Into the Dead: Our Darkest Days Archivi - Tribe Games https://www.tribe.games/into-the-dead-our-darkest-days/ Videogiochi, Cinema, Giochi da Tavolo, Serie Tv, Podcast e Live Sat, 01 Feb 2025 01:52:10 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://www.tribe.games/wp-content/uploads/2021/08/cropped-avatar_facebook2021-32x32.png Into the Dead: Our Darkest Days Archivi - Tribe Games https://www.tribe.games/into-the-dead-our-darkest-days/ 32 32 Into the Dead: Our Darkest Days – Hands-On [Gamescom 2024] https://www.tribe.games/into-the-dead-our-darkest-days-hands-on-gamescom-2024/ https://www.tribe.games/into-the-dead-our-darkest-days-hands-on-gamescom-2024/#respond Thu, 30 Jan 2025 15:31:00 +0000 https://www.tribe.games/?p=100185 Siamo agli sgoccioli di questo nostro resoconto della Gamescom 2024 e oggi vediamo alcuni dettagli di Into the Dead: Our […]

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Siamo agli sgoccioli di questo nostro resoconto della Gamescom 2024 e oggi vediamo alcuni dettagli di Into the Dead: Our Darkest Days, un titolo dalle note survival e post-apocalittiche realizzato e pubblicato da PikPok, il più grande studio di sviluppo della Nuova Zelanda.
A Colonia, infatti, abbiamo avuto la possibilità di discutere di questo gioco con gli sviluppatori stessi, che hanno risposto e confermato le sensazioni avute mentre provavamo con mano la demo che avevano portato alla kermesse.

Into the Dead: Our Darkest Days è un gioco che prende spunto dalle meccaniche e dalle atmosfere di This War of Mine e le porta in un'ambientazione diversa, caratterizzata da un'epidemia zombi che ha devastato l'intero pianeta.
Il team di PikPok ha deciso di mantenere lo scorrimento laterale con una grafica estremamente realistica e una serie di meccaniche che portano il giocatore a doversi preoccupare della gestione del proprio gruppo su svariati livelli. Come abbiamo potuto vedere nella demo che ci è stata mostrata, il titolo si divide in due fasi principali: la Fase di Rifugio (o Shelter) e la Fase di Recupero (o Scavenge).

La Fase di Rifugio di Into the Dead

Nella prima di queste due sezioni dai titoli alquanto esplicativi, dovremo occuparci di mantenere e migliorare il nostro rifugio, che sarà la base di tutte le nostre operazioni all'esterno, oltre che il luogo dove i membri del nostro gruppo di sopravvissuti potranno riposarsi e recuperare forze sia fisiche che mentali.
Il rifugio, inoltre, non sarà uno solo, ma nel corso del gioco potremo cambiarlo, così da poterci spostare in location più difendibili e con nuove funzioni da poter utilizzare per renderci la vita più facile: se il primo in assoluto ci permetterà solamente di riposare per recuperare Energie e preparare delle armi ad un tavolo da lavoro, quello seguente avrà in dotazione una cucina funzionante con cui creare pasti che soddisfino la Fame dei nostri membri e una sala comune dove ridurre lo stress mentale, chiamato Disperazione.
Gli sviluppatori ci hanno anche rivelato che ci saranno altre funzioni disponibili nel gioco completo, che metterà a nostra disposizione una gran quantità di diverse location nelle quali poterci rifugiare.

Into the Dead: Our Darkest Days

Nonostante tutto questo possa sembrare semplice da gestire, va anche tenuto conto del fatto che, nel corso della notte, i morti viventi verranno a bussare alla nostra porta, cercando di entrare e di fare di noi il loro pasto; il rifugio, dunque, va mantenuto sicuro e per questo dovremo sempre essere attenti ad avere abbastanza materiali per riparare le assi che sostengono porte e finestre. Inoltre, per eseguire ognuna di queste azioni servirà un membro diverso del gruppo, in quanto essi potranno impegnarsi in una sola di queste prima che faccia notte. Into the Dead: Our Darkest Days mette alla prova la nostra capacità di attuare una strategia efficace che impieghi il tempo di ogni membro del gruppo nella maniera più efficiente possibile, in quanto anche il più piccolo errore può risultare fatale.
La gestione del gruppo stessa sarà complicata e ci metterà alla prova, perché ognuno dei personaggi ha una propria statistica legata alla Fame, alla Disperazione e alle proprie Energie che ha speso, tutte da tenere in considerazione ogni volta che si sceglie il gruppo per la prossima esplorazione o quando si assegnano i compiti all'interno del rifugio.

