recensione

9 R.I.P.

Alla scoperta della forza più grande sulla Terra (e oltre)

Pubblicato il 1 Ottobre 2024 alle ore 16:00
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Pongiornissimo, ragazzi della Tribù, e ben ritrovati! A stretto giro (per i miei standard) oggi mi presento nuovamente sui vostri schermi con un’altra recensione, ritornando a parlare di un sottogenere incredibilmente improbabile che, però, ha nuovamente riservato sorprese, nonché lacrime, al sottoscritto. Sto ovviamente parlando degli otome, la nostra categoria di racconti interattivi in cui si deve andare a caccia di bei ragazzi preferita! Il titolo in questione è 9 R.I.P., opera oltretutto sviluppata dagli stessi autori della da me precedentemente affrontata avventura narrativa per ragazze, ovvero Otomate (divisione di Idea Factory, assistita in questo caso da Design Factory). Ho avuto il piacere di giocare in anteprima a questo titolo grazie a un codice inviatoci per Nintendo Switch, unica piattaforma su cui il titolo è disponibile, direttamente dal suo publisher internazionale.

Per evitare di tirarla troppo per le lunghe, concluderò questa introduzione facendo una doverosa premessa: il gioco di cui andremo a parlare oggi ha una struttura narrativa piuttosto stratificata e, mi rendo conto, ciò potrebbe avere pesanti influenze sull'apprezzamento del giocatore/lettore a seconda di come, e quanto, lo si decida di approcciare. Fermo quindi restando che cercherò di rimanere il più oggettivo possibile, non avendo avuto modo (per una mera questione di tempo) di poter esplorare ogni singolo aspetto delle vicende narrate, il mio giudizio sarà necessariamente condizionato da ciò che io come giocatore e come persona ho avuto modo di sperimentare e, beh, vivere nel corso della lettura. Considerate anche che, per evitare qualunque tipo di spoiler, non avrò modo di parlare nel dettaglio di sviluppi precisi della storia o dei suoi personaggi. In ogni caso, premesso tutto ciò, vi consiglio di tenere il vostro cuore aperto verso l’ignoto… stiamo finalmente per avventurarci nella recensione di 9 R.I.P.!

Capitolo 1: Horizon

Misa Isshiki, liceale giapponese, è una ragazza piuttosto normale dell’Istituto Narumigahama: pur essendo orfana di padre, ha una madre amorevole e una sorella supportiva, oltre a una migliore amica inseparabile (e che ama le storie paurose). Come i suoi coetanei, deve però decidere cosa voler fare della sua vita, poiché gli esami di ammissione all’università si avvicinano, inesorabili…
Veniamo così, sin dalle prime battute, a scoprire il suo grande conflitto interiore e la sua più grande fonte di disagio, il non essere sicura di voler seguire la strada per lei già decisa da tempo, ossia proseguire gli studi per andare a frequentare la facoltà di medicina. Attanagliata da mille dubbi, la giovane non ha infatti il coraggio di affrontare sua madre, convinta invece che la figlia voglia diventare medico, proprio come lo era stato suo padre. Anzi, Misa non ha nemmeno idea di voler o meno andare all’università o di cosa le piacerebbe intraprendere come carriera [come biasimarti, sorella N.d.R.], e ciò non fa altro che rendere la situazione un dilemma per lei senza fine.

Come se non bastasse, le cose per la ragazza cominciano anche a prendere una piega sinistra, dato che, influenzata dai racconti dell’amica, ella sembra iniziare ad avvertire strane presenze nella sua vita. Quell'inquietante respiro percepito a scuola viene davvero da un fantasma? E quella voce udita in sogno appartiene forse a un “qualcosa” o è solo il frutto di un incubo?
Costantemente sotto pressione, Misa è dunque chiamata [e noi ovviamente con lei N.d.R.] a prendere una decisione, nel tentativo di schiarirsi le idee prima di trovare la forza di poter confrontarsi con sua madre. A seconda di cosa si deciderà di fare, la storia prenderà così una piega del tutto diversa e la protagonista si ritroverà catapultata in un mondo ai confini della realtà, in grado di poter interagire con presenze soprannaturali di ogni genere, tra leggende metropolitane, spiriti (letteralmente) dell’Altro Mondo e fantasmi. Il destino ha in serbo per la giovane delle prove assai ardue per il corpo e soprattutto per la mente… ma se lei saprà affrontarle ne uscirà più forte e consapevole!

