Buongiorno Tribù, quasi un anno fa abbiamo avuto modo di analizzare approfonditamente Assassin's Creed Valhalla, la nuova iterazione di un brand che nel corso del tempo ha deciso di evolversi. Per farlo infatti si sono affidati al modello open world già con Origins e Odyssey che hanno incontrato il favore del pubblico, dimenticandosi un po' però del significato di Assassin's Creed. Valhalla ha lavorato molto per riportare in auge il brand, riuscendoci e mostrando come Ubisoft sia ancora empaticamente collegata ai suoi utenti e possa prendere i suggerimenti e usarli per migliorare i suoi prodotti. L'anno 1 del Season Pass di Valhalla è agli sgoccioli e l'ultimo DLC - al momento - è arrivato finalmente sui nostri schermi. Abbiamo ripreso il controllo di Eivor e fatto un giretto in Francia... Scoprite la nostra su Assassin's Creed Valhalla: L'Assedio di Parigi.
Il viaggio di Eivor in terra francese inizia quando nel suo accampamento arrivano due emissari di Sigfred, Toka e Pierre, per chiedere aiuto in vista di una possibile guerra contro Carlo il Grosso, discendente di Carlo Magno. Questo infatti potrebbe decidere di spostarsi verso le coste inglesi ed è compito quindi del nostro Lupo impedire che accada, fornendo una mano al compatriota e conquistando così le terre d'oltralpe. Una volta arrivato in Francia, Eivor nota tutte le angherie e la cattiveria di Carlo - attirato in una sorta di guerra contro gli adoratori di Satana - e decide di mettersi al lavoro. Diversamente da quanto alimentato da Valhalla, l'obiettivo di Eivor sarà quello di mettere pace tra le due fazioni e non aizzare la guerra. Ovviamente inizialmente questo può cozzare sia con l'obiettivo principale di Eivor sia con la coerenza narrativa del personaggio e ci ha fatto storcere leggermente il naso, ma verso il finale del contenuto tutto torna sui binari prefissati buttandoci nel cuore di una guerra che fin troppo abbiamo aspettato. Il DLC infatti ha una durata che va dalle 12 alle 15 ore con le missioni secondarie che possono occupare al massimo un terzo del tempo.
L'intera avventura risulta ben scritta, con un grandissimo lavoro effettuato sui comprimari e sulle new entry di questa avventura, seppur lo stile iniziare di Eivor cozzi con quanto mostrato nella trama principale. Infatti, come già citato precedentemente, l'idea iniziale sarà quella di non uccidere e massacrare chiunque ci troveremo davanti, ma di favorire una sorta di accordo tra le parti, salvo poi - grazie ai consueti colpi di scena - non lasciarci altra scelta che scatenare le nostre asce e decapitare i nemici.
Altra scelta apprezzabile fatta da Ubisoft è quella di una sorta di ritorno ai vecchi tempi, con delle missioni meno dirette e molto più riflessive, andando a riprendere alcuni elementi da Unity e Syndicate come le opportunità d'infiltrazione e gli assassini speciali. Infatti a volte potremo osservare l'ambiente e decidere come potersi intrufolare in un avamposto nemico senza per forza ricorrere alla pura violenza. Eivor potrà procedere in più modi (ogni infiltrazione prevede due/tre modi per portare a termine il compito) ed eseguendo i mini incarichi opzionali sarà possibile ottenere un assassinio speciale. Questo mostrerà una sequenza inedita in cui Eivor uccide il suo bersaglio in maniera spettacolare, mettendo in mostra come la volontà con questo DLC fosse quello di far tornare il focus proprio sull'assassinio e su cosa voglia dire far parte del Credo. Novità del DLC anche le missioni dei Ribelli, con Eivor che viene messo a capo di una forza armata che ha l'obiettivo di distruggere le piccole truppe del nemico e acquisire al contempo informazioni. Queste missioni diventeranno spesso ripetitive tendendo alla noia dopo averne conclusa qualcuna, ma così Eivor può ottenere punti "infamia" che permetterà di acquistare nuovi potenziamenti per le truppe o armature e lame per il proprio arsenale.
Passando invece a Parigi, la realizzazione delle ambientazioni è uno dei fiori all'occhiello dell'intero DLC, grazie al lavoro eccellente effettuato da Ubisoft e tutti i suoi studi associati. Oltre a tutte le aggiunte illustrate precedentemente, Ubisoft ha deciso di inserire un'altra curiosa meccanica che è quella dei ratti: piccoli gruppi di roditori infetti invadono i canali di scolo della città e il loro morso è letale, pertanto Eivor potrà difendersi solo agitando la spada e cercando di disperderli, cercando magari di mandarli verso il nemico per effettuare delle eliminazioni furtive e senza sporcarsi direttamente le mani. La capitale parigina però non è la sola ambientazione offerta da questo DLC con il team di sviluppo che ha lavorato anche su un'enorme porzione del territorio francese; seppur la mappa sia più contenuta rispetto all'Irlanda presentata nel precedente DLC la presenza di accampamenti e cose da fare è decisamente superiore, rendendo forse meglio un'ambientazione ridotta ma con più contenuto.
L'anno 1 per Assassin's Creed Valhalla si chiude probabilmente nel migliore dei modi, l'esperienza vissuta prima con l'avventura principale di Eivor alla conquista dell'Inghilterra e coi successivi viaggi in Irlanda e Francia è stata forse la migliore da anni a questa parte per il brand, dopo aver preso una strada totalmente diversa dal passato. Non mancano alcuni piccoli difetti, ma nulla che spezzi completamente l'esperienza o rovini il divertimento per tutta la durata del DLC. Ora non rimane che attendere l'annuncio del secondo pack di espansioni e vedere dove si avventurerà Eivor questa volta.
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