La Fase di Recupero

La seconda fase, quella di Recupero, inizia dal rifugio stesso, dove equipaggeremo i membri del gruppo di spedizione (generalmente lasciandone almeno uno nella base) con gli oggetti migliori per quel tipo di avventura nell'ignoto: da armi ad armature, fino a provviste e oggetti utili a scardinare porte o a scavare nel terreno.
Una volta deciso l'equipaggiamento, è il momento di scegliere dove andare a cercare nuove risorse: di fronte a noi si apre quindi la mappa della zona, con alcuni luoghi evidenziati che mostrano la difficoltà di esplorazione e la possibilità di trovare determinate risorse piuttosto di altre. La scelta diventa fondamentale, in quanto andare in un luogo per il quale non si è preparati è una sicura condanna a morte, che il titolo prende molto seriamente: se un membro del gruppo muore, non potrà mai tornare in vita e tutto il suo equipaggiamento verrà perso.

Into the Dead: Our Darkest Days

Una volta che siamo sicuri di dove vogliamo andare, iniziamo la spedizione vera e propria, in uno scenario che sfrutta al meglio il gioco di luci e ombre dato da stanze chiuse o da interi edifici nei quali filtra pochissima luce esterna. L'illuminazione implementata dal team di PikPok è eccellente e supporta perfettamente sensazioni di paura dell'ignoto, tanto da offrire un senso di ansia e terrore continuo quando si esplorano edifici abbandonati e case distrutte.
Le spedizioni, in ogni caso, si svolgono solitamente di giorno, quando gli zombi stanno dormendo e sono meno reattivi, ma questo non significa che sia una passeggiata: gli zombi si risvegliano se ci avviciniamo troppo o se facciamo troppo rumore, e sono estremamente mortali una volta che iniziano a cercare di ucciderci. Il modo migliore per gestirli è colpirli da dietro con un attacco silenzioso, che ci permetterà di occuparci di uno alla volta senza rischiare danni al gruppo.
Alcuni dei luoghi che andremo ad esplorare saranno adatti a diventare il nuovo rifugio, ma in questi casi dovremo pensare prima a liberarci di tutti i morti viventi che vi hanno preso residenza; ciò rende questo tipo di spedizioni decisamente più pericolose del normale e sarà bene essere sicuri e ben equipaggiati per affrontarle.

In queste esplorazioni otterremo sia risorse, che vengono portate indietro al rifugio dove le potremo utilizzare per migliorare il rifugio stesso o per renderlo più sicuro, o ancora per creare nuovo equipaggiamento che renda più semplici le prossime spedizioni, sia nuovi membri per il gruppo di sopravvissuti, il che significherà più bocche da sfamare e teste da calmare.

Into the Dead: Our Darkest Days

Conclusioni su quanto visto

Into the Dead: Our Darkest Days quindi offre un'esperienza survival di alto livello, regalando sensazioni di ansia e paura, ma anche di soddisfazione e speranza a seconda delle nostre decisioni. Il titolo si presenta con una grafica realistica molto ben realizzata e supportata da animazioni create in motion capture, oltre che da un reparto di illuminazione di altissimo livello che riesce a creare un gioco di luci e ombre perfetto per il tipo di ambientazione.
Ci è stato detto che questo gioco arriverà nel Q2 del 2025 e noi aspetteremo con ansia l'uscita del gioco completo, per poterci mettere nuovamente le mani sopra e per potervi portare un resoconto più completo di quello che questa avventura ha da offrire. Nel frattempo vi consigliamo di metterlo nella vostra wishlist di Steam e di visitare il sito ufficiale, raggiungibile cliccando QUI.

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