Capitolo 2: Eternal

9 R.I.P. si presenta come una storia ibrida, che punta a raccontare delle vicende che vogliono rimanere in equilibrio tra romanticismo e orrore. Possiamo già tranquillizzarvi dicendo che non si sta parlando di nulla di troppo spinto, ma indubbiamente l’intreccio del titolo sceglie di immergere il giocatore in scenari sempre legati all’occulto, calibrati anche nel migliore dei modi grazie a una buona dose di suspance.
Si potrebbe dire, con le dovute precisazioni, che ci troviamo davanti a un racconto un po’ gotico e romantico, sia nel senso moderno che nel senso più classico del termine. Anzi, a dirla tutta, quando si fa riferimento alle vicende del titolo sarebbe più opportuno esprimersi al plurale, dato che, all’atto pratico, il gioco mette a disposizione ben quattro storie parallele; in esse non solo Misa si ritrova a vivere esperienze completamente differenti, ma anche i personaggi con cui avrà a che fare, e con cui si potranno forgiare legami sentimentali, saranno del tutto inediti per ognuna delle quattro storie [di base ce ne sono due per ogni percorso N.d.R.].

Parlando di personaggi, siamo rimasti affascinati sia dalla protagonista che dai comprimari. Misa si presenta infatti come una giovane empatica, ma decisamente poco propensa all’azione e, anzi, spesso si crede di avere il controllo di un personaggio solo in balia delle situazioni in cui si trova. Nel corso dei capitoli, si è però in grado di far risaltare il suo lato più deciso e, in più di un’occasione, si riesce ad ammirare come le nostre scelte l’abbiano aiutata davvero a forgiare un carattere più deciso. La giovane impara sempre di più a prendere l'iniziativa e ciò risulta molto soddisfacente!
I personaggi con cui abbiamo avuto il piacere di passare il tempo ci sono poi sembrati tutti ben scritti, soddisfacendo i più classici tropi del genere senza rinunciare mai al contesto narrativo scelto, ovvero giocare a trovare il vero amore tra spiriti e altre creature che non appartengono al mondo dei vivi. Insomma, la selezione di personaggi con cui creare legami è davvero ottima: gli appassionati troveranno anche più di un preferito in grado di coinvolgerli fino in fondo!

Capitolo 3: Memories

Parlando di altre caratteristiche di 9 R.I.P., dato il genere di appartenenza, non abbiamo troppo da dire sulle meccaniche. La cosa particolarmente interessante del gioco sotto questo aspetto è che ci sono diverse categorie di scelte che saremo chiamati a fare, tra quelle logiche e più generiche, quelle affettive e quelle legate alla pazzia, ovvero le decisioni che hanno a che fare con aspetti dell’occulto che potrebbero stressare Misa. Nulla di eccezionale, il gameplay loop del titolo resta legato alla lettura alternata da scelte, ma è interessante l’idea di fornire al giocatore un indicatore di quanto le continue “insanity decision” stiano provando psicologicamente la protagonista. Il tutto si lega tematicamente bene all’aspetto più oscuro dell’opera.
Nel campo sonoro ci troviamo davanti a un ottimo lavoro, l’eccellente doppiaggio nipponico porta tutti i comprimari ad avere una personalità ben marcata e distinta e musicalmente il titolo è su un livello egregio, ma il meglio viene messo in campo con le musiche di tensione, più che per quelle tranquille.

