Maneater Archivi - Tribe Games https://www.tribe.games/maneater/ Videogiochi, Cinema, Giochi da Tavolo, Serie Tv, Podcast e Live Mon, 21 Aug 2023 18:22:32 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.2 https://www.tribe.games/wp-content/uploads/2021/08/cropped-avatar_facebook2021-32x32.png Maneater Archivi - Tribe Games https://www.tribe.games/maneater/ 32 32 Scopri i misteri degli abissi in Maneater: Truth Quest https://www.tribe.games/scopri-i-misteri-degli-abissi-in-maneater-truth-quest/ https://www.tribe.games/scopri-i-misteri-degli-abissi-in-maneater-truth-quest/#respond Thu, 02 Sep 2021 08:12:47 +0000 https://www.tribe.games/?p=36729 Lo sviluppatore e publisher Tripwire Interactive annuncia oggi il lancio di  Maneater: Truth Quest, il primo contenuto scaricabile aggiuntivo (DLC) […]

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Lo sviluppatore e publisher Tripwire Interactive annuncia oggi il lancio di  Maneater: Truth Quest, il primo contenuto scaricabile aggiuntivo (DLC) per Maneater, il pluripremiato Action-RPG (shARkPG) dove giochi nei panni di uno squalo! Disponibile per PlayStation4, PlayStation5, Xbox One, Xbox Series X|S e PC (Steam ed Epic Games Store), Maneater: Truth Quest DLC richiede il gioco base completo, Maneater, per essere scaricato e giocato.

Maneater: Truth Quest caratteristiche chiave:

  • Nuova storia
    • Gioca attraverso una nuova espansione narrativa completa e basata sulla storia mentre Trip Westhaven (doppiato da Chris Parnell; SNL, 30 Rock, Rick e Morty) è tornato a narrare, essendo stato ora relegato alla piattaforma di streaming video online "ViewTube".
  • Nuove evoluzioni
    • Nuovo set di evoluzioni;
    • Level cap massimo incrementato a 40;
    • Cinque nuove evoluzioni di organi con uno slot per organo aggiuntivo sbloccato al livello 35 (richiede il possesso del DLC).
  • Nuova fauna selvatica
    • Nuovo “Uber” Apex Predator;
    • Combatti la fauna selvatica feroce, comprese le creature da caccia evolute, mentre ti fai strada lungo la catena alimentare per riconquistare il dominio.
  • Nuove forze militari
    • Soprannominato “Site P,” il complesso Plover Island Military ospita forze che lanciano attacchi e costruiscono fortezze;
    • Gli elicotteri cacciano in aria;
    • Cinque nuovi Bounty Boss;
    • Nuove armi e veicoli per i Bounty Hunters.
  • Nuovi tipi di obiettivi
    • Mancanza di comunicazione:distruggi con la coda i target;
    • Time Trial: nuota attraverso gli anelli prima che finisca il tempo!

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Maneater https://www.tribe.games/recensione/maneater-recensione/ https://www.tribe.games/recensione/maneater-recensione/#respond Mon, 01 Jun 2020 08:00:00 +0000 https://https://tribe.games/?post_type=recensione&p=3592 Nel corso degli anni lo squalo è passato da essere un temibile predatore in grado di terrorizzare il pubblico (grazie […]

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Nel corso degli anni lo squalo è passato da essere un temibile predatore in grado di terrorizzare il pubblico (grazie a una serie di film che a partire dal 1975 ha iniziato a far capolino nelle sale cinematografiche) a vera e propria icona del trash. Tutti ricordiamo con, più o meno, piacere la saga Sharknado che è diventata cult anche grazie alle famose recensioni di Yotobi. Videoludicamente, invece, gli squali sono sempre stati rappresentati grazie ad Hungry Shark, una serie che negli anni è passata anche tra le mani di Ubisoft. Questa saga ha completamente ispirato i ragazzi di Tripwire Entertainment che han deciso di farla quasi resuscitare con Maneater, titolo uscito lo scorso 22 Maggio su Playstation 4, PC e Xbox One. Sarà il ritorno dello Squalo terribile o del suo fratellino trash? Scopritelo con noi.

