“Josep”, primo lungometraggio d’animazione dell’illustratore e fumettista francese Aurel (Francia, Belgio, Spagna), uscirà al cinema come film evento in versione originale con sottotitoli in italiano il 30 e 31 agosto e 1° settembre 2021.
JOSEP è ambientato nel Febbraio 1939. I repubblicani spagnoli si dirigono in Francia per fuggire dalla dittatura di Franco. Il governo francese confina i rifugiati in campi di concentramento, dove si riesce a malapena a soddisfare il bisogno di igiene, acqua e cibo. È in uno di questi campi che due uomini, separati dal filo spinato, diventeranno amici. Uno è una guardia, e l’altro è Josep Bartolí (Barcellona 1910 – New York 1995), un illustratore che combatte il regime franchista.
Ho scoperto i lavori di Bartolí per caso, mentre passeggiavo annoiato tra i reparti di una fiera del libro a cui ero stato invitato. La copertina del libro che Georges Bartolí dedicò allo zio Josep catturò la mia attenzione. Lo schizzo di un repubblicano spagnolo accasciato sulle stampelle, mezzo uomo, mezzo cadavere, un disegno eccezionale. Poteva essere solo il lavoro di un artista geniale. La mia prima impressione venne confermata da ogni pagina del libro: illustrazioni politiche ricche di dettagli e significato, critiche al potere, allo Stato, alla religione, alla vigliaccheria dei leader di tutto il mondo. E poi gli schizzi dei campi. Potenti tratti di matita a testimonianza di questo drammatico episodio del ventesimo
secolo, così vergognoso e poco noto. La necessità di immergermi nella storia, di farla mia e riportarla in vita filtrata dal mio tratto di matita, mi ha ispirato all’istante.
Ma c’era bisogno di altro. Se, da un lato, era di certo la mia matita a dover rendere omaggio a Bartolì, come in una sorta di mise en abyme del disegno, dall’altro era altrettanto ovvio che in questo tributo mancava qualcosa. Movimento, suoni, musica, respiro, ritmo. Tutto ciò che manca in un disegno. Nei giorni successivi all’incontro con il personaggio di Bartolì e con il suo lavoro, ho capito che avrei dovuto fare un film d’animazione. Da quel momento in poi questa necessità è diventata sempre più evidente. Bartolì doveva essere riportato in vita nel miglior modo possibile.
Inizialmente abbagliato dagli aspetti di questa vita brulicante che sentivo risuonare dentro di me, ho deciso di dare al film uno stampo molto biografico: il viaggio di questo personaggio dalle mille sfaccettature attraverso il ventesimo secolo, dai quartieri meno noti di Barcellona a New York, dagli anni ’60 agli anni ’90, senza tralasciare la Guerra civile spagnola, la Retirada, il Messico e Frida Kahlo.
Il primo a mettere in discussione questo approccio è stato Jean-Claude Carriére, al quale avevo spiegato il progetto durante qualche nostro incontro. Per lui era ovvio che il lato interessante del progetto risiedesse nel fatto che un fumettista prendeva spunto dalla carriera di un suo predecessore. Dopo qualche mese di riflessioni e di lavoro – con l’aiuto in particolare di Serge Lalou – ho iniziato a vedere le cose con maggiore chiarezza: Il soggetto del film è il disegnare. Bartolì la sua incarnazione.
Josep (Francia – Spagna – Belgio, 2020)
Lungometraggio di animazione
Durata 74’
Versione originale (francese, catalano) con sottotitoli in italiano
Regia Aurel
Sceneggiatura Jean-Louis Milesi
Musiche originali Sílvia Pérez Cruz
Montaggio Thomas Belair
Suono Nils Fauth
Produzione Serge Lalou – Les Films d’Ici Méditerranée
Co-coproduzione Jordi B. Oliva – Imagic Telecom & France 3 Cinéma
Produzione esecutiva Catherine Estèves – Les Films du Poisson Rouge
Vendita internazionale The Party Sales
Distribuzione italiana Lumière & Co. e Anteo – In collaborazione con FICE
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