Sempre artisticamente parlando, il titolo si presenta in un modo veramente pregevole, sia sul lato dell’interfaccia che su quello dei personaggi. Nel primo caso, i colori scelti per immergere il giocatore nelle vicende di Misa sono alieni, onirici, quasi psichedelici, con tonalità che pervadono prepotentemente lo schermo, soprattutto quando si vanno a consultare i menù. Ciò però va a discapito della leggibilità, che, per come vengono gestite alcune scritte, ci ha messo forse un po’ troppo alla prova nella lettura di alcune schermate [insomma, l’insanity gauge non pare una gauge N.d.R.]. Ad ogni modo, lo stile artistico dei personaggi resta molto carismatico, con i papabili spasimanti della protagonista che oscillano tra design sopra le righe, ricchi di elementi legati al passato, a rappresentazioni molto più moderne e “pop”.
In coda a tutto questo, ci permettiamo anche di dare il nostro primo voto massimo al comparto tecnico di 9 R.I.P., che non ha mai e poi mai dato un problema nel corso delle nostre ore di gioco, sia alla TV che in portatile (con comandi touch)!

Conclusioni: Godly End

9 R.I.P. è un gioco che, almeno per noi, ha colpito davvero nel segno. Saper raccontare storie d’amore che parlano anche di morte senza lasciarsi andare necessariamente ai cliché più abusati non è facile. Di pari passo, i diversi temi trattati dall’opera lasciano spazio ad argomenti per nulla scontati [il gioco presenta pure un avviso per chi potrebbe essere a disagio con tematiche come il suicidio N.d.R.] e che toccano il cuore dello spettatore in maniera anche elegante, a nostro modo di vedere. C’è spazio per essere romantici, ma anche riflessivi, grazie a molti dei personaggi, e ci si trova a poter accompagnare la protagonista verso una soddisfacente maturazione, raggiungendo non solo conclusioni amorose degne, ma anche un vero sviluppo di sé. Inoltre, il gioco pone un onesto grado di sfida, dato che, quando si tratta di spiriti, demoni e quant’altro, non è il caso di fare le proprie scelte con leggerezza: un brutto finale può essere sempre dietro l’angolo.

A chi consigliamo questo titolo? Senz’ombra di dubbio alle appassionate e agli appassionati del genere, soprattutto se sono in cerca di storie che tentano, e riescono egregiamente, a uscire senza esagerare dagli schemi più classici degli otome. Pensiamo che il titolo possa pure fornire momenti di godimento anche a giocatori meno avvezzi al mondo delle visual novel, magari semplicemente in cerca di storie che hanno a che fare con l’occulto e il sovrannaturale, ma è chiaro che queste persone non sono il target principale. Come purtroppo è consuetudine, ci vediamo costretti a sottolineare la mancanza della nostra lingua, essendo presente solo la traduzione in inglese, ma questa non è una novità per questo genere di produzioni. A ogni modo [data la mia natura morbosa e completistica N.d.R.], la vera mancanza di questo titolo potrebbe essere una lista completa di tutti i possibili finali (belli o brutti che siano), ma nel grande schema delle cose si sta comunque parlando di sciocchezze, a confronto con tutti gli aspetti positivi che 9 R.I.P. riesce orgogliosamente a sfoggiare!

Good

Narrativamente maturo, coinvolgente e particolare
Tecnicamente dell’altro mondo
Buona protagonista e interessi amorosi carismatici
Comparto sonoro che regge bene la tensione
La vena “horror” è usata in modo saggio
Molto longevo, ma non annacquato
Artisticamente molto curato
All’atto pratico, quattro trame in una

Bad

Alcune schermate poco chiare da consultare
La solita mancanza di adattamenti non in inglese
Lista di tutti i possibili finali assente
9.3
TRIBE APPROVED

Sviluppatore: Idea Factory, Otomate, Design Factory
Distributore: Idea Factory International, Reef Entertainment
Data di uscita: 15 ottobre 2024
Genere: Visual novel, otome
PEGI: 12+
Piattaforme: Nintendo Switch

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