Baby Shark tu tu tu tu

L’ossatura di Maneater si basa completamente su quella di titoli simili come il già citato Hungry Shark; ci ritroveremo quindi a mangiare mangiare e ancora mangiare prede all’interno degli ambienti così da crescere per intraprendere la nostra vera e propria vendetta. Infatti il nostro piccolo squaletto dovrà divorare le sue vittime e diventare sempre più forte per vendicare la madre, uccisa brutalmente da un cacciatore dopo che questa ha divorato un gran numero di persone nella sua vita. Marchiato e orfano, il piccolo Squalo Leuca – non ci sarà possibile scegliere la razza purtroppo – vagherà per i pericolosi fondali alla ricerca di risorse per attuare il suo piano di conquista della zona e divorare tutti i cacciatori che gli si pareranno davanti. Il tutto, ovviamente, sarà accompagnato da una voce narrante che ci introdurrà al mondo degli squali leuca, in un mood che ci ricorda tanto quello di National Geographic, con diversi aneddoti che accompagneranno i vari obiettivi che andremo a completare nel corso della decina di ore che servono per completare quella che è una scialba storia principale. Ci potevamo aspettare di più da questo lato, ma è lecito notare come l’intento di realizzare un gioco volutamente trash sia proprio voluto sin dal primo istante in cui prendiamo il pad in mano. I cacciatori, tra cui Pete lo squamato, sono un vero e proprio leit motive per rendere accettabile divorare tutto e tutti per crescere, acquisire nuove abilità e andare avanti a divorare. Maneater è volutamente trash e gli sviluppatori non hanno cercato di nasconderlo neanche per un istante.

Daddy Shark tu tu tu tu

Maneater si ambienta, come specificato precedentemente, in otto location in cui avremo a che fare con una fauna progressivamente più violenta, ma più generosa dal punto di vista delle ricompense. Se, inizialmente, il massimo da affrontare saranno coccodrilli ed alligatori, verso le fasi finali incroceremo i denti con orche o cetacei vari in grado di far sudare fino all’ultima goccia per portare a casa la pellaccia sana e salva.

Oltre alla fauna, dovremo stare molto attenti ai cacciatori che ci verranno a cercare quando inizieremo a mangiarci degli innocentissimi umani. Questo permette di riempire il nostro indicatore di infamia che, raggiunto il massimo, ci renderà appetibili a uno dei 10 famosi cacciatori di squali che dovremo, inevitabilmente, ammazzare così da sbloccare gradi superiori e – soprattutto – miglioramenti da equipaggiare sul nostro leuca. Una volta acquisiti, questi ci permetteranno di fare molti più danni grazie a una dentatura misteriosamente elettrizzante o alla crescita di sporgenze in grado di danneggiare il nemico mentre schiviamo gli attacchi. Maneater è volutamente irrealistico e ci ritroveremo davanti a un vero e proprio terminator verso la fine del gioco, in grado di massacrare qualsiasi forma di vita gli si ritrovi davanti – ad eccezione dei cetacei citati prima – senza difficoltà. 

Oltre ai cacciatori, dovremo prestare molta attenzione anche ai Super Predatori, delle vere e proprie boss battle nelle quali affronteremo versioni modificate di animali in grado di impegnare – e anche molto – il nostro Leuca in battaglie all’ultimo sangue. Affrontarli è ovviamente necessario per la nostra crescita e per il percorso verso la vendetta contro Pete lo squamato. 

In questo ShaRkPG non dovremo solo combattere cacciatori o super animali modificati. Una delle tipologie di missioni presenti, infatti, consiste nel raccogliere collezionabili e risorse. Tra i primi potremo trovare delle targhe, delle casse nascoste nei punti più disparati nella mappa e dei luoghi particolari che – una volta trovati – verranno illustrati dalla voce narrante con particolare dovizia e un pizzico d’ironia. Diciamo la verità, Maneater è terribilmente ripetitivo e seppur il suo essere trash sia allettante, non vale la pena infognarcisi per poterlo finire al 100% subito dopo l’uscita, ma anzi è consigliabile goderselo poco per volta così da poter apprezzare ogni singola sfumatura che il titolo Tripwire ci propone.

