La Giornata Internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 20 novembre è una data molto significativa perché, ben 32 anni fa, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Convenzione ONU per la tutela nel mondo del diritto dell’infanzia e dell’adolescenza. Questo ha cambiato definitivamente il modo di vedere i bambini dal punto di vista giuridico. Tra i tanti diritti riconosciuti, quello alla salute e alla libertà di espressione, ma anche all’istruzione e al gioco che, come un’attività artistica e culturale, contribuisce alla crescita e al benessere dell’individuo.
Anche i videogiochi, per quanto vengano spesso guardati con sospetto e pregiudizi, rientrano in questa categoria; nello specifico, ci sono esperienze che attraverso lo scambio e il gioco condiviso riescono a connettere i giocatori, come il nuovo Pokémon Diamante Lucente e Pokémon Perla Splendente per la famiglia di console Nintendo Switch.
In occasione di questa importante giornata, e in concomitanza con l’uscita di questa ultima avventura Pokémon, la psicologa e psicoterapeuta Viola Nicolucci è intervenuta esprimendosi sugli effetti benefici che i videogame possono avere sui più piccoli.
La Dott.ssa Nicolucci è autrice del libro “Game Hero: Viaggio nelle storie dei videogiocatori”, un’opera che raccoglie dieci storie di diversità, socializzazione e realizzazione di sé relative al mondo dei videogiochi. Game Hero apre una porta su un mondo in cui il videogame è uno spazio di relazione e le ore trascorse di fronte allo schermo si trasformano nella costruzione della propria identità e in ricordi familiari.
“Il dibattito pubblico sui videogiochi ruota intorno alle preoccupazioni per i rischi. Entusiasti e detrattori esprimono la loro opinione, ma servono evidenze. I dati della ricerca scientifica sono rassicuranti. Oggi abbiamo studi che dimostrano gli effetti positivi del medium su capacità cognitive, emozioni e socializzazione” afferma la Dott.ssa Nicolucci. “Se la sicurezza dei consumatori è un valore che deve avere la priorità nell’industria dei videogiochi, è pur vero che focalizzare l’attenzione solo sui rischi non consente alla discussione di crescere. La cautela non deve trasformarsi in chiusura e deve lasciare spazio alla curiosità. Ne è esempio l’apertura dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che durante l’esplosione della pandemia di Covid ha riconosciuto il potenziale di socializzazione dei video games. Quando si videogioca insieme succedono tante cose: si condividono avventure emozionanti e momenti divertenti, si rafforzano i legami tra videogiocatori in famiglia e tra amici e il tempo trascorso videogiocando si trasforma in un album di preziosi ricordi. Ed è proprio quello che accade in un videogame come Pokémon, che favorisce la socialità attraverso gli scambi e le sfide tra Allenatori.”
Devi essere connesso per inviare un commento.