifugio (o Shelter) e la Fase di Recupero (o Scavenge).

La Fase di Rifugio di Into the Dead

Nella prima di queste due sezioni dai titoli alquanto esplicativi, dovremo occuparci di mantenere e migliorare il nostro rifugio, che sarà la base di tutte le nostre operazioni all'esterno, oltre che il luogo dove i membri del nostro gruppo di sopravvissuti potranno riposarsi e recuperare forze sia fisiche che mentali.
Il rifugio, inoltre, non sarà uno solo, ma nel corso del gioco potremo cambiarlo, così da poterci spostare in location più difendibili e con nuove funzioni da poter utilizzare per renderci la vita più facile: se il primo in assoluto ci permetterà solamente di riposare per recuperare Energie e preparare delle armi ad un tavolo da lavoro, quello seguente avrà in dotazione una cucina funzionante con cui creare pasti che soddisfino la Fame dei nostri membri e una sala comune dove ridurre lo stress mentale, chiamato Disperazione.
Gli sviluppatori ci hanno anche rivelato che ci saranno altre funzioni disponibili nel gioco completo, che metterà a nostra disposizione una gran quantità di diverse location nelle quali poterci rifugiare.

Into the Dead: Our Darkest Days

Nonostante tutto questo possa sembrare semplice da gestire, va anche tenuto conto del fatto che, nel corso della notte, i morti viventi verranno a bussare alla nostra porta, cercando di entrare e di fare di noi il loro pasto; il rifugio, dunque, va mantenuto sicuro e per questo dovremo sempre essere attenti ad avere abbastanza materiali per riparare le assi che sostengono porte e finestre. Inoltre, per eseguire ognuna di queste azioni servirà un membro diverso del gruppo, in quanto essi potranno impegnarsi in una sola di queste prima che faccia notte. Into the Dead: Our Darkest Days mette alla prova la nostra capacità di attuare una strategia efficace che impieghi il tempo di ogni membro del gruppo nella maniera più efficiente possibile, in quanto anche il più piccolo errore può risultare fatale.
La gestione del gruppo stessa sarà complicata e ci metterà alla prova, perché ognuno dei personaggi ha una propria statistica legata alla Fame, alla Disperazione e alle proprie Energie che ha speso, tutte da tenere in considerazione ogni volta che si sceglie il gruppo per la prossima esplorazione o quando si assegnano i compiti all'interno del rifugio.

La Fase di Recupero

La seconda fase, quella di Recupero, inizia dal rifugio stesso, dove equipaggeremo i membri del gruppo di spedizione (generalmente lasciandone almeno uno nella base) con gli oggetti migliori per quel tipo di avventura nell'ignoto: da armi ad armature, fino a provviste e oggetti utili a scardinare porte o a scavare nel terreno.
Una volta deciso l'equipaggiamento, è il momento di scegliere dove andare a cercare nuove risorse: di fronte a noi si apre quindi la mappa della zona, con alcuni luoghi evidenziati che mostrano la difficoltà di esplorazione e la possibilità di trovare determinate risorse piuttosto di altre. La scelta diventa fondamentale, in quanto andare in un luogo per il quale non si è preparati è una sicura condanna a morte, che il titolo prende molto seriamente: se un membro del gruppo muore, non potrà mai tornare in vita e tutto il suo equipaggiamento verrà perso.

Into the Dead: Our Darkest Days

Una volta che siamo sicuri di dove vogliamo andare, iniziamo la spedizione vera e propria, in uno scenario che sfrutta al meglio il gioco di luci e ombre dato da stanze chiuse o da interi edifici nei quali filtra pochissima luce esterna. L'illuminazione implementata dal team di PikPok è eccellente e supporta perfettamente sensazioni di paura dell'ignoto, tanto da offrire un senso di ansia e terrore continuo quando si esplorano edifici abbandonati e case distrutte.
Le spedizioni, in ogni caso, si svolgono solitamente di giorno, quando gli zombi stanno dormendo e sono meno reattivi, ma questo non significa che sia una passeggiata: gli zombi si risvegliano se ci avviciniamo troppo o se facciamo troppo rumore, e sono estremamente mortali una volta che iniziano a cercare di ucciderci. Il modo migliore per gestirli è colpirli da dietro con un attacco silenzioso, che ci permetterà di occuparci di uno alla volta senza rischiare danni al gruppo.
Alcuni dei luoghi che andremo ad esplorare saranno adatti a diventare il nuovo rifugio, ma in questi casi dovremo pensare prima a liberarci di tutti i morti viventi che vi hanno preso residenza; ciò rende questo tipo di spedizioni decisamente più pericolose del normale e sarà bene essere sicuri e ben equipaggiati per affrontarle.

In queste esplorazioni otterremo sia risorse, che vengono portate indietro al rifugio dove le potremo utilizzare per migliorare il rifugio stesso o per renderlo più sicuro, o ancora per creare nuovo equipaggiamento che renda più semplici le prossime spedizioni, sia nuovi membri per il gruppo di sopravvissuti, il che significherà più bocche da sfamare e teste da calmare.

Into the Dead: Our Darkest Days

Conclusioni su quanto visto

Into the Dead: Our Darkest Days quindi offre un'esperienza survival di alto livello, regalando sensazioni di ansia e paura, ma anche di soddisfazione e speranza a seconda delle nostre decisioni. Il titolo si presenta con una grafica realistica molto ben realizzata e supportata da animazioni create in motion capture, oltre che da un reparto di illuminazione di altissimo livello che riesce a creare un gioco di luci e ombre perfetto per il tipo di ambientazione.
Ci è stato detto che questo gioco arriverà nel Q2 del 2025 e noi aspetteremo con ansia l'uscita del gioco completo, per poterci mettere nuovamente le mani sopra e per potervi portare un resoconto più completo di quello che questa avventura ha da offrire. Nel frattempo vi consigliamo di metterlo nella vostra wishlist di Steam e di visitare il sito ufficiale, raggiungibile cliccando QUI.

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