Platinum Games è, senza alcun dubbio, una delle migliori fucine di talenti del Giappone, nonché una delle software house più blasonate al mondo. Nata dalle ceneri del glorioso Clover Studio, a sua volta studio interno contenente le migliori menti creative di Capcom, Platinum Games ha sviluppato alcuni degli Action Games più stimati degli ultimi anni, da Metal Gear Rising: Revengeance a Vanquish fino a NieR: Automata.
Nonostante i grandi successi come sviluppatore third party, la compagnia ha da qualche anno stretto un fruttuoso sodalizio con Nintendo che ha portato alla nascita di esclusive di enorme caratura come Bayonetta 2 e la perla nascosta The Wonderful 101. Durante il mese di febbraio, il pubblico Nintendo ha potuto godere del reveal del nuovo frutto di questa collaborazione: Astral Chain.
Diretto da Takahisa Taura (lead designer di NieR: Automata e giovane nuova promessa dello studio) e supervisionato da Hideki Kamiya (papà di Devil May Cry, Bayonetta e Resident Evil 2), il nuovo progetto dei Platinum è riuscito a catturare l’attenzione del pubblico grazie anche al character design di Masakazu Katsura, autore di Wing-Man, Zetman, Video Girl Ai e dell’eccezionale Tiger & Bunny.
Complice anche la penuria di notizie dopo il reveal, attorno al titolo si era creato un alone di mistero che finalmente siamo in grado di dissipare. E quello che si nasconde all’interno è forse uno dei titoli più promettenti non solo di Platinum Games, ma dell’intera libreria della console ibrida di Nintendo.
Pianeta Terra: prima metà del XXI secolo. Un gigantesco asteroide si schianta sul pianeta, aprendo un collegamento tra il nostro mondo e il Piano Astrale, una dimensione parallela abitata da letali e misteriose creature note come Chimere. Tra i rapimenti operati da questi demoni e la diffusione di una misteriosa pandemia, il 90% della razza umana si è estinta e i superstiti si sono dovuti rifugiare sull’Arca, una colossale megalopoli futuristica galleggiante situata al centro dell’Oceano Pacifico (e stranamente simile alla vecchia Tokyo).
Dopo alcuni decenni di pace, le Chimere hanno trovato il modo di aprire portali anche all’interno della colossale fortezza high-tech, mettendo ufficialmente a rischio la sopravvivenza dell’intera razza umana.
L’Unica speranza di salvezza per il genere umano è la NEURON, un corpo di polizia speciale guidato dal misterioso ed ambiguo luminare Yosef Calvert, inventore della tecnologia nota come Catena Astrale, un sistema che ha permesso all’umanità di catturare e riprogrammare al proprio servizio cinque Chimere, tramutandole in ibridi noti come Legion.
I protagonisti dell’avventura saranno una coppia di gemelli, figli del leggendario agente Max e nuove reclute all’interno della NEURON. Uno dei due (interamente personalizzabile nel look) sarà il nostro muto avatar, mentre quello di sesso opposto, con un look specifico e ben caratterizzato, sarà presente assieme a noi all’interno del mondo di gioco.
Come da tradizione, il primo giorno dei gemelli non andrà per il verso giusto: mentre un misterioso attentato terroristico scuoterà la NEURON distruggendo il laboratorio di sviluppo dei Legion, una forza misteriosa provocherà la fuga di quattro dei cinque Legion, lasciando il nostro protagonista come l’unica speranza della razza umana.
Proseguendo nell’avventura, la ricerca dei Legion perduti, il tentativo di fermare le Chimere e la caccia ad una misteriosa terrorista si mescoleranno in un turbine di drammi, intrighi e cospirazioni, svelando a più riprese i forti debiti che Astral Chain ha nei confronti di Neon Genesis Evangelion, ma anche di altri capolavori del cyberpunk come Ghost in the Shell, Akira, Psycho-pass o l’immortale opera magna di Ridley Scott Blade Runner.