Granpa Shark tu tu tu tu 

Maneater è un titolo sufficiente che non eccelle in nessun aspetto particolare, tra cui quello tecnico. Seppur non sia particolarmente impegnativo per la console – una prima versione di Xbox One su cui abbiamo passato una ventina d’ore – non è neanche così disastroso come tanti colleghi hanno cercato di dipingerlo nel corso delle scorse giornate. La resa grafica è buona, se avete una PS4 Pro o una Xbox One X potete godervi anche il 4K nativo, e con fps stabili per la maggior parte del tempo con qualche sporadico calo nelle fasi più concitate. Uno dei problemi più “pesanti” riguarda probabilmente il sistema di combattimento che, seppur semplice da usare e da masterare, tende a mostrare delle incertezze contro nemici veloci quanto il nostro Leuca anche per colpa di una telecamera che definire ballerina forse è troppo poco; nulla che in realtà non si possa sistemare con una patch nelle prossime settimane per permettere a tutti di godere di un titolo che, seppur non eccella particolarmente, non è neanche così disastroso come tutti credono.

Let’s go hunting tu tu tu tu

In definitiva Maneater è quello che ci aspettavamo totalmente: una trashata unica che non si prende sul serio e probabilmente è meglio così. Non neghiamo che inizialmente, incuriositi dal progetto, pensavamo potesse rivelarsi qualcosa di diverso, ma in realtà il tempo passato a far crescere il nostro Leuca ci ha completamente divertito seppur consci di doverlo prendere in bassissime dosi, pena la voglia di disinstallare tutto a causa dell’altissima ripetitività di alcune azioni e di alcune battaglie. Abbiamo pensato molto alla valutazione da dargli perché non è facile giudicare un prodotto simile e, in realtà, abbiamo letto molte cattiverie da parte di colleghi nelle giornate scorse su un titolo che non è stato pienamente capito. Se volete passare una ventina d’ore, tempo per raggiungere il 100%, in totale divertimento, acquistate Maneater e giocateci, poco, tutti i giorni perché preso in bassi quantitativi è un prodotto che vale sia il tempo che ci volete impiegare che i soldi spesi.

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Maneater: Tra squali, miti e trash https://www.tribe.games/maneater-tra-squali-miti-e-trash-speciale/ https://www.tribe.games/maneater-tra-squali-miti-e-trash-speciale/#respond Fri, 22 May 2020 06:00:00 +0000 http://https://tribe.games/senza-categoria/maneater-tra-squali-miti-e-trash-speciale/ Gli squali sono tra le creature marine a cui sono dedicati tante storie e miti, lasciando affascinati e intimoriti gli […]

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Gli squali sono tra le creature marine a cui sono dedicati tante storie e miti, lasciando affascinati e intimoriti gli esseri umani, ma molte informazioni sono errate e questo porta ad una lunga catena di conseguenze, mettendo più a rischio la vita degli squali rispetto a quella dell’uomo.

Maneater punta su tale argomento, la vendetta degli squali., dato che sono questi ultimi nelle statistiche a morire maggiormente per colpa dell’uomo; basti pensare a quante migliaia ne vengono uccisi per ottenere la pinna (che viene loro tagliata via DA VIVI!) ed altre parti, per le presunte proprietà miracolose e afrodisiache che NON hanno.
Il gioco sviluppato dalla Tripwire Interactive ci farà interpretare il ruolo di uno squalo, con il compito di seminare il panico e sterminare il maggior numero di esseri umani possibile.
Proseguendo nell’esperienza potremo apprendere nuove abilità ed evolverci in nuove e devastanti forme; in pratica, è un titolo che punta alla spettacolarizzazione e rendere questi stermini sempre più esagerati e creativi: Maneater punta al quel tipo di prodotto definito “trash” che può piacere alle persone? O si nasconde qualcosa di più dietro il suo sviluppo, che la gente non si aspetterebbe?

