Ora, cari lettori e lettrici della Tribù, ci tuffiamo in un mondo particolare e dalle note piratesche, ovvero Mark of the Deep. Questo titolo, realizzato dal team brasiliano di Mad Mimic e pubblicato da Light Up Games, è un'avventura piratesca con una forte componente narrativa e dalle caratteristiche sia Souls-like che Metroidvania.
Durante la Gamescom 2024 abbiamo avuto la possibilità di parlare con un membro dello studio e di provare con mano questo titolo dalle grandi potenzialità, e ci siamo fatti una buona idea di quello che potrebbe portare nel mercato di riferimento.
Mark of the Deep si presenta con una trama nella quale, dopo un naufragio e la morte del capitano della nave, ci troviamo a dover diventare il capitano noi stessi, con tutti gli oneri e gli onori del caso. Naufragati in un'isola misteriosa e dall'aria mistica, dovremo far sì che, attraverso le nostre gesta, l'equipaggio inizi a fidarsi di noi, che fino a poco prima eravamo delle semplici reclute appena arrivate, e portare tutti in salvo. Per riuscire in questa impresa, dovremo esplorare persino le parti più nascoste dell'isola, così da ritrovare tutti i membri scomparsi dell'equipaggio.
Nel corso di quest'avventura, il nostro protagonista, Marcus "Rookie" Ramsey, scoprirà di avere dei poteri particolari, che miglioreranno le sue abilità e gli permetteranno di combattere contro gli orrori nascosti dell'isola.
La trama sembra abbastanza lineare, ma in realtà, stando a quanto ci è stato detto, nasconde vari punti di svolta e sorprese, oltre ad essere legata a doppio filo con le meccaniche di gioco: una delle cose più interessanti di Mark of the Deep, infatti, è la meccanica di gradimento della ciurma nei nostri confronti. Le nostre azioni e risposte avranno un'influenza su tutti i membri, che potranno finire per considerarci meritevoli della loro lealtà o che potrebbero voltarci le spalle, convinti che non siamo all'altezza del compito che ci è stato assegnato. Questo porterà a molteplici finali diversi a seconda di come si sono gestite le cose e quindi ad esperienze di gioco estremamente variabili.
Il gameplay di base, invece, si presenta come un'unione tra un Souls-like e un Metroidvania: abbiamo la possibilità di schivare con una rotolata, possiamo utilizzare un rampino per raggiungere luoghi lontani e possiamo effettuare attacchi normali e caricati, oltre a poter utilizzare i poteri per combinazioni letali.
In questo gioco infatti affronteremo una serie di nemici molto diversi tra loro, con pattern di attacco ed estetica estremamente riconoscibili, oltre a tanti differenti boss che ci metteranno in grande difficoltà.
La componente Metroidvania si vede principalmente nell'esplorazione dei livelli, che presentano una struttura alquanto complessa, ma mai labirintica, con alcune sezioni che si potranno esplorare solamente una volta ottenuto un determinato potere o superato un determinato punto del gioco. Il titolo quindi spinge a ritornare in zone già esplorate per sbloccare percorsi precedentemente bloccati, ognuno dei quali porta ad una ricompensa assolutamente soddisfacente.
Mark of the Deep, quindi, è un titolo dalle grandissime potenzialità, grazie anche ad una grafica molto suggestiva e capace di farci immergere completamente nell'ambientazione, supportata da un'ottima colonna sonora e da un doppiaggio presente per tutti i personaggi che potremo incontrare.
Sicuramente, per quello che abbiamo potuto vedere a Colonia, questo titolo merita di essere giocato e vi consigliamo di dare un'occhiata alla pagina Steam per provarlo con le vostre mani.
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