Per tutti i fan del genere, la trama di Astral Chain, essendo un lavoro abbastanza derivativo, potrebbe avere un leggero gusto di già visto (anche se offre una buona rivisitazione sul tema cyberpunk grazie ad un feeling post apocalittico), ma il vero difetto del titolo sta nella caratterizzazione dei personaggi, piuttosto stereotipati ed anonimi se confrontati ai tipici eroi sopra le righe di Platinum come Bayonetta o il mai dimenticato Viewtiful Joe.
Chi si aspetta da Astral Chain il classico Character-Action Game tipico di Platinum Games, potrebbe rimanere deluso. Il sistema di combattimento di Astral Chain è probabilmente uno dei più stratificati mai creati dalla software house di Osaka, un mix delle migliori idee che la compagnia abbia mai creato: i fan storici del brand non potranno non notare in Astral Chain delle tracce di titoli come Bayonetta, Metal Gear Rising, NieR Automata e The Wonderful 101 nel gameplay della nuova esclusiva Nintendo.
Gli elementi centrali del battle system di Astral Chain saranno il personaggio del giocatore, i suoi Legion e la catena che li lega. Principalmente il gameplay ci metterà nei panni del nostro avatar, che potrà affrontare i nemici con la sua arma multiforme, il Manganello X (agile e veloce nella sua forma base, possente ma lento nella sua forma Gladius e utile a distanza nella sua forma Blaster). L’unica abilità speciale in mano al nostro avatar sarà la schivata che, se utilizzata al momento giusto, permetterà al tempo di rallentare per una frazione di secondo, dando al giocatore la chance di portare a segno un contrattacco critico al nemico.
Il vero cuore del gameplay di Astral Chain sarà però la sinergia tra il nostro avatar ed i suoi Legion.
La parola Legion è al plurale perché, proseguendo nell’avventura, oltre al Legion denominato “Spada”, si potranno sbloccare “Arco” “Bestia” “Ascia” e “Possente”. Ciascuno di essi avrà uno stile di lotta unico e un ruolo particolare negli scontri: alcuni saranno adatti agli scontri all’arma bianca, altri in quelli a distanza, mentre altri ancora avranno una funzione più difensiva.
Ciascun Legion, una volta evocato, avrà una cosiddetta barra dell’energia, che si consumerà attaccando, usando le abilità speciali e subendo danno. Come e quando ritirare e ri-evocare il proprio Legion sarà una delle abilità da imparare il prima possibile.
Le Legion combatteranno in maniera autonoma, attaccando i nemici e permettendo al giocatore di sbloccare combo ed attacchi speciali lavorando in sinergia con la creatura, ma potranno anche essere controllati autonomamente con la levetta analogica destra, dirigendoli dove si desidera. Ciascuna Legion avrà inoltre un’abilità unica, che potrà essere usata sia per affrontare i nemici più tosti, che richiedono strategie particolari, sia per risolvere alcuni enigmi ambientali.
In precedenza abbiamo accennato alla Catena Astrale come terzo elemento fondamentale del gameplay e lo è per una ragione: facendo agire in collaborazione il nostro Avatar e le sue Legioni, sarà possibile ad esempio arrotolare la Catena attorno ad un nemico, bloccandolo sul posto, oppure utilizzandola come “rete elastica” per bloccare e respingere le pericolose cariche nemiche.
Nell’economia del gameplay avranno, inoltre, molta importanza gli oggetti, divisi in due categorie: gli Oggetti Permanenti, che resteranno perennemente nell’inventario e gli Oggetti da Campo, che si potranno ottenere solo durante le missioni e, se non utilizzati al termine delle stesse, verranno scartati. Questa interessante strategia, unita all’assenza di Malus nei punteggi di fine missione, permette ai giocatori di sfruttare al meglio gli oggetti ottenuti in missione, sia quelli curativi che quelli offensivi, come vari tipi di granate, spingendoli a provare nuove e più rischiose strategie, senza accumulare inutilmente oggetti che, in ogni caso, andrebbero perduti a fine missione.