Come accennato precedentemente, il mondo per la maggior parte una visione errata degli squali: non sono spietate creature che hanno l’interesse di uccidere l’uomo per sadismo, sono semplicemente creature predatrici ed agiscono come tali.
I motivi per cui in rare occasioni attacca l’uomo sono vari: dal fatto di averlo letteralmente assaggiato per capire cos’era, dato che il tipo di acqua in cui si trova gli impediva di avere una chiara immagina di cosa aveva davanti.
Oppure l’aver confuso un uomo surfista per una foca, perché la stessa tavola da surf gli ricordava l’adorabile creatura marina che nuotava in superficie. Questo non vuol dire che se vi buttate in mezzo ad un gruppo di squali potete stare sicuri a nuotarvene attorno, lì ve la andate a cercare.
Se intravvedete uno o più squali bisogna sempre stare all’erta, sono pur sempre predatori, però bisogna anche sfatare certi miti, alcuni nati proprio dal cinema stesso.
A creare il mito dello squalo sterminatore di uomini è stato proprio il film di Steven Spielberg “Lo Squalo” (Jaws) del 1975, basato sull’omonimo romanzo di Peter Benchley; ancora adesso tale credenza è presente, usata come chiave d’ispirazione per tutta la marea di prodotti ludici realizzati.
Con gli squali si è fatto di tutto, ma veramente di tutto. Se andate a cercare in servizi di streaming come Prime Video scrivendo la parola “shark”, troverete una marea di materiale su questo argomento, dal film di Spielberg, ad interessanti documentari, per poi decadere nelle cose più assurde esistenti a questo mondo.
Da film di squali a 5 teste, passando per i noti Mega Shark Vs (inserite Mega seguito da qualche altra creatura o cosa), fino ad arrivare al film diventato un emblema del cinema trash sull’argomento squali: Sharknado!
Si parla di contenuto “trash” quando il prodotto è privo di senso o la qualità in sé a livello cinematografico (come regia, recitazione, effetti speciali, ecc…) risulta molto discutibile; vi è il trash che definisce qualcosa di pessimo gusto, fino ad arrivare alla sfacettatura di qualcosa che è (come si usa per certi modi di dire) talmente brutto da essere bello.
Ovviamente i gusti sono sempre soggettivi, perché tutti hanno una percezione diversa, quindi qualcosa che può piacere al sottoscritto per altri è semplicemente ridicola.
Film come Sharknado sono diventati un “cult” del genere per un motivo semplice: il passaparola, uno dei mezzi più potenti per diffondere il nome di qualcosa.
Un film talmente esagerato che poteva finire nell’oblio; invece, grazie alle voci che si sono sparse nella rete portando milioni di persone alla visione di questo film, è diventato un fenomeno di massa che gli ha permesso di avere ben CINQUE seguiti per un totale di SEI film.
Questo è uno di quei casi in cui qualcosa già esagerato di suo dal primo, eccede fino allo sfinimento; agli inizi nel suo “brutto” è comunque un film divertente, ma arrivare con così tanti seguiti è esasperante.
Se volete comunque spegnere il cervello in queste settimane potete sia (ri)scoprire capolavori del periodo come “Lo Squalo” o dedicarvi a farvi quattro risate col trash; vi lasciamo un video con la Top 10 dei film più assurdi a tema squali realizzato da WatchMojo Italia.

Per quanto riguarda il lato videoludico, non mancano giochi in cui gli squali sono i protagonisti; abbiamo quello ispirato al film di SpielbergJaws Unleashed per PlayStation 2, Xbox e PC del 2006 o Depth uscito nel 2014 per PC.
Nel primo prenderemo puramente il controllo del famoso predatore, con lo scopo di fare una strage di bagnanti, affrontando diverse missioni sparse nel mondo di gioco.
Invece, Depth è un gioco PvP in cui una fazione sono sommozzatori armati mentre gli avversari prendono il controllo di un famelico branco di squali; una squadra dovrà recuperare vari materiali tramite il supporto di un drone, l’altra dovrà impedire che riescano a compiere la missione, sbranandoli con le loro zanne.
In altri prodotti come Stranger Deep (2015) e Raft (2018) gli squali sono uno dei principali elementi dell’ambientazione, pronti sempre a cogliere alla sprovvista gli incauti giocatori che cadranno tra le loro fauci (ricordiamo che gli squali hanno tre file di denti).
Come il cinema, anche il mondo videoludico è colmo di giochi su questo tema, alcuni sono potenziali titoli interessanti, in altri casi sono prodotti che possono essere facilmente dimenticati.
Maneater? In esso c’è da scoprirlo di persona su PlayStation 4Xbox OneNintendo Switch e PC (tramite il client Epic Store).
Se dobbiamo dare un parere di primo impatto, in base a quel che è stato mostrato fino ad ora nei video gameplay pubblicati online, ci troviamo davanti un gioco che punta ad apparire per vari aspetti “trash” nella sua esagerazione e allo stesso tempo si dimostra più accattivante di quanto appare.
Un mondo open world suddiviso in diverse location da esplorare, in cui recuperare le risorse necessarie per evolvere il proprio squalo, creando una propria catena di crescita, e nel mentre si scatena la propria creatività di distruzione, affrontando le diverse sfide, dato che gli umani non staranno lì solamente a guardare, ma reagiranno anche loro.
Ci troveremo quindi tra le mani un ottimo prodotto che può essere definito per certi aspetti “trash”, ma allo stesso tempo avere delle ottime qualità per il tipo di gameplay?
Non resterà che scoprirlo e nel frattempo fateci sapere la vostre impressioni a caldo!

