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Media Molecule da Little Big Planet a Dreams

Pubblicato il 16 Febbraio 2020 alle ore 10:00
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Salve Tribù, oggi siamo qui perché noi di Tribe Games abbiamo sempre in mente nuovi modi per proporre contenuti a voi che siete il motore pulsante di questa piccola community. Quest’oggi parliamo di una delle iniziative che ci accompagnerà da questo inizio 2020. Ogni mese, infatti, escono molti titoli che infiammano le nostre console, fisse o portatili che siano, e noi siamo qui per omaggiare uno di questi innumerevoli prodotti con il titolo di “Tribe Game of the Month”: un vero e proprio riconoscimento indicando il gioco del mese.

Per il mese di febbraio la redazione ha scelto uno di quei giochi dove la fantasia è tutto e dove l’unico limite è la propria immaginazione: Dreams. Il titolo di Media Molecule, infatti, ci ha conquistati sin dalla prima esperienza e la visione del team britannico ha illuminato gli occhi della nostra redazione come potete ben ricordare.

Una delle fasi della scoperta di Dreams consiste nel far conoscere anche a chi non è pienamente interessato chi si cela dietro Media Molecule e come mai Dreams non sia così un lampo di genio, ma un progetto ben costruito nel corso degli anni.

Teste di leone

Prima di tutto, partiamo da un concetto fondamentale: chi fa parte di Media Molecule e com’è nata?

Il progetto nasce nel 2006, quando Mark HealeyAlex EvansDavid Smith e Kareem Ettourney fondano Media Molecule Ltd. dopo aver lasciato Lionhead Studios e aver sviluppato Rag Doll Kung Fu. I quattro hanno deciso di presentare a Sony un’idea totalmente rivoluzionaria, conosciuta inizialmente come Craftworld, che è stata accettata dalla compagnia e ha garantito loro una solida base per iniziare. Alex Evans ha descritto questo incontro spiegando come una presentazione da 30 minuti è diventata una sessione molto vaga di brainstorming durata ben 3 ore.
Media Molecule ha infatti iniziato subito a collaborare totalmente ed esclusivamente con Sony alla produzione di Little Big Planet, probabilmente il primo gioco che ha completamente rivoluzionato la concezione della figura del Game Designer. Nel corso dei mesi si sono susseguiti molto meeting con Sony per decidere la direzione del prodotto (uscito poi su Playstation 3) con il team di Media Molecule, che si è sbizzarrito nel dimostrare ai piani alti della compagnia giapponese come la propria idea fosse quella giusta anche tramite curiose presentazioni Powerpoint interattive.

Little Big Planet è stato rilasciato nel 2008 ed è stato un totale successo per la critica che questa ha deciso di premiarlo con una serie di riconoscimenti, i quali, però, non sono stati seguiti dal responso dal pubblico a causa di problemi con la distribuzione e la mancanza di marketing di un certo livello.

Dopo il successo di Little Big Planet, Sony ha capito le potenzialità del team e ha deciso di includerlo nel proprio portafoglio acquisendo lo studio per una somma mai ben precisata. Nel 2011 venne poi rilasciato Little Big Planet 2, il sequel che tanti si aspettavano e che ha costretto Media Molecule a uno studio approfondito nel tentativo di non produrre un titolo simile al precedente ma, allo stesso tempo, che potesse ripercorrerne le orme.

Media Molecule, però, non è solo Little Big Planet, ma la compagnia britannica ha rilasciato anche un altro piccolo gioiellino chiamato Tearaway, il quale è stato probabilmente uno dei pochi giochi a sfruttare prepotentemente Playstation Vita, una console in cui Sony non ha mai veramente creduto, ma che è stata casa di molte piccole perle ancora oggi amate dai fan della casa giapponese. Tearaway è stato, come ormai di prassi, un enorme successo per la critica, unanime nel dichiarare come fosse uno di quei giochi impossibili da non giocare per i possessori della console.

Per quanto riguarda l’etica lavorativa, invece, i fondatori di Media Molecule hanno sempre dichiarato di voler lavorare a titoli considerabili Tripla A pur rimanendo un piccolo studio, in quanto allargarlo significava sottoporre tutti a una grandissima pressione e volevano evitare qualsiasi dissidio. Questo pensiero è stato adottato anche da Hideo Kojima nel corso della sua rinascita dopo l’uscita da Konami, proprio prendendo spunto da Media Molecule e dall’atmosfera rilassata che si respirava, come se si trattasse di un’enorme famiglia.

Il viaggio di Media Molecule si chiude, al momento, all’E3 2015 dove è stato annunciato Dreams, vero erede spirituale di Little Big Planet, che mantiene la sua filosofia di giocare, creare e condividere le creazioni della community. L’obiettivo di Dreams è quello di includere questi tre elementi senza separarli e passando facilmente da uno all’altro senza sforzo per l’utente. Dopo innumerevoli rinvii, Dreams è stato reso disponibile l’anno scorso in Early Access – una vera e propria novità per Sony – per poter permettere a un numero ristretto di utenti di lavorare con gli stessi strumenti a disposizione di Media Molecule e creare livelli in attesa del lancio vero e proprio, previsto il prossimo 14 Febbraio.

Con l’arrivo di Dreams, Media Molecule tenta di portare la stessa rivoluzione già sperimentata nel 2008 con Little Big Planet; solo il tempo potrà ovviamente dire se l’esperimento possa essere considerato un successo o un fallimento, ma siamo consci che, visto ciò che è accaduto in passato, sarà facile che verrà considerato un nuovo standard per il genere.

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