Il titolo, una volta completato il prologo, offrirà tre diverse modalità di gioco: la modalità Platinum Standard, ovvero uno stile di gioco che risulterà familiare ai fan di Platinum Games, con un numero limitato di resurrezioni e le missioni che verranno valutate in una scala da D a S+; la modalità Casual, che non offrirà valutazioni di missioni, ma che in cambio offrirà al giocatore una sfida ridotta e ben 6 resurrezioni. Chiude la tripletta la modalità Unchained, che renderà i combattimenti automatici, permettendo ai giocatori di vivere esclusivamente la componente narrativa ed investigativa del titolo. Come da tradizione Platinum, ovviamente ci saranno delle difficoltà di gioco aggiuntive sbloccabili completando le difficoltà inferiori.
Le prime ore di gioco saranno un crescendo d’azione, dove le numerose e non sempre semplici da assimilare meccaniche di gioco verranno spiegate a scaglioni al giocatore, dandogli il tempo di ambientarsi.
Astral Chain è in definitiva un action meno frenetico e più riflessivo di titoli come NieR Automata e Bayonetta: l’azione di gioco è infatti più votata all’approccio strategico e alla lettura delle mosse nemiche e allo studio di relativi contrattacchi, sfruttando la sinergia con il Legion.
Una delle feature più interessanti del gioco è senza dubbio la modalità Cooperativa Drop-in/Drop-out, che permetterà in ogni momento di utilizzare i due JoyCon per giocare assieme ad un altro giocatore: uno di essi controllerà l’avatar mentre l’altro avrà il controllo degli svariati Legion.
Purtroppo non tutto è rose e fiori nel mondo di Astral Chain: il titolo infatti si porta appresso uno dei difetti più endemici dei titoli action di Platinum, vale a dire una telecamera di gioco non sempre collaborativa, specialmente una volta attivato il lock-on sui nemici.
Una delle caratteristiche più uniche di Astral Chain è il fatto di essere molto di più di un semplice Charcter Action Game: il titolo, infatti, offre una interessante simulazione della vita di un poliziotto futuristico. Tra una missione e l’altra potremo visitare la centrale operativa della Neuron, che fungerà da Hub centrale di gioco.
Nei suoi vari piani potremo trovare dei negozi nei quali spendere la nostra sudata paga per acquistare oggetti curativi o potenziamenti per il Manganello X e per la nostra Catena Astrale, nonché partecipare a sessioni di addestramento, personalizzare il look ed il vestiario del nostro personaggio, prenderci cura e cambiare la colorazione dei nostri Legion ed infine interagire con i colleghi poliziotti, sbloccando spesso simpatici siparietti comici, in particolare con Lappy, la mascotte della Centrale.
Una volta iniziata una missione, prima di lanciarci nei combattimenti legati al caso principale, potremo esplorare le varie mappe, sia con i nostri occhi che con l’utilizzo del sistema di realtà aumentata IRIS per scovare diversi casi e missioni secondarie. I “Casi Rossi” di solito avranno a che fare con combattimenti e altre attività “fisiche”, siano esse invasioni del Piano Astrale per salvare civili, combattimenti contro gang criminali, pedinamenti e addirittura la cattura di criminali in fuga usando la Catena Astrale. I “Casi Azzurri” saranno, invece, più legati ad attività mondane, come la ricerca di oggetti smarriti, accompagnare civili persi e altre attività da buon poliziotto di quartiere.
I Casi Principali però non saranno solo combattimenti: Astral Chain infatti spesso ci farà sentire come in un episodio futuristico di CSI, dove dovremmo usare la tecnologia a nostra disposizione per investigare le scene del crimine, raccogliendo indizi che, una volta radunati nel diario del detective, potranno essere usati per dedurre la soluzione di vari casi.
Sia l’esplorazione delle Mappe di missione sull’Arca, sia gli intricati corridoi dello sconfinato Piano Astrale, includeranno degli elementi da Metroidvania e di Platforming non di poco conto. Alcune aree dei livelli saranno infatti inaccessibili se non utilizzando le abilità speciali ed uniche di un particolare tipo di Legion, aumentando così in maniera intrigante la rigiocabilità del titolo.
Per quanto riguarda il platforming, Astral Chain proporrà qualcosa di diverso: dal solito il nostro avatar non potrà saltare, ma posizionando il Legion su una piattaforma lontana, si potrà usare la tecnica del Chain Jump per raggiungere la propria creatura in una zona irraggiungibile a piedi.
L’esplorazione, inoltre, sarà inframezzata da alcuni elementi di puzzle solving, che richiederanno l’uso creativo dei Legion e delle loro abilità individuali.
Completando casi principali e secondari, ottenendo collezionabili e soddisfacendo obiettivi secondari, si potranno ottenere Geni e Materiali, necessari per potenziare le nostre Legioni. Ciascun Legion potrà equipaggiare due Abilità Attive, utilizzabili in ogni momento previo azzeramento di un cooldown e svariate abilità passive. Oltretutto, ogni Legion si potrà potenziare sviluppando nuove abilità nel più classico dei rami di abilità.
Aggiungendo a questa ricetta un numero impressionante di collezionabili, come gattini da salvare, particelle astrali da ripulire usando le Legion, fotografie speciali da scattare ad alleati e nemici ed addiruttura svariati tipi di carta igenica da raccogliere nelle varie toilette sparse sulle mappe e da portare alla fata che vive nei bagni della stazione della NEURON, è chiaro come Astral Chain sia un titolo dal ritmo molto vario ed intrigante, ben diverso dagli action più lineari e frenetici che la compagnia ha creato in passato.
Esteticamente Astral Chain è un’opera impressionante, che cavalca la recente rinascita del Cyberpunk e della passione per la Retrowave anni’80, offrendo un mondo di gioco futuristico, tetro ma allo stesso tempo illuminato dalla luce del Neon. Se il fascino degli scenari urbani dell’Arca, spesso esaltato dall’effetto visivo dell’IRIS, è eccezionale, lo stesso non si può dire del Piano Astrale che, al di là delle curiose somiglianze col recente Control di Remedy, appare come un’ambientazione statica e ripetitiva.
Un altro elemento da non sottovalutare è la colonna sonora del titolo, composta da Satoshi Igarashi (NieR: Automata, Xenoblade Chronicles 2 e Bayonetta 2), un fantastico mix di musica elettronica retrowave, metal e musiche orchestrali, usate alla perfezione per distinguere i vari momenti di gioco, dalle fasi investigative alle colossali boss fight.
Arrivando al lato tecnico, Astral Chain mostra purtroppo i limiti della console per il quale è stato sviluppato: Switch permette al titolo di raggiungere solamente i 30 frame al secondo, framerate tra l’altro non sempre stabilissimo, specialmente in modalità portatile.
L’ultima critica che è possibile fare al titolo è che la complessità e la quantità dei comandi e delle combinazioni dei quali rende veramente complesso giocare il gioco sui Joy Con in dotazione di Switch, rendendo l’acquisto di un controller Pro altamente consigliato per potersi godere l’avventura al 100%.
Astral Chain è un Character Action game fantastico, una strabordante cornucopia di idee che riesce ad innovare e proporre qualcosa di nuovo nel sottogenere che Kamiya e Platinum Games hanno collaborato a creare.
Unendo il setting futuristico e l’indole poliziesca ed hardboiled di Ghost in the Shell alle suggestioni tematiche di Neon Genesis Evangelion, questo CSI futuristico offre un’esperienza cyberpunk appagante, sostenuta da quattro colossali colonne di gameplay.
Con un sistema di combattimento complesso, stratificato e quasi atipico per il genere, un’ottima personalizzazione dei PG ed abilità, un’anima da titolo esplorativo/platform della scuola dei Metroidvania ed una spruzzata di influenze da titoli investigativi a là Phoenix Wright, Astral Chain è un’esperienza videoludica Action eccezionale.
Forse sarà assente la tecnica di Devil May Cry o la fluidità di Bayonetta, ma la presenza di un setting affascinante, una colonna sonora energetica, una rigiocabilità fuori parametro per il genere e sopratutto di una modalità co-op graditissima fanno dimenticare i piccoli difetti endemici del genere e le limitazione dell’hardware su cui gira il titolo, lasciando al pubblico un titolo d’azione fuori dagli schermi, che si piazza con prepotenza nell’Olimpo dei titoli più riusciti per Nintendo Switch.
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