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Maneater: Tra squali, miti e trash [Speciale] https://www.tribe.games/maneater-tra-squali-miti-e-trash-speciale-2/ https://www.tribe.games/maneater-tra-squali-miti-e-trash-speciale-2/#respond Thu, 21 May 2020 22:00:00 +0000 https://https://tribe.games/senza-categoria/maneater-tra-squali-miti-e-trash-speciale-2/ Gli squali sono tra le creature marine a cui sono dedicati tante storie e miti, lasciando affascinati e intimoriti gli […]

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Gli squali sono tra le creature marine a cui sono dedicati tante storie e miti, lasciando affascinati e intimoriti gli esseri umani, ma molte informazioni sono errate e questo porta ad una lunga catena di conseguenze, mettendo più a rischio la vita degli squali rispetto a quella dell’uomo.

Maneater punta su tale argomento, la vendetta degli squali., dato che sono questi ultimi nelle statistiche a morire maggiormente per colpa dell’uomo; basti pensare a quante migliaia ne vengono uccisi per ottenere la pinna (che viene loro tagliata via DA VIVI!) ed altre parti, per le presunte proprietà miracolose e afrodisiache che NON hanno.
Il gioco sviluppato dalla Tripwire Interactive ci farà interpretare il ruolo di uno squalo, con il compito di seminare il panico e sterminare il maggior numero di esseri umani possibile.
Proseguendo nell’esperienza potremo apprendere nuove abilità ed evolverci in nuove e devastanti forme; in pratica, è un titolo che punta alla spettacolarizzazione e rendere questi stermini sempre più esagerati e creativi: Maneater punta al quel tipo di prodotto definito “trash” che può piacere alle persone? O si nasconde qualcosa di più dietro il suo sviluppo, che la gente non si aspetterebbe?

Come accennato precedentemente, il mondo per la maggior parte una visione errata degli squali: non sono spietate creature che hanno l’interesse di uccidere l’uomo per sadismo, sono semplicemente creature predatrici ed agiscono come tali.
I motivi per cui in rare occasioni attacca l’uomo sono vari: dal fatto di averlo letteralmente assaggiato per capire cos’era, dato che il tipo di acqua in cui si trova gli impediva di avere una chiara immagina di cosa aveva davanti.
Oppure l’aver confuso un uomo surfista per una foca, perché la stessa tavola da surf gli ricordava l’adorabile creatura marina che nuotava in superficie. Questo non vuol dire che se vi buttate in mezzo ad un gruppo di squali potete stare sicuri a nuotarvene attorno, lì ve la andate a cercare.
Se intravvedete uno o più squali bisogna sempre stare all'erta, sono pur sempre predatori, però bisogna anche sfatare certi miti, alcuni nati proprio dal cinema stesso.
A creare il mito dello squalo sterminatore di uomini è stato proprio il film di Steven SpielbergLo Squalo” (Jaws) del 1975, basato sull’omonimo romanzo di Peter Benchley; ancora adesso tale credenza è presente, usata come chiave d’ispirazione per tutta la marea di prodotti ludici realizzati.
Con gli squali si è fatto di tutto, ma veramente di tutto. Se andate a cercare in servizi di streaming come Prime Video scrivendo la parola “shark”, troverete una marea di materiale su questo argomento, dal film di Spielberg, ad interessanti documentari, per poi decadere nelle cose più assurde esistenti a questo mondo.
Da film di squali a 5 teste, passando per i noti Mega Shark Vs (inserite Mega seguito da qualche altra creatura o cosa), fino ad arrivare al film diventato un emblema del cinema trash sull’argomento squali: Sharknado!
Si parla di contenuto “trash” quando il prodotto è privo di senso o la qualità in sé a livello cinematografico (come regia, recitazione, effetti speciali, ecc…) risulta molto discutibile; vi è il trash che definisce qualcosa di pessimo gusto, fino ad arrivare alla sfacettatura di qualcosa che è (come si usa per certi modi di dire) talmente brutto da essere bello.
Ovviamente i gusti sono sempre soggettivi, perché tutti hanno una percezione diversa, quindi qualcosa che può piacere al sottoscritto per altri è semplicemente ridicola.
Film come Sharknado sono diventati un “cult” del genere per un motivo semplice: il passaparola, uno dei mezzi più potenti per diffondere il nome di qualcosa.
Un film talmente esagerato che poteva finire nell’oblio; invece, grazie alle voci che si sono sparse nella rete portando milioni di persone alla visione di questo film, è diventato un fenomeno di massa che gli ha permesso di avere ben CINQUE seguiti per un totale di SEI film.
Questo è uno di quei casi in cui qualcosa già esagerato di suo dal primo, eccede fino allo sfinimento; agli inizi nel suo “brutto” è comunque un film divertente, ma arrivare con così tanti seguiti è esasperante.
Se volete comunque spegnere il cervello in queste settimane potete sia (ri)scoprire capolavori del periodo come “Lo Squalo” o dedicarvi a farvi quattro risate col trash; vi lasciamo un video con la Top 10 dei film più assurdi a tema squali realizzato da WatchMojo Italia.

Per quanto riguarda il lato videoludico, non mancano giochi in cui gli squali sono i protagonisti; abbiamo quello ispirato al film di Spielberg, Jaws Unleashed per PlayStation 2, Xbox e PC del 2006 o Depth uscito nel 2014 per PC.
Nel primo prenderemo puramente il controllo del famoso predatore, con lo scopo di fare una strage di bagnanti, affrontando diverse missioni sparse nel mondo di gioco.
Invece, Depth è un gioco PvP in cui una fazione sono sommozzatori armati mentre gli avversari prendono il controllo di un famelico branco di squali; una squadra dovrà recuperare vari materiali tramite il supporto di un drone, l’altra dovrà impedire che riescano a compiere la missione, sbranandoli con le loro zanne.
In altri prodotti come Stranger Deep (2015) e Raft (2018) gli squali sono uno dei principali elementi dell’ambientazione, pronti sempre a cogliere alla sprovvista gli incauti giocatori che cadranno tra le loro fauci (ricordiamo che gli squali hanno tre file di denti).
Come il cinema, anche il mondo videoludico è colmo di giochi su questo tema, alcuni sono potenziali titoli interessanti, in altri casi sono prodotti che possono essere facilmente dimenticati.
Maneater? In esso c’è da scoprirlo di persona su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC (tramite il client Epic Games Store).
Se dobbiamo dare un parere di primo impatto, in base a quel che è stato mostrato fino ad ora nei video gameplay pubblicati online, ci troviamo davanti un gioco che punta ad apparire per vari aspetti “trash” nella sua esagerazione e allo stesso tempo si dimostra più accattivante di quanto appare.
Un mondo open world suddiviso in diverse location da esplorare, in cui recuperare le risorse necessarie per evolvere il proprio squalo, creando una propria catena di crescita, e nel mentre si scatena la propria creatività di distruzione, affrontando le diverse sfide, dato che gli umani non staranno lì solamente a guardare, ma reagiranno anche loro.
Ci troveremo quindi tra le mani un ottimo prodotto che può essere definito per certi aspetti “trash”, ma allo stesso tempo avere delle ottime qualità per il tipo di gameplay?
Non resterà che scoprirlo e nel frattempo fateci sapere la vostre impressioni